Ancora una volta l'iniziativa "Preveni..amo", proposta dal Trauma Center AUSL Romagna , in collaborazione con Sert AUSL Romagna e Campus Universitario di Forlì ha colpito al cuore, ma soprattutto le coscienze dei presenti. Responsabili scientifici dell’evento, Vanni Agnoletti, Luca Ansaloni e Costanza Martino.
Il primo incontro, svoltosi oggi tra medici e studenti universitari, per la sensibilizzazione e prevenzione degli incidenti stradali, si è aperto con il saluto del dott. Luca Mazzara, Presidente del Campus di Forlì, che ha ribadito come l' incontro si inserisca perfettamente nell'ambito della terza missione dell' Università e ha espresso la sua massima stima per il lavoro dello staff del Trauma center e "per la passione e l'umiltà con cui si adoperano ogni giorno per salvare tante vite".
"Spero - ha proseguito il dottor Mazzara - di poter proporre questo bellissimo format anche agli altri campus della Romagna e di sensibilizzare anche il mondo universitario su questo grave fenomeno".
"Noi professionisti dell'emergenza - ha spiegato il dottor Luca Ansaloni , direttore della Uo di Chirurgia generale e d'Urgenza dell'ospedale di Cesena - grazie a questa iniziativa possiamo uscire dall'ospedale per fare prevenzione. Il trauma è la prima causa di morte e di disabilità nelle persone di età inferiore a 40 anni. Un “bollettino di guerra” che potrebbe e che dovrebbe essere evitato. Per aiutare i più giovani a conoscere e prevenire i politraumi, in particolare da incidente stradale, è nata l’iniziativa "Preveni..Amo". Pensate che il 118 nacque proprio dopo la strage alla stazione di Bologna e tra i fondatori ci fu il dottor Giorgio Gambale, prematuramente scomparso e già primario di anestesia e rianimazione a Forlì.
Dopo aver fatto vedere un bellissimo video sugli incidenti, girato da un ragazzo appena dodicenne, figlio di un chirurgo, il dottor Vanni Agnoletti, direttore dell''Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale Bufalini di Cesena, ha presentato altri video e ha coinvolto il prof. Giorgio Ercolani, direttore della Uo di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì nella spiegazione del sistema della rete dei traumi in Ausl Romagna.
Le testimonianze di due giovani incidentati, passati dal Trauma Center e sopravvissuti al trauma, ha commosso la platea, mentre l'intervento di Luca Venturini, addetto della Polizia Municipale che ha visto il fidanzato di sua sorella, e padre di suo nipote, morire in un incidente stradale ha toccato tutti , soprattutto per la spinta ideale che ha mosso il giovane a scegliere un mestiere legato, anche, alla prevenzione degli incidenti.
Come negli eventi passati, anche questa volta è stato interpellato uno sportivo, il ciclista professionista Matteo Malucelli.
"Passo 1200 ore all'anno in strada - ha spiegato - e mi rendo conto quotidianamente dei pericoli che si corrono".
Hanno seguito gli interventi di Claudia Bregli ed Alessandra Lettidoro del SERT di Forlì, che hanno illustrato dati sugli incidenti e spiegato la loro attività di prevenzione "in strada"
" Come SERT organizziamo corsi infoeducativi sulla guida in stato di ebbrezza e dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti e ci rechiamo di persona davanti a discoteche e altri luoghi di ritrovo dei giovani per sottoporli ad alcol test ed informarli. L'utilizzo di sostanze è sempre molto soggettivo ed è spesso legato alla ricerca del piacere."
L'incontro si è concluso con gli interventi di un economista, il dottor Luca Padovani e dell'ingegnere Angelo Croatti, che hanno illustrato le collaborazioni in essere tra l'Ausl Romagna e le facoltà di Economia ed Ingegneria per l'analisi dei costi che ruotano attorno ad un paziente traumatizzato ed alle performance del Trauma Center.