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Articoli filtrati per data: Marzo 2023

Grande partecipazione per il ciclo di eventi gratuiti di promozione della salute promossi in provincia di Ravenna dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Ravenna  e dalle Case della Comunità Castel Bolognese, Solarolo, Riolo Terme e Casola Vasenio del territorio di Faenza. 107 partecipanti per la sezione tematica “Il Carello della salute” dedicato al tema della corretta alimentazione e 25 partecipanti per la sezione tematica “Un passo alla volta” per conoscere i benefici dell’attività fisica,  per ora svoltasi solo a Ravenna.

 Sensibilizzare e aiutare i cittadini a migliorare la propria alimentazione e a contrastare la sedentarietà per mantenersi in salute e prevenire l’insorgenza di alcune malattie croniche come obesità, diabete e ipertensione. E’ questo l’obiettivo del ciclo di eventi gratuiti di promozione della salute che proseguirà anche nei prossimi mesi .

L’iniziativa è organizzata nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2021- 2025 e si articola in ulteriori appuntamenti in calendario fino a settembre , per quanto riguarda per ora il distretto di Ravenna.

 I prossimi incontri dal titolo “Il CARRELLO DELLA SALUTE: impariamo a fare la spesa riempiendo il carrello in maniera gustosa e salutare”, saranno condotti da dietisti e assistenti sanitari del dipartimento di Sanità Pubblica e si svolgeranno:

a Ravenna martedì 4 aprile; martedì 6 giugno e martedì 8 agosto.

Tutti gli  eventi si svolgeranno dalle 16 alle 18 nella sede dell’Ausl in via De Gasperi 8  

Per quanto riguarda invece la sezione tematica dedicata al movimento “UN PASSO ALLA VOLTA”, i prossimi incontri si svolgeranno:

  • A Ravenna giovedì 23 marzo; giovedì 25 maggio; giovedì 20 luglio e giovedì 21 settembre

Tutti gli  eventi si svolgeranno dalle 16 alle 18 nella sede del Cmp di Ravenna ( via Fiume Abbandonato 134- Aula Vanna Vanni)

L'iscrizione agli incontri è gratuita e si effettua inviando una mail al Dipartimento di Sanità Pubblica scrivendo a: promosalute.ra@auslromagna.it  indicando: nome, cognome, data di nascita, telefono e iniziativa alla quale si è interessati .

 

Dati contenuti nel Profilo di Salute Ausl Romagna 2021 stilato dal Dipartimento di Sanità Pubblica

L’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione delle patologie cronico-degenerative e aumenta il benessere psicologico. La sedentarietà contribuisce in larga misura al carico di morbilità, disabilità e mortalità nella popolazione. A livello mondiale il numero annuale di morti attribuibili alla sedentarietà eguaglia quello attribuibile al fumo di tabacco. Nel territorio della Romagna oltre la metà degli adulti 18-69enni ha uno stile di vita attivo (58%, un valore superiore a quello regionale che è pari al 55%) in quanto pratica attività fisica nel tempo libero ai livelli raccomandati agli adulti dall’OMS (55%) oppure svolge un’attività lavorativa pesante dal punto di vista fisico (15%); questa stima corrisponde a poco più di 430mila persone con 18-69 anni. Oltre il 27% di adulti, invece, si può considerare parzialmente attivo (corrispondenti a una stima di oltre 200mila persone) poiché pratica nel tempo libero attività fisica a livelli inferiori di quelli raccomandati dall’OMS oppure svolge un lavoro che comporta uno sforzo fisico moderato e circa uno su sette è completamente sedentario (14%), pari a circa 105mila persone nella fascia 18-69 anni. In provincia di Ravenna , il 60% delle persone tra i 18 e i 69 anni pratica sufficienti livelli di attività, il 25% è parzialmente attivo e il 15% è totalmente sedentario.

La situazione nutrizionale è un determinante importante delle condizioni di salute di una popolazione; in particolare l’eccesso di peso, favorendo l’insorgenza o l’aggravamento di patologie preesistenti, riduce la durata della vita e ne peggiora la qualità. Si stima che una persona obesa perda in media 8-10 anni di vita; ogni 15 Kg di peso in eccesso aumentano del 30% il rischio di morte prematura. Nel territorio della Romagna poco meno della metà delle persone di 18-69 anni (42%) presenta un eccesso ponderale (30% sovrappeso e 12% obeso); questa stima corrisponde complessivamente nel territorio romagnolo poco meno di 317mila persone in eccesso ponderale, di cui circa 227mila in sovrappeso e circa 90mila obesi. L’eccesso ponderale cresce con l’età ed è più diffuso nelle persone con basso livello di istruzione o difficoltà economiche. A livello nazionale è presente un marcato gradiente Nord-Sud, il dato del nostro territorio è in linea con la media regionale e nazionale. Il Piano della Prevenzione indica tra gli obiettivi essenziali per migliorare la salute e la qualità della vita degli italiani, l’incremento nella popolazione adulta del consumo giornaliero di frutta e verdura. In Romagna solo il 12% delle persone 18-69enni mangia giornalmente frutta e verdura ai livelli raccomandati (5 o più porzioni). Meno della metà (47%) ne consuma uno o due porzioni e poco più di un terzo (38%) tre o quattro. In provincia di Ravenna , il 9% della popolazione di età compresa tra i 18 e i 69 anni di età mangia giornalmente frutta e verdura ai livelli raccomandati (5 o più porzioni), il 38% della popolazione ne consuma 3 o 4 porzioni e il 49% ne consuma una o due porzioni.

"Patologie come il Diabete, malattie cardiache o ictus, la maggior parte delle malattie polmonari e alcuni tumori possono essere prevenute migliorando i propri stili di vita. Partendo dall'idea che per proporre un cambiamento sia importante conoscere ed essere informati e nell'ambito di una più ampia attivazione del Dipartimento di Sanità Pubblica a supporto dei Distretti nella presa in carico della collettività, orientandola verso scelte di vita salutari, parte una rassegna di eventi dedicati al Distretto di Faenza in collaborazione con il Servizio Territoriale "Casa della Comunità di Castel Bolognese- Riolo Terme- Solarolo e Casola Valsenio" su movimento ed alimentazione salutare.

Tali eventi prevederanno anche il coinvolgimento di altri attori come l'Istituto Alberghiero statale "PELLEGRINO ARTUSI" di Riolo Terme e le associazioni del territorio e rappresentano un primo esempio di attività che verranno proposte ed implementate nei diversi Distretti della Provincia di Ravenna e dell' Ausl Romagna in applicazione di una programmazione regionale (Piano Regionale della Prevenzione).  

locale e le associazioni del territorio e rappresentano un primo esempio di attività che verranno proposte ed implementate nei diversi Distretti della Provincia di Ravenna e dell' Ausl Romagna in applicazione di una programmazione regionale (Piano Regionale della Prevenzione).  

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Ampia la partecipazione di studenti, familiari e insegnanti al Centro Culturale Casa Matha di Ravenna dove è stata presentata venerdì 3 marzo,  la terza edizione dei Progetti Regionali CREALAB, Laboratori Creativi di Produzione Artistica e Musicale: il Laboratorio Cinematografico “How to say no” e il Laboratorio Musicale “MusicaleMente Peer to Peer- Sparirò e Basta” promossi dalla Ausl della Romagna – U.O. Dipendenze Patologiche di Ravenna e dal Comune di Ravenna – Assessorato Politiche Giovanili, Cultura e Scuola. All’evento hanno partecipato l’Assessore dott. Fabio Sbaraglia, il Direttore di U.O.DP Ravenna dott.ssa Deanna Olivoni e il Direttore del Dipartimento Salute  Mentale Dipendenze Patologiche dott.ssa Antonella Mastrocola.  I Laboratori hanno coinvolto giovani in libera aggregazione, Peer educator studenti del Liceo Artistico “L. Nervi Severini”, del Liceo Scientifico “A. Oriani” e dell’ Istituto Tecnico Agrario “Perdisa” con la preziosa collaborazione della Prof.ssa Nicoletta Pasini (Liceo Artistico).

Il pomeriggio si è aperto con una performance dei ragazzi di recitazione del testo musicale “Sparirò e Basta!” creato nei gruppi e successivamente con la visione del film “How to say NO” a cui hanno fatto seguito gli interventi dei giovani e dei rappresentanti delle Istituzioni.

I progetti sono stati coordinati dalla dott.ssa Sabrina Drei Dirigente Psicologo dell’ U.O.Dipendenze Patologiche, coordinatrice degli interventi di Promozione alla Salute nelle Scuole e territorio di Ravenna; partner anche la Cooperativa Librazione e l’Istituto Oncologico Romagnolo.

I due laboratori hanno l’obiettivo, come ha detto la dott.ssa Sabrina Drei, di mantenere attivo un senso di comunità orientato all’ascolto e all’attenzione verso i giovani durante il periodo estivo, unendo giovani in libera aggregazione e studenti che partecipano ai percorsi di Peer Education promossi ogni anno dall’ Equipe Scuola dell’ U.O. Dipendenze Patologiche (Progetto Regionale “Tra Rischio e Piacere”) narrando storie attraverso linguaggi creativi come il cinema e la musica.

In questi anni, l’orizzonte dell’Equipe Scuola, è stato quello di sviluppare sempre maggiori contaminazioni fra la Sanità pubblica e il mondo dell’Arte e della Cultura, consapevoli del loro ruolo nella promozione della salute e complementare ai percorsi di cura tradizionali. Dice Chiara, nel ruolo della ragazza senza nome: “Interpreto la ragazza con dipendenza affettiva, spesso le persone con questa dipendenza perdono se stesse e diventano più l’altra persona… tutti i personaggi del film sono difficili, sia da comprendere che interpretare.. la dipendenza affettiva è qualcosa che riguarda noi giovani che siamo inesperti del mondo..e molto spesso non siamo abituati ad affrontare situazioni che sono più grandi di noi… ritengo che averne parlato in questo modo sia stato molto importante perché può aiutare molti ragazzi ad affrontare questa cosa..

Come ha sostenuto nel suo intervento, il Direttore di Dipartimento Salute Mentale Dipendenze Patologiche dott.ssa Antonella Mastrocola “è stato importante riuscire a spiegare alcune tematiche cosi complesse come la salute mentale e le dipendenze, con un linguaggio così immediato…ringrazio un pezzo del mio Dipartimento che riesce a entrare nella vita delle scuola, del territorio e della società e ci aiuta a diminuire il livello delle sofferenze di cui ci dobbiamo occupare….E’ cosi difficile parlarsi e ascoltarsi tra generazioni, però mi sembra che questo progetto abbia rimesso in moto il valore di una società di adulti competenti e una possibilità di riaprire in maniera creativa e informale una forma di ascolto e dialogo che sia capace di generare nuove modalità di stare insieme e di ascolto”. Anche Pietro, nel ruolo di Virginio, afferma che “…è molto importante la leggerezza spirituale con cui abbiamo interpretato argomenti seri nel film, mi è piaciuto contribuire alla prevenzione delle dipendenze dei giovani”.

La dott.ssa Deanna Olivoni, direttore delle Dipendenze Patologiche, rinforza la necessità di una Scuola che garantisca una comunità educante per il nostro territorio sempre attiva durante il tempo libero ed estivo attraverso progetti creativi, protettivi e di crescita.

L’Assessore alle Politiche Giovanili Dott. Fabio Sbaraglia ha rimarcato le caratteristiche di “un progetto che sta a pieno titolo nelle progettualità che come Politiche Giovanili portiamo avanti. Siamo certi che questa è una progettualità che continuerà ad offrire spunti… Abbiamo bisogno di sentire più forte la voce della loro generazione, dei giovani, in fase progettuale” valorizzando la continuità e stabilità di percorsi come questi. A tale proposito William, nel ruolo di Isaia, richiama l’attenzione del pubblico: “la frase del film… ”come stai?” non è banale, quante volte facciamo questa domanda ma, quante volte volete sapere veramente come stanno le persone? Poche volte…si passa avanti…nel film invece si scava nel profondo…”il ciao come stai” non è quello formale che le persone utilizzano per iniziare la conversazione, ma è il fatto che le persone dovrebbero fermarsi e  riflettere sull’aspetto più profondo degli altri, e io me ne sono accorto durante il film..”.

I progetti hanno visto il coinvolgimento di artisti professionisti del territorio di Ravenna: il Regista Gerardo Lamattina, il Musicista e Docente di Conservatorio Marco Rosetti, nel ruolo di consulenti e facilitatori della creatività. Il valore di tali collaborazioni è anche quello di favorire la scoperta delle proprie passioni e desideri, incrementare una visione artistica e poetica del mondo. Racconta così Linda, nel ruolo di Enea, “ non avevo mai recitato davanti a una telecamera…ho provato una esperienza nuova…non abbiamo trattato solo il tema della droga in sé ma anche disagi che si possono avere di cui magari non si parla troppo, o di cui una persona esterna non sa come comportarsi… la speranza è che vedendo questo film una persona possa interessarsi e documentarsi…e magari la prossima volta che si incontra qualcuno con una certa difficoltà sapersi relazionare…”.

Come sempre è stato prezioso il contributo multi professionale e intergenerazionale di peer senior, cittadini volontari, lo scrittore Tahar Lamri, la stagista aiuto regista Serena Savoia e le famiglie Cangialeoni di Sant’Alberto e Bustacchini di Ravenna. Si ringrazia inoltre Tempi Dispari Associazione Musicale di volontariato presso San Marco, di cui era presente il Presidente Roberto Nardiello, che valorizzando l’esperienza, auspica di proseguire questa collaborazione tra Associazioni di Volontariato artistico-musicale e Istituzioni del territorio. Si ringraziano anche i Presidi e le professoresse degli Istituti che hanno partecipato all’evento.

I ragazzi attraverso il film, il testo e la musica hanno raccontato la loro esperienza nei laboratori e i vissuti che hanno interpretato nel film. Come racconta Giada, nel ruolo di Amata, “molto spesso noi giovani siamo pieni di problemi, tutti diversi e che hanno le loro particolarità, ma tutti accomunati dal fatto che noi dentro ci sentiamo spaventati, ci sentiamo giudicati e abbiamo un turbine di emozioni che non riusciamo ad esprimere...arriva il momento in cui mi devo svegliare, una rinascita, perché io così non sto bene, quando si tocca il fondo bisogna rialzarsi e risalire..un significato profondo che rappresenta il cortometraggio…Esperienza fantastica io adoro stare con queste persone e partecipare a questo progetto perché oltre all’amicizia, penso sia stupendo sensibilizzare oltre che i ragazzi, anche i genitori, le persone più grandi..che magari non è che non sanno come ci sentiamo ma è che si sono dimenticati che anche loro hanno passato momenti difficili quando erano giovani e inesperti..per me è bello andare a sensibilizzare le persone e fargli aprire gli occhi”.

I lavori del pomeriggio, seguendo la commozione aperta dal film e dagli interventi dei ragazzi, si sono conclusi con delle letture musicate dagli operatori della Equipe Scuola U.O. Dipendenze Patologiche, D.ssa Sabrina Drei, D.ssa Elisa Gnani, D.ssa Vania Baravelli, Dott. Angelo Gazzilli, che hanno voluto raccontare in termini poetici le voci e gli echi di tutto il progetto.

Nei laboratori la musica e il cinema sono nati da una esperienza di gruppo profonda di espressione di vissuti, a volte anche difficili da raccontare, momenti di fiducia reciproca che ha lasciato un sentimento di partecipazione e sicurezza inaspettata di questi ragazzi, considerando che molti di loro non si conoscevano e non avevano esperienze concrete di musica o recitazione, eppure si sono messi in gioco. Noi operatori siamo abituati alle musiche interiori che emergono nelle terapie, ma eravamo con loro per fare promozione della salute, eppure…. Quel gruppo fatto di ragazzi e adulti, ha accarezzato, ha sfiorato qualcosa che attiene fortemente ad una dimensione espressiva e riparativa, legata all’interiorità dei ragazzi, al loro bisogno di trovare un luogo, simile ad una soglia aperta ad un luogo “altro”, indefinito, sospeso (andare oltre lo specchio direbbe chi ha scritto la canzone) dove poter esprimersi profondamente, vivere un attimo dove “ti fermi e basta, ti fermi e sei un poco di più te stesso”… poi tornare dall’altra parte, la vita quotidiana, fatta di ruoli, esami, scuole, gioie e tristezze… il gruppo è stato, come narra la canzone “una danza di avanzate e ritirate”, una specie di “rifugio” dalla terribile sensazione di “sparire”, di essere rubati dal caos della vita.

Noi speriamo di essere tornati con qualcosa di diverso dentro ciascuno di noi… a volte noi stessi ci siamo chiesti Dove ci stessero portando questi ragazzi. Forse è la magia delle relazioni, del seminare storie, come dice la canzone “la magia frammenta l’insoddisfazione”… le fortezze divenute catene, i muri, le prigioni… forse ci vuole una “magia” per sciogliere tutto questo, forse nasce proprio in quel fare assieme, nel vissuto dell’ ”orchestra”. È stato bello vedere i ragazzi “DIVENIRE CORO” nonostante le loro diversità, le stranezze, i silenzi e gli imbarazzi, varcare uno spazio CREATIVO dove “esserci e divenire” con se stessi e gli altri.

Ci piace così pensare che questo laboratorio sia stato una messa in comune dell’espressione di Sé, delle nostre fragilità, rendendola generativa di qualcosa di VIVO, di nuove strade del divenire, nuove parole del sentire, nuovi luoghi del desiderare, nuove cartografie del vivere.

Forse questi ragazzi ci chiamano al bisogno di respirare, di fermarsi (come dice la canzone) di fronte ad una società iperaccellerata e centrata sulle prestazioni, sull’efficienza e la perfezione…

Pensiamo sia questo ciò che ci hanno insegnato… Una poetica del respirare e del fermarsi.

 

Per accedere alla visione del film How to say NO

questo il link: https://www.youtube.com/watch?v=8rZYQwN27fw

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"La complessità geometrica della margherita - spiega Flavio Milandri, presidente dell'Associazione Fantariciclando - è un nuovo percorso progettuale di medical humanities che prevede, presso l’Ausl Romagna, un prezioso dono ai bambini, un omaggio al loro desiderio di avventura grazie alla collaborazione di Fantariciclando, Soroptimist International Club di Forlì e Centro Italiano Storytelling.Evolversi con le storie. Il progetto 'La complessità geometrica della margherita 'avrà due passaggi fermi all’ Azienda USL della Romagna, area forlivese, grazie al felice dialogo sia con il Repartopediatrico diretto dal Dott. Enrico Valletta sia con la Dott.ssa Giovanna R. Indorato Dirigente Medico de U.O.C. Salute Donna-Infanzia. L’articolato percorso prevede letture, narrazioni, libri, ed il coinvolgimento della comunità educante di riferimento. Non solo impariamo perché qualcunoci racconta qualcosa, insegniamo raccontando qualcosa a qualcuno. Ci raccontiamo poi al lavoro, in famiglia, nello spazio pubblico o agli amici per costruire (o rigenerare) comunità. Per la Giornata internazionale del libro, il 23 aprile, il dono di libri in U.O.C. Salute Donna-Infanzia con la consegna testi presso sala d’aspetto. Il 28 maggio per la Giornata internazionale (diritto) al gioco dono di fiabe in Pediatria con la consegna di libri presso sala di aspetto Pediatria, Ospedale Morgagni-Pierantoni. ..."

“La complessità geometrica della margherita” è un progetto Fantariciclando, Soroptimist International Club di Forlì, Centro Italiano Storytelling con il Patrocinio dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna.

 

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Proseguono gli incontri “Nascere a Forlì 2023”, organizzati dall’Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia, diretta dal dottor Luca Savelli. Gli appuntamenti, a cadenza mensile (vedi calendario nella immagine) si terranno alle ore 12,30, nella sala riunioni al Terzo Piano del Padiglione Valsalva dell’ospedale di Forlì.

“Dopo la recente pandemia da Covid-19 – spiega il dottor Luca Savelli - sono nuovamente attivi gli incontri in presenza, finalizzati a presentare l'attività del Punto Nascita dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. Questi si svolgono a cadenza mensile e sono rivolti alle future mamme ed ai futuri papà che vogliono conoscere il personale medico (ginecologi, anestesisti e pediatri), le ostetriche e le caratteristiche del servizio. In particolare, da diversi anni il Punto Nascita di Forlì si è caratterizzato per una particolare attenzione alla fisiologia del parto, minimizzando il ricorso ai tagli cesarei, ai parti operativi e valorizzando il rapporto one-to-one fra partoriente ed ostetrica. Nel corso degli incontri vengono presentate le caratteristiche strutturali (reparto, ambulatori, sala parto) e la filosofia che sottende alla presa in carico ospedaliera della gestante”

 

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Giovedì 09 Marzo 2023 alle ore 16, in via Lazio 10, presso la Sala della Pesa alla Biblioteca di Riccione si svolgerà l’incontro gratuito rivolto alla cittadinanza “L’azzardo si veste di rosa: gioco d’azzardo e sfumature di genere”. Quando sono le donne ad essere coinvolte in prima persona in quanto esse stesse giocatrici d’azzardo, subiscono degli stigmi sociali più forti se paragonati a quelli subiti dagli uomini. Il forte senso di colpa verso la famiglia e il senso di vergogna rendono le donne più fragili e meno inclini a chiedere aiuto. In altre situazioni, le donne possono essere compagne, madri, mogli di giocatori d’azzardo ed anche in questo caso le donne sono maggiormente esposte a rischi, primo fra tutti la violenza economica, oltre a quella psicologica e, nei casi più gravi, anche quella fisica.

Si rende necessario intervenire fin dai primi segnali per evitare che il gioco problematico si evolva in dipendenza, con conseguenti perdite economiche, peggioramento delle
condizioni psico-fisiche della persona coinvolta, difficoltà lavorative e, talvolta, con problemi legati alla giustizia.
Questo incontro si propone come momento di approfondimento e scambio di opinioni sul fenomeno del gioco d'azzardo con un focus sul gioco al femminile, sia come forma di dipendenza che colpisce anche le donne, sia come sofferenza legata al gioco compulsivo di un familiare giocatore. Si offrirà inoltre una panoramica dei servizi gratuiti promossi sul Distretto dall’U.O.C. Dipendenze Patologiche diretta da Teo Vignoli, in collaborazione con il Distretto di Riccione.
Interverranno la Dott.ssa Elisa Zamagni, psicologa e psicoterapeuta (Servizio Dipendenze Patologiche AUSL Romagna di Riccione), la Dott.ssa Chiara Pracucci, psicologa (MATCH, sportello di consulenza psicologica e legale).
A seguire, una Tavola Rotonda che coinvolgerà il Direttore U.O.C. Dipendenze Patologiche Rimini Teo Vignoli, l'Assessore del Comune di Riccione Adele Marina
Zoffoli e le testimonianze di Giocatori Anonimi.
La serata rientra nelle attività promosse nel Piano di Zona del Benessere e della Salute del Distretto di Riccione.
Per informazioni è possibile contattare lo sportello MATCH Scommetti su di Noi, situato presso la sede di A-Social Space in via Mantova 6 a Riccione, contattando il
numero 351.5039709 o scrivendo una email all’indirizzo sportellomatchriccione@gmail.com.
In allegato, la locandina dell’evento con informazioni specifiche sugli interventi e sui relatori coinvolti.

 

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Quasi quattrocento persone hanno partecipato all’inaugurazione della prima Mostra dedicata al patrimonio artistico dell’Ausl della Romagna:“La Cura attraverso L’Arte – opere dal patrimonio storico e artistico Ausl Romagna”.

Al Palazzo Rasponi dalle Teste è possibile visitare una selezione delle opere che raccontano come si è formato un patrimonio che vuole rilevare, attraverso le sue opere, la storia sociale e sanitaria di un vasto territorio.
Un tempo erano Ospitali con i loro Oratori e Chiese, oggi alcuni di questi edifici sono ancora Ospedali altri sono divenuti sede dei nuclei del Museo diffuso d’Arte Sanitaria Romagnola
“La Cura Attraverso l’Arte”.

La Mostra, visibile sino al 16 aprile, ha in programma due visite guidate (25 marzo- 12 aprile) cui si aggiungono eventi sul territorio, che daranno la possibilità di scoprire una collezione all’insegna di un turismo lento e del benessere.La prima visita guidata, gratuita e senza prenotazione, si svolgerà l’11 marzo alle ore 11.00 presso Presidio Ospedaliero di Faenza.Il punto di ritrovo sarà all’ingresso dell’Ospedale in Corso Mazzini.

Per l’occasione sarà possibile visitare i sotterranei dell’ospedale, la chiesa di San Giovanni di Dio, la Sala Museale e la Galleria dei Benefattori.

La visita sarà condotta dal Conservatore Ausl Romagna dott.ssa Sonia Muzzarelli.

Informazioni degli eventi "all’insegna della cultura sanitaria" sono visibili al seguente indirizzo: https://www.auslromagna.it/comunita/cura-attraverso-arte/calendario-eventi

I PDF gratuiti dei singoli “Nuclei del Museo diffuso d’Arte sanitaria romagnola” sono scaricabili al seguente indirizzo:
https://www.auslromagna.it/comunita/cura-attraverso-arte
Email:patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it

Orari Mostra:
feriali 15,30-19.00
sabato-domenica e festivi 10.30-19.00
chiusura ogni lunedì feriale
Ingresso libero

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Per la Giornata Internazionale della donna sono diverse le iniziative promosse in Ausl Romagna.  Ecco il dettaglio.

Nell’ambito del progetto aziendale di raccolta fondi ‘WELL FARE: RETE PER LE DONNE. ADOTTA UNA BAMBOLA’ finalizzato all’umanizzazione degli ambienti di cura nei Pronto Soccorsi della Romagna che accolgono le donne che subiscono violenza con i figli minori, mercoledì 8 marzo, negli ospedali di Cesena, Faenza, Forlì, Ravenna e Rimini, saranno allestite delle postazioni informative con la presenza dei volontari dell’Associazione Artincounselling, partner del progetto, per favorire l'adozione delle bambole di stoffa tramite una donazione a sostegno della causa, e per sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno della violenza verso le donne nelle sue diverse espressioni. Il progetto di Ausl Romagna sarà anche al centro della trasmissione ‘Focus’ dell’emittente televisiva Teleromagna, in onda il 7 marzo alle ore 8.30 e l'8 marzo alle 17.30.

A Ravenna l’Unità Operativa di Chirurgia d’Urgenza del Presidio Ospedaliero di Ravenna, ha organizzato l’Open Day gratuito “Dalle donne per tutte e tutt* ”. L’iniziativa, ideata e curata dalla dottoressa Anna Guariniello con il contributo delle colleghe juniores dell’equipe diretta dal dottor F. Zanzi, è rivolta alle donne che desiderano ricevere informazioni e valutazioni in merito a patologie proctologiche (emorroidi, ragadi, ascessi), ernie di parete, calcolosi della colecisti. L’obiettivo è di essere sempre più vicini alle Donne, valutandone a tutto tondo bisogni, esigenze, necessità, al fine di rendere ancora più salda l’alleanza terapeutica tra medico e paziente. Le visite si terranno giovedì 9 marzo dalle 9 alle 15 presso gli Ambulatori chirurgici al Piano Terra del CMP, via Fiume Montone Abbandonato 134, Ravenna. Per informazioni e prenotazioni (fino ad esaurimento posti) contattare mercoledì 8 marzo dalle 10 alle 13 il numero 0544287399.

Giovedì 9 marzo, dalle 14 alle 17 è invece in programma il webinar rivolto agli operatori aziendali “Donne, salute e sicurezza" promosso dai Comitati Unici di Garanzia (CUG) del Servizio Sanitario Regionale dell'Emilia-Romagna. Tra gli argomenti al centro dell’evento on line, le attività promosse dalla rete regionale dei CUG sanitari, i conflitti sul lavoro, la prevenzione delle aggressioni, medicina e salute di genere.

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L’attività fisica regolare può ridurre il rischio di patologie cardiovascolari nei pazienti che hanno ricevuto un trapianto di fegato, cuore o rene. L’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e l’AUSL di Romagna, con il supporto di Centro Nazionale Trapianti e Centro Riferimento Trapianti, avviano insieme un progetto di ricerca e coronano quasi due anni di impegno comune sui pazienti trapiantati.

I pazienti che hanno ricevuto un trapianto di fegato, cuore o polmone hanno un maggiore rischio di sviluppare patologie cardiovascolari a causa dei farmaci anti-rigetto che devono assumere per tutta la vita e della tendenza dei pazienti trapiantati ad aumentare il peso corporeo e della propensione alla sedentarietà. A dimostrarlo dati concreti. Per i trapianti di fegato parliamo del 64% in più di rischio in 10 anni dopo l’intervento rispetto alla popolazione generale. Per quanto riguarda i trapianti di cuore, la principale causa di morte nei 3 anni successivi all’intervento è relativa proprio alla vasculopatia cardiaca post trapianto. Mentre per il rene parliamo di un’incidenza di eventi cardiovascolari che aumenta nel tempo: il 5% un anno dopo il trapianto che sale all’8,1% dopo cinque anni, per arrivare all’11,9% dopo 10 anni.

Sono solo alcuni dei numeri da cui prende fondamento l’impegno dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e Azienda USL di Romagna, con il contributo del Centro Nazionale Trapianti e del Centro Riferimento Trapianti per un accordo che prevede di mettere in comune competenze in ambito di ricerca e di supporto dei pazienti anche dopo l’intervento.
Si tratta di circa 400 pazienti trapiantati di fegato o rene coinvolti in un nuovissimo studio per provare la diminuzione del rischio cardiovascolare grazie ad un percorso specifico di attività fisica regolare e controllata insieme a una dieta nutrizionale bilanciata. Oltre al rischio cardiovascolare verranno valutati la percezione della qualità di vita e la variazione del quadro infiammatorio complessivo del soggetto trapiantato.

Più precisamente per ogni paziente viene fatta una valutazione funzionale relativa alla capacità aerobica e di forza presso il Centro di Medicina dello Sport dell’AUSL di Bologna o dell’AUSL Romagna. Viene poi strutturata e consegnata una prescrizione dell’esercizio fisico personalizzata, che può essere svolta in autonomia o presso palestre certificate (palestre della salute). A questo seguono incontri e valutazioni regolari dell’andamento del percorso a 6, 12, 24 e 36 mesi. L’esercizio fisico prescritto ha come schema di riferimento quello previsto dalle linee guida dell’OMS 2020: 150-300 min. di attività aerobica e 2 sedute di forza alla settimana da personalizzare su esigenze del paziente.

In generale la ricerca risponde alla sempre maggiore consapevolezza sul beneficio dell’attività fisica anche per questi soggetti: rispetto alle indicazioni del passato, infatti, dove si sconsigliava l’attività fisica ai pazienti trapiantati per tutelare l’organo. Questo ha prodotto evidenti barriere psicologiche che ora si cercano di superare. Numerosi studi condotti su pazienti trapiantati d’organo, stabilizzati da un punto di vista clinico e che praticano abitualmente attività sportiva, hanno dimostrato che tali attività non hanno effetti negativi sui parametri clinici della funzionalità dell’organo, con un andamento paragonabile ai soggetti sani.

Attualmente quindi, la comunità scientifica è ampiamente convinta del contributo che lo sport regolare può comportare nella vita di chi ha ricevuto un trapianto. Dalla migliore ossigenazione dei tessuti, a un recupero post-operatorio più rapido, passando per la fiducia psicologica e l’effetto stabilizzante a livello neurologico grazie alla produzione di endorfine.
Ma non è finita qui: un ulteriore aspetto che i ricercatori tengono in considerazione riguarda l’aumento di peso: nel periodo successivo al trapianto si riscontra una tendenza all’obesità nel 50% dei pazienti, compresi coloro che non lo erano prima dell’intervento, con un aumento del peso corporeo tra il 10% e il 35%. Per questa ragione viene effettuata anche una valutazione dello stato nutrizionale dei pazienti a cui corrispondono consigli dietetici specifici.
Così IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e Ausl di Romagna puntano a consolidare un’idea di cura per questi pazienti che va oltre la diagnosi e l’intervento. Oggi, infatti, il trapianto di organi solidi (rene, cuore, fegato, polmone e pancreas) costituisce una valida opzione terapeutica che permette un pieno recupero del benessere fisico con reinserimento sociale e lavorativo. L’impegno rappresenta quindi un passo ulteriore, con un supporto continuativo e con attività di ricerca in tutti gli ambiti che riguardano la vita e il benessere dopo la ricezione di un organo.

 

 

 

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In occasione della Giornata Mondiale del rene (9 marzo 2023) anche in Romagna sono state organizzate diverse iniziative di sensibilizzazione per la popolazione.

 

QUI CESENATICO (9 marzo)

Presso l’Ospedale Marconi di Cesenatico verrà allestito un banchetto informativo che offrirà la possibilità di eseguire stick urinario e misurazione della Pressione arteriosa (PA), dalle ore 11 alle ore 13

 

QUI FORLI' (9 marzo)

Nell’atrio dell’Ospedale Morgagni - Pierantoni verrà allestito un banchetto informativo che offrirà la possibilità di eseguire stick urinario e misurazione della PA, dalle ore 9 alle 11

 

QUI RAVENNA (9 marzo)

Nell’ospedale di Ravenna verrà allestito uno spazio informativo, che offrirà la possibilità di eseguire stick urinario e misurazione della PA, presso l’area ambulatoriale della Nefrologia, III° piano - scala verde, dalle ore 9 alle ore 11

 

QUI RIMINI

- RIMINI: sabato 9 marzo, dalle 8,30 alle 13, verrà allestito all’ospedale di Rimini un banchetto informativo, nello spazio di fronte al bar del DEA, che offrirà la possibilità di eseguire stick urinari e misurazione della pressione arteriosa, in collaborazione con gli infermieri della UO di Nefrologia e Dialisi, e di avere un colloquio con un medico nefrologo. Il medico valuterà la necessità di eventuali approfondimenti strumentali o visite nefrologiche, indirizzando i pazienti verso il percorso più opportuno. Saranno presenti e coinvolti nell'evento anche i soci dell'Associazione Emodializzati (ANED) e dell’AIDO
- Novafeltria: sabato 18 marzo, dalle 10 alle 14, presso l’atrio (piano terra) dell'Ospedale di Novafeltria, la Società Italiana di Nefrologia (SIN) in collaborazione con la Federazione Italiana del Rene (FIR) con l’appoggio della Associazione Nazionale Emodializzati e Trapiantati (ANED) della Provincia di Rimini e la Nefrologia di Rimini, organizzeranno l’evento denominato “Una buona salute dei reni per tutti: prepararsi agli eventi inattesi sostenendo i pazienti fragili!” che coinvolgerà personale della Croce Rossa, Croce Verde, Associazione Nazionale Emodializzati (ANED) e AIDO.

 

 

 

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Sono riprese le lezioni del secondo semestre del corso di laurea di Medicina e Chirurgia a Ravenna. Per gli studenti del primo anno le lezioni si terranno nell’aula Bedeschi di CNA Ravenna in viale Randi, spazio che l’associazione di categoria ha messo nella disponibilità del corso di laurea per far fronte all’aumento di iscritti in attesa che vengano attuati gli ampliamenti previsti presso l’ospedale Santa Maria delle Croci.

Erano presenti il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il presidente di CNA Matteo Leone, il direttore di CNA Massimo Mazzavillani, la direttrice sanitaria di Ausl Romagna Francesca Bravi, il direttore del Distretto sociosanitario di Ravenna Roberta Mazzoni e la coordinatrice del corso di laurea di Medicina e Chirurgia Mirella Falconi che hanno portato i saluti agli studenti.

Il sindaco de Pascale ha salutato gli studenti dicendo: Cominciano le lezioni del secondo semestre del corso di laurea di Medicina e Chirurgia in questo spazio funzionale messo a disposizione da Cna per far fronte all’aumento degli iscritti, in attesa che sia pronto l’ampliamento presso l’ospedale Santa Maria delle Croci. Oggi, dunque, celebriamo non solo l’inizio di un semestre molto partecipato da tanti studenti e studentesse ad un corso di laurea che si dimostra sempre più attrattivo, ma anche un bel gesto di sollecitudine da parte di Cna e un proficuo connubio tra mondo delle imprese e Università, una collaborazione che mette ancora più a valore il nostro territorio”.

 

Matteo Leoni, presidente di CNA Territoriale di Ravenna, è intervenuto sottolineando l’importanza di un progetto sostenuto dalla comunità locale: “Abbiamo risposto con grande piacere alla richiesta dell’Università di Bologna e Fondazione Flaminia di ospitare i tanti studenti che si sono iscritti alla Facoltà di Medicina del Campus di Ravenna; crediamo fortemente che i Campus Universitari in Romagna siano di straordinaria importanza per rendere competitivo ed attrattivo il nostro territorio formando ed attraendo talenti e competenze. Per CNA il tema della formazione e del rapporto con il mondo produttivo è un elemento fondamentale ed in questo caso il corso di laurea di Medicina consente di mantenere ed accrescere alti standard di servizi sociosanitari che sono un fattore imprescindibile della qualità della vita ed elemento attrattivo di talenti per il territorio ed il sistema economico e produttivo”.

Francesca Bravi e Roberta Mazzoni hanno confermato gli impegni assunti dall'Azienda USL della Romagna nello sviluppo degli interventi concordati con l'Università per il consolidamento del corso di laurea di Medicina e chirurgia a Ravenna, interventi che si concretizzeranno con la realizzazione del nuovo polo didattico all'interno dell'area ospedaliera il cui completamento è previsto per il prossimo autunno. La disponibilità di CNA, risulta particolarmente preziosa, in quanto ci consente di offrire una migliore accoglienza agli studenti e, ancora una volta si conferma che la città di Ravenna riesce, attraverso le risorse presenti sul territorio, a individuare risposte concrete ed immediate per le sfide che si è posta.

Mirella Falconi ha sottolineato: “Ringrazio CNA per questo nuovo spazio messo nella disponibilità del corso. Si tratta di un contributo significativo, espressione del costante supporto offerto dalle realtà locali ai fini del radicamento dei corsi di laurea ravennati. Sono felice di poter dire che, proprio grazie all’apporto del Territorio tutto, oggi il corso di laurea in Medicina e chirurgia, attivo a Ravenna dall’anno AA 2020-2021, si appresta a proseguire il suo percorso di crescita nelle migliori prospettive”.

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