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Al via il Centro di Assistenza Urgenza al CMP di Ravenna

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Al via il Centro di Assistenza Urgenza al CMP di Ravenna Al via il Centro di Assistenza Urgenza al CMP di Ravenna

Inaugurato questa mattina, lunedì 22 gennaio, il Centro di Assistenza Urgenza (CAU) di Ravenna, presso il CMP (Centro di Medicina e Prevenzione), in Circonvallazione Fiume Montone Abbandonato 134. Sarà attivo sette giorni su sette, per 12 ore, dalle 8 alle 20. Ogni turno sarà coperto da un medico, due infermieri e un tecnico di radiologia.         

La Delibera di Giunta Regionale n. 1206 del 17.07.23, definisce i Centri Assistenza Urgenza - CAU - afferenti alla rete assistenziale delle cure primarie, pur nella loro natura sperimentale, un modello di applicazione del DM77 per gli aspetti relativi alla Continuità Assistenziale previsti nelle Case della Comunità; sono strutture territoriali destinate alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale che garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento e/o nei Pronto Soccorso.

I nuovi Centri di assistenza urgenza, nati come potenziamento della medicina territoriale, fanno capo alle Cure Primarie, con medici e infermieri pronti ad accogliere e assistere, in accesso diretto, pazienti con problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità sanitaria.

I CAU operano a integrazione con i medici e pediatri di famiglia e sono progettati per dare risposte in caso di problemi di salute urgenti ma non gravi.

 

 

Analisi accessi Pronto Soccorso Aziendali codici a bassa complessità

Gli accessi nei Servizi di Pronto Soccorso aziendali dei codici a bassa complessità (Bianchi e Verdi) nel 2022 sono stati il 67% del totale degli accessi di PS (310.874). Tale quota è coerente con l’andamento del quadriennio precedente. Di questi solo il 4,7 % (14.909) hanno esitato in ricovero.

Nel 2023 (periodo gennaio-novembre) gli accessi per codice colore Bianco e Verde sono stati 304.781, il 67% del totale degli accessi, mentre quelli esitati in ricovero 14.567, il 4,6%.

Per il presidio di Ravenna gli accessi nel 2023 (gennaio-novembre) sono stati 79.381, di cui 44.836 (il 56%) con codice colore Bianco e Verde. Hanno esitato in ricovero solo 1.429 casi, pari al 3,2%.

 

 

Quando rivolgersi al CAU

I CAU garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento o nei Pronto Soccorso.

La visita e alcuni accertamenti diagnostici sono gratuiti per tutti i cittadini residenti o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita avrà un costo di 20 euro da corrispondere al medico, a fronte di relativa ricevuta. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del paziente con relativo ticket, se dovuto, in base alle esenzioni possedute.

I CAU possono erogare:

- Visita medica

- Certificazioni

- Trattamento farmacologico al bisogno

- Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali

- Procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni)

- Prelievo per indagini di laboratorio - POCT

- Indagini strumentali - ECG e Esami Radiologici/ecografici

- Osservazione post-trattamento

- Attivazione di percorsi/prestazioni a completamento dell’iter diagnostico

 

 

Come funziona l’accesso al CAU

Il paziente che accede al CAU verrà accolto da personale infermieristico formato che procederà alla valutazione del bisogno sanitario espresso. Applicherà i protocolli in uso per l’identificazione del problema principale, avvisando contestualmente il medico CAU, nel caso in cui la rilevazione dei parametri risultasse deviare dalla norma e/o il paziente presentasse dolore toracico, dispnea, forte dolore addominale, cefalea intensa inusuale, disturbo neurologico acuto.

In questi casi l’infermiere o il medico del CAU contatteranno la Centrale Operativa 118 per l’attivazione del trasporto in emergenza del paziente al DEA.

In assenza d’indicatori di criticità si procederà alla valutazione medica utilizzando come criterio di accesso quello di tipo temporale, fermo restando che troveranno priorità i pazienti che presentano particolari fragilità.

Il percorso del paziente può seguire diverse traiettorie:

- dimissione;

- prescrizione di ulteriori accertamenti urgenti  con relativa prenotazione;

- invio a Pronto Soccorso Generale /Specialistico per approfondimenti urgenti;

- dimissione con prescrizione di ulteriori accertamenti con richiesta di visita specialistica con modalità di accesso B o D.

 

 

 Gli spazi

Il CAU di Ravenna è situato al piano terra del CMP, con accesso riservato nella zona posteriore dell’edificio, in un'area ambulatoriale già esistente nella struttura. I locali sono stati ristrutturati e in parte modificati, in modo da creare uno spazio di accoglienza, accettazione e nuove aree di lavoro.

Il design degli ambienti è stato progettato pensando, in primo luogo, al miglioramento delle condizioni dei pazienti e del personale, garantendo loro il livello di comfort ottimale.

L'intervento, che ha previsto non solo lavori edili ma un ammodernamento generale di tutte le componenti impiantistiche, ha posto particolare attenzione sia alla sicurezza degli operatori che all'accoglienza degli utenti. La stima complessiva dei costi si attesta a oltre 70.000€

 

 

L’accordo con Auser per accoglienza e trasporto pazienti

L’Auser, che già da tempo offre servizi di orientamento ai cittadini presso il CMP e in alcune Case della Comunità del Distretto di Ravenna, si integrerà con i servizi aziendali per garantire nella fase di avvio del CAU il medesimo servizio, oltre al supporto per le attività di trasporto, nel favorire l’accesso alle prestazioni sanitarie erogate presso il Presidio Ospedaliero.

 

 

I Cau della Romagna, oggi l’apertura anche a San Piero e Santa Sofia

Questa mattina sono partiti anche i Cau di San Piero in Bagno e Santa Sofia, rispettivamente all’ospedale Angioloni di San Piero in Bagno (via Guglielmo Marconi 3, Bagno di Romagna) e all’ospedale Nefetti di Santa Sofia (via Renato Valbonesi 1), entrambi in adiacenza ai Punti di Primo Intervento.

Saranno attivi sette giorni su sette in via temporanea dalle ore 9 alle ore 16. In entrambe le strutture vi opera un medico di assistenza primaria qualificato in collaborazione con l’infermiere esperto.

Salgono così a otto i nuovi Centri di assistenza e urgenza a oggi sul territorio romagnolo. A Cervia e Cattolica erano entrati in funzione il 18 dicembre, a Sant’Arcangelo, Cesenatico e Marcato Saraceno sono partiti il 15 gennaio. Prossima apertura, il 29 gennaio, a Novafeltria. L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 Cau su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.

 

 

Dichiarazioni 

Tiziano Carradori, direttore generale

“Credo che sia senso di responsabilità farsi carico di dare risposte ai problemi che sono sotto gli occhi di tutti, così come la nostra Regione sta facendo.  E’ indubbio che il nostro sistema soffra nel complesso e che le persone aspettino, quando va bene, le sei ore fatidiche e anche molto di più al Pronto Soccorso, perché abbiamo difficoltà a dare risposte sul territorio.

Non siamo certi che questi centri di assistenza siano la panacea di tutti i mali. Questa è un’ennesima sfida, che come tutte le sfide che hanno validi presupposti, e deve essere attentamente monitorata. Io sono dell’idea che l’obiettivo dei Cau sia lo stesso da Piacenza a Cattolica, ma le modalità attraverso le quali questi centri di assistenza si applicano debbano essere diverse.

Non può essere la stessa cosa per la Romagna che è 5100 km quadrati e ha 75 comuni, che vanno da una densità abitativa di 5 abitanti per km quadrato a 3mila abitanti per km quadrato. Pertanto noi abbiamo la necessità, a livello locale, con i colleghi medici di medicina generale ma non solo, di sederci e di vedere quali sono gli aspetti di natura problematica.

I Cau sono da monitorare in modo particolare per vedere come il presupposto di disingolfare il Pronto Soccorso abbia successo. Sembrerà strano ma almeno 2500 accessi al Pronto Soccorso sono per arrossamento degli occhi. Noi dovremmo fare in modo di sgravare i tempi di attesa di ciò che può essere trattato altrimenti. Continueremo a monitorare e a rendicontare, com’è stato per il sistema 118, con lo spirito di correggere le cose quando non vanno nel senso auspicato.

Per dare gambe a questo ambizioso progetto ho presentato in Regione un piano di potenziamento del personale di assistenza territoriale di 363 persone, in particolare 363 unità di colleghi infermieri, che indirettamente possono consentire di sviluppare questo potenziamento e al tempo stesso beneficiare di quelle competenze che nel tempo hanno generato.”

 

Michele de Pascale, sindaco di Ravenna

“Il Cau nel Cmp di Ravenna è un servizio molto importante che cerca di affrontare uno dei problemi fondamentali della nostra sanità, quello dell’enorme numero di accessi al Pronto soccorso e delle lunghissime conseguenti attese.

Stiamo lavorando per ampliare il Pronto soccorso, ma dobbiamo essere certi di riservarlo ai casi veramente urgenti per i quali sono necessari specialisti in medicina di urgenza.

Da tempo sappiamo che tante prestazioni erogate in Ps rispondono a codici bianchi e codici verdi; per offrire una risposta alla bassa intensità dobbiamo potenziare la medicina territoriale, con la rete delle case della salute, con il lavoro con i medici di medicina generale, e da oggi anche con il Cau, un tassello fondamentale.

Naturalmente può essere che questo servizio nel tempo debba essere perfezionato, ma è fondamentale mettersi in cammino ed essere disponibili al cambiamento per offrire una maggiore risposta ai cittadini e migliorare i servizi sanitari del nostro territorio.

I bisogni cambiano, ci sono stato errori pesanti a livello nazionale nella gestione della sanità e noi dobbiamo mettere in campo risposte nuove”.

Ultima modifica il Lunedì, 22 Gennaio 2024 16:40 Modificato da:
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