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Articoli filtrati per data: Ottobre 2022

Anche Romagna sono partite le prenotazioni per la somministrazione della quinta dose di vaccino anti Covid-19.

Come già annunciato dalla Regione Emilia, questa ulteriore dose di richiamo è raccomandata a tutte le persone di 80 anni e oltre, agli ospiti delle strutture residenziali per anziani e ai cittadini di 60 e più anni con elevata fragilità legata a patologie o stati elencati nella nota ministeriale (in allegato). Su richiesta potrà essere somministrata anche a tutti i soggetti dai 60 anni in su.

La vaccinazione sarà effettuata con vaccini a m-RNA bivalenti adattati alle varianti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4-5); è necessario che siano trascorsi almeno 120 giorni (4 mesi) dalla somministrazione della terza o quarta dose con vaccino monovalente o dall’infezione da SARS-CoV-2; in questo caso deve essere considerata come data la positività del test diagnostico.

La somministrazione dei vaccini anti Covid-19 - come specificano le indicazioni nazionali - può essere effettuata contemporaneamente o a qualsiasi distanza di tempo prima o dopo, con i vaccini antinfluenzali (in Emilia-Romagna la campagna partirà lunedì 24 settembre) e qualsiasi altro vaccino compresi quelli a virus vivo attenuato, con la sola eccezione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie per il quale resta valida l’indicazione di un intervallo minimo di 28 giorni tra una vaccinazione e l’altra.

 

Come prenotare la quinta dose di vaccino anti  Covid-19

La prenotazione può essere effettuata attraverso i consueti canali:

  • agli sportelli Cup dell’Ausl (Centri Unici Prenotazione) presenti su tutto il territorio romagnolo
  • nelle farmacie tramite il servizio Farmacup
  • Telefonando al Cuptel al numero 800002255
  • Online attraverso Fascicolo Sanitario Elettronico e CupWeb (www.cupweb.it)

Si ricorda che è possibile ricevere la vaccinazione anti Covid -19 presso il proprio medico di famiglia, qualora abbia aderito all’intesa vaccinale.

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“Me ne Cibo”, a Forlì l’evento dell’Istituto Oncologico Romagnolo per riflettere sul tema della “cura” insieme a Nicola Magrini, Umberto Galimberti, Samuele Bersani, Alessandro Bergonzoni, Silvia Camporese

Appuntamento il 22 ottobre, alle ore 17, presso la Chiesa di San Giacomo con l’evento dal titolo “Ippocrate dal Calor in poi”

Torna “Me ne Cibo”, l’appuntamento organizzato dall’Istituto Oncologico Romagnolo come occasione di incontro per favorire riflessioni sul tema della “cura” grazie al contributo di ospiti provenienti da percorsi intellettuali diversi ma con grande attitudine alla connessione multiculturale.

Dopo le edizioni del 2017 a Bologna e del 2019 a Forlì, la terza edizione di “Me ne Cibo” fa tappa a Forlì il 22 ottobre, alle ore 17, presso la Chiesa di san Giacomo (Piazza Guido da Montefeltro 12) con l’evento dal titolo “Ippocrate dal Calor in poi”.

“Quando pensiamo al termine “cura”, le immagini interne che questa parola suscita sono molteplici e alcune ci rimandano alla malattia e quindi poi alla medicina. È qui che diviene interessante recuperare il pensiero e l’arte di Ippocrate – spiega il prof. Carlo Fabbri, ideatore di Me ne Cibo e Direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena -. Le intuizioni percepite e divulgate dalla Scuola di Kos sono ancora vive in ognuno di noi: sia per chi si occupa di medicina sia per chi si occupa dell’uomo. I 5 grandi segni e sintomi che venivano descritti erano: il calor, inteso come squilibrio della temperatura del corpo; il rubor, come segnale estetico di infiammazione dell’organismo; il tumor, considerato come massa, come qualcosa che cresce e che occupa spazio; il dolor, qualcosa che ostacola la sensazione di benessere; la functio lesa ovvero limitazione a vivere la propria esistenza. Come va riproposta oggi la lettura di questa teoria ancora così vivace e attuale? Me Ne Cibo può rappresentare un istante in cui analizzare il nostro momento, che rappresenta un semplice inter-tempo tra le intuizioni antiche e quel che sarà”.

L’appuntamento di Forlì sarà il primo di 5 per Me ne Cibo, a cadenza annuale, dedicati ai 5 segni: calor, rubor, tumor, dolor, functio lesa, per decifrare la fusione tra uomo, società e ambiente.

Il Calor è perciò la parola chiave che farà da spunto alle riflessioni di 5 intellettuali, di formazione e sensibilità diverse: l’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni; il musicista Samuele Bersani, la fotografa Silvia Camporesi; lo psicoanalista e filosofo Umberto Galimberti; il medico e Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini.

L’incontro si concluderà con una degustazione, organizzata da Fabio Fiore e Lisa Paganelli, con il contributo delle aziende di Romagna Distretto Biosimbiotico, che metteranno in tavola il loro sapere e la loro visione di calor.
Partner di “Me ne Cibo” sono la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Gruppo Hera e Romagna Distretto Biosimbiotico.

Alle prime due edizioni di “Me ne cibo”, dedicate ai temi “Etica ed estetica nell’era dei nuovi miti” e “L’invisibile”, hanno partecipato anche lo psicoanalista Massimo Recalcati; Dino Amadori, Presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo; Antonio Gasbarrini, Professore di Gastroenterologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; il pittore Franco Guerzoni.

 Per informazioni: www.menecibo.it

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E’ stato un grande successo la sfilata di moda benefica tenutasi domenica scorsa, presso l’Osteria dei poeti a Rimini, con lo scopo di raccogliere fondi per sostenere la realizzazione di spazi di cura e di accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori, presso i Pronto Soccorso dell’Ausl della Romagna, nell'ottica dell'umanizzazione delle cure.

L’evento, organizzato grazie alla generosità di Michela Stacchini, riminese, che per sostenere l’ospedale della città, ha deciso di mettere a disposizione capi spalla pregiati della sua collezione privata, alla quale si sono uniti alcuni altri esercenti di negozi, con la donazione di altri capi di abbigliamento e accessori, si è svolto nella suggestiva cornice di Piazza Malatesta e ha visto sfilare un gruppo di amiche, che a scopo solidale, si sono messe in gioco indossando i capi, per la riuscita dell’evento.

Moltissime persone, cittadini e cittadine, professionisti dell’Azienda sanitaria e rappresentanti delle istituzioni, si sono ritrovati all’insegna dell’amicizia e solidarietà, nell’ambito della manifestazione che aveva anche l’obiettivo di sensibilizzare e porre l’attenzione sul tema del contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Tra i tanti presenti, il Sindaco Jamil Sadegholvaad e l’Assessore alla Politiche per la Salute del Comune di Rimini Kristian Gianfreda, la direttrice amministrativa dell’Ausl Romagna Agostina Aimola, la direttrice dell’Ospedale Infermi Francesca Raggi e la direttrice del Pronto soccorso Tiziana Perin, insieme Elisabetta Pillai esperta della rete contro la violenza.

 Simbolo del progetto promosso dall’Ausl della Romagna, sono le bambole in pezza che, adottate tramite una donazione, andranno ad allestire “i muri di sensibilizzazione” installati nei diversi ospedali e che hanno contribuito al raggiungimento del risultato della raccolta fondi della serata, per un importo di oltre 6.000 euro.

L’iniziativa è stata sostenuta da diversi partner, tra i quali in primis l'Associazione APS Artincouncelling, che realizza le bambole simbolo delle donne vittime di violenza e che sarà impegnata anche nell’attività di arte terapia in favore dei minori che accedono insieme alle madri al Pronto Soccorso.

Un ringraziamento da parte della Azienda Usl della Romagna va agli organizzatori e sostenitori, Carlotta Damerini che si è fatta promotrice dell’iniziativa insieme a Michela Stacchini e alle amiche Valentina, Silvia e Lucia, agli sponsor e in particolare, Julian abbigliamento, Maxim The 34, Boutique Sabattini, Twister Riccione, La stanza di Crispino, Enio Ottaviani, Silvia gli Occhiali.

"Si è trattato di  un evento di successo,  che è solo una delle tante iniziative "charity" che prevediamo di realizzare nei diversi territori della Romagna -  ha dichiarato Elisabetta Montesi, Responsabile dell’Ufficio di Fundraising, marketing e comunicazione sociale dell’Azienda  Usl della Romagna - E’ fondamentale un costante impegno rivolto a prevenire il fenomeno mediante la sensibilizzazione della popolazione, soprattutto delle nuove generazioni, a favore della promozione di una cultura rispettosa dell’individuo e della parità e in questo l’AUSL della Romagna è attiva sui diversi fronti e il progetto  avviato ne è la prova tangibile."

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A quasi un anno dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.32/21, che ha innovato il sistema di tariffazione dei controlli ispettivi sull’igiene degli alimenti, i servizi competenti del Dipartimento di Sanità Pubblica, che afferiscono al Programma di Sicurezza Alimentare dell’Ausl della Romagna, hanno incontrato i rappresentanti delle Associazioni di Categoria dell’agricoltura, del commercio e della produzione del settore agroalimentare.

All’incontro, erano presenti i delegati delle provincie di Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena e i direttori e i responsabili delle Unità Operative di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e di Igiene degli alimenti di origine animale dell’Ausl della Romagna. I rappresentanti delle associazioni hanno posto domande e richieste di chiarimenti sia sugli aspetti problematici ancora emergenti, sia per prefigurarne le possibili soluzioni nel rispetto delle rispettive responsabilità.

Nel corso della breve introduzione il dott.Paolo Ghinassi, (Direttore Igiene Alimenti di origine animali di Ausl Romagna), ha posto l’attenzione sulle principali innovazioni introdotte dal Decreto Legislativo che riguardano il dimezzamento degli importi delle tariffe forfettarie e la loro parametrazione al livello di rischio igienico sanitario connesso con l’attività svolta dall’impresa alimentare, e l’introduzione di tariffazioni a tempo per i controlli ispettivi resosi necessari a seguito di riscontro di anomalie e carenze  a carattere igienico sanitario.

La discussione aperta e franca che ne è seguita ha permesso di chiarire che tale normativa non ha carattere di censimento generale, che l’autodichiarazione va presentata per ogni sito produttivo censito e che in caso di  mancata dichiarazione è previsto  il recupero del pregresso mancato pagamento.

L’iniziativa è stata caratterizzata dall’apprezzamento generale per il rinnovato metodo di lavoro che ha segnato un nuov inizio di condivisione dell’interesse per gli argomenti che vedono il sistema di controllo ufficiale e l’imprenditoria locale ugualmente impegnati,  ciascuno secondo le proprie responsabilità.

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Quale è il posto dell’allattamento e della donna nella società attuale? A questa domanda risponde la mostra “The Invisible Breasts – Seni Invisibili” della fotografa svedese Elisabeth Ubbe, che dopo essere stata fruibile a Bologna, sabato 22 ottobre, alle ore 17.30, sarà inaugurata alla Galleria Pescheria di Cesena.

Cesena è la seconda tappa della mostra itinerante promossa in occasione della Settimana dell’Allattamento Materno dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute in collaborazione con gli assessorati alla Cultura, Pari opportunità e Welfare, per ribadire il proprio sostegno all’allattamento come pratica di salute, elemento di empowerment delle donne e dei genitori, e di facilitazione della relazione con la bambina e il bambino.

L’esposizione cesenate, composta da una quarantina di scatti dell’artista, è organizzata dal Comune di Cesena - Servizio Gallerie e Musei Settore Biblioteca Malatestiana e Cultura, in collaborazione con l’Ausl Romagna. All’inaugurazione di sabato parteciperanno oltre all’artista, Simona Di Mario pediatra del Centro di documentazione sulla salute perinatale e riproduttiva – Settore Assistenza Territoriale della Regione Emilia Romagna, l’assessora ai Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di Cesena Carmelina Labruzzo, la direttrice del Consultorio Familiare e Pediatria di Comunità di Cesena Antonella Brunelli insieme ad alcuni operatori della Pediatria di Comunità e del Punto Nascita. L’autrice installerà per l’occasione un piccolo set fotografico per le donne che vorranno farsi ritrarre. Mamme e lattanti daranno il loro contributo con un flashmob organizzato in collaborazione con il Centro per le Famiglie di Cesena e la Lega del Latte all’interno della Galleria.

La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile alla Galleria Pescheria di Cesena fino all’8 gennaio, poi farà altre tappe in Regione. Questi gli orari di apertura: sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19. Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio. Aperture su prenotazione: tel. 0547.610892 - email: prenotazioni@comune.cesena.fc.it (solo per gruppi di 5 o più persone, con anticipo minimo di 48 ore).

 

MOSTRA FOTOGRAFICA The Invisible Breasts - Seni invisibili di Elisabeth Ubbe

Elisabeth Ubbe, pluripremiata fotogiornalista svedese, ritrae le donne che allattano evidenziandone la realtà quotidiana. A loro chiede di scegliere un contesto che rappresenti la loro vita: così ogni fotografia ha la sua storia.

In una epoca in cui il gesto di allattare in pubblico talvolta può essere considerato irritante se non addirittura offensivo, l’artista sceglie di catturarne immagini tratte dal quotidiano: in casa, in città, negli spazi di gioco dei bambini e in tutti quei luoghi in cui le donne trascorrono normalmente il tempo con i propri figli. Ritrae anche donne a seno nudo in situazioni in cui normalmente sarebbero vestite e donne operate per tumore al seno. Queste fotografie aiutano a riflettere sull’immaginario comune e sull’idea del corpo femminile nello spazio pubblico che influenza la rappresentazione di sé e, di conseguenza, la fiducia di ognuna nella propria capacità di allattare.

“Ho un sogno. Vorrei che le donne fossero viste e accettate così come sono. Vorrei che l’allattamento fosse accolto in ogni luogo in cui la donna e il bambino vogliono o hanno bisogno di allattare”. Nelle parole dell’artista svedese, il senso più profondo del percorso illustrato nella mostra. Le fotografie formano un mosaico di immagini contemporanee e stimolano la riflessione su quali rappresentazioni di donne ci vengono offerte dal mondo che ci circonda.

Elisabeth Ubbe, biografia

E’ una fotogiornalista svedese il cui lavoro si concentra su tematiche relative alle donne, alla uguaglianza, alla giustizia sociale e allo sviluppo sostenibile. Dopo aver lavorato come ostetrica per molti anni, si è diplomata alla Nordic School of Photography, a Bishop-Arnö. Le sue fotografie sono state pubblicate su riviste e media nazionali e internazionali. Ha esposto in occasione di numerose mostre ed è stata insignita di diversi premi; il suo lavoro è stato presentato alla Conferenza delle Donne delle Nazioni Unite nel 2018, 2019 e 2021. Collabora stabilmente con il The New York Times e altri giornali, combinando questa attività con la cura di progetti di ricerca artistica personali.

 

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Mercoledì 19 Ottobre è stata la Giornata internazionale dedicata alla Ricostruzione mammaria (Breast Reconstruction Awareness Day), promossa dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) in collaborazione con l’Associazione Nazionale Donna x Donna al fine di sensibilizzare e informare la popolazione sulla tematica in oggetto.
In occasione dell’evento, i chirurghi plastici dedicati della UOC di Chirurgia senologica di Forlì, Ravenna e Faenza (Dott. Matteo Mingozzi, Francesco Marongiu e Nicolò Bertozzi), diretta dalla Dott.ssa Annalisa Curcio, hanno eseguito visite di chirurgia ricostruttiva straordinarie, negli ospedali di Forlì e Ravenna, rivolte a donne il cui percorso ricostruttivo o la cui valutazione era stata rinviata o ritardata a causa della pandemia. Sono stati allestiti banchetti informativi, presso gli ospedali di Forlì e Ravenna, con la collaborazione dei volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo, le infermiere case manager e altri professionisti, che hanno risposto a tutte le domande e i dubbi delle pazienti relativi alla ricostruzione mammaria.

Le donne sono state accolte dalle volontarie, dal personale infermieristico dell’UOC e, nell'ospedale di Forlì, dalle note musicali del pianoforte disposto nell’atrio. Il dottor Massimo Fiori (volontario IOR) ha infatti eseguito al pianoforte alcuni brani, che hanno accompagnato l’attesa delle visite delle donne partecipanti. Le pazienti hanno espresso  gratitudine per l’attenzione rivolta ai loro bisogni in questa giornata dedicata, ma soprattutto per la dolcezza dell’accoglienza.

“La ricostruzione mammaria – spiega la dottoressa Curcio - è parte integrante del percorso oncologico delle pazienti affette da tumore della mammella candidate ad interventi demolitivi, rappresentando l’ultimo step dell’iter terapeutico per accompagnare le pazienti fuori dalla malattia È anche momento importante del percorso chirurgico delle pazienti portatrici di mutazioni genetiche che presentano un rischio elevato di sviluppare un tumore mammario e che eseguono interventi di mastectomia con la finalità di ridurre il rischio, laddove la malattia non è ancora presente. In tutte queste pazienti dobbiamo cercare di garantire il miglior risultato cosmetico. “
“Le strategie ricostruttive della mammella che possiamo proporre alle pazienti sono diverse – prosegue – e si distinguono in ricostruzione con protesi e ricostruzione con lembi autologhi (usando i tessuti della paziente e non ricorrendo all’utilizzo di protesi mammarie) e variano a seconda delle caratteristiche della paziente, della mammella, della patologia che dobbiamo trattare e degli eventuali trattamenti alla quale dovrà sottoporsi successivamente all’intervento chirurgico (esempio RT). Il 90% delle pazienti viene sottoposta a ricostruzione protesica (70% con posizionamento di espansore e successiva sostituzione con protesi e 30% con impianto diretto di protesi, con un trend in aumento della ricostruzione in un tempo unico), mentre solo il 10% delle pazienti vengono sottoposte ad interventi di ricostruzione con tessuti autologhi. Non tutte le donne purtroppo sono candidabili alla stessa tipologia di ricostruzione, per questo il percorso ricostruttivo viene ideato in maniera sartoriale sulla singola donna già dal primo incontro con il Chirurgo Plastico.”
“Da dieci anni – conclude la dottoressa Curcio - presso la Chirurgia senologica di Forlì-Ravenna, si svolge il Master universitario di secondo livello di chirurgia oncoplastica e ricostruttiva della mammella e si è consolidata l’esperienza della ricostruzione con protesi e matrice dermica decellularizzata, prodotta dalla Banca della cute della Regione Emilia – Romagna (Cesena). L’Unità Operativa Complessa rappresenta inoltre il primo centro europeo in cui viene eseguita la ricostruzione diretta con protesi e matrice biologica di derivazione umana. L’utilizzo di questa matrice permette di eseguire ricostruzioni in un tempo unico e, grazie alla capacità di integrazione della matrice con i tessuti propri della paziente, consente di ottenere mammelle ricostruite più naturali con minor disagio
Nelle UO di Chirurgia Senologica dell’AUSL della Romagna i chirurghi plastici dedicati alla chirurgia della mammella sono integrati nell’equipe chirurgica e collaborano strettamente con il Chirurgo Senologo, con il quale condividono le scelte terapeutiche oltre che la pianificazione chirurgica. Sebbene complesso e non sempre privo di complicanze, il percorso ricostruttivo consente il ripristino della propria immagine e il recupero della propria integrità fisica, lese dai trattamenti chirurgici e oncologici subiti. “

 

In allegato le foto dei banchetti allestiti presso l'ospedale di Forlì e Ravenna

 

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 10 al 16 ottobre (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).Nella settimana di riferimento, si sono registrate 6.310 positività (26.4%) su un totale di 23.888 tamponi (molecolari e antigenici). Questa settimana si registra un calo delle nuove positività in termini assoluti (-735) e percentuali. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in aumento rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 182 pazienti, tra questi 3 sono in terapia intensiva.

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Venerdì 21 e sabato 22 ottobre. L’U.O.Gastroenterologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, diretta dal dott. Alessandro Mussetto,  organizza un corso teorico-pratico per 25 discenti provenienti da tutta Italia. Lo “Small Bowel Training Programme”, alla sua seconda edizione, tratterà i più moderni aspetti della clinica, della endoscopia e dell’ecografia dell’intestino tenue. Tale incontro, che vede la presenza dei massimi esperti italiani del settore, rappresenta un’occasione di confronto e formativa per i colleghi gastroenterologi. 

La Unità Operativa ravennate di Gastroenterologia si conferma all’avanguardia per lo studio di tali patologie e punto di riferimento anche extra-regionale, grazie alla consolidata esperienza maturata negli anni e alla presenza di strumenti diagnostici di ultima generazione dedicati (video capsule, enteroscopi, sonde ecografiche)".

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L'U.O.C. Dipendenze Patologiche Ambito di Rimini-Distretto di Riccione, diretta dal Dott. Teo Vignoli, nell'ambito delle attività di contrasto al gioco d'azzardo patologico ed al gioco online ed in base a quanto previsto dai progetti in essere, in collaborazione con il Distretto di Riccione, Centro per le Famiglie Distrettuale e Associazioni del territorio, promuove un primo ciclo di incontri a sostegno di familiari di giocatori d'azzardo.
Tale intervento di supporto per familiari di persone affette da dipendenza patologica è un percorso strutturato sulla base del Metodo 5-Step, sviluppato da AFInNET (Addiction and the Family International Network) e rappresenta un'innovazione per il nostro territorio. Il percorso proposto ha una validazione evidence-based su studi svolti in diversi paesi nel mondo e si è rilevato utile per diminuire il carico che pesa sul contesto familiare, date le problematiche complesse vissute dai familiari dei giocatori d’azzardo patologici. Il percorso ha quindi come obiettivo chiave quello di focalizzarsi sui familiari e sui loro bisogni e dar loro modo di migliorare la situazione relazionale nelle loro famiglie: l’intervento è breve ( 5 incontri) e semistrutturato. A partire da uno spazio e un’attenzione adeguata al malessere e alle preoccupazioni dei familiari li accompagna in un percorso di empowerment e attivazione di cambiamenti in tutti gli aspetti che si sono rivelati importanti per migliorare la vita delle famiglie in cui sussiste una realtà legata alle dipendenze.

Gli incontri del GRUPPO DI SOSTEGNO PER FAMILIARI DI GIOCATORI D'AZZARDO si svolgeranno presso la casa ludica, A-Social Space, in via Mantova 6, a Riccione (sede anche dello sportello di consulenza psicologica e legale MATCH per giocatori e loro familiari), a partire dal 21 Ottobre 2022, dalle 18.00 alle 19.30. Il corso è gratuito previa iscrizione, chiamando il  numero 351/5039709, oppure scrivendo una mail a sportellomatchriccione@gmail.com.  
L'attività è inserita e finanziata nel programma attuativo 2022 del Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale del Distretto di Riccione.
In allegato date e programma degli incontri

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L’Azienda USL della Romagna prosegue nel suo programma di copertura dei posti apicali. A Ravenna sono quattro i nuovi direttori nominati dalla Direzione a capo di altrettante strutture complesse , mentre il quinto professionista sarà a capo di una Unità Operativa per tutta l’Ausl Romagna:

il dottor Tommaso Fasano, Patologia Clinica Ausl Romagna, la dott.ssa Maria Teresa Minguzzi, per la Radiologia di Ravenna, il dott. Alessandro Mussetto, per la Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Ravenna, la dott.ssa Deanna Olivoni, per le Dipendenze Patologiche di Ravenna e la dott.ssa Dolores Santini, per l’Unità Operativa di Prevenzione Oncologica di Ravenna.

 

Tommaso Fasano (Direttore Unità Operativa Patologia Clinica Ausl Romagna). Nato a Lecce, vive a Modena. Il Dott. Fasano consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Dopo la specializzazione in Patologia Clinica, nel 2007 vola a Londra dove lavora come ricercatore presso il Lipoprotein Group dell’MRC Clinical Sciences Centre - Imperial College, occupandosi dei determinanti genetici del metabolismo lipoproteico. Tornato in Italia lavora presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Modena e Reggio Emilia e successivamente come Dirigente Medico di Patologia Clinica presso l’Azienda Ospedaliera “Santa Maria Nuova” di Reggio Emilia. Professore a contratto di Patologia Generale dal 2012 al 2013 presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dal 2018 al giugno 2022 ha ricoperto l’incarico di responsabile di Struttura Semplice ‘Biochimica ed Automazione di Laboratorio’ presso il Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche e di Endocrinologia dell’AUSL di Reggio Emilia. Interessato all’applicazione di nuove tecnologie in ambito biomedico si è sempre dedicato anche ad una intensa attività di ricerca, ricevendo fin dagli esordi numerosi premi e riconoscimenti. Riceve nel 2001/2002 il Premio IGEA per la migliore tesi sperimentale in Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Negli anni a seguire viene premiato dall’International Atherosclerosis Society con il ‘6-month IAS Visiting Fellowship Award’, dall’European Atherosclerosis Society e nel 2009 riceve anche l’Attestato di Benemerenza dall’Università di Modena e Reggio Emilia per meriti nell’ambito della ricerca nazionale ed internazionale.  Vincitore del bando PRICARD Giovani 2010–2012 indetto dal Coordinamento nazionale Associazioni del Cuore, nel 2012 consegue anche il Dottorato di Ricerca in Medicina Molecolare e Rigenerativa. È autore principale o co-autore di 43 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

Dal 2017 è delegato regionale della società scientifica SIBIOC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica – Medicina di Laboratorio) per la regione Emilia-Romagna, nutre da sempre un forte interesse nel campo della didattica, dell’informazione e comunicazione scientifica.

Maria Teresa Minguzzi (Unità Operativa Radiologia Ravenna) Ravennate, già direttore pro tempore dell’U.O. Radiologia di Ravenna dal febbraio 2020, consegue la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna nel 1991 e la specializzazione in Radiologia Diagnostica ed Interventistica  all’Università degli Studi di Bologna nel 1998. 

Ha conseguito il diploma di Alta Formazione Manageriale per la Direzione delle Strutture Sanitarie Complesse UNIBO nel 2017 e nel 2022  il Master di 2° Livello UNIBO “Funzioni Direttive E Gestione Dei Servizi Sanitari”.

 La sua esperienza lavorativa inizia all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna nel 1998 come dirigente medico di I° livello di Radiologia e dal 2011 consegue un incarico qualificato di Senior Professional. Dal  2012 è responsabile della Formazione per il Dipartimento di Diagnostica per Immagini di Ausl Romagna Nel 2019 diventa responsabile della struttura semplice di Radiologia d’Urgenza dell’U.O. di Radiologia dell’ospedale di Ravenna.

Ha partecipato alla realizzazione del percorso ospedaliero sulla diagnosi e trattamento del tumore al polmone ed è radiologo di riferimento per gli studi inclusi in protocolli delle U.O. di Oncologia ed Ematologia di Ausl Romagna. Dal 2015 è consulente al Programma Trapianto di Midollo di Ravenna e segue la diagnostica radiologica ed ecografica dei pazienti ematologici durante la fase di trapianto autologo in particolare per la diagnostica di complicanze polmonari .

Ha sviluppato particolari competenze professionali in radiologia di urgenza ed emergenza e in radiologia interventistica extravascolare nel campo delle  procedure bioptiche percutanee eco/tac guidate dei tessuti molli, addominali e toraciche; per quanto attiene la radiologia toracica, ha sviluppato competenze  in particolare sulla diagnosi e follow up del tumore polmonare, pneumopatie interstiziali diffuse e infezioni polmonari mentre sul fronte della radiologia pediatrica di urgenza ed interventistica ha sviluppato particolare  esperienza nel trattamento delle artriti reumatoidi giovanili( AIG) , mediante trattamenti infiltrativi  farmacologici eco guidati  in equipe con l’U.O.di Anestesia e Rianimazione.

Ha partecipato a 7 missioni sanitarie in  Bolivia , prestando assistenza sanitaria diretta e supportando l’equipe chirurgica per la preparazione dei pazienti.

Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana dal 27/12/2020 per meriti sanitari durante la pandemia Covid.

 

Alessandro Mussetto  (Unità Operativa Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Ravenna). Già direttore facente funzione dell’unità operativa Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Ravenna, Faenza e Lugo e titolare di insegnamento per la scuola di specializzazione in malattie dell’apparato digerente per la sede di Ravenna nell’ambito della rete formativa dell’Università di Bologna, si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2003 a Bologna. Dopo la specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva conseguita all’università di Modena, conquista negli anni successivi anche il master universitario in Endoscopia bilio-pancreatica all’Humanitas University di Milano e la qualifica di Medical Expert in‘Endoscopia spirale motorizzata’ a Dusseldorf. Inizia a lavorare nel 2008 all’ospedale modenese di Baggiovara; l’anno successivo entra in corsia all’ospedale di Ravenna come dirigente medico del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva. Nel 2016 diviene anche responsabile del Rischio Clinico del Dipartimento Internistico di Ravenna e nel 2019 assume l’incarico di dirigente responsabile della struttura semplice ‘Coordinamento attività gastroenterologia Faenza – Lugo. Co-redattore e firmatario del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) sui Disturbi del Comportamento Alimentare in Ausl Romagna, ha fatto parte del sottogruppo screening all’interno del  Gruppo di lavoro regionale per la definizione della rete e del percorso diagnostico terapeutico assistenziale per il tumore del colon retto. Al lavoro quotidiano in corsia affianca da sempre una intensa attività di formazione e ricerca clinica e sperimentale in ambito gastroenterologico. Già membro del consiglio direttivo dell’Associazione Giovani Gastroenterologi ed Endoscopisti Italiani e attuale presidente regionale della sezione regionale della Società Italiana di Endoscopia Digestiva, vanta al suo attivo più di 40 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Collabora in particolare a studi multicentrici europei inerenti lo studio del piccolo intestino con video capsula ed enteroscopia.

Deanna Olivoni (Unità Operativa Complessa Dipendenze Patologiche Ravenna). Nata a Casola Valsenio, consegue la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982 all’Università degli studi di Bologna, Specialista in Ematologia Generale nel 1986, corso di perfezionamento post-lauream in Farmacotossicodipendenze, alla scuola di Tossicologia Medica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nel 2001. Inizia la sua esperienza lavorativa nel 1984 come medico di base nell’Usl 37 di Faenza e dal 1986 a tutto il 1993 le viene conferito un incarico per la Medicina dei servizi all’interno del Centro Tutela e Salute Tossicodipendenti. Assunta come Assistente Medico nella disciplina delle Farmacotossicodipendenze a inizio 1994, nel 2007 diventa facente funzioni di responsabile del Ser.T di Faenza,  di cui diviene Responsabile nel 2008. Dall’agosto  2011 a giugno 2022 ricopre il ruolo di Direttore pro tempore dell’U.O.Dipendenze Patologiche del Dipartimento Salute Mentale-Dipendenze Patologiche di Ravenna. E’ autrice di diverse pubblicazioni ed ha organizzato numerosi eventi formativi nel settore inoltre ha partecipato a numerosi eventi formativi nazionali e internazionali sullo studio, assistenza e recupero delle persone affette da tossicodipendenza.

Ha partecipato al Convegno Mondiale di Barcellona 1991 sviluppando la strategia della riduzione del danno: riduzione della mortalità da sostanze, riduzione delle malattie infettive: HBV, HIV, HCV ed MTS in rete con le organizzazioni internazionali attive nel settore.

Recupero delle persone affette da dipendenza dal carcere e promozione in tutte le sedi del Ser.D

della cura delle nuove dipendenze in particolare del gioco d’azzardo patologico.

 

Dolores Santini (Unità Operativa Prevenzione Oncologica Ravenna). Leccese di origine, si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di Modena nel 1991 e ha conseguito la specializzazione in Radiologia con indirizzo diagnostico nel 1995, sempre a Modena.

Ha iniziato il suo percorso lavorativo con una Borsa di studio presso il Centro di screening mammografico dell’Ausl di Modena con l’obiettivo di estensione del programma ai distretti della Provincia. Nel 1998 diviene Dirigente medico di I livello presso lo stesso Centro, effettuando referti di mammografie di primo livello e approfondimenti di secondo livello, fino a manovre interventistiche diagnostiche avanzate. Nel 2011 riceve un incarico professionale qualificato con particolare funzione professionale, come “Responsabile dell’attività ecografica di approfondimento nello screening di tumori alla mammella”. Nel 2021 riceve un incarico professionale di alta specializzazione a valenza strategica relativo all’espletamento della funzione “Attività di valutazione, controllo e tutoraggio dell’ attività interventistica stereotassica nell’ambito di screening”.

Dal 2005 al 2012 è stata referente della formazione dei medici radiologi della Regione Emilia Romagna con lo studio sui “Carcinomi di intervallo” e nel 2006 è stata promotrice di un progetto inserito nel contesto della “Qualità negli screening” attraverso l’ideazione di un sistema informatizzato di raccolta della casistica regionale dei carcinomi di intervallo per la revisione radiologica. Nel 2018 ha coordinato un gruppo di lavoro per l’elaborazione di un Documento, che fa parte della collana dei Contributi della Regione Emilia Romagna “Il protocollo diagnostico-terapeutico e assistenziale per il carcinoma mammario della Regione Emilia Romagna.

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