Stampa questa pagina

Il Gruppo Consorti del Rotary Club di Faenza dona tre tv alla Pediatria dell'ospedale degli Infermi

Pubblicato da:
Vota questo articolo
(3 Voti)
cerimonia di ringraziamento donazione tv pediatria faenza  -  Federico Marchetti, Davide Tellarini, Valpiani Presidente Consorti Rotary   ni cerimonia di ringraziamento donazione tv pediatria faenza - Federico Marchetti, Davide Tellarini, Valpiani Presidente Consorti Rotary ni

Sono stati consegnati nel pomeriggio di mercoledì 3 novembre u.s. alla U.O. Pediatria dell'Ospedale di Faenza, diretta dal Dr. Federico Marchetti, 3 televisori donati dalle Consorti del Rotary Club di Faenza.

Il gruppo Consorti Rotary affianca da oltre 50 anni i service del Club di Faenza, con attività svolte in vari ambiti, con particolare attenzione all’educazione, finanziandosi grazie a numerose iniziative benefiche. La delegazione del gruppo Consorti Rotary, composta da Cristina Valpiani, Claudia Cavalli, Isabella Penazzi, oltre alla Vice Presidente del Rotary Maria Teresa Tosi, è stata accolta dal Direttore del Presidio Ospedaliero di Faenza dr. Davide Tellarini e dal Direttore del Dipartimento Maternità Infanzia, Età Evolutiva  di Ravenna, dr. Federico Marchetti, che insieme allo staff hanno ringraziato le donatrici, per la sensibilità ed il sostegno volto in particolare ad incrementare i percorsi di umanizzazione degli ambienti e del comfort in area pediatrica, sui quali particolarmente le Direzioni mediche sono molto attente.

E' infatti in atto, anche in altri ambiti, quali ad esempio la Pediatria dell'ospedale di Ravenna, sempre diretta dal Dott. Marchetti, un percorso che comprende opere di riqualificazione e rivisitazione degli ambienti, per ciò che attiene a quel processo continuo di miglioramento dell'assistenza, che pone il paziente al centro della cura, secondo un approccio olistico, che implica un'attenzione non solo allo stato di salute, ma anche ai sentimenti e ai diversi bisogni. Tutto, con l'obiettivo di promuovere costantemente il benessere del paziente e della sua famiglia, pur nei vissuti di degenza ospedaliera.