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Grande partecipazione al convegno "Sfide di fine vita: come garantire autonomia del paziente e tutela delle persone fragili?" - Forlì, 23 marzo In evidenza

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Grande partecipazione al convegno "Sfide di fine vita: come garantire autonomia del paziente e tutela delle persone fragili?" - Forlì, 23 marzo Grande partecipazione al convegno "Sfide di fine vita: come garantire autonomia del paziente e tutela delle persone fragili?" - Forlì, 23 marzo
Salone comunale gremito da oltre duecento persone,  per il convegno sulle sfide di fine vita organizzato venerdì  23 marzo dal Centro Studi "Giovanni Donati" per il Volontariato e la Solidarietà AUSL Romagna- Forlì e l' U.O. Cure Palliative di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì.

"Un titolo difficile, che termina con una domanda - chiariscono gli organizzatori- Per temi così complessi, è necessario rifuggire dalla semplificazioni e dalle pregiudiziali ideologiche, per cercare di capire come la tutela della autonomia del paziente trovi compatibilità con una reale relazione di cura ed una protezione delle persone in situazioni di maggiore fragilità."

 
Il convegno,che ha visto la partecipazione di uno degli estensori della legge sul fine vita, "Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, il prof. Stefano Canestrari,  ha offerto un' importante occasione per un dibattito aperto, senza pregiudizi,  tra esperti  provenienti  da diverse estrazioni culturali e religiose.
 
Tutti i relatori hanno ribadito alcuni punti fondamentali nell' applicazione di questa legge:  la riaffermazione dell' alleanza medico e paziente; il consenso informato prima di redigere il modulo di DAT (Disposizioni anticipate di trattamento), che segue sempre ad un colloquio e ad una riflessione personale con propri famigliari e con il medico di famiglia,o lo specialista; che le DAT sono sempre revocabili; che si tratta di "una legge sulla vita e non sulla morte, frutto di anni di studio e di riflessione"; che non prevede, come nei paesi anglosassoni, che un minore possa decidere se vivere o morire.
"Attualmente - ha spiegato uno dei relatori - solo il 52% dei medici di famiglia discute la diagnosi con i pazienti alla fine della vita e solo il 50% dei pazienti candidati all' Hospice domiciliare ha consapevolezza di diagnosi e prognosi"
 
" Il convegno - proseguono gli organizzatori-  è stato solo uno dei punti di partenza di presentazione alla cittadinanza forlivese della legge : l' ordine dei medici, e quello degli infermieri, hanno già preso accordi per iniziare un percorso condiviso di formazione . Il passo successivo sarà  quello di coinvolgere, in questo processo, i medici di famiglia e tutti gli specialisti coinvolti nell' assistenza al paziente".
Ultima modifica il Venerdì, 20 Settembre 2019 13:28
a cura della

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