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Articoli filtrati per data: Novembre 2018

Il trauma è la prima causa di morte e di disabilità nelle persone di età inferiore a 40 anni. Un “bollettino di guerra” che potrebbe e che dovrebbe essere evitato. Per aiutare i più giovani a conoscere e prevenire i politraumi, in particolare da incidente stradale, è nata l’iniziativa "Preveni..Amo", che vedrà partecipare medici del Trauma Center dell'Ausl Romagna, professionisti dell'Ospedale di Ravenna  e Cesena, esperti della Polizia Municipale di Ravenna e di Cesena, a confronto diretto con gli studenti delle scuole superiori ravennati.

Un format unico, che sta avendo un grande successo con i ragazzi, che si sta replicando  in tutte le principali città romagnole.

L’incontro ravennate si terrà Sabato 17 Novembre, a partire dalle 9.30 presso Palazzo dei Congressi, Largo Firenze 9 – Ravenna (in allegato la locandina e il pieghevole), alla presenza del Sindaco Michele De Pascale, di Stefano Busetti Direttore Sanitario AUSL Romagna e di Agostina Melucci Dirigente UST Ravenna. Parteciperà un ricco panel di esperti, tra cui Federico Caricasulo  Pilota Yamaha Racing, Andrea Giacomini  Comandante Polizia Municipale di Ravenna, Eralda Baravelli e Luca Venturini della Polizia Municipale di Ravenna e Cesena.

Numerosi saranno ovviamente i medici del Trauma Center dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena e di reparti legati all’emergenza – urgenza; tra loro: Vanni Agnoletti, Luca Ansaloni, Federico Coccolini, Emiliano Gamberini, Carlo Lusenti, Costanza Martino, Luigino Tosatto, Alessandro Valentino, nonché alcuni colleghi dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, Alberto Belluati, Maurizio Fusari, Maria Pazzaglia e del Trauma Center di Parma: Fausto Catena e Gian Luigi De’ Angelis.

“Gli incidenti stradali – spiegano gli organizzatori - rappresentano una grave e continua emergenza sociale a livello globale; attualmente in Europa causano circa 26.000 morti, mentre in Italia sono più di 3.000 le vittime di incidente e quasi 250.000 i feriti. Ogni giorno si verificano in media più di 480 incidenti stradali, che provocano la morte di quasi 9 persone e il ferimento di più di 680. Gli incidenti sono la prima causa di morte nel mondo per i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. In particolare sono i ragazzi tra i 20 e 24 anni ad essere in percentuale maggiormente colpiti. La morte, inoltre, non è che la punta dell’iceberg. Gli incidenti stradali, infatti, sono anche la principale causa di disabilità nello stesso gruppo di individui, rendendo impossibile per i sopravvissuti e talvolta per le loro famiglie il ripristino delle normali condizioni di salute e modificando dunque sostanzialmente la qualità di vita. Sebbene secondo gli ultimi dati Eurostat il numero di incidenti stradali stia diminuendo negli anni, tale diminuzione non è ancora in linea con gli obiettivi fissati per il 2020. In Romagna l’incidenza dei traumi ‘maggiori’ è di circa  1.000 all’anno, di cui 500 afferiscono al Trauma Center di Cesena da tutti i territori romagnoli; di questi ultimi il 50 per cento viene ricoverato in Terapia Intensiva.  La mortalità in terapia intensiva è del 10 per cento ed uno su tre dei pazienti dimessi ha esito di disabilità.

Da qui – proseguono gli organizzatori - è nato l’obiettivo del Sistema di Assistenza Integrata Traumi (Siat) della Romagna, diretto dal dottor  Agnoletti, insieme alla associazione Astra Onlus,  per lavorare insieme al cittadino nella sensibilizzazione sul tema trauma e soprattutto alla sua prevenzione. ‘Preveni…Amo’ è stato ideato e fortemente voluto da medici che sono in contatto, ogni giorno, con il dramma del trauma. All'appuntamento di sabato verranno illustrati agli studenti delle scuole superiori quelle che sono le più comuni conseguenze, i comportamenti da tenere e le linee guida più aggiornate per la loro prevenzione. Non mancheranno testimonianze dirette di sportivi che hanno affrontato nella loro disciplina grandi rischi e di quello che hanno portato della propria esperienza nella vita di tutti i giorni. Saranno proiettati anche dei video clip per entrare in sintonia con il linguaggio utilizzato dai giovani".

L’obiettivo dei medici - che solitamente si occupano della cura quando l’incidente è ormai avvenuto e che in queste occasioni tentano invece di prevenirlo - è di mostrare le conseguenze tragiche dell’incidente in maniera concreta e senza filtri. I giovani, infatti, hanno un concetto del tempo distorto: iperconcreti riguardo al presente sottovalutando i rischi, il che si aggiunge alla tendenza tipica delle culture moderne ad “occultare” la morte e la sofferenza, a nascondere la malattia, la fatica.

Uno degli strumenti, oltre alle testimonianze, è l’uso dei video,  girati nelle realtà ospedaliere coinvolte nella cura del malato traumatico; vengono mostrati i professionisti della rete traumi SIAT Romagna all’opera tra pronto soccorso, sala operatoria e rianimazione, mantenendo così viva l’attenzione dei ragazzi.

Per facilitare la comunicazione con un pubblico di giovane età, inoltre, i medici del Trauma Center hanno provveduto alla creazione di una pagina Facebook  (https://www.facebook.com/Preveniamo )  sulla quale condividere contenuti video ed informativi relativi all’evento.

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La chirurgia dell’Ausl Romagna approda a Boston, al congresso annuale dell’American College of Surgeons 2018. Il dottor Andrea Lucchi, uno dei 160 chirurghi italiani “membri internazionali” del College, ha infatti illustrato un intervento svolto all’Ospedale “Ceccarini” di Riccione con una innovativa tecnica mininvasiva.

L’American College of Surgeons è l’associazione di chirurghi statunitensi e canadesi, alla

quale possono aderire anche chirurghi da tutto il mondo (detti international fellows) ed è una delle più prestigiose ed innovative al mondo. Quando si diventa membri (Fellow) dell’American College of Surgeons l’associazione “certifica” che il chirurgo ha una professionalità elevata. I congressi annuali del College sono momenti in cui vengono presentati i lavori e le innovazioni migliori in ambito non solo Americano ma internazionale. Pertanto la selezione dei lavori è molto scrupolosa e vengono accettati solo lavori di alto livello.

In occasione del congresso annuale del 2018 tenutosi a Boston il dottor Lucchi ha presentato il video di un intervento eseguito presso l’unità operativa di Chirurgia Generale di Riccione di cui è direttore facente funzioni. Si tratta di una tecnica di chirurgia oncologica di emicolectomia destra laparoscopica con asportazione completa del mesocolon eseguita in pochi centri perché molto complessa. L’intervento, eseguito per un caso di neoplasia del colon destro, comporta l’asportazione oltre che del colon destro di un numero maggiore di linfonodi rispetto alla tecnica classica. Il tutto in laparoscopia, cioè con approccio mininvasivo e con un periodo libero da malattia aumentato (secondo molteplici studi scientifici pubblicati).

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Le difficoltà di comunicazione di bambini e adulti con autismo, l’incapacità di gestire sensazioni dolorose o insolite e la tendenza a esprimere in queste circostanze comportamenti disfunzionali, rendono difficile sia ai caregiver, sia agli operatori (Sanità, Cooperazione sociale), interpretare i sintomi di malessere fisico in questa popolazione e portare l’aiuto necessario.

Per la qualità della cura la compliance è un elemento molto importante. Ma nel caso di pazienti affetti da sindrome da spettro autistico, anche la compliance è più difficile da perseguire. Grazie al progetto “Mi curo senza paura” promosso da Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) l’Ospedale e Servizi Territoriali di Ravenna faranno un importante passo avanti in questa direzione. Il tutto è stato presentato stamane in una conferenza stampa cui hanno partecipato: Noemi Cornacchia (Presidenet Angsa); Roberta Mazzoni (Direttore Distretto di Ravenna); Cinzia Ravaioli (Direzione Medica Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna); Federico Marchetti (Direttore Dipartimento Materno Infantile di Ravenna – Ausl Romagna); Maria Pazzaglia (Direttore Dipartimento Emergenza Urgenza Ausl Romagna); Antonella Mastrocola (Direttore Unità Operativa “Centro di Salute Mentale” di Ravenna); Valeria Savoia (Direttore Unità operativa “Neuropsichiatria Infantile” Ravenna).

La sezione ravennate di Angsa, in collaborazione con la Fondazione Bambini e Autismo Onlus di Pordenone ha svolto infatti una formazione specifica a medici, psicologi, infermieri, educatori e assistenti sociali per meglio comprendere le reazioni e gestire i comportamenti che una persona affetta da disturbo dello spettro autistico può presentare nella erogazione delle cure. La Fondazione ha ideato e messo a punto un’applicazione “Vi.Co Hospital” che contiene tutti i più comuni esami e visite mediche, tradotti visivamente step by step al fine di supportare, attraverso diversi e alternativi canali comunicativi la comprensione della procedura da parte dell’utente. L’associazione inoltre donerà alcuni i-pad comprensivi dell’applicazione “Vi.Co Hospital” e una serie di manifesti informativi sulle strategie di comunicazione nei confronti di questa popolazione da utilizzarsi nelle strutture sanitarie (si allegano il manifesto e il progetto).

Le strutture sanitarie che partecipano al progetto, in questa prima fase sono: il Pronto Soccorso, la Pediatria, il Centro di Salute Mentale, i Poliambulatori e il Servizio Odontoiatrico collocati presso il CMP, la Neuropsichiatria Infantile.

Il numero di bambini presi in carico dall’Ausl Romagna per disturbi dello spettro autistico nel Ravennate sono circa 270 (di cui la metà circa nella fascia d’età 0 – 6 anni), su un totale di circa 870 in tutta la Romagna.

“Rivolgo autentici ringraziamenti all'associazione per questa opportunità di migliorare a nostra offerta di salute complessiva – ha detto la dottoressa Mazzoni - con l'impegno di utilizzare al meglio questa risorsa e, in prospettiva, di ampliarla a tutte le realtà aziendali”.

“Questo progetto – ha aggiunto la presidente Cornacchia - rappresenta un primo passo per richiamare l’attenzione sulle persone con autismo o altre disabilità intellettiva, che sono al pari degli altri cittadini-utenti. Si tratta di persone che fanno fatica o sono nell'impossibilità di comunicare i loro bisogni e alcuni non sono in grado di manifestare il loro dolore. E’ dunque importante, per i pazienti, ma anche per gli operatori sanitari, avere uno strumento in più per prendersi meglio cura di loro evitando errori. E ci auguriamo che si tratti solo del primo passo per una sempre maggiore integrazione delle cure”.

Assicurazioni in tal senso, nonché ovviamente ringraziamenti per l’importante donazione e collaborazione, sono giunte da tutti gli intervenuti: alcune misure per facilitare l’accesso, la presa in carico e l’umanizzazione delle cure in particolare per soggetti svantaggiati, ivi comprese le persone con disturbi delle spettro autistico, sono già presenti in Azienda, ma la formazione e gli strumenti messi a disposizione dell’Angsa consentono di fare un ulteriore salto di qualità e di mettere le basi per compierne di ulteriori.

 

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L’apparecchiatura inaugurata stamane è un avanzato sistema radiologico con il quale è possibile eseguire una serie completa di interventi vascolari ed extravascolari: intervenire cioè nei casi di problemi dei vasi sanguigni principali. Le immagini ad alta risoluzione che l’angiografo è in grado di produrre, e la sua eccezionale flessibilità, sono indicati per procedure miste e specifiche come l'angioplastica percutanea, cioè un intervento di natura cardiologica non invasivo. Altro esempio dell’utilizzo dell’apparecchio, anche in urgenza, la perfusione della milza dopo grossi incidenti, in modo da salvare l’organo invece di asportarlo. E di questo siamo estremamente orgogliosi”.

Un particolare rilevatore di cui l’angiografo è munito, acquisisce le informazioni a una risoluzione quattro volte superiore rispetto ai tradizionali sistemi radiologici, rendendo più sicuro il processo decisionale. Visualizza inoltre perfettamente piccoli dettagli e oggetti minuti durante gli interventi cardiaci e vascolari.

Come illustrato dal dottor Domenico Palmarini, dell’equipe della Radiologia, diretta dal dottor Carlo Orzincolo, l’angiografo effettua in pochi secondi visualizzazioni tridimensionali esaurienti delle patologie e in qualsiasi regione anatomica, comprese le aree cerebrale, addominale e periferica, anche compensando eventuali movimenti del paziente.

Questa nuova tecnologia, in sintesi, fornisce immagini di qualità per una vasta gamma di procedure cliniche e garantisce una visibilità eccellente a livelli estremamente bassi della dose di radiazione per pazienti di qualsiasi corporatura.

Le attività manuali risultano ridotte e le operazioni che richiedono tempo vengono svolte con più efficienza. L'uso del sistema infonde fiducia e permette di arrivare velocemente alla formulazione di una diagnosi. Inoltre l’angiografo fornisce immagini di qualità paragonabile a quelle delle tac e delle risonanze, pur nella sala interventisticae consentendo ai medici di valutare i tessuti molli, prima, durante o dopo l’intervento.

I sensori offrono una guida 3D dell'ago in tempo reale e permettono di eseguire procedure percutanee nel laboratorio di interventistica, con informazioni in tempo reale sul percorso dell'ago e il target. Sono circa 1.700 l’anno gli interventi previsti con l’angiografo.

Presso l’unità operativa di Radiologia dell’Ospedale di Ravenna vengono effettuati ogni anno circa 175.000 esami di diagnostica per immagini; nell’intera provincia di Ravenna si superano le 400 mila.

Il dottor Orzincolo, ha infatti precisato che “la Radiologia dell’Ospedale di Ravenna ha apparecchiature di altissimo livello: pochi mesi fa abbiamo inaugurato una nuova tac acquisita dall’Azienda, ora questa magnifica donazione, del valore di circa 700mila euro. Abbiamo delle vere e proprie ‘Ferrari’ e siamo in procinto di aumentare il numero dei professionisti di radiologia in modo da incrementare ancora e ulteriormente le nostre prestazioni. Siamo inoltre inseriti in un sistema apparecchiature per la diagnostica per immagini, distribuite negli ospedali di Faenza, Lugo e Cervia, nonché al Cmp di Ravenna, oltre che qui in ospedale. Tutto questo consente di dare risposte adeguate ai bisoni di salute della cittadinanza”.

Il massimo impegno della Direzione aziendale rispetto all’Ospedale “Santa Maria delle Croci” e alla sanità ravennate nel suo insieme, anche in ordine al reperimento di risorse umane, è stato altresì ribadito dal direttore sanitario aziendale dottor Stefano Busetti.

Autentici e sentiti da parte di tutti, i ringraziamenti alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che ha effettuato la donazione: “Storicamente la nostra Fondazione è vicina alla sanità ravennate – ha detto il presidente Giuseppe Ernesto Alfieri – da quando contribuimmo alla costruzione dell’ingresso dell’ospedale, alla più recente donazione di un apparecchio per la brachiterapia, ad oggi. E anche in futuro saremo vicini all’ospedale per altre innovative cure in campo ematologico”.

Conclusioni a cura del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale: "Un ringraziamento sincero da parte di tutta la nostra comunità alla Fondazione Cassa di Risparmio per due motivi fondamentali. Il primo perché continua ad investire risorse anche in questo momento in cui l’economia del nostro Paese attraversa una situazione difficile. La buona gestione della Cassa e della sua fondazione ha garantito in questi anni in tutti i settori di intervento, dalla sanità, all’università alla cultura, un motore di sostegno delle finalità pubbliche importante. Il secondo punto è che la Fondazione Cassa di Risparmio si muove sempre con uno spirito di condivisione con le istituzioni pubbliche del territorio, con un atteggiamento di confronto e di definizione congiunta delle priorità. Oggi inauguriamo un intervento considerevole in ambito radiologico, parte di un sistema di cura che coinvolge altre funzioni che l’ospedale svolge per sé e anche per un territorio ampio, oltre quello della nostra provincia".

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Se ottobre è stato definito “mese rosa” per sensibilizzare le donne alla prevenzione del tumore alla mammella, NOVEMBRE è stato ribattezzato il “mese azzurro” dedicato alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori maschili. La prima grande campagna nazionale di sensibilizzazione e informazione sul tumore alla prostata (https://www.novembreazzurro.it/it/novembre-azzurro/1-105-1-) è promossa da EUROPA UOMO ITALIA ONLUS. L’associazione fa parte del Forum italiano di Europa Uomo Europa (movimento nato in Belgio, ad Anversa, nel 2003, a cui aderiscono 24 Paesi) e opera per la salute e il benessere maschile attraverso l’informazione e il supporto ai malati.

Il tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Soprattutto quando si interviene in tempo, il rischio che la malattia abbia un esito nefasto non è particolarmente elevato. Ma l’esordio è insidioso, spesso asintomatico; di frequente viene diagnosticato o in seguito a visita urologica con esplorazione rettale o in caso di PSA aumentato riscontrato con l’esame del sangue.

L’età è uno dei principali fattori di rischio: la possibilità di ammalarsi, scarsa fino ai 40 anni, aumenta sensibilmente dopo i 50 anni ma circa due tumori su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Di qui l’impegno di Europa Uomo che si rivolge soprattutto agli over 50 anni per accrescere consapevolezza e attenzione alla propria salute, promuovere stili di vita sani e buone abitudini, come i controlli periodici. In questo, le donne - che da tempo hanno capito l’importanza degli esami preventivi - in qualità di compagne, mogli, figlie, possono essere preziose alleate per la salute maschile.

Europa Uomo Rimini è nata nel maggio 2018 e il responsabile è il sig. Roberto Tilio. Il ruolo di questa figura è quello di sottolineare l’importanza della prevenzione e promuovere iniziative in sinergia con le strutture sanitarie e non solo. La prima manifestazione in tal senso si tiene Sabato 17 novembre con

”FACCIAMO UN CONTROLLO? GIORNATA DI PREVENZIONE DEI TUMORI ALLA PROSTATA”.

Dalle 9 alle 13 gli uomini sopra i 50 anni potranno sottoporsi a visite completamente gratuite, a cura dei medici Urologi dell’Ospedale di Rimini. La grande disponibilità del direttore dott. Francesco Montanari e dello staff dell’U.O. di Urologia rendono possibile questa iniziativa che diventerà annuale. Appuntamento dunque per Sabato 17 novembre, dalle ore 9 alle 13, presso gli ambulatori dell’U.O. di Urologia dell’Ospedale Infermi, scala B, 2° piano. Non occorre la prenotazione.

“Da 15 anni – dichiara il Delegato provinciale dell’Associazione “Europa Uomo” per Rimini Roberto Tilio – Europa Uomo ha come scopo principale quello di promuovere la prevenzione del tumore alla prostata e, per la prima volta organizziamo a Rimini questa iniziativa che vuole sensibilizzare e offrire una opportunità alla popolazione maschile più restia ad affrontare queste tematiche delicate ma importanti”.

“La Diagnosi precoce – precisa il Direttore dell’Unità operativa di Urologia di Rimini Francesco Montanari – è importante perché consente di intervenire sulla malattia nella sua fase precoce con trattamenti che possono portare alla guarigione nella maggior parte dei casi”. Sarebbe una buona pratica quella di eseguire almeno una visita urologica intorno ai 50 anni di età.

“Ringrazio – afferma il Direttore medico dei Presidi Ospedalieri del Riminese Romeo Giannei – la Sezione Riminese Europa Uomo Italia Onlus per questa preziosa collaborazione  che va a rafforzare ulteriormente il nostro impegno nella prevenzione e nella cura dei tumori alla prostata” .

Al sito https://www.europauomo.it/ si possono trovare tutte le informazioni su Europa Uomo, comprese le attività, articoli, suggerimenti utili. È possibile anche associarsi gratuitamente (è comunque utile una donazione anche minima per sostenere l’associazione) e si riceverà a casa la rivista annuale e le attività in programma.

È anche attivo il NUMERO VERDE (da rete fissa) 800.869.960 oppure Tel. 02.58.32.07.73

Fare prevenzione è fondamentale e bisogna lavorare affinché gli uomini, specie di una certa età, dedichino la dovuta attenzione alla propria salute senza preconcetti o falsi pudori che non sono più giustificabili. Per il prossimo anno sono previste ulteriori iniziative sia in campo preventivo, sia rivolte a chi ha già avuto diagnosi di tumore alla prostata

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Assocuore promuove la 'Giornata del Cuore', sabato 17 novembre, dalle ore 9 alle ore 19, davanti al Duomo di Cesena.

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L’AUSL della Romagna organizza venerdì 23 novembre 2018, dalle ore 14 alle ore 18, il Palazzo dei Congressi Sala "Olindo Guerrini" di Ravenna, il Seminario gratuito dal titolo "Controlli in cantiere del Coordinatore e dell'Organo di vigilanza: modalità diverse ed obiettivi comuni".

L'iniziativa si inserisce nelle attività formative ed informative che l'Azienda USL della Romagna mette in campo per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro, in specifico riferimento al progetto " Prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in edilizia".

L'iniziativa è rivolta ad Ordini e Collegi professionali, Associazioni di categoria, Associazioni Sindacali, Soggetti della Prevenzione, lavoratori e addetti ai lavori.

Le modalità di iscrizione al seminario,distinte per iscritti e
non iscritti ad Albi e Collegi professionali, sono indicate nel pieghevole di presentazione dell'iniziativa allegato.

L’Azienda USL della Romagna garantirà inoltre la registrazione dei partecipanti con i dati necessari per l'eventuale aggiornamento professionale dei Coordinatori e dei RSPP.

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Giovedì 22 novembre, dalle ore 16, nella sede dell’Ex Macello di Cesena (via Mulini 25) si terrà l’apertura del primo master universitario di secondo livelloAcute Care Surgery And Trauma (MiACS&T) Orazio Campione e Giorgio Gambale”, organizzato da Alma Mater Studiorum Università di Bologna (Scuola di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche), in collaborazione con l’Azienda USL della Romagna e il patrocinio della World Society of Emergency Surgery (WSES). L’ente gestore è Servizi integrati d’Area SEr.In.AR Forlì – Cesena

 

 

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Pomeriggio di studi "Energia e Benessere nell'Adolescenza", Cesena 16 Novembre 2018, presso Dipartimento di Psicologia, col Patrocinio dell'AUSL della Romagna.

L'evento propone una riflessione sulle nuove realtà adolescenziali e la restituzione di due anni dell'Azione-Ricerca-Azione "La costruzione del benessere in adolescenza" realizzata nelle scuole secondarie inferiori dei due Distretti di Cesena-Valle Savio e Rubicone-Mare, condotta dal Dipartimento di Psicologia di Cesena/Università di Bologna e dal "Coordinamento Servizi Giovanili tra sociale e sanitario, circondario cesenate"/AUSL della Romagna.

Saranno presenti il famoso sociologo e psicoanalista franco-argentino M.Benasayag (Come infondere il coraggio di vivere in un’epoca in cui dominano le passioni tristi? Come costruire legami che vadano nella direzione della gioia e non della tristezza?), E.Cicognani-C.Tomasetto, Università degli Studi di Bologna-Dipartimento di Psicologia ("La costruzione del benessere in adolescenza: una ricerca-azione”), P.Ugolini, sociologo/AUSL della Romagna (“Coordinare/integrare servizi sociali e sanitari in pre ed adolescenza”).

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"Nuove Sostanze Psicoattive e Psicosi" è il titolo del convegno organizzato dall’Unità Operativa Servizio Dipendenze Patologiche di Cesena, in programma mercoledì 5 dicembre, dalle ore 9 alle 17, a Bologna (SAVOIA HOTEL REGENCY, Via del Pilastro 2).
La diffusione di nuove sostanze psicoattive nel complesso mercato del narcotraffico, contribuisce allo sviluppo di patologie psicotiche atipiche di crescente interesse clinico ed epidemiologico. Sono condizioni che richiedono conoscenze aggiornate e competenze tecnico operative integrate tra linee professionali appartenenti a diversi servizi. Le manifestazioni psichiche e comportamentali acute e le prospettive di disabilità psichica connesse al fenomeno, pongono ai servizi una sfida sul piano clinico, per l’adeguamento degli interventi di diagnosi e terapia. Sfida che si riflette anche sul piano organizzativo per le inedite necessità di integrazione che vanno oltre i tradizionali protocolli sulle Doppie Diagnosi.

Info e iscrizioni nel programma allegato

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