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A Ravenna attiva la Centrale Operativa Territoriale, raccordo tra i nodi della rete sociale e sanitaria

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Il taglio del nastro Il taglio del nastro

Potenziata l’integrazione tra servizi e professionisti: la COT prioritariamente rappresenta la chiave per il coordinamento tra ospedale e territorio, assicurando le connessioni necessarie per la presa in carico di pazienti con bisogni complessi. Al suo interno operano infermieri e assistenti sociali dell’azienda sanitaria e del Comune in integrazione con i medici responsabili del piano di cura del paziente

 

Ancora più integrazione tra professionisti e maggiore prossimità per garantire al cittadino una presa in carico tempestiva e globale. La nuova Centrale Operativa Territoriale di Ravenna, entrata in funzione lunedì 5 febbraio, funge da sede provinciale Hub con funzioni di coordinamento per le altre 2 COT che verranno attivate nei Distretti di Lugo e Faenza.

Il modello organizzativo trova le sue radici all’interno del DM 77 – il decreto ministeriale che  potenzia l’assistenza sanitaria territoriale e fornisce i nuovi indirizzi per la sanità del futuro – e rappresenta la chiave per l’integrazione  tra la filiera dei servizi e i professionisti coinvolti nei diversi luoghi e livelli di cura, assicurando continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria.

La COT, inserita nel Piano approvato dalla Conferenza territoriale socio sanitaria, garantisce al cittadino la presa in carico, in particolare nelle fase di transizione, tra un setting di cura ed un altro; assicura la continuità delle cure e l’appropriatezza dei contesti di assistenza. I singoli professionisti sanitari e sociali coinvolti avranno un contesto organizzativo capace di sviluppare modalità di interazione, valutazione e decisione in meriti agli interventi più appropriati in relazione alle esigenze specifiche della singola persona e del famigliare di riferimento.

 

La sede

La COT di Ravenna si trova al primo piano del CMP in un’area dedicata e ristrutturata che ha previsto un finanziamento complessivo di circa 280.000 euro finanziati coi fondi PNRR.  La nuova centrale operativa è costituita da 11 locali più servizi igienici, per un totale di circa 270 mq.

La riqualificazione ha riguardato le finiture edili (incluso l'esecuzione dei nuovi controsoffitti antisismici) e l'adeguamento impiantistico e tecnologico, ai fini della sicurezza antincendio, di tutto il compartimento del primo piano per una superficie totale di 1280 mq circa. Sono stati riqualificati anche alcuni ambulatori del primo piano, per una superficie complessiva di 280 mq circa,  per liberare i locali su cui è stata poi ricavata la COT.

 

L’attivazione

Chi può contattare la Centrale Operativa Territoriale? Non il privato cittadino, ma uno dei professionisti che si stanno occupando del piano di cura e assistenza. Può essere attivata infatti da tutti i professionisti del territorio e dell’ospedale, sia di ambito sanitario che di ambito sociale: medici di medicina generale,  assistenti sociali, Infermieri Case Manger e Medici delle UU.OO Ospedaliere, medici di continuità assistenziale, infermieri di Comunità, specialisti e altri professionisti sanitari della rete.

La Centrale, nella prima fase sarà operativa dalle ore 8 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 14 il sabato (poi si passerà a un servizio 7 giorni su 7 per 12 ore). È composta da infermieri, assistenti sociali e medici  che partecipano alle valutazioni multidimensionali d’equipe e alla progettazione degli interventi.

I destinatari della sua attività sono i cittadini cosiddetti “fragili”, persone prevalentemente anziane, o con disabilità o malattie particolarmente invalidanti, che nella maggior parte dei casi presentano un quadro composto da più patologie che coesistono, e che dunque richiedono la necessità di cure. L’obiettivo è anche mantenere il più possibile la persona all’interno del proprio contesto di vita e alla rete relazionale.

“Di fronte alle sfide che stiamo vivendo, ha affermato Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, quali la trasformazione demografica e l’invecchiamento della popolazione, non possiamo permetterci di stare fermi. La spinta di riforma deve essere forte, anche sperimentando e monitorando costantemente i risultati. Quello che stiamo inaugurando oggi va nella direzione di dare risposta ai nuovi bisogni della popolazione, anche ripensando e rimodulando i nostri servizi. Nella nostra realtà forme di integrazione fra i servizi sono già sperimentate e sviluppate. Quella che ci accingiamo a fare oggi è una sfida ancora più alta che mette insieme i professionisti sanitari e sociali, una rete che ha anche il compito istituzionale di ridurre le disuguaglianze”.

“Si tratta di un pezzo molto importante  del nuovo sistema sanitario e sociale, che cerca di essere sempre più vicino ai bisogni delle persone – sottolinea Tiziano Carradori, Direttore Generale di Ausl Romagna -. La Centrale Operativa Territoriale è l’esempio lampante che per realizzare la prossimità delle cure, principio guida della sanità di oggi e di domani, servono anche cambiamenti organizzativi e non solo strutturali.

Questo ulteriore tassello che inauguriamo oggi, insieme ad altri interventi già operativi, quali il Cau e l’Ospedale di Comunità, provano a dare gambe alla necessità di una potente assistenza primaria, in cui il cittadino non deve più mettere in fila tutti i passaggi e tutti i pezzi per trovare le risposte giuste ad un bisogno di cura, sia di natura sanitaria che sociosanitaria. La famosa presa in carico che altro non è che un’assunzione di responsabilità da parte del sistema. Oggi si attiva a Ravenna, dopo che sono già state attivate le Centrali Provinciali di Rimini e Forlì lo scorso 15 gennaio, e nei mesi prossimi si completerà il piano di realizzazione con le ulteriori otto COT previste dal piano aziendale”.

“La COT mette come elemento centrale l’integrazione fra i diversi professionisti che si prendono cura delle persone e assolve al suo ruolo di raccordo attraverso funzioni distinte e specifiche – precisa Roberta Mazzoni, Direttrice del Distretto di Ravenna - occupandosi del coordinamento tra i servizi e i professionisti coinvolti nella transizione della persona con bisogni sanitari e socio-sanitari tra i diversi setting assistenziali: rientro a domicilio dal Pronto Soccorso; dimissione da strutture ospedaliere sia verso il domicilio che in altre strutture residenziali e semiresidenziali; ammissione, dimissione o trattamento temporaneo in Casa Residenza Anziani o negli Ospedali di Comunità, lungodegenza e post-acuti. Inoltre costituiscono interfaccia continua le relazioni con la rete delle Cure Palliative  Locale, i servizi socio-sanitari e l’Infermiera Referente del Progetto DAMA – percorso sanitaria per l’accesso alle prestazioni specialistiche per pazienti con disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva”. 

In altri termini, la COT è una vera e propria “regia”, che si prende cura dei diversi bisogni del paziente, organizzando per lui le risposte più appropriate. Il sanitario o l’assistente sociale che per primo viene a contatto col cittadino e identifica un nuovo bisogno di salute (anche temporaneo), che cambia la situazione precedente, attiva la COT che velocemente mette in rete le risorse per individuare la miglior soluzione. Inoltre, la COT diventerà una delle principali interfacce con il Servizio 116117 attualmente in fase di progettazione operativa.

“Attraverso l’integrazione interdisciplinare di più professionisti afferenti a diverse discipline e con varie competenze – aggiunge Maria Mazzamurro, coordinatrice COT Ravenna – la Centrale Operativa Territoriale è un valido esempio concreto di messa in atto del Decreto Ministeriale 77, così da assicurare le connessioni necessarie per la presa in carico globale di pazienti con bisogni complessi, interfacciandoci anche con altri servizi Ausl e con gli Enti locali”.

 Nel distretto di Ravenna esisteva già da qualche anno un meccanismo di centralizzazione di percorsi per persone con fragilità sanitarie, assistenziali e sociali  che aveva l’obiettivo di renderli più fluidi creando le necessarie connessioni per una presa in carico globale.

Nel 2023, grazie all’integrazione interdisciplinare di vari professionisti, sono state gestite più di 4100 persone e più di 1700 insieme agli assistenti sociali del Comune. La COT sarà un ulteriore sviluppo organizzativo che migliorerà e potenzierà i servizi di transizione e di presa in carico territoriale.

Ultima modifica il Lunedì, 05 Febbraio 2024 17:04 Modificato da:
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