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Articoli filtrati per data: Giugno 2021

 

Primo giorno d'esame per la materia  di "Anatomia-Storia della Medicina" al corso di laurea di Medicina e Chirurgia dell'Alma Mater Studiorum nella nuova sede presso l'ospedale di Forlì.

Oggi, infatti, gli studenti hanno sostenuto la prima prova nei laboratori didattici  presso il padiglione Valsalva dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni". 

"Oltre ad un colloquio orale - spiega la professoressa Irene Faenza, docente di Anatomia Umana - una parte dell'esame viene affrontata dagli studenti attraverso l'analisi di immagini, utilizzando l'Anatomage Table, che consente di osservare a grandezza naturale (e di ingrandire ulteriormente) le strutture anatomiche di quattro corpi che sono stati sezionati in ogni loro parte in "fette" di qualche decimo di millimetro e fotografati. Questo ha permesso di avere sezioni "reali" di cadavere che poi vengono montate in modo da ricostruire in tre dimensioni l’intero corpo dei quattro soggetti.

"Anche se non può ovviamente sostituirsi ad una vera dissezione anatomica - prosegue  la professoressa Faenza - il tavolo consente comunque l’esplorazione e l’apprendimento dell’anatomia umana permettendo per esempio agli studenti di interagire con cadaveri digitali giovani e ben conservati, e di vedere da vicino le variazioni patologiche, con dettagli accurati sulle malattie, che risultano particolarmente utili per lo studio e la ricerca. I docenti, d'altro canto,  possono utilizzare la modalità Quiz Mode per creare domande da rivolgere agli studenti, che utilizzeranno la simulazione per determinare gli elementi utili a fornire la risposta."

"Siamo particolarmente soddisfatti  - conclude la professoressa-  perché la maggioranza degli studenti ha optato per sostenere la prova d'esame in presenza, ma verrà comunque data l'opportunità di sostenere l'esame a distanza a quegli studenti che, a causa dell'emergenza sanitaria, non hanno avuto modo di recarsi presso la sede del Corso di Laurea. "

 

 

 

 

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Si comunica che, causa  inventario, la Distribuzione diretta  dei farmaci e presidi
  • della Farmacia interna dell'ospedale di  Riccione il 23/06/2021 chiuderà alle 13.30 anzichè alle 16.30
  • della Farmacia interna dell'ospedale di Rimini il 25/06/2021 chiuderà alle 13.30  anzichè alle 16.30
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La Giunta regionale ha approvato, nell’ambito del Bando 2020 del Programma di ricerca sanitaria finalizzata dell’Emilia-Romagna (FIN-RER), la graduatoria dei Programmi di rete ritenuti ammissibili a finanziamento. Sono sei, a cui vengono assegnati complessivamente più di 1 milione e 600mila euro di contributi regionali. Tra questi un progetto dell'Ausl Romagna, coordinato dal dottor Andrea Fabbri, direttore dell'Unità Operativa Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza, 118 di Forlì, sul database regionale per il miglioramento del percorso di cura in Pronto Soccorso (finanziato per un totale di 246mila euro). Il progetto partirà, per la Romagna,  dalla sperimentazione sul Pronto Soccorso dell'ospedale di Forlì.

"L’enorme numero di dati contenuti nei database di Pronto Soccorso e la crescente necessità di miglioramento della qualità e dell’efficienza delle cure - spiega il dottor Fabbri - ha creato la necessità di individuare un set minimo di dati che permetta di descrivere, secondo standard riconosciuti econdivisi, la casistica, il percorso di cura e l’esito della popolazione che si rivolge al Pronto Soccorso."
"Il progetto – prosegue- prevede la modellazione e lo studio dei percorsi di cura dei pazienti visitati in Pronto Soccorso (PS) attraverso la realizzazione di un database centralizzato alimentato dai dati provenienti dai sistemi informatici dei Pronto Soccorso.Integrando gli standard in uso dalla piattaforma SISEPS, il database garantirà qualità e uniformità dei dati raccolti. La modellazione dei percorsi di cura prevede l’utilizzo di un set minimo di dati che tenga conto delle caratteristiche della struttura/organizzazione, della casistica, degli indicatori di processo/esito al fine di consentire la descrizione, lo studio e il confronto dei percorsi di cura da parte dei centri partecipanti. A partire dal sintomo di presentazione iniziale fino alla diagnosi finale sarà possibile sviluppare modelli che verifichino le caratteristiche e gli standard di riferimento per gruppi di percorsi di cura,con l’obiettivo di migliorarne l’appropriatezza e l’efficienza"

"Il progetto - conclude – nasce dalla necessità di migliorare e ottimizzare il percorso di cura dei pazienti visitati in Pronto Soccorso, attraverso la formalizzazione e lo studio dei percorsi clinici dei centri partecipanti al progetto, suddivisi per casistica e gravità."

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Nell’ambito della Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma, AIL Rimini OdV organizza per lunedì 28 giugno, in collaborazione con Donatori di Musica e con il patrocinio del Comune di Rimini, il concerto per due Pianoforti e Orchestra d'Archi “Affacciati alla Finestra”.

Il concerto si terrà all’aperto, tra la Scala C e la Scala D dell’ospedale “Infermi” di Rimini, con inizio alle 16:30. Gli interpreti sono il duo pianistico formato da Francesca Cesaretti e Davide Tura e l’Orchestra da Camera di Rimini, che si esibiranno sotto la bacchetta del direttore Stefano Pecci. Il programma prevede musiche di W. A. Mozart (la famosa Piccola Serenata Notturna per orchestra), J. S. Bach (il Concerto BWV 1062 in Do minore per due pianoforti e orchestra) e D. Tura (con il brano originale Pan Do Ra che è un dono di ottimismo in questi tempi difficili).

L'evento nasce dall'unione di diverse figure professionali con un unico intento: sensibilizzare il personale e i pazienti agli effetti benefici e riflessivi che solo l'ascolto o la pratica della musica possono donare. Ne è principale espressione la pianista Francesca Cesaretti che segue la direzione artistica fin dal primo ciclo di concerti fortemente voluti da AIL Rimini e che insieme al collega Davide Tura fa parte dell'Associazione Donatori di Musica, una realtà che mette al servizio grandi artisti per concerti in luoghi delicati e sensibili come i reparti ospedalieri. Grande attenzione al progetto viene dato anche da rinomati marchi del settore come Yamaha International e Iiriti Pianoforti di Riva del Garda, che metteranno a disposizione due nuovi pianoforti gran coda dalla loro collezione.

Il concerto sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook AIL Rimini.

Posti limitati. Ingresso su prenotazione ai numeri di telefono 392 774 6878 e 0541 705058, o alla mail gestione@riminiail.it.

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"Il Percorso Nascita del Comune di Forlì ha suscitato l’interesse di altre Amministrazioni d’Italia tra cui, in particolare, quella di Perugia. Si è svolto infatti ieri mattina, in modalità telematica, un incontro di approfondimento tra l’Ass.re alla famiglia, Rosaria Tassinari, i tecnici del Comune e il vicesindaco di Perugia, Gianluca Tuteri, sulle possibilità di “esportare” il progetto dedicato alla gravidanza, alla nascita e alla genitorialità. Con l’Ass.re e la Dott. Nadia Bertozzi del Centro per le Famiglie della Romagna Forlivese era presente, da remoto, anche il Dott. Enrico Valletta, primario del reparto di pediatria dell’ospedale di Forlì.

“Il "Percorso Nascita" è un progetto rivolto alle donne e alle coppie in uno dei periodi più straordinari della loro vita, ricco di cambiamenti ed emozioni; operatori del Centro per le Famiglie della Romagna Forlivese e dell'AUSL Romagna mettono a disposizione tanti servizi gratuiti, individuali e di coppia, per affiancare i futuri e neo genitori nonché i piccolissimi. L’interessamento del Comune di Perugia è la dimostrazione che i nostri progetti sono un’eccellenza da imitare. Quella con il vicesindaco Tuteri è stata una bella chiaccherata, volta all’approfondimento di questo prezioso percorso incentrato sul valore e l’importanza della genitorialità. Nei prossimi giorni definiremo ulteriori incontri per aiutarli a mutuare, nel loro territorio, questa splendida iniziativa”.

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Sabato, 19 Giugno 2021 10:41

Spostamento seconda dose. Le modalità

I cittadini che hanno già effettuato la prima dose di vaccino nelle sedi vaccinali di Ausl Romagna e che necessitano di spostare la somministrazione della seconda dose, possono contattare direttamente il Cuptel (800002255) e spostare la data nello stesso punto vaccinale in cui è avvenuta la prima somministrazione.

Tra la data di prenotazione della seconda dose e la data di esecuzione dovrà esserci un intervallo di 5 giorni per consentire la nuova programmazione e l’approvvigionamento delle dosi necessarie.

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Sono in corso, da parte dalle Pediatrie di Comunità di tutti gli ambiti di Ausl Romagna le somministrazioni vaccinali anti covid nei confronti dei ragazzi della fascia d’età 12-19 anni appartenenti alla categoria “ fragili” perché affetti da determinate patologie.

La chiamata, avviene in questo caso, direttamente dall’Ausl, sulla base di appositi elenchi.

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Mentre proseguono le prenotazioni e le somministrazioni negli hub vaccinali di Ausl Romagna per la fascia di età 12-19 anni, grazie all’accordo siglato da Ausl Romagna con i Pediatri di Libera Scelta, saranno organizzate anche sedute vaccinali serali , dedicate esclusivamente alla fascia 12-19 anni, con la presenza dei pediatri di libera scelta nei punti vaccinali. Questa importante collaborazione consentirà di sviluppare ulteriormente anche l’ attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione sulla importanza del vaccino , grazie al rapporto fiduciario esistente fra genitori e pazienti, soprattutto per questa fascia di età.

Queste le date:

  • Forlì ( fiera) 28 giugno dalle ore 19,30
  • Cesena (fiera) 28 giugno dalle ore 19,30
  • Rimini (fiera) 28 giugno dalle ore 19,30
  • Ravenna ( Pala De Andrè) 29 giugno dalle ore 19,30
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Vista la decrescita dei casi di Coronavirus e il positivo andamento dell'epidemia, a partire dalla giornata di domani , venerdì 18 giugno, il drive-through  di Santa Sofia e il drive-through di Modiglianasospenderanno l'attività .
Qualora si modificasse il contesto epidemiologico, rimarrà la disponibilità di rivalutare una riorganizzazione del servizio.
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Rotary Club area Romagna e Rotary International Foundation finanziano un progetto per i pazienti cardiologici dell’Azienda della Romagna, grazie anche ad un Global Grant.


Una straordinaria collaborazione a sostegno della Sanità Romagnola da parte di 16 Rotary club della Romagna, che hanno unito le forze per rendere possibile la partecipazione al Global Grant promosso dalla Rotary International Foundation, ha portato all’erogazione complessiva dei 78.000 euro, necessari a far decollare il progetto di telemedicina, per l’assistenza ed il monitoraggio a domicilio dei pazienti a cui sono stati impiantati dispositivi cardiaci (pacemaker, defibrillatori, resincronizzatori).


Remotheart è un progetto basato sul controllo “a distanza”, ovvero remoto, dei dispositivi cardiaci impiantabili di ultima generazione, che consentono di comunicare con un trasmettitore al domicilio del paziente, al fine di inviare dati di natura tecnica, parametri e funzionamento del dispositivo impiantato e informazioni di carattere clinico, relative ai parametri vitali del paziente. Le trasmissioni da remoto possono essere programmate, col solo scopo di validare il corretto funzionamento dell’impianto, oppure possono essere originate dalla rilevazione di parametri fuori dalla norma.

Da un’esperienza innovativa iniziata a Forlì nel 2019 grazie all’Associazione Cardiologica Forlivese, che ha messo a disposizione le risorse necessarie a consentire di assistere con monitoraggio remoto tutti i pazienti cardiologici portatori di dispositivi, passando da 120 a 650 assistiti in meno di un anno, è nata dunque  l’idea di estendere l’applicazione del servizio così sviluppato, a tutta l’azienda USL della Romagna, attraverso un processo top-down, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui pazienti con scompenso cardiaco e di “mettere in rete” tutti i pazienti romagnoli portatori di dispositivi in grado di inviare informazioni sullo stato di compenso della malattia.

Il progetto Remotheart, che in tutta la Romagna interesserà un numero stimato pari a circa 6500 pazienti portatori di device cardiologici, dei quali 800 per lo scompenso cardiaco, rappresenta un tipico esempio di come le iniziative dei singoli territori possano essere messe a valore per tutti. Oggi ciò è reso possibile, anche proprio grazie all’intervento dei Club Rotariani dell’area romagnola, che hanno ben compreso questo valore, portandolo all’attenzione della Rotary International Foundation.

Il numero di impianti di pacemaker e defibrillatori è significativamente aumentato nell’ultima decade, a causa delle nuove indicazioni emerse dai risultati dei grandi studi clinici. Molti pazienti portatori di dispositivo impiantabile sono anche affetti da scompenso cardiaco, patologia invalidante e sempre più diffusa, che richiede un sistema di assistenza dedicato. Nella maggioranza di questi il dispositivo è in grado di raccogliere ed inviare  segnali utili a monitorare lo stato clinico del paziente.



Il follow-up, ovvero il controllo periodico, clinico e del dispositivo, dei pazienti portatori di device cardiaco è parte integrante del processo terapeutico, la frequenza dei controlli programmati per portatori di pacemaker è generalmente di 1 volta/anno, mentre per i portatori di defibrillatore impiantato è di 2 volte/anno. La frequenza dei controlli aumenta ulteriormente quando il dispositivo si avvicina all’esaurimento del generatore. Questo determina un carico di lavoro crescente in maniera esponenziale per i centri di elettrostimolazione, difficilmente sostenibile a breve e medio termine. Il tutto è reso più difficile dalla complessità clinica di molti pazienti trattati: essi, infatti, richiedono un follow­up intensivo con visite frequenti, spesso non programmate in caso di eventi avversi.

Un limite importante dei follow­up tradizionali è inoltre rappresentato dall’acquisizione ritardata delle informazioni diagnostiche memorizzate dal dispositivo, che se acquisite tempestivamente possono invece facilitare una reazione clinica tempestiva con conseguenti benefici per il paziente.

Il monitoraggio remoto dei dispositivi permette di fornire alla struttura ospedaliera un flusso continuo di informazioni relative allo stato del dispositivo. Questo è reso possibile grazie ad un trasmettitore consegnato al paziente, che controlla ed invia i dati al server dedicato del fornitore, a cui gli operatori della clinica possono accedere mediante sito web e autenticazione certificata.

Obiettivo di questo progetto è predisporre e implementare una tecnologia che metta a disposizione in modo strutturato e interoperabile tutte le informazioni provenienti dai diversi dispositivi medici cardiologici impiantabili, a supporto di un modello di cura che consenta l’assistenza sanitaria dei pazienti cardiologici presso il proprio domicilio.

Non è trascurabile poi l’aspetto riguardante l’abbattimento dei costi sociali, tenuto conto che la maggior parte dei pazienti sono anziani, che l’80% è accompagnato da un familiare che deve assentarsi dal lavoro e che circa un terzo dei pazienti sono ancora in attività e devono rinunciare essi stessi alla loro attività lavorativa.

Non solo, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo in pandemia da COVID-19, è fondamentale che il paziente fragile possa essere controllato dal proprio domicilio, riducendo la possibilità di contagio.

La crisi pandemica che sta attraversando tutto il mondo e nondimeno l’Italia, ha rimesso in primo piano la necessità di accelerare il processo di innovazione, soprattutto nel settore sanitario, fortemente impattato da questa emergenza, ponendo l’esigenza di sviluppare per i servizi sanitari un nuovo impegno in ambito territoriale.

La tecnologia è stata il principale fattore abilitante durante tutta la crisi: infatti, non solo ci ha permesso di mantenere i contatti con il mondo, ma ha anche contribuito di fatto all’erogazione di molte delle prestazioni sanitarie programmate e alla gestione di tutti quei pazienti cronici che necessitano di cure continuative al fine di scongiurare il precoce deterioramento della condizione di salute. Ecco perché le tecnologie digitali e l'ambiente digitale permettono il raggiungimento di quegli obiettivi che sono caratteristici dei sistemi sanitari di eccellenza, ovvero alta qualità, efficienza, equità, convenienza e accessibilità all'assistenza sanitaria. Le soluzioni innovative rappresentate dai servizi sanitari digitali possono, se progettate in modo mirato e implementate in modo efficiente, fornire migliori risultati di salute e contribuire alla sostenibilità dei sistemi sanitari.

Questo progetto – dichiara il Direttore sanitario Dott. Altini - si colloca nell’ambito di un più complessivo modello organizzativo della Romagna, che include un ripensamento della rete dei servizi, per una sanità più vicina ai cittadini, nella direzione di un potenziamento del territorio, con creazione di nuovi servizi tra i quali rientrano tutte le prestazioni di Telemedicina, che consentono di erogare visite a distanza e di monitorare i pazienti che hanno bisogno di assistenza continua anche a distanza. Oggi possiamo dire che dalla teoria passiamo ai fatti, la telemedicina e la digital health è questo”.


La leva digitale – afferma il Direttore Generale Dott. Carradori - è dunque la chiave che rende concreta la realizzazione di questo nuovo modello, realizzando le connessioni che concorrono al benessere dei cittadini. Da una parte infatti permette di attivare i meccanismi di coordinamento tra tutti “i touchpoint fisici” del sistema, ossia gli ospedali, le case della salute, gli ospedali di comunità, le Case-residenza per gli anziani, gli uffici dei Comuni che erogano prestazioni sociali, strutture private convenzionate, i MMG e PLS, le farmacie, dall’altra abilita la nascita di nuovi punti di contatto virtuali tra i quali rientrano, a titolo di esempio, tutte le App per la salute che permettono di rendere i servizi ancora più vicini al paziente. In questo modo sarà possibile realizzare un reale sistema di continuità di cura per il paziente. L’avvio del progetto di telemedicina che oggi presentiamo grazie al contributo del Rotary, è un fondamentale tassello di un complesso mosaico di azioni che metteremo in campo nei prossimi mesi.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna quindi, un sentito ringraziamento ai Rotary Club per questo sostegno concreto, che conferma la ormai consolidata collaborazione del Rotary, partner sensibile e attento per vocazione, ai bisogni del sistema sanitario pubblico”


 “Al di là dell’entità economica della donazione, quello che preme mettere in risalto è la forte sinergia venutasi a creare tra l’Istituzione territoriale deputata alla tutela della salute e la comunità locale - dichiara Patrizia Farfaneti Ghetti, Presidente del Club capofila di Rimini - sinergia che ci sembra faccia ben sperare per un futuro di ricostruzione del tessuto sociale messo così a dura prova dalla pandemia”.

Il finanziamento è assicurato in particolare da 16 Club delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, suddette e segnatamente da: Rimini, Forlì, Cesena, Lugo, Ravenna, Ravenna Galla Placidia, Forlì Tre Valli, Faenza, Cervia-Cesenatico, Riccione-Cattolica, Valle del Rubicone, Valle del Savio, Rimini Riviera, eClub Romagna, Cesenatico Mare, Riccione Perla Verde, dal Club della Repubblica Argentina “Bahìa Blanca del Norte”, dal Fondo a Designazione Distrettuale del Distretto 2072 e dal Fondo Mondiale della Rotary Foundation per un totale complessivo di EURO 77.876 euro.

 

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