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Articoli filtrati per data: Settembre 2019

Sono cambiate le modalità di pagamento della visita medica in Commissione medica locale Patenti, necessaria ad alcune categorie di cittadini per l’accertamento sanitario dei requisiti psicofisici di idoneità alla guida.

Non è più possibile effettuare il pagamento della prestazione con bollettino di conto corrente postale.

Il pagamento della visita va effettuato tramite le macchine riscuotitrice oppure tramite il circuito del pagonline o cbill, utilizzando il promemoria di prenotazione che viene rilasciato al cittadino al momento della prenotazione.

Resta invece valida ed invariata la modalità di pagamento con bollettino di conto corrette postale dell’imposta di bollo di € 16.00 e dei diritti di legge di € 10.20 per il Dipartimento dei Trasporti Terrestri.

Si informa inoltre che, nella sede della Commissione Medica Locale di Faenza, in Via Golfieri, non è al momento presente la macchina riscuotitrice, pertanto gli utenti possono utilizzare quelle già esistenti all’interno del Presidio Ospedaliero di Faenza, o nelle altre sedi Aziendali, oltre che il circuito del pagonline o cbill.

 

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Torna “Menopausa a tutta salute”, il ciclo di incontri gratuiti promossi dall’Ausl insieme al Coordinamento Donne Pensionate SPI-CGIL Cesena per informare le donne sugli aspetti fisiologici e psicologici della menopausa. Tre i corsi in programma a partire da ottobre a Cesena, Savignano sul Rubicone e quest’anno anche a Sarsina.

Passaggio naturale della vita della donna, la menopausa non è sinonimo di malattia ma di un cambiamento naturale dell’assetto ormonale che non porta necessariamente a problemi. Mentre l’età media di ingresso nella menopausa si è mantenuta costante intorno ai 50 anni, l’aspettativa di vita nel corso dei secoli si è progressivamente allungata fino a superare gli 80 anni, allargando il tempo trascorso in questa fase, che può durare anche più di 30 anni.

“Il programma – spiega la dottoressa Antonella Brunelli responsabile del Consultorio familiare del territorio cesenate – vuole promuovere la consapevolezza delle donne riguardo un evento fisiologico, anche attraverso la comunicazione diretta con i professionisti della salute (medico di medicina generale, ostetrica, psicologo, ginecologo) ai quali le donne possono liberamente porre quesiti e approfondire le tematiche più frequenti. Questa modalità permette di ricevere informazioni, scientificamente valide, direttamente dai professionisti evitando la ricerca di informazioni a volte contraddittorie, attinte da varie fonti. Inoltre questi incontri si sono dimostrati una ottima occasione di incontro fra le donne, dando anche la possibilità di socializzare e condividere alcune esperienze e problematiche”.

Ciascun corso si articola in quattro incontri di gruppo gratuiti a numero chiuso (massimo 20 persone).

A Sarsina si terrà il 3, 10, 17 e 24 ottobre, dalle ore 16 alle 18, nella Sala Mostre dell’Ufficio Turistico del Comune, in via 4 Novembre 13. Domenica di Serena sarà l’ostetrica che in qualità di tutor accompagnerà le signore a tutti gli incontri.

A Cesena, gli incontri si terranno il 10, 17, 24 e 30 ottobre, dalle ore 16.30 alle 18.30 presso il Consultorio Familiare di Piazza Anna Magnani 147 – 1 piano. Ad accompagnare il corso, in qualità di tutor, l’ostetrica Paola Menga.

A Savignano Sul Rubicone, gli appuntamenti sono il 17, 24, 30 ottobre e il 7 novembre, dalle ore 16 alle 18 presso il Consultorio Familiare di Via F. Bandiera 15. Tutor del corso sarà l’ostetrica Barbara Mastrandrea che accompagnerà le signore in tutti gli incontri.

Per partecipare al corso è necessaria una iscrizione gratuita da effettuarsi personalmente o telefonicamente presso il Punto Informativo della Sede del Consultorio Familiare di Cesena - Piazza A. Magnani 147, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 13; tel. 0547-394200.
Il programma completo degli incontri è consultabile sul sito www.auslromagna.it

 

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Lo studio dell’intestino tenue ha da sempre rappresentato una frontiera per i gastroenterologi, superata negli ultimi anni grazie all’introduzione di nuove metodiche, che ormai devono far parte del bagaglio di conoscenze di un professionista. Il corso dal titolo “Small bowel training programme: capsule and ultrasound", che si svolgerà l'11 e il 12 ottobre all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, tratterà i principali aspetti tecnici e clinici dell’endoscopia e dell’ecografia dell’intestino tenue, includendo le tecnologie di ultima generazione. Una due giorni che avrà risvolti estremamente pratici, con casi “live”, approfondimento delle tecniche di esecuzione ecografica e di lettura endoscopica su stazioni di lavoro dedicate. L'Unità operativa di Gastroenterologia di Ravenna, da sempre all'avanguardia in queste tematiche, vuole offrire, con questo evento, una possibilità di formazione su tali argomenti a circa 25 gastroenterologi provenienti da tutta Italia. Info e iscrizioni nel programma allegato

 

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L’ospedalizzazione dell'anziano può comportare un declino in termini di funzionalità - autonomia e stati confusionali. In particolare studi epidemiologici dimostrano che oltre un terzo degli anziani ospedalizzati va incontro a disorientamento, confusione, agitazione psicomotoria, allucinazioni, perdita di memoria e perdita del contatto con la realtà.

L’approccio più efficace per prevenire tutto ciò è quello di combattere i fattori di rischio in grado di scatenarlo: alcuni piccoli interventi mirati come l'aiuto al paziente ad orientarsi nello spazio e nel tempo può fare la differenza.

Per questo motivo l’Unità operativa di Geriatria dell’Ospedale di Faenza, diretta dalla dottoressa Anna Laura Spinelli ha deciso di dotare le 11 stanze di degenza di bacheche a cui affiggere un calendario, allo scopo di fornire un riferimento temporale. E a questo punto, cosa meglio di scegliere un “prodotto” della tradizione in cui l’anziano possa riconoscersi di più. Per questo si è deciso di utilizzare il “Lunêri di Smembar”,  un lunario-calendario molto diffuso in Romagna. Il “Luneri” viene pubblicato a Faenza ininterrottamente dal 1845, composto da un unico grande foglio in formato 70 x 50 da appendere.

I calendari appesi sono stati donati dal “Ristorante Trattoria Marianaza” di Faenza, che ha contribuito alla realizzazione di questo piccolo passo volto all’umanizzazione delle cure. Passo perché, presso l’ospedale di Faenza è in corso un progetto più organico e complessivo sempre nell’ottica di “andare incontro” al paziente, migliorando il suo soggiorno in ospedale e contestualmente, come ormai provato scientificamente, l’efficacia delle cure stesse.

L’affissione è stata, infine, occasione per una piccola cerimonia cui hanno preso parte anche il direttore medico della struttura dottor Davide Tellarini e la dottoressa Anna Lusa della Direzione infermieristica e tecnica.

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Quattro anni fa un terribile incidente stradale gli ha causato una gravissima lesione alla spina dorsale che oggi lo paralizza dalla vita in giù. Jordan Fantini, 24 anni, riminese, è uno dei primi pazienti ad aver utilizzato il Lokomat, l’esoscheletro per la neuroriabilitazione robotizzata degli arti inferiori, fiore all’occhiello del reparto di Medicina Riabilitativa dell’ospedale Marconi di Cesenatico grazie alla donazione della Fondazione F.Or. Fruttadoro Orogel.
“La mia vita è cambiata la notte del 30 agosto nel 2015 – racconta Jordan. A mezzanotte, per un colpo di sonno, ho avuto un gravissimo incidente in auto, a soli 150 metri da casa. Sono stato in coma 25 giorni. Poi il risveglio. Accompagnato da una lesione midollare all’altezza della sesta e settima vertebra”.
Comincia così un lungo percorso di riabilitazione. “Ho sentito parlare la prima volta dell’utilità del Lokomat nel 2015 – continua Jordan - e col parere dei medici si è deciso di entrare nel percorso medico specialistico. Ho frequentato diverse strutture riabilitative private, anche oltre i confini regionali, non senza difficoltà da parte mia e dei miei familiari, fino all’entrata in funzione nel 2019 del lokomat all’ospedale di Cesenatico”. Ed è qui, nell’ambulatorio di riabilitazione robotica, che due volte a settimana da gennaio - sotto la guida dei fisioterapisti e dei medici dell’equipe diretta dal dottor Andrea Naldi e dal suo collaboratore dottor Flores Arlotti - Jordan abbandona la carrozzina e si mette in piede. “All’ospedale di Cesenatico - racconta Jordan - ho riscontrato fin da subito una grande professionalità e disponibilità da parte di tutti i professionisti. Il lokomat mi è utile soprattutto per mantenere e migliorare il tono muscolare ed evitare tutta una serie di contrazioni muscolari che mi limiterebbe persino l’uso della carrozzina. L’esoscheletro mi fornisce tutto il supporto per l’assistenza necessaria per riprodurre il cammino, alleggerendomi il peso del corpo e riducendo la fatica. Nel mio caso – conclude Jordan – quello che conta non è tanto stare in piedi quanto piuttosto ritrovare la naturalità del cammino, il cui ricordo in me è sempre vivo”.

Ad aggi, l’ambulatorio di riabilitazione robotica di Cesenatico ha preso in carico 21 pazienti, per un totale di 339 sedute di trattamento, ciascuna della durata di 150 minuti. Il Lokomat è costituito da un tapis roulant, da un sistema di scarico del peso del paziente, da un doppio esoscheletro controllato elettronicamente che consente di riprodurre uno schema motorio assimilabile alla normale deambulazione. Grazie all’esoscheletro gli arti inferiori si muovono sincronicamente al tapis roulant. Contemporaneamente il paziente riceve un feedback visivo attraverso un monitor sul quale viene virtualmente riprodotta l’attività motoria svolta. Questo passo così impostato dal sistema robotico, permette un afflusso di informazioni attraverso sensori ed un sistema di biofeedback in grado di modulare l’attività nervosa centrale e, di conseguenza, favorire il recupero in pazienti affetti da numerose patologie quali esiti di traumi spinali e cranici, esiti di ictus, Morbo di Parkinson, sclerosi multipla.
Si tratta di un trattamento innovativo che arricchisce ma non sostituisce l’attività riabilitativa intensiva tradizionale. Per le sue peculiarità e per il fatto di essere presente in sole due strutture pubbliche in tutta la regione Emilia Romagna, il lokomat costituisce una risorsa importante, a vantaggio di tutta la popolazione romagnola.

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Sala convegni dell’ospedale Bufalini di Cesena al completo oggi per la prima giornata del Corso di Formazione dal titolo "Affettività e Sessualità: parliamone!" promosso da Rete Abilità Diverse. Il corso - rivolto ai professionisti e agli operatori dell'Ausl Romagna ambito cesena, delle Associazioni della Rete Abilità Diverse Forlì-Cesena e degli enti ad esse connesse, si concluderà il prossimo 11 ottobre.

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Un ecografo portatile per l’inserimento dei cateteri venosi. E’ stato donato al Servizio di Assistenza Infermieristica Domiciliare del Distretto Cesena-Valle Savio e del Rubicone da Rotary, Lions, Ladies circle 3, Panathlon, Rotaract, Agorà, Round Table 3 e Valori e Libertà. Unendo le loro forze, i 7 Club della città insieme all’Associazione hanno realizzato un grande service per sostenere l’acquisto di questa nuova attrezzatura, del valore di 8.500 euro, che consente la tecnica ecoguidata di inserimento e gestione degli accessi vascolari, permettendo di localizzare le vene periferiche non visibili né palpabili.

La consegna ufficiale è avvenuta questa mattina, presso la sede del Servizio di Assistenza Domiciliare integrata di Corso Cavour, alla presenza tra gli altri del segretario del Rotary Club Cesena Francesco Zanotti, dei presidenti e rappresentanti di Club Servizi e Associazioni, del direttore del Distretto Cesena Valle Savio e del Rubicone Francesca Righi, della responsabile del Servizio infermieristico domiciliare Marzia Morri, della responsabile del Fundraising aziendale Elisabetta Montesi, del direttore dell’Unità Operativa Cure Primarie Forlì-Cesena Riccardo Varliero, insieme a numerosi professionisti.
Esprime soddisfazione, a nome di tutti i club service che hanno partecipato al progetto, Ester Castagnoli, past president del Rotary Club Cesena che oggi è presieduto da Alessio Avenanti. “Abbiamo perseguito solo il nostro obiettivo di servizio al di sopra di ogni interesse personale. Con questa donazione riusciamo a fare la differenza per il territorio e a renderci utili alla comunità in cui viviamo”.

Ogni anno sono circa 200/250 i dispositivi venosi che vengono impiantati al domicilio e nelle strutture territoriali cesenati dal gruppo infermieristico “Picc Team”, consentendo ai pazienti che vivono in situazione di salute critica di continuare le cure e le terapie di supporto, trasfusioni di sangue, terapie per l’alimentazione parenterale. Il Picc Team aziendale, attivo dal 2012, è composto da medici e undici infermieri di cui tre operativi sul territorio dei Distretti Cesena Valle Savio e Rubicone. Le competenze necessarie per la gestione di questa tecnica assistenziale sono state acquisite dal gruppo infermieristico attraverso una formazione avanzata presso l’Ospedale Gemelli di Roma.
L’Azienda USL della Romagna e tutti i professionisti ringraziano sentitamente i club service di Cesena, le associazioni e quanti hanno contribuito con la propria personale partecipazione al raggiungimento di questo importante obiettivo per le cure domiciliari. Questa generosa donazione oltre a confermare una grande attenzione per la sanità cesenate e la comunità, consente di migliorare l’assistenza e la qualità di vita dei pazienti.

 

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Questa mattina gli Eccellentissimi Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino, Nicola Selva e Michele Muratori, si sono recati in visita al reparto di Neonatologia dell’Ospedale “Infermi” di Rimini.

Ad accompagnare i Capi di Stato, una delegazione composta dal Segretario di Stato per la Sanità Franco Santi, dal Direttore Generale dell'Istituto di Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino Andrea Gualtieri, dal Direttore Socio sanitario Mara Morini e dal Direttore della UOC Pediatria Dott. Nicola Romeo.

Ad accogliere la delegazione sammarinese Marcello Tonini (Direttore generale Ausl Romagna), Stefano Busetti (Direttore sanitario), Gianfranco Cicchetti (Direttore medico presidio ospedaliero di Rimini), Gina Ancora (Direttore Terapia Intensiva Neonatale di Rimini) ed Enrico Sabatini (Direttore Attività tecniche Ausl Romagna) che hanno accompagnato la delegazione del Titano nei reparti del Dipartimento materno infantile e Terapia Intensiva Neonatale.

Occasione della visita, la consegna di un assegno come donazione da parte della Reggenza, in quanto l'Unità Operativa “Neonatologia – Terapia Intensiva Neonatale” (TIN) di Rimini rappresenta una struttura di assoluta eccellenza della sanità italiana, che fornisce assistenza a circa 3.500 pazienti complessivamente, di cui circa 60 all’anno con un peso al di sotto del chilo e mezzo.

Si tratta di una realtà con cui l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino vanta una consolidata e forte collaborazione, in quanto ogni anno assiste, nelle delicate fasi del parto e nei momenti successivi, alcuni piccoli sammarinesi e i loro genitori.

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Sabato 21 settembre  su Rai 1, alle ore 16,40, alla trasmissione "Italiasì", condotta da Marco Liorni, la testimonianza della forlivese Giulia Garoia, 22 anni, salvata dal massaggio cardiopolmonare.

“L’8 marzo 2012 mi trovavo al maneggio "Raggio di Sole" di Forlì e, mentre chiacchieravo con un’ amica, sono stata colpita da arresto cardiaco in seguito a fibrillazione ventricolare”. Sono le parole di Giulia Garoia, che aveva  portato  la sua testimonianza in concomitanza  della campagna VIVA di sensibilizzazione per la Rianimazione Cardiopolmonare  di qualche anno fa. 

  La task force forlivese di VIVA è  composta da medici e infermieri di IRC, Rianimazione, Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza, 118 e Cardiologia  dell'ospedale "Morgagni - Pierantoni" di Forlì , coordinati da Sandra Nocciolini e Debora Bombardi ed è peraltro in procinto di presentare, tra poche settimane, il nuovo programma 2019 - 2020 di  iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte, come sempre, alle scuole e alla popolazione del comprensorio di Forlì. Oggi più di due pazienti su dieci, colpiti da arresto cardiaco, giungono  vivi  in ospedale a Forli  grazie alla  " catena della sopravvivenza " e, di questi, circa la metà ne escono senza gravi menomazioni. 

 “La ragazza che era con me – prosegue Giulia – ha immediatamente chiamato i soccorsi e in pochi minuti il proprietario del maneggio è corso in mio aiuto. Per fortuna aveva terminato da poco il corso di massaggio cardiopolmonare, organizzato dai volontari VIVA di Forlì e ha compreso immediatamente la gravità della situazione. Mi ha praticato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, facendo avvertire contemporaneamente il 118.”

Giulia oggi  sta per concludere  il Corso di laurea in Infermieristica e lancia un appello, reso più significativo della sua  drammatica  esperienza, conclusasi felicemente: “Consiglio  davvero a tutti i giovani di informarsi sull’importanza di questa manovra di soccorso e di imparare a praticarla il prima possibile. L’arresto cardiaco è inaspettato e può colpire chiunque a fianco a noi. Sapere cosa fare può salvare una vita e io ne sono la testimonianza”. 

Insieme a Giulia sarà presente domani, in trasmissione ,  anche il proprietario del maneggio "Raggio di sole"  di Forlì,  Paolo Antonelli.

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Mercoledì, 18 Settembre 2019 18:07

MATCH IT NOW 2019 ADMO A FORLI

MATCH IT NOW ADMO A FORLI.

L'Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo), di concerto con Adoces (Associazione Donatori Cellule Staminali Emopoietiche) sarà presente dal 21 al 29 settembre in tutte le piazze italiane con la terza edizione di “Match It Now” per promuovere la donazione di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche. L'Associazione scenderà in campo per fornire informazioni a tutti gli interessati, grazie alla presenza di personale sanitario qualificato ed accreditato, e per offrire ai giovani tra i 18 e 35 anni la possibilità d’iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (Ibmrd) tramite un semplice prelievo di saliva. “Match it Now” è appunto il progetto dedicato all’informazione sul tema della donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche che vanta il patrocinio del Ministero della Salute e del Coni. Tra gli eventi previsti a Forlì ci sarà il Festival dell’incontro in Corso della Repubblica sabato 28 settembre dalle 14,20 alle 20,30, con varie attività delle associazioni di volontariato. Ci sarà inoltre uno stand informativo e d’iscrizione tramite prelievo salivare. La fontana del Savorana in piazza degli Ordelaffi sarà colorata di rosso, colore della Associazione, durante tutta la settimana, mentre Sabato 5 ottobre, dalle 16 alle 19,30, il gruppo Medoc e Prenditi a Cuore City Riability Welness offrirà la disponibilità della sua clinica mobile per fornire il kit salivare per l’iscrizione al Registro italiano donatori midollo osseo e il personale Medoc, del tutto gratuitamente, offrirà informazioni di salute pubblica. “Abbiamo ogni giorno contatti con moltissimi lavoratori e sportivi - spiega il dottor Bruno Ricci, direttore sanitario Medoc – Oltre ai servizi descritti, le nostre cliniche mobili esporranno, d'ora in avanti, il logo Admo, per sensibilizzare tutta la popolazione “ Preziosissima anche la collaborazione dell’Associazione di Clownterapia Viviamo in Positivo Vip, che da 4 anni collabora con Admo nella sensibilizzazione e nell’informazione alla popolazione, soprattutto a quella giovanile. "Il nostro compito - sottolinea la presidente, dottoressa Rita Malavolta - non è certo quello di aumentare a dismisura il numero degli iscritti al registro dei donatori, piuttosto quello di presentarci e chiedere donatori consapevoli che potranno essere meglio edotti, sul compito che si accingono ad intraprendere, da parte di medici e personale sanitario. Si può essere donatori da diciotto ai trentacinque anni, ma si esce dal registro solo dopo i cinquantacinque anni”. Donare il midollo osseo non è da tutti, bisogna trovare il midollo “fratello” del ricevente, quello degli stessi genitori può essere compatibile solo al cinquanta per cento, mentre ha probabilità maggiori quello fra fratelli. La compatibilità è molto rara: circa una su 100mila. In Emilia Romagna i donatori iscritti sono passati da 742 nel 2016 agli attuali 1596 e nella provincia forlivese-cesenate, sempre nello stesso periodo, da 343 a 628. A livello regionale le adesioni sono passate da 5039 a 8711. Fino alla fine di agosto di quest'anno i donatori romagnoli sono stati otto, numero particolarmente rilevante considerando che la “fratellanza” fra donatore - ricevente è di uno su centomila persone. “   

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