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Articoli filtrati per data: Marzo 2022

Due nuovi direttori di struttura complessa all’ospedale Ceccarini di Riccione. Sono la dottoressa Marina Terzitta per l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione e la dottoressa Cristina Trojani  per l’Unità Operativa di Medicina Interna.

Ravennate, già direttore facente funzione dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Riccione, la dottoressa Marina Terzitta si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna specializzandosi in Anestesia e Rianimazione. Dopo diverse esperienze professionali maturate al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, inizia a lavorare come dirigente medico nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Forlì. Qui nel 2003 assume l’incarico dirigenziale di alta professionalità denominato “Rianimazione in Emergenza”. Poi diventa prima responsabile Medico della Terapia Intensiva di Forlì nel 2012 e successivamente, nel 2019, della struttura semplice di Terapia Intensiva afferente al reparto di Anestesia e Rianimazione. La dottoressa Terzitta ha sviluppato  nel corso degli anni comprovata esperienza nella gestione dei pazienti critici che necessitano di trattamenti intensivi e sub-intensivi e dei pazienti chirurgici complessi con plurime insufficienze, svolgendo una intensa attività anche come anestesista nel settore dell’endoscopia digestiva e toracica, della radiologia interventistica/diagnostica e dell’emodinamica. Ha competenze nell’utilizzo di metodiche nell’ambito dell’attività di prelievo di organi e tessuti ai fini di trapianto e ha seguito in prima persona l’attivazione di un ambulatorio di follow up dei pazienti in terapia Intensiva. Componente del Gruppo Regionale della Società Italiana Chirurgia dell’Obesità e membro della European Society of Intensive Care Medicine (ESICM) e della Italian Society of Anesthesiology, Analgesia, Resuscitation and Intensive Care (SIAARTI) è professore a contratto presso l’Università di Bologna per il terzo anno del Corso di Laurea in Scienze Infermiersitiche nella disciplina “Cure Intensive e Pronto Soccorso”. E’ autrice e coautrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali. Ha inoltre partecipato a spedizioni a scopo umanitario con l’Associazione Interplast Italy-Presidente in qualità di anestesista e rianimatore.

Romana di origini ma riminese d’adozione, la dottoressa Cristina Trojani si laurea  in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Modena, specializzandosi in Endocrinologia. Dopo aver frequentato uno stage presso l’ambulatorio  di Seminologia  all’Università  La Sapienza, nel 1989 inizia il suo percorso professionale in Romagna. Dapprima presta attività come dirigente medico nel reparto di Medicina Interna II dell’ospedale di Rimini, poi nel 2016 entra in corsia all’ospedale Ceccarini di Riccione dove lavora come diabetologa all’Unità Operativa di Medicina e Angiologia, sviluppando specifiche competenze cliniche e gestionali. Dopo un primo incarico di consulenza, studio e ricerca ‘Piede Diabetico’,  nel 2019 assume l’incarico qualificato per la ‘Gestione clinico-organizzativa del paziente con Piede Diabetico’. E’ stata referente di formazione per il Dipartimento delle Malattie Endocrino Metaboliche e Gastroenterologiche dell’allora Usl di Rimini dal 2004 al 2008, del risk managment fino al 2016. Consigliere regionale dell’Associazione Medici Diabetologici - AMD dal 2004 al 2008, è membro del Gruppo di Studio “Diabete e Gravidanza” della Società Italiana di Diabetologia - SID e del Gruppo intersocietario SID/AMD Piede Diabetico. Ha organizzato numerosi corsi educativi per pazienti diabetici su argomenti inerenti la patologia (patogenesi, dieta, terapia farmacologico, ecc). Ha collaborato alla realizzazione di Linee guida sulla corretta gestione dei farmaci, trattamento lesioni difficili e piede diabetico e alla stesura e divulgazione del Percorso aziendale diagnostico-terapeutico assistenziale sul Piede Diabetico. Ha svolto attività di ricerca in ambito Endocrinologico e Diabetologico e ha partecipato a numerosi studi di good clinical practice come co-investigator e principal investigator.

 

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"Dopo due anni di inattività dovuta alla pandemia finalmente, la coordinatrice Sandra Nocciolini e la sua équipe di operatori sanitari professionisti “Viva - Italian Resuscitation Council” di Forlì ha avviato nel plesso della scuola media di Castrocaro Terme appartenente all’Istituto Comprensivo Valle del Montone, l’attività di formazione che coinvolgerà circa 150 persone tra insegnanti ed alunni. Una preziosa occasione per imparare le manovre di rianimazione polmonare e disostruzione delle vie aeree.

"Un progetto importantissimo dal punto di vista dell’educazione alla cittadinanza, considerando che proprio circa tre anni addietro un’alunna di Milano ha salvato la vita al suo professore dopo aver effettuato una lezione come questa e il giorno dopo tutto ciò è avvenuto a Taranto a parti invertite - viene ricordato dal professor Marco Susanna -. Per questo, con grande competenza, precisione, disponibilità e vivacità la squadra di 8 sanitari professionisti ha avviato le lezioni teorico-pratiche previste spiegando soprattutto agli alunni quanto sia necessario agire tempestivamente se ci si trova a fianco di persone colpite da arresto cardiaco o ostruzione delle vie respiratorie: l’intervento con manovre semplici, praticabili da tutti e portate avanti con costanza fino all’arrivo dell’ambulanza, permette di mantenere attive le funzioni vitali della persona sofferente fino all’arrivo del medico".

"Abbiamo notato anche la profonda sensibilità degli operatori nel riconoscere le titubanze dei presenti (non addetti ai lavori) nell’intraprendere le manovre proposte e, allo stesso tempo, nel tranquillizzare i ragazzi poiché tali manovre non solo non sono rischiose, ma possono essere decisamente salvavita, pochi second fanno realmente la differenza - viene ricordato -. Tutti gli adulti e gli alunni presenti, dalle aule scolastiche si sono trasferiti nell’impianto sportivo “GS Sport International” della città termale dove hanno poi potuto effettivamente provare praticamente sui 15 manichini disposti a terra la manovra di rianimazione polmonare, constatando che richiede certamente costanza e freddezza, ma che effettivamente può essere alla portata di chiunque, in particolare se determinato a salvare una vita".

Il dirigente scolastico Electra Stamboulis ringrazia “di cuore” lo staff di Viva, per aver offerto ad insegnanti e alunni questa preziosa formazione, la scuola è anche questo: un’occasione di vita nel vero senso della parola. Per maggiori informazioni è possibile consultare il link https://www.settimanaviva.it/"

 

 

 

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Un riconoscimento che premia l’impegno delle Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Romagna nel mettere a sistema e valorizzare le competenze professionali. L’Ambulatorio di Diagnosi Prenatale del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Bufalini  di Cesena, diretto dal dottor Patrizio Antonazzo, è stato infatti riconosciuto Centro di Training per la Translucenza Nucale della Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica – SIEOG. L’Ausl Romagna entra così a far parte della lista dei 34 “centri training” italiani deputati alla valutazione e alla certificazione per il rilascio della licenza dalla Fetal Medicine Foundation di Londra per il calcolo del rischio per trisomia 21 al test combinato.

“Diveniamo un nuovo punto riferimento per i medici che desiderano ottenere l’accreditamento per la misurazione della Translucenza Nucale – spiega il dottor Mauro Tintoni, responsabile dell’Ambulatorio di Diagnosi Prenatale dell’ospedale di Cesena che aggiunge: “Il test combinato è un esame di screening prenatale per la valutazione di anomalie cromosomiche che viene proposto a tutte le donne nel primo trimestre della gravidanza ed è previsto tra le prestazioni specialistiche del Decreto Ministeriale. Per essere effettuato è indispensabile che i professionisti siano in possesso di specifiche competenze”.

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Presentati oggi  dalla Direzione Generale dell’Ausl Romagna i nuovi direttori di Medicina Riabilitativa e Salute Donna e Infanzia di Forlì, Sanità Animale ed Igiene delle Produzioni Zootecniche di Forlì e Cesena.

Integrazione fra ospedale e territorio, presa in carico globale dei  pazienti, integrazione tra i servizi di Forlì e Cesena e nuovi progetti per pazienti cronici ed oncologici. Tutti questi temi sono stati al centro della presentazione dei nuovi direttori,  Giovanna Rita Indorato, Direttore U.O. Salute Donna Infanzia Forli, Renata Rossi, Direttrice U.O. Medicina Riabilitativa di Forli, Claudio Romboli, Direttore U.O. Sanità Animale ed Igiene delle Produzioni Zootecniche Forlì e Cesena.

Presenti Tiziano Carradori e Mattia Altini,  rispettivamente direttore generale e sanitario dell’Ausl Romagna e Paolo Masperi, direttore del presidio ospedaliero di Forlì.

“Anche per queste nomine  – ha sottolineato il dottor Carradori – è fondamentale l’integrazione tra ospedale e territorio. Un ospedale non è niente se non funziona ciò che avviene prima e dopo”

“Questa direzione ha investito molto per cercare di coprire tutte le figure apicali mancanti in Ausl Romagna – ha ribadito il dottor Altini – e a Forlì attualmente resta scoperta solo quella Unità Operativa di Anatomia Patologica.”

Per quanto riguarda la nomina di Renata Rossi, specializzata in Terapia Fisica e Riabilitazione, si tratta di una conferma,: dal 2012 era infatti già Direttrice facente funzioni della  U.O. di Medicina Fisica e Riabilitazione di Forli. Alla sua Unità Operativa afferiscono  un reparto di dieci letti di , un'area ambulatoriale comprendente sia attività di visita fisiatrica ordinaria che prioritaria, che attivita' ambulatoriale su percorsi definiti, attivita' riabilitativa svolta presso l'Ospedale di S.Sofia, casa della Salute e Osco di Forlimpopoli e di Modigliana  e presso le sedi territoriali di Meldola, Predappio ed attività riabilitativa domiciliare.

“La nostra Unità operativa – spiega la Rossi – è trasversale a quasi tutti i servizi sanitari, sia per intensità di cure che per attività domiciliari, ma anche per la gestione delle protesi. Nel futuro, in particolare, intendiamo incrementare i percorsi per i pazienti cronici ed oncologici.”

Per Giovanna Rita Indorato, specializzata in Ginecologia ed Ostetricia, si tratta di un incarico “territoriale” che arriva dopo quattordici anni di attività ospedaliera, “cosa che mi permette di avere uno sguardo particolare di integrazione fra le due realtà”, spiega.

“Pediatria di Comunità e Salute donna – chiarisce - hanno come obiettivo la presa in carico globale di mamma, bambino e padre. Si occupa di vaccinazioni, presa in carico di bambini cronici, immigrati e con disturbi del comportamento alimentare. Ci prendiamo cura anche degli adolescenti, attraverso il Consultorio Giovani, e di tutte le donne, dalla gravidanza alla menopausa, sempre ascoltando con attenzione i loro bisogni assistenziali.”

Per Claudio Romboli, dal 2020 già Direttore facente funzioni della  U.O.Complessa Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche di Forlì , la sfida è ora quella di integrare i servizi forlivesi con quelli cesenati, contando su una “squadra” di ventisei dirigenti veterinari e nove tecnici della prevenzione, che devono coprire, su undici sedi, il territorio di trenta Comuni, controllando una popolazione di circa 25 milioni di avicoli, oltre a 80 mila suini, 300 mila conigli,etc. Inutile ribadire l’importanza  del settore animale di competenza della Unità del dottor Romboli che, nella sola provincia di Forlì-Cesena, registra 2500 addetti con importanti contatti con l’estero.

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Riorganizzazione legata alla chiusura, dal 1^ aprile, della Struttura commissariale. Rimane la possibilità, introdotta dalla Regione per i cittadini vaccinati con tre dosi, di sottoporsi all’autotest per semplificare e velocizzare le procedure

Bologna - Con l’Emilia-Romagna tornata in zona bianca, si apre una fase nuova del contrasto alla pandemia: si accantonano gli strumenti eccezionali per tornare alla gestione dell’ordinario.

Alla luce della fine dello stato di emergenza nazionale prevista per il 31 marzo, anche in Emilia-Romagna vengono riorganizzate le attività di tracciamento del virus e rimodulati alcuni strumenti: la novità più significativa è che da domenica 20 marzo i tamponi antigenici somministrati in farmacia torneranno a pagamento. Rimarranno invece gratuiti, con costo a carico del servizio sanitario regionale, i test di chiusura dell’isolamento e della quarantena (antigenici o molecolari) eseguiti presso le Aziende sanitarie. In Ausl Romagna per il tampone di fine isolamento e quarantena le persone potranno accedere ai Drive Through presenti sul territorio.

Sarà comunque possibile continuare ad effettuare i test in farmacia al costo di 15 euro (a carico del cittadino), con le abituali accortezze: può farlo solo infatti solo chi è asintomatico da almeno tre giorni.

Ulteriori novità

Ulteriori novità entreranno in vigore a partire dal 1^ aprile, dal momento che da quel giorno la Struttura commissariale non sarà più operativa: non sarà più possibile, di conseguenza, eseguire presso le farmacie tamponi rapidi a prezzi calmierati per la fascia 12-18 anni (solo 8 euro erano a carico del cittadino, perché i restanti 7 erano messi a disposizione dalla Struttura commissariale per l’emergenza pandemica).

Allo stesso modo, non saranno più gratuiti (perché in precedenza pagati dalla Struttura commissariale) i tamponi in farmacia riservati alle persone esentate dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2.

Autotesting

Non cambia nulla invece per l’autotest introdotto dalla Regione per agevolare i cittadini, velocizzando e semplificando le procedure: rimane infatti la possibilità per le persone con assistenza sanitaria in Emilia-Romagna e che abbiano completato la vaccinazione anti SARS-CoV-2 con la dose booster, di utilizzare il Fascicolo sanitario elettronico per comunicare l’esito di un self test e stabilire così l’inizio e la fine dell’isolamento in caso di positività.  L’elenco dei tamponi antigenici rapidi che è possibile utilizzare in proprio è disponibile sul sito della Regione all’indirizzo web https://salute.regione.emilia-romagna.it/tamponi-autotesting, continuamente aggiornato.

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 7 al 13 marzo (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).Nella settimana di riferimento, si sono registrate 4.600 positività (20.2%) su un totale di 22.732 tamponi (molecolari e antigenici).Dopo sei settimane di calo si registra per la prima settimana un lieve aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+573) che percentuali.Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid stazionario rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 6  in terapia intensiva.

 “La settimana presa in considerazione, commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna, conferma il lieve aumento dei casi, in linea con i dati regionali e nazionali, a cui però non corrisponde un aumento di ricoveri. Ciò conferma che il virus continua a circolare, complici anche il clima non favorevole, e l’atteggiamento più rilassato che abbiamo adottato, convinti che la diminuzione dei casi, registrata nelle settimane precedenti, ne avesse quasi decretato la sparizione. Se volevamo una riprova di quanto questo virus sia infido e imprevedibile, ora ne abbiamo la certezza.  Per queste ragioni, occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo. Così come è altrettanto importante continuare nell’azione di sensibilizzazione all’importanza del vaccino. Ciò riguarda chi ancora non ha effettuato  la terza dose, ma anche e, soprattutto chi non si è ancora vaccinato. E penso in larga misura ai ragazzi in età pediatrica. Non si è mai fuori tempo massimo per vaccinarsi e questo altalenante atteggiamento del virus, ci offre l’ennesima riprova che potremo essere solamente noi, attraverso un atteggiamento responsabile, a decretarne o meno la sua scomparsa, o quanto meno l’impossibilità di farci del male in modo serio”.

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Mercoledì, 16 Marzo 2022 14:33

Donati tre quadri all'ospedale di Rimini

 

L’Arte come cura dell’anima, è questo lo spirito con cui un’artista riminese, Denise Camporesi, ha voluto lasciare in dono tre dei suoi dipinti all’Ospedale di Rimini. La cerimonia di ringraziamento è avvenuta oggi, 16 marzo 2022 alle ore 11.30, presso l’atrio dell’Ospedale Infermi di Rimini, con l’inaugurazione della esposizione permanente delle tre opere donate dalla pittrice. Presente anche il curatore prof. Ernesto Paleani, che ha esposto il significato delle immagini che rappresentano Angeli e la motivazione della generosità dell’artista. Nell’immaginario gli angeli sono sempre rappresentati nell’arte come l’incarnazione di esseri umani con le ali, che li distinguono da ogni altra creatura. Questa fusione tra l’essere umano e le ali di un uccello ha dato lo spunto a Denise Camporesi, stimata artista riminese, a creare un ‘trittico’ di opere, dove le figure ritratte degli angeli nella realtà terrestre, man mano, si modificano in ‘molecole’, particelle che si trasformano dal microcosmo al macrocosmo fino a diventare dei ‘buchi neri’ che assorbono le energie dell’universo. Le opere, già esposte nell’agosto del 2020 ad Urbino con il patrocinio del Comune, sono la rappresentazione di un’arte figurativa, astratta, metafisica fuse in un'unica opera artistica, composta da tre dipinti, una unicità nel mondo dell’arte, come innovazione che sempre distingue il figurativo dall’astratto. L’Angelo Denise, l’Angelo Serafino, l’Arcangelo Ernest, sono il trittico che l’artista ha dipinto su tre strati di cui il primo strato è faesite dipinta con smalto nero satinato all’acqua; il secondo strato è un pannello in fibra di legno dove è appoggiato un cartoncino blu dipinto con pastello e sopra un supporto in plexiglass; il terzo strato un cartoncino di colore nero dipinto con pastello e carboncino bianco. Denise Camporesi ha un lungo curriculum, avendo dipinto oltre duecento ritratti, tra cui quello di Vittorio Sgarbi, di Valentino Rossi, di Italino Mulazzani, del curatore della mostra e tanti di personaggi famosi. Sue anche le opere di impressionismo moderno, dove una esplosione di colori rappresentano la Natura di cui i bambini che vivono la loro spensierata giovinezza, ne fanno parte integrante. Varie case editrici dalla Vallecchi di Firenze ad Aiep Editore ed Ernesto Paleani Editore hanno rappresentato nei loro libri dipinti della artista riminese. I locali del corridoio adiacente la Chiesa dell’ospedale di Rimini, luogo molto frequentato dagli utenti e cittadini, accoglieranno in modo permanente dal 16 marzo, le opere, “In modo da dare all’osservatore – come dichiara l’artista - una viva partecipazione alla personale essenza di umani che un giorno faranno parte della energia dell’universo senza mai distruggersi, ma rimanendo vivi essendo anche loro ‘molecole’ di energia” Un ringraziamento da parte della Direttrice medica ospedaliera, Francesca Raggi, “perché l’ospedale è di tutta la comunità e questa donazione esprime anche il senso di appartenenza ed il legame che questa artista ha con la sua città, a favore del cui ospedale in questa occasione, ha messo a disposizione la propria singolare capacità artistica”.

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Nei giorni 16 marzo e 17 marzo si conclude il progetto di prevenzione “Mind the GAP” con un doppio evento di restituzione agli studenti e alla cittadinanza .

Questo progetto, coordinato dagli operatori dal Servizio Dipendenze Patologiche dell’Ausl Romagna (Lugo e Faenza),  negli ultimi due anni ha permesso una riflessione - attraverso dei laboratori di comunicazione organizzati nelle scuole - su tematiche come la dipendenza da sostanze, le malattie sessualmente trasmissibili, i rischi legati al gioco d’azzardo patologico e agli ambienti digitali.

Tra il 2020 e  il 2021, grazie alla collaborazione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e  il Centro per le Famiglie del Comune di Lugo e Faenza, il progetto è stato ulteriormente arricchito da cicli di incontri e di laboratori online con i genitori sul tema dei rischi del digitale: ‘Il Digitale in Famiglia’.

Gli studenti e le studentesse degli istituti di Lugo, Faenza e Solarolo  si sono messi in gioco e grazie alle loro competenze comunicative hanno realizzato una serie di prodotti con messaggi di promozione della salute,che saranno esposti in una mostra temporanea.

L’iniziativa prenderà avvio a Lugo con un

EVENTO PUBBLICO IN PRESENZA

MERCOLEDÌ 16 MARZO ALLE 17:30

PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE FABRIZIO TRISI

dove saranno presenti gli operatori di riferimento del Servizio Dipendenze Patologiche, Chiara Lunardi e Michela Tazzini, gli operatori di Steadycamoff,  l’ insegnate referente dell’Istituto IPS Stoppa di Lugo, prof.ssa Patrizia Randi, i Genitori che hanno partecipato attivamente al progetto, la dott.ssa Petra Benghi Coordinatrice Pedagogica Area Welfare Unione dei Comuni della Bassa Romagna e la dott.ssa Darva Verità Coordinatrice del Centro per le Famiglie di Lugo.

Dato il numero limitato di posti , nel rispetto delle norme sanitarie di sicurezza vigenti, e’ necessario iscriversi all’evento in presenza del 16, inviando una mail a sert.lu@auslromagna.it oppure telefonando al Ser DP Lugo tel. 0545 903155

 

GIOVEDI' 17 MARZO alle 11.00 si terrà il primo momento rivolto ai ragazzi e alle ragazze delle scuole coinvolte. Anche le scuole che non hanno partecipato potranno seguire l’evento in diretta streaming sul canale YouTube della Romagna Faentina.

L’evento proseguirà ancora a Faenza, il  Giovedì 17 presso il Salone delle Bandiere dove nel tardo pomeriggio il progetto verrà presentato alla cittadinanza in presenza, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. L’evento avrà un numero limitato di posti, pertanto chi è interessato a partecipare dovrà contattare il Centro per le Famiglie dell’Unione (tel. 0546 691871 – e-mail: informafamiglie@romagnafaentina.it); saranno presenti l’Assessore al Welfare di Faenza Davide Agresti, alcuni  operatori del Servizio Dipendenze Patologiche di Faenza Paola Patruno e Antonella Donatini Cristiana Bacchilega coordinatrice del Centro Famiglie, la professoressa Sara Pignatelli dell’Isituto Oriani gli esperti di Steadycamoff Michele Marangi, Giuseppe Masengo e Emanuel Pellegrini   che hanno tenuto i laboratori  e i genitori che ne hanno preso parte per raccontare a più voci questa esperienza.

Il momento pomeridiano è inoltre rivolto a tutti gli operatori sanitari interessati, i quali potranno ottenere il riconoscimento dei crediti ECM partecipando online in modo completamente gratuito. Le iscrizioni in questo caso sono gestite dal portale GRU dell’AUSL della Romagna.

Per vedere i lavori realizzati dagli studenti durante il percorso basta recarsi nel Salone delle Bandiere presso la residenza municipale di Faenza, dove saranno esposti dal 17 al 25 marzo. La mostra potrà essere visitata dalle 7.30 alle 19.30, dal lunedì al venerdì, entrando da Piazza Nenni.

 

Il progetto “Mind the GAP” è stato promosso dall'Ausl della Romagna (Servizio Dipendenze Patologiche di Faenza e Lugo) grazie al finanziamento della Regione Emilia- Romagna sul gioco d'azzardo patologico e con la collaborazione di IOR (Istituto Oncologico Romagnolo), Centro per le famiglie dell’Unione della Romagna Faentina, Centro per le famiglie dei Comuni dell’Unione della Bassa Romagna  e di SteadycamOFF, esperti di comunicazione digitale.

 

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Il 20 marzo il Corso di Laurea in Fisioterapia insieme ai suoi studenti darà il proprio contributo con un’attività di volontariato alla Rimini Marathon, l’evento che accoglie atleti provenienti da ogni parte del mondo e rappresenta una grande manifestazione di solidarietà che prevede diversi programmi di charity verso associazioni di malati e scuole del territorio, e la presenza in gara di numerosi spingitori di carrozzine.

Per gli studenti delle sedi formative di Rimini e Cesena del Corso di Laurea in Fisioterapia che afferiscono all’AUSL della Romagna sarà un’opportunità di arricchimento, perché poter facilitare gli atleti che vivono il sogno di affrontare la corsa fino al faticoso taglio del traguardo significa poter metter a disposizione le competenze acquisite nel corso dei loro studi.
Gli studenti del secondo e terzo anno del corso saranno presenti ai ristori del km 30 e del km 35 per “rapidi” interventi sul percorso per gli atleti che presentino disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico conseguenti all’impegno fisico intenso. Secondo le necessità, gli studenti utilizzeranno l’applicazione di ghiaccio spray o di bendaggi di rapida applicazione e proporranno agli atleti semplici esercizi di stretching per il contenimento di eventuali contratture muscolari. Il tutto con una stretta osservanza delle norme per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.

Alla passione degli atleti, degli organizzatori, delle associazioni di volontariato si sommerà quest’anno anche quella degli studenti in questa grande magica e salutare festa di sport per la città di Rimini. #amarcord

Visita il sito del Corso di Laurea in fisioterapia https://corsi.unibo.it/laurea/fisioterapia

Visita il sito della Rimini Marathon https://www.riminimarathon.it/

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Tantissime persone,oggi pomeriggio, alla presentazione in Sala San Luigi dell'ambulatorio medico specializzato nella diagnosi e terapie per pazienti affette da endometriosi dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia di Forlì, diretta dal dottor  Luca Savelli.

L'iniziativa era organizzata dall'Associazione per l'Endometriosi che riunisce pazienti e volontarie di tutta Italia impegnate nel creare consapevolezza sulla malattia, che colpisce circa tre milioni di donne solo in Italia.

Dopo la presentazione del dottor Paolo Masperi, Direttore del presidio Ospedaliero Morgagni-Pierantoni di Forlì e i saluti di Gianluca Zattini , Sindaco del Comune di Forlì , sono intervenuti Annalisa Frassineti, presidente APE, il Dott. Luca Savelli, Direttore della UO Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, la Dott.ssa Giulia Magnarelli, Dott.ssa Isabella Strada,Dott. Enrico Fontana, tutti ginecologi del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì e infine  Lucia Pace,  Dott.ssa in Scienze Motorie.

L'accesso all'ambulatorio dell'ospedale di Forlì è molto semplice.Le donne interessate ad indagare sull’eventuale malattia,oppure quelle che devono intraprendere un percorso terapeutico, possono farsi fare, prima di tutto, una richiesta dal medico di famiglia e poi prenotare la visita, contattando direttamente l'ambulatorio, tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, allo 0543/731867.

 

 

 

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