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L’integrazione organizzativa fra alcune Unità Operative degli ospedali di Faenza e Forlì. I risultati raggiunti

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Un momento a margine della conferenza stampa Un momento a margine della conferenza stampa

L’ospedale di Faenza ha sviluppato negli anni forme di integrazione organizzativa, in primis, con gli ospedali di Ravenna e Lugo, e da qualche anno con l’ospedale di Forlì.

I valori e i principi alla base della programmazione della rete ospedaliera dell’AUSL della Romagna sono:

- garantire prossimità di cura ai cittadini;

- concentrare le attività più complesse che non possono essere delocalizzate;

- utilizzare appieno tutte le strutture della rete come piattaforme logistiche;

- favorire l’interscambio di professionisti tra ospedali polispecialistici e distrettuali, al fine di renderli il più possibile attrattivi nei confronti dei giovani specializzati.

Da questo punto di vista, la vicinanza tra i due ospedali di Faenza  e Forlì  e le storiche traiettorie di mobilità sanitaria, facilitate anche dalla migliore viabilità, indirizzano a promuovere integrazione e facilitare assetti organizzativi che favoriscano i progetti di collaborazione.

Per quanto concerne la viabilità, è di tutta evidenza che i collegamenti su gomma garantiscono migliore accessibilità al presidio ospedaliero di Forlì per i cittadini del comprensorio faentino.

 Anche per queste ragioni sono state avviate e strutturate collaborazioni/integrazioni  tra i due ospedali, di seguito illustrate per ordine cronologico di avvio.

 

Otorinolaringoiatria

Dal mese di luglio 2015 è presente un’unica Unità Operativa Complessa per i due ospedali di Faenza e Forlì; all’ospedale di Faenza è attiva una Unità Operativa Semplice.

Il modello organizzativo nell’ospedale di Faenza prevede:

a) attività ambulatoriale (include foniatria e audiologia per circa 6000 prestazioni anno) - visite urgenti, prioritarie per un totale di circa 850 all’anno e visite di controllo, controlli post-operatori, consulenze ospedaliere. Al Pronto Soccorso è attivo, da aprile 2023, il Fast Track per la presa in carico diretta dei pazienti con patologie di pertinenza otorinolaringoiatrica.

b) attività chirurgica in regime di degenza ordinaria (2 sedute/operatorie settimanali) con principale riferimento alla chirurgia adenotonsillare e funzionale  nasale e dei seni paranasali, nel 2023 sono stati eseguiti 355 interventi ; screening di prima diagnostica per tumori.

c) attività chirurgica in regime di day hospital con terapie mirate principalmente a disturbi della sfera audiologica ed otovestibolare oltre che foniatrica ed audio-protesica, nel 2023 sono stati trattati 187 pazienti;

d) attività chirurgica in regime di day surger.

Le prospettive di lavoro prevedono che il paziente residente nel territorio faentino , in caso di sospetto oncologico, venga  inserito all’interno del protocollo diagnostico-terapeutico esistente nell’ospedale di Forlì, con l’attiva partecipazione dei medici operanti presso l’ospedale di Faenza, al fine di garantire la continuità dell’assistenza;

- attivazione di interventi di microchirurgia dell’orecchio medio presso l’ospedale di Faenza in collaborazione con medici otorinolaringoiatri dell’ospedale di Forlì.

 

Oculistica

Ad oggi è presente un unico Direttore per le due Unità Operative Complesse istituite nei rispettivi ospedali (ad interim per l’ospedale di Faenza).

La collaborazione tra gli ospedali di Faenza e Forlì consente di garantire una risposta 7 giorni su 7 a problemi di salute afferenti all’ambito oculistico delle persone residenti nel distretto di Faenza.

Il progetto di integrazione sin qui realizzato prevede:

- la mobilità delle equipe chirurgiche in un’ottica di concentrazione del case-mix delle prestazioni chirurgiche nei due ospedali sulla base della tipologia di intervento (es. chirurgia avanzata del glaucoma presso l’ospedale di Faenza; terapie intravitreali presso l’ospedale di Forlì)

- una pronta disponibilità notturna il venerdì, e nei giorni prefestivi e festivi da parte dell’oculista di Forlì per la gestione delle urgenze-emergenze dei residenti nel distretto di Faenza;

- la creazione di una “lista unica” chirurgica di prenotazione tra i due ospedali ha portato ad una significativa riduzione dei tempi di attesa, nonché facilitazione ed equità di accesso;

- anche sul fronte dell’aggiornamento tecnologico con la sostituzione della strumentazione diagnostica di base (autorefrattometri, tonometri, e lampade a fessura) e l’acquisizione di apparecchiature per una diagnostica di secondo livello (OCT per lo studio della retina e del nervo ottico e topografo corneale per la cornea).

 

I volumi di attività

Nell’anno 2023 si è proceduto al ripristino dei volumi di attività al periodo pre-COVID;

- miglioramento delle competenze del personale tramite tutoraggio e svolgimento di attività complesse nell’Ospedale di Forlì (dotato di attrezzature tecnologicamente avanzate);

- incremento complessivo dell’attività delle due UU.OO. di Faenza e Forlì, pari al 3% rispetto all’anno precedente (2023 vs 2022), con particolare riferimento all’attività di Day Hospital nell’Ospedale di Faenza (+ 325% rispetto al 2020 e 2021);

- 142 interventi chirurgici effettuati per pazienti con glaucoma, posizionando l’UO tra i centri di riferimento nazionali;

- 120 interventi chirurgici effettuati per pazienti con patologia vitreoretinica di base, con un incremento del volume di attività di un 10% rispetto agli anni 2010-2020;

-  la rimodulazione dei percorsi di emergenza-urgenza e delle pronte disponibilità, con rotazione di tutto il personale medico afferente alle due U.O. su entrambi i presidi ospedalieri nei fine settimana e festivi, ha garantito una miglior presa in carico delle situazioni più critiche;

- soddisfazione da parte della popolazione che accede all’Ospedale di Faenza, come dimostrato dagli elogi pervenuti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico

 

Ginecologia e Ostetricia

Da fine 2022 è stata formalizzata un’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia per i due Ospedali di Faenza e Forlì; all’ospedale di Faenza è attiva un’Unità Operativa Semplice.

Il percorso di integrazione ha consentito di raggiungere, come atteso, un volume di attività ed un case-mix (con particolare riferimento all’assistenza al parto ed all’attività chirurgica) tale da favorire il mantenimento, l’aggiornamento ed anche lo sviluppo di competenze specifiche, ostetriche e ginecologiche, da parte del personale afferente alle due UU.OO. ai fini di una gestione appropriata e sicura dei casi urgenti e di elezione.

In particolare, la gestione integrata dei due Punti Nascita ha potuto garantire meglio un numero di parti/anno coerente con gli standard internazionali ritenuti di sicurezza, consentendo il mantenimento delle clinical skills adeguate da parte dei medici e del personale ostetrico del P.O. di Faenza.

 

I volumi di attività

Il modello organizzativo prevede attualmente presso l’Ospedale di Faenza:

 - Punto Nascita capace di accogliere le gravidanze presso il termine in cui non sia compromesso il benessere materno-fetale. Al riguardo, si rileva come il numero di parti effettuati sia stato pari a n.357 nell’anno 2021, n.273 nell’anno 2022, e n. 353 nell’anno 2023. Nell’anno corrente si evidenzia un incremento del 22% rispetto all’anno 2022 dei parti effettuati presso il Punto Nascita dell’Ospedale di Faenza.  Con riferimento al numero di parti relativi alle donne residenti nel Distretto di Faenza si sottolinea come nell’anno 2021 siano avvenuti 556 parti presso i Punti Nascita dell’Azienda ed intra/extra-regionali; nell’anno  2022, n.522 e nell’anno 2023 (periodo gennaio-novembre) n. 510.  Che evidenzia una stabilizzazione della natalità nel territorio faentino. Parallelamente è aumentata l’attività ambulatoriale ostetrica, sia per quanto riguarda la Diagnosi Prenatale (Test Combinato) sia per quanto riguarda la valutazione ecografica del II e del III trimestre, in stretta collaborazione con i Servizi territoriali del Consultorio.

 - Relativamente all’attività chirurgica sono previste a Faenza mediamente 3 sedute operatorie settimanali. Nell’anno 2023 sono stati effettuati 443 interventi ginecologici in elezione e urgenza, con un incremento rispetto all’anno 2022 nei termini di complessità della casistica trattata e di volumi di attività.  Tale volume di attività ha permesso il coinvolgimento di un numero maggiore di operatori nell’equipe di SO, mantenendo da una parte la competenza per gli operatori più esperti ma garantendo dall’altra la crescita professionale di giovani neospecialisti o la formazione di specializzandi, secondo obiettivi universitari

 - Attività ambulatoriale ginecologica, di primo e secondo livello, per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento della patologia ginecologiche ed in particolare delle disfunzioni del pavimento pelvico. Complessivamente, grazie alla riorganizzazione degli ambulatori e al contributo dei medici specializzandi in formazione, si è ottenuto un incremento di oltre il 200 % delle attività, con notevole riduzione dei tempi di attesa e dello spostamento delle pazienti presso altri Distretti o presso le strutture private.

- Presenza di specialisti in sede h24, 7 giorni su 7, per la gestione delle urgenze sia ostetriche sia ginecologiche, con rimodulazione dei percorsi di emergenza/urgenza e delle pronte disponibilità con rotazione di tutto il personale medico come un’équipe integrata Faenza-Forlì.

 

Cardiologia

Dal mese di dicembre 2022 l’Ospedale di Forlì costituisce il riferimento per la gestione delle emergenze-urgenze cardiologiche, tempo-dipendenti, delle persone residenti nel territorio di riferimento del Distretto di Faenza, presenti nel territorio o che hanno avuto accesso all’Ospedale. Al riguardo, nell’ambito di un gruppo di lavoro multidisciplinare è stata elaborata e condivisa una specifica Istruzione Operativa “Gestione delle emergenze-urgenze cardiologiche Distretto di Faenza” (del 21.06.2023).

 

Chirurgia generale

Il progetto di integrazione sviluppato dalle Unità Operative di Chirurgia Generale di Faenza e Forlì prevede:

- nell’ambito del progetto chirurgia 2.0 la strutturazione di un percorso di condivisione di spazi operatori su Faenza, 2 sedute al mese, dedicate alla programmazione di interventi a favore di pazienti in lista su Forlì  con attesa oltre il tempo previsto per la rispettiva classe di priorità . 

- l’accesso a sedute di Chirurgia Robotica nell’Ospedale di Forlì da parte di professionisti con expertise dell’Ospedale di Faenza.

Tra le principali prospettive di integrazione si prevede la realizzazione di una lista di attesa unica per interventi in elezione alimentata da entrambe le Unità Operative di Chirurgia Generale dei due Ospedali, proponendo la sede (Faenza o Forlì) in funzione della complessità dell’intervento e della volontà espressa dal paziente. Questa modalità potrà garantire un più efficiente utilizzo della risorsa “sala operatoria”, nonché maggiore equità e facilità di accesso per la popolazione del territorio di riferimento ed esecuzione degli interventi nel miglior tempo possibile;

 

Urologia

Anche per l’urologia nell’ambito del progetto chirurgia 2.0 si è avviato un percorso di condivisione di spazi operatori su Faenza, 1 seduta settimanale, dedicate alla programmazione di interventi a favore di pazienti in lista su Forlì  con attesa oltre il tempo previsto per la rispettiva classe di priorità.

 

Senologia

Presso l’Ospedale di Faenza la consolidata attività di chirurgia senologica è ora garantita dall’equipe chirurgica afferente all’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Senologica di Forlì e Cesena, e funzionalmente integrata con il Centro di Prevenzione Oncologica e l’oncologia medica, garantendo una totale presa in carico delle pazienti.

L’attività chirurgica svolta a Faenza attualmente si svolge su due sedute chirurgiche settimanali che consentono l’effettuazione di circa 180 interventi/anno su patologie oncologiche.

Ultima modifica il Lunedì, 05 Febbraio 2024 16:34 Modificato da:
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