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Ospedale Santa Maria delle Croci - Ravenna (1959)

La cura attraverso l'arte
Ospitali e Ospedali - un percorso attraverso la Romagna

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L'ingresso principale dell'Ospedale L'ingresso principale dell'Ospedale

Non molti sanno che la realizzazione dell'Ospedale “Santa Maria delle Croci” è il risultato di varie fasi di lavori iniziati alle porte del secondo conflitto mondiale.

La necessità della costruzione di un nuovo Ospedale, trasferito temporaneamente dal Monastero di S. Giovanni all’Ospedale militare in via Nino Bixio, era emersa negli anni venti del novecento, spingendo il comune di Ravenna a bandire già nel 1935 un concorso nazionale, di cui risultò vincitore l'Architetto romano Domenico Sandri.

La Commissione scelse il suo progetto per la tecnica costruttiva, in quanto impiegava l’uso di mattoni nella muratura.

I lavori tuttavia iniziarono solo nel 1940 e furono appaltati alla Società Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, grazie ad un primo contributo dello Stato.

Il progetto del Sandri - monoblocco con 4 padiglioni secondari, o a tipologia mista - prevedeva una cubatura complessiva di oltre 100.000 metri cubi e una capacità di 415 posti letto.

Allo scoppio della guerra i lavori si bloccarono e la struttura rimase incompleta: la costruzione riprese nel 1947 e, più decisamente, a partire dal 1949 anche attraverso l'impiego di somme stanziate per danni di guerra subiti dall'ospedale vecchio e investite per il nuovo nosocomio.

Il 12 aprile 1959, il ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Togni e il ministro del Lavoro Benigno Zaccagnini, inaugurarono la nuova sede Ospedaliera di Ravenna.

 

Curiosità: L’ospedale di Santa Maria delle Croci prese spazio nel Monastero di S. Giovanni Evangelista di Ravenna dal 1827 al 1943. Fu l’Arcivescovo Antonio Codronchi che, divenuto proprietario, lo attrezzò ad ospedale donandolo ai ravennati.

Bibliografia:  Sonia Muzzarelli, la cura attraverso l’arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020- patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 02 Maggio 2022 12:28 Modificato da:
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