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Articoli filtrati per data: Novembre 2020

Tutti i mercoledì alle 13 il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale fa il punto insieme ai professionisti e alle professioniste del mondo della sanità sulla situazione COVID-19 nel territorio di Ravenna.

Un'ora di approfondimento per aiutare a fare chiarezza sui tanti temi che riguardano l'emergenza sanitaria.

Il primo incontro sarà con il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori.

In diretta streaming sulla pagina facebook di Michele de Pascale, su quelle del Comune di Ravenna e Provincia di Ravenna e sul canale youtube "Michele de Pascale sindaco".

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Sara Liverani è stata una paziente Covid e con poche parole ci trasmette il senso di quanto accaduto e il valore del “prendersi cura di chi è fragile di fronte a questa malattia”. “…avevi la sensazione di poter contagiare e mettere in pericolo una persona semplicemente respirandogli vicino…e nonostante ciò loro dovevano avvicinarsi…e i loro occhi ti trasmettevano sempre un grande abbraccio”.

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Una luce viola ad illuminare un monumento simbolo della città, la Fontana Masini. Anche Cesena aderisce alla Giornata mondiale della prematurità che si celebre oggi martedì 17 novembre per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide e sulle problematiche che i piccoli nati pretermine e i loro genitori devono affrontare durante il difficile percorso di sopravvivenza e di crescita.

I neonati pretermine sono quelli che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale e rappresentano una grande sfida per la neonatologia e per la società. Ogni anno all’ospedale Bufalini di Cesena nascono circa 200 bambini prematuri. La maggior parte di essi nasce con una leggera prematurità già prevista per parto programmato, mentre una minoranza viene alla luce con una prematurità importante: sono circa l’1% i parti che si concludono inaspettatamente con la nascita di un piccolo di peso molto basso, cioè inferiore ai 1500 grammi, che comporta un notevole impegno assistenziale.

“Questa Giornata – commenta l’Assessora ai Servizi per le Persone e per le Famiglie Carmelina Labruzzo – assume un’importanza straordinaria dal momento che parliamo di vita e di famiglia. Nel mondo un bambino su dieci nasce prematuro e il percorso richiede estrema attenzione e dedizione. Per questa ragione vogliamo ringraziare il personale della Terapia Intensiva Neonatale del nostro ospedale ‘Bufalini’ che quotidianamente è impegnato nel salvaguardare la salute dei piccoli lottatori sostenendo le rispettive famiglie. L’obiettivo di questa Giornata è dunque quello di sensibilizzare circa il tema dei neonati pretermine, richiamare il valore della assistenza e informare adeguatamente e nel modo più chiaro possibile sull’importanza della prevenzione dei fattori di rischio che possono favorire il verificarsi della prematurità”.

"La nascita pretermine rappresenta un pericolo concreto per la salute del neonato ed un trauma profondo per la famiglia che la vive. La Terapia Intensiva Neonatale si deve prendere cura sia del neonato sia dei genitori e dei fratelli del piccolo. L'equipe curante è un unione di figure professionali (medici, infermieri, fisioterapisti e psicologi) che assieme alla famiglia si occupa di rispondere a tutte le necessità assistenziali di questi neonati particolarmente fragili, ma con enormi potenzialità. In questo particolare periodo epidemico la Terapia Intensiva Neonatale rappresenta un luogo ulteriormente protetto in cui i genitori ed i neonati vivono assieme un percorso di cure che porteranno per sempre nella loro esistenza".

Il sostegno ai piccoli prematuri e alle loro famiglie si avvale anche della preziosa attività dell’Associazione “Crescere a piccoli Passi” presieduta da Alice Gazzoni. E’ nata a fine 2017 dall’idea di alcuni genitori che hanno vissuto, con i loro figli, un’esperienza nei Reparti di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Bufalini di Cesena e Neonatologia di Forlì, e si propone di aiutare le famiglie che stanno attraversando un cammino analogo a quello già intrapreso dalle mamme e dai papà soci, avvalendosi della sinergia tra i genitori stessi e il personale sanitario che opera in reparto.

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In occasione della festività dell'8 dicembre, la segreteria dell'Unità Operativa di Medicina Riabilitativa dell'Ospedale di Forlì resterà chiusa anche nella giornata del 7 dicembre 2020.

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Ogni anno, il 14 novembre, si celebra la Giornata Mondiale del Diabete. Questa celebrazione, voluta dall’International Diabetes Federation, ha visto da oltre 20 anni, in oltre 170 Paesi del mondo, scendere nelle piazze di tutta Italia, e soprattutto della Romagna, le associazioni dei pazienti e i team delle diabetologie nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla importanza della prevenzione e di una attenta gestione del diabete. Quest’anno la Giornata Mondiale del Diabete sarà celebrata virtualmente con numerose iniziative. E, nel 2020 questa celebrazione vuole ricordare il ruolo centrale degli infermieri nei percorsi di cura delle persone con diabete, adulti e bambini.

“Gli infermieri diabetologi offrono un supporto essenziale e insostituibile, perché rappresentano l’avamposto di prossimità del team diabetologico rispetto ai bisogni dei pazienti, e con questa loro vicinanza riescono spesso a decifrare e risolvere, in modo estremamente pratico, difficoltà dei pazienti”, sottolinea Paolo Di Bartolo, responsabile della Rete di Diabetologia AUSL della Romagna. “In particolare in questi momenti di emergenza sanitaria gli infermieri delle diabetologie hanno espresso la loro capacità di stare vicino a tutti noi risolvendo i dubbi, facilitando la soluzione alle molteplici difficoltà che le persone con diabete incontrano proprio in questi giorni. Perciò ci siamo sempre impegnati per far si che nei team di diabetologia la componente infermieristica fosse adeguata ”, afferma Silvia Mambelli, direttore della Direzione Tecnica Infermieristica della AUSL della Romagna.

Paolo Di Bartolo, infine, lancia un messaggio importante: “In Romagna sono oltre 68.000 le persone con diabete, di queste 290 in età pediatrica. Si deve ricordare a questi amici e alle loro famiglie, come Covid-19 e diabete possano essere una accoppiata pericolosissima. Ma non dobbiamo spaventarci! Possiamo proteggerci e questo non solo con l’uso costante della mascherina, mantenendo il distanziamento sociale e igienizzando le mani, ma anche e soprattutto facendo ogni sforzo per mantenere le glicemie sotto controllo. Continuità nella assunzione della terapia, monitoraggio delle glicemie, dieta ed esercizio fisico, sono la chiave per prevenire e in caso di contagio uscire indenni da questa temibile malattia”.

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A partire da sabato 14 novembre l' Igiene Pubblica forlivese attiverà il terzo punto "drive through" per effettuare i tamponi Covid -19 alla Fiera di Forlì, in via Punta di Ferro 2.

Si tratta del secondo "drive" allestito negli spazi concessi dal Comune di Forlì presso i locali della Fiera. Sarà destinato all'accesso "diretto" degli utenti,  sempre muniti di ricetta del medico o del pediatra di famiglia e sarà operativo tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle ore 8,45 alle 13.

Il primo "drive" invece,  già presente in Fiera nello spazio della biglietteria, continuerà ad effettuare tamponi tutti giorni, per gli utenti prenotati, dalle 8,45 fino a tardo pomeriggio.Gli ampi spazi per l’arrivo e il movimento delle auto ed il nuovo punto, permetteranno il corretto proseguimento di questa attività, che consente una maggiore efficienza e rapidità nell’esecuzione dei tamponi.Un terzo drive è infine operativo, da qualche tempo ,a Santa Sofia, in piazzale Carlo Marx.

"Vogliamo ringraziare il Comune di Forlì - spiegano gli operatori dell'Igiene Pubblica,  che gestiscono tutti i drive through del comprensorio forlivese  - per aver concesso nuovi spazi per l'allestimento del drive e l'Ufficio tecnico dell'Ausl Romagna per la grande disponibilità dimostrata."

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Una malattia che ti parla con gli occhi “ so che riconoscerei i professionisti con cui ho lavorato solo guardandoli negli occhi…” queste le parole del dott. Luca Montaguti Medico di Cesena. “E’ stata per me l’esperienza di vita e di 30 anni di lavoro più potente profonda che abbia vissuto….” In pochi minuti il dott. Montaguti racconta la sua esperienza in un reparto Covid offrendo uno spaccato intenso di vita umana e professionale. “E’ stato come partire per il fronte… verso una cosa ignota…ma era una chiamata a cui dovevamo dare una risposta”.

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“Esprimo gratitudine e riconoscenza per il sostegno che Crédit Agricole Italia e Fondazione Carisp hanno voluto assicurare con questa importante donazione all’Ospedale M. Bufalini di Cesena, in un momento difficile, in cui è particolarmente importante avere a disposizione risorse per fare fronte all’emergenza sanitaria, che rappresentano allo stesso tempo attestazioni concrete di fiducia, solidarietà e vicinanza, ingredienti tutti, fondamentali per la migliore risposta che l’intero sistema sanitario pubblico è chiamato a dare” Con queste parole il Direttore Generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori commenta la donazione, per un importo di 104.532 euro mila euro, con il quale sono state acquistate due apparecchiature respiratorie dedicate alla U.O. di Anestesia e Rianimazione e cinque monitor multiparametrici, consegnati all’Ospedale M. Bufalini di Cesena.

Le due apparecchiature respiratorie sono state installate nelle sale operatorie dedicate ai pazienti affetti da Covid, interventi da effettuarsi in anestesia. Si tratta di stazioni di anestesia top di gamma che renderanno possibile un ulteriore miglioramento della qualità delle prestazioni anestesiologiche per pazienti con problematiche cliniche acute, particolarmente utili in questo momento di recrudescenza dei contagi. Grazie all'apparecchiature acquisite, infatti, si sono allestite postazioni operatorie dedicate ai pazienti Covid-positivi la cui gravità o acuzie non permettono di rimandare l'intervento chirurgico. I cinque monitor multiparametrici sono dispositivi per i parametri vitali che acquisiscono dati sulle condizioni del paziente sia al posto letto che durante il trasporto, in questo caso senza dover scollegare il paziente. Si tratta di tecnologie di ultimissima generazione, complete degli accessori che consentono di monitorare i parametri vitali e la terapia, visualizzare e controllare gli allarmi, consultare immagini diagnostiche basate sul web, accedere alla documentazione del paziente ed ampliare progres¬sivamente le funzionalità sulla base del grado di gravità del paziente: il tutto da un’unica postazione che riunisce dati in tempo reale, applicazioni cliniche, rete ospedaliera e internet sul luogo di assistenza.

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Venerdì, 13 Novembre 2020 13:14

Rallentamento tamponi, l'AUSL si organizza

In merito alle segnalazioni che stanno emergendo in questi giorni relative alle tempistiche per l’effettuazione e refertazione dei tamponi per covid, e ad alcune polemiche conseguentemente insorte, il Dipartimento di Sanità pubblica evidenzia quanto segue. Il numero di tamponi effettuati in Romagna è triplicato negli ultimi mesi, collocandosi attualmente attorno a trentamila a settimana, con punte di oltre seimila tamponi processati al giorno, a seguito dell’aumento molto significativo di casi da verificare. Questo forte incremento, unitamente alla difficoltà, in alcuni momenti, a reperire i reagenti necessari all’esecuzione delle analisi, ha portato ad un rallentamento nei tempi di raccolta e processazione dei tamponi, che non è in alcun modo ascrivibile a “questioni economiche” o a “tagli”, che non vi sono stati.

Al contrario, l’Azienda ha investito e continua ad investire risorse per potenziare il servizio. Basti pensare, oltre al già citato incremento dei tamponi, all’assunzione di personale sanitario e tecnico assistenziale aggiuntivo per specifiche necessità collegate all'emergenza epidemiologica; ad oggi sono presenti in azienda oltre 1.240 operatori (di cui oltre 100 medici) con contratti di lavoro attivati per l’emergenza covid. Un certo numero di questi contratti, che era in scadenza a fine anno, è stato prorogato per 36 mesi. A fronte di questo di questo sforzo, l’Azienda si scontra con la scarsità di medici ed operatori sul mercato del lavoro, che ne rende difficile il reperimento, non certo per responsabilità aziendali, tanto che vi è la massima attenzione ad individuare professionisti non appena terminano la necessaria formazione, per assumerli.

Doverosamente chiarito questo quadro di riferimento, il Dipartimento si muove per priorità, privilegiando i tamponi necessari per il tracciamento (cioè i contatti stretti delle persone positive che emergono dalle indagini epidemiologiche) e le persone sintomatiche. Questo con l’evidente obiettivo di limitare il propagarsi della patologia, pur comprendendo bene il disagio di coloro che vedono tardare di qualche giorno il tampone “di negativizzazione” che serve per essere dichiarati guariti.

In aggiunta a ciò, in collaborazione col Laboratorio di Pievesestina, si sta predisponendo una differenziazione tra i “classici” tamponi molecolari, da adibire al tracciamento ed ai positivi, e tamponi antigenici, più rapidi, da utilizzarsi per le campagne di screening che vengono periodicamente effettuate (su personale sanitario, strutture per anziani, forze dell’ordine…), e per i tamponi di negativizzazione. Questo dovrebbe riportare i tempi di refertazione a tempi più brevi. Inoltre per aumentare la capacità di “raccolta” dei tamponi, si sta attivando una collaborazione con l’Esercito che già nei prossimi giorni perterà all’apertura di un terzo drive trhu a Riccione. Sono infine già operativi accordi con privati che hanno portato alla processazione, da parte loro, di ulteriori 500 tamponi al giorno, e nel giro di pochi giorni ulteriori accordi consentiranno di processarne altri 2.000.

Sul tema specifico delle scuole, in Romagna vengono applicati i più rigorosi protocolli mirati a contemperare nel modo più equilibrato possibile il diritto alla salute con quello all’istruzione e alla socializzazione dei giovani. Basti pensare, rispondendo con questo anche al consigliere regionale Andrea Liverani, che dal primo settembre per le scuole sono stati effettuati oltre 19.500 tamponi. A ciò si aggiunga, sempre a tutela dei ragazzi e delle loro famiglie, che la Regione Emilia Romagna ha attivato la possibilità, per gli allievi di ogni ordine e grado e per i loro congiunti, di eseguire test sierologici in farmacia, oltre ad aver messo in campo lo screening del personale scolastico prima dell’avvio dell’attività didattica.

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E' l'ultimo successo scientifico della Banca Cute della Regione Emilia Romagna (RER), che afferisce al Centro Grandi Ustionati dell'Ospedale “M. Bufalini” di Cesena – Azienda USL della Romagna– ed è una delle cinque banche del tessuto cutaneo italiane accreditate dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). E' un laboratorio specializzato nella lavorazione, conservazione, stoccaggio e distribuzione di tessuto cutaneo ottenuto da donatore cadavere Multi-Tessuto (MT) e Organi-Tessuti (OT) e serve un bacino di utenza interregionale di circa sei milioni di abitanti.

"La Membrana Amniotica viene estratta dalla placenta - spiega il dottor Davide Melandri, direttore del reparto di Dermatologia e del Centro grandi ustionati dell’ospedale “Bufalini” - frutto della donazione da parte delle pazienti sottoposte a parto cesareo d'elezione, dopo il consenso informato scritto, presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia sempre del Bufalini diretto dal dott. Patrizio Antonazzo. Le donatrici sono selezionate sulla base di rigorosi criteri previsti dalle Linee Guida del Centro Nazionale Trapianti. "

“Dopo il parto - prosegue – dalla placenta viene raccolta la membrana amniotica e trasportata presso la Banca della cute che fa parte del nostro Centro. La membrana fino ad ora è stata processata all’interno dell’officina farmaceutica e criocongelata, per essere poi conservata a una temperatura tra i -180 e i -195 gradi centigradi (vapori di azoto) pronta per la distribuzione alla quale siamo da poco stati autorizzati dal Centro Trapianti della nostra Regione. Viene anche validata da un punto di vista clinico. La membrana verrà distribuita su richiesta dei clinici per trattare ferite e ulcere cutanee e mucose di difficile guarigione o nel caso di ustioni. La membrana è un prodotto biocompatibile e biologicamente attivo, dotato di capacità trofico-rigenerative per la presenza di una matrice elastica e resistente infarcita di cellule staminali, fattori di crescita e citochine. Inoltre, ha la capacità di rilasciare sostanze che stimolano la guarigione, di ospitare le cellule dell’ospite e promuoverne l’accrescimento e il differenziamento, contrastare l’infezione e stimolare la rivascolarizzazione delle aree danneggiate". A breve sia la membrana che il derma decellularizzato, un altro importante tessuto bioingegnerizzato distribuito dalla banca regionale, grazie ad un nuovo brevetto verranno conservati e distribuiti a temperatura ambiente con un indubbio vantaggio pratico e di costi. Ciò semplificherà poi anche la conservazione e distribuzione del derma decellularizzato che attualmente è conservato a bassissime temperature in vapori di azoto. Quest’ultimo prodotto è costituito da una matrice dermica bioingegnerizzata che viene sottoposta mediante una metodica di manipolazione minima, brevettata assieme al Rizzoli di Bologna, alla eliminazione completa delle cellule del donatore rendendolo completamente atossico, biocompatibile e immunotollerato.

Il dottor Melandri, oltre al Centro Grandi Ustionati e alla Banca Regionale della Cute dirige anche i reparti di Dermatologia di Forlì e Cesena e la Rete Vulnologica. Nel Centro ustioni, Hub regionale anche per le ustioni pediatriche, oltre al primario lavorano otto dermatologi, una psicologa, due biotecnologhe, una biologa e cinque chirurghi plastici mentre nelle Dermatologie di Cesena e Forlì ci sono in servizio altri dieci dermatologi.

“Si tratta dell’unico Centro grandi ustionati italiano che ha la peculiarità di essere gestito e diretto da dermatologi - chiarisce il dottor Melandri - e lavora con molte altre specialità. La disponibilità di un servizio di chirurgia plastica, unitamente alla Banca della cute e alla rete vulnologica della Romagna, consente collaborazioni trasversali all’insegna della multidisciplinarità con diverse branche specialistiche, tra le quali dermochirurgia ad indirizzo oncologico e pediatrico, ricostruzione post oncologica della mammella, chirurgia del mieloleso, neurochirurgia, traumatologia, otorinolaringoiatria e Maxillo oltre che un supporto per la rete degli ambulatori per la cura delle ulcere e ferite acute e croniche di varia origine.”

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