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Piede diabetico, generosa donazione dal gruppo Ottolenghi all’Associazione Diabetici Ravennate

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Piede diabetico, generosa donazione dal gruppo Ottolenghi all’Associazione Diabetici Ravennate Piede diabetico, generosa donazione dal gruppo Ottolenghi all’Associazione Diabetici Ravennate tuttodiabete.it

Grazie a una generosa donazione dell’azienda PIR, gruppo Ottolenghi Ravenna, all’Associazione Diabetici Ravennate, verrà attivato per l’anno 2024 un progetto educazionale per la prevenzione del piede diabetico.

“Il piede diabetico - ricorda Daniele Bonazza, presidente dell’Associazione Diabetici Ravennate -rappresenta la complicanza legata al diabete che ha il più alto impatto nella vita della persona con diabete” E aggiunge: “Si tratta della complicanza a maggior complessità assistenziale e con i più alti costi sociali ed economici”.

La donazione della PIR, pertanto, è ben accolta dall’Associazione Diabetici. Come spiega infatti Alessandro Gentile, amministratore delegato della PIR  “l’obiettivo del progetto educazionale che il gruppo Ottolenghi ha deciso di supportare per l’anno 2024 è stato considerato di grande interesse perché, in questa patologia, convergono determinanti non solo sanitarie ma anche sociali”. E sottolinea: “La vicinanza con il territorio e con il sociale è per la PIR di prioritaria importanza”.

Il diabete è una patologia diffusa su tutto il territorio. Come spiega Paolo Di Bartolo, Direttore della Diabetologia della Provincia di Ravenna “in Romagna vivono oltre 76.000 persone con diabete e ogni anno circa 300 persone vanno incontro a un’amputazione.”

“Grazie alla donazione – aggiunge - sarà garantita la presenza presso le diabetologie di Ravenna, Lugo e Faenza di podologi laureati che sosterranno il team diabetologico nell’educazione terapeutica finalizzata alla prevenzione delle lesioni agli arti inferiori”.

E proprio l’educazione del paziente diventa una componente importante nella prevenzione: “Educare le persone con diabete a una corretta igiene dei piedi, al riconoscimento dei possibili segni anticipatori della insorgenza delle lesioni  - spiega Di Bartolo - risulta essere l’elemento che maggiormente consente di ridurre il rischio di sviluppare questa drammatica complicanza”.

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