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Articoli filtrati per data: Ottobre 2019

A seguito di procedura selettiva il dottor Marco Trebbi è stato nominato direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria del Presidio Ospedaliero di Rimini – Santarcangelo - Novafeltria. E’ operativo da inizio marzo. Il professionista è stato  presentato questa mattina con una conferenza stampa cui hanno partecipato anche il direttore del presidio ospedaliero dottor Gianfranco Cicchetti ed il direttore sanitario aziendale dottor Stefano Busetti.

Dal 2009 e fino al momento della nomina, il dottor Trebbi, 45 anni, ha lavorato come dirigente medico presso la struttura complessa di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria “Policlinico di Modena”, dove ha svolto una intensa attività clinico assistenziale di tipo medico e chirurgico, partecipando a più di tremila interventi chirurgici in veste di primo operatore o aiuto.

Laureatosi con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia nel 1999, si è specializzato in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale nel 2003, a Modena, sempre col massimo dei voti.

Autore di diverse pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, il dottor Trebbi ha partecipato e tenuto relazioni a numerosi corsi e congressi, all’estero e in Italia, in tema di patologia e chirurgia specialistica otorinolaringoiatria, dissezione chirurgica, patologia e chirurgia nasale e dei seni paranasali, fonochirurgia e oncologia del distretto cervico-facciale.

L’Unità operativa di Otorinolaringoiatria del presidio riminese afferisce al Dipartimento Testa-Collo  dell’Azienda USL della Romagna. L’attuale dotazione organica prevede 11 medici compreso il primario. Il reparto di degenza, situato a Rimini, conta 12 posti letto ordinari più 1 di day hospital.

Sono circa 1.200 l’anno i pazienti ricoverati nel reparto  con una degenza media di circa 3 giorni. Per quanto riguarda l’attività ambulatoriale, le prestazioni annuali eseguite sono circa 45mila, su più sedi, tra visite ordinarie, esami, controlli, consulenze per il Pronto soccorso, consulenze per interni e visite urgenti ad accesso diretto. Relativamente all’attività chirurgica, nei primi nove mesi di quest’anno sono stati effettuati 1.070 interventi chirurgici.

“Intendo in primo luogo ringraziare la Direzione – ha detto il professionista presentandosi – per aver integrato l’equipe con due nuovi medici, giovani e motivati. Grazie a questo, e ad alcune migliorie organizzative, stiamo incrementando il numero di interventi chirurgici e, conseguentemente, diminuendo i tempi d’attesa anche per gli interventi non gravi come ad esempio la tonsillectomie. Nei primi nove mesi del 2019, ad esempio, abbiamo già eseguito 80 interventi ai seni paranasali, 30 tiroidectomie, 30 interventi per dotti lacrimali chiusi in collaborazione con gli oculisti, 17 interventi alle corde vocali di cui 11 con laser e 6 laringectomie. Stiamo inoltre incrementando la chirurgia sulle ghiandole salivali e potenziando l’attività di Urgenza otorino in ospedale, dove l’estate scorsa abbiamo avuto fino ad un’ottantina di accessi al giorno. Abbiamo inoltre meglio strutturato il percorso del paziente con patologia otorino oncologica col meeting multiprofessionale”.

Il dottor Busetti ha evidenziato come l’arrivo del dottor Trebbi faccia parte di un lavoro di forte potenziamento dei primariati: “Dal 2016 – ha ribadito il direttore sanitario – in tutta la Romagna abbiamo effettuato selezioni per circa 70 figure di apicali, un terzo delle quali per l’ambito territoriale di Rimini. Solo per restare sull’ospedale di Rimini, nelle prossime settimane presenteremo i nuovi primari di Pronto soccorso e Neurologia e presto effettueremo i concorsi per l’Anatomia patologica ed il Servizio immunotrasfusionale”.

 

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Si è svolto venerdì 25 ottobre 2019, al pomeriggio, in sala Pieratelli, l’annuale incontro sul Progetto Mancati Infortuni, organizzato dall’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro - UOPSAL, sede di Forlì.

"Con questo progetto - spiegano gli organizzatori - si cerca di diffondere presso le aziende del territorio la prassi (volontaria) della registrazione e analisi dei “mancati infortuni”, anche detti near-miss, ossia degli incidenti aziendali che solo “per un soffio” non hanno causato un infortunio sul lavoro .Tale prassi permette di individuare le specifiche carenze aziendali di sicurezza e di realizzare un ambiente di lavoro più sicuro, ma consente anche di migliorare la tanto citata “cultura della sicurezza” poiché coinvolge attivamente i lavoratori e la direzione. La procedura di raccolta e analisi dei mancati infortuni (sperimentata per circa un anno in cinque imprese volontarie) è assai semplice, e l’UOPSAL fornisce alle aziende tutto quanto serve per partire autonomamente. Ogni anno vengono selezionate 70-90 imprese, nelle quali operatori del servizio vanno a presentare il progetto, chiedendo di aderire. L’adesione attualmente si attesta a circa il 50% delle aziende contattate.L’incontro, rivolto alle aziende destinatarie del progetto, si è svolto in Sala Pieratelli e ha visto la presenza di una cinquantina di persone dalle imprese. Hanno parlato: l’ing. Franco Cacchi, Responsabile della Struttura Semplice Vigilanza e Controllo sulla Sicurezza sul Lavoro di Forlì e Cesena, che ha salutato i presenti e ricordato l’importanza di una prevenzione attiva; l’ing. Paolo Ghini, responsabile del Progetto, che ha ricordato gli elementi essenziali del Progetto stesso; la dottoressa Marina Modesti dell’INAIL, che ha presentato i dati infortunistici del territorio e il modello “OT23” per richiedere lo sconto sul premio assicurativo. Sono poi intervenute due imprese, Mec Meldola e CM Mazzoni, che hanno presentato la loro positiva esperienza di adesione al progetto."

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In occasione delle Festività di Ognissanti e del vicino fine settimana, nelle giornate di venerdì primo novembre, sabato 2 e domenica 3 novembre, sono stati disposti potenziamenti del servizio di Continuità assistenziale (cosiddetta Guardia Medica).

Ravenna: nella sede di via Pistocchi, 41 sarà aperto un secondo ambulatorio in orario diurno;

Faenza: gli ambulatori di via della Costituzione, 28-50 saranno aperti anche in orario mattutino (ore 9 - 13);

Lugo: gli ambulatori di viale Dante, 10 saranno aperti anche in orario mattutino (ore 9 – 13).

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Anche quest’anno è partita l’iniziativa solidale “Un panettone per l’Hospice”, finalizzata al sostegno delle attività dell’associazione Amici dell’Hospice.

Grazie alla generosa collaborazione con l’azienda dolciaria Flamigni di Forlì, l’associazione ha a disposizione due tipologie di panettoni prodotti con metodo artigianale: il primo è il classico con uvetta e canditi da gr. 750, sul quale si richiede un’offerta minima di euro 10,00, il secondo con gocce di cioccolato glassato da 1 kg. (offerta minima euro 13,00).

Prenotando i panettoni, in vista delle prossime festività natalizie, c’è, quindi, la possibilità di contribuire e sostenere i progetti sanitari e di assistenza domiciliare in essere presso gli Hospice di Forlimpopoli e Dovadola, al servizio delle persone con patologia oncologica e dei loro famigliari.

Per prenotare i panettoni contattare Sara (tel. 349 613 4416) entro il 20 novembre 2019.

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 La dottoressa Roberta Maselli,  responsabile dell’endoscopia operativa endoluminale presso l'Humanitas di Milano ha effettuato oggi, all'ospedale "Morgagni - Pierantoni" di Forlì, il primo intervento  di  POEM (Per-Oral Endoscopic Myotomy) in Romagna su una donna, affetta da acalasia esofagea. L'intervento è perfettamente riuscito.

 "L’acalasia esofagea è una patologia ad eziologia sconosciuta, caratterizzata dal mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione - spiega il dottor Carlo Fabbri,  direttore della Uo di Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena -  La malattia, annoverata tra le patologie rare è molto invalidante e si presenta con disfagia, rigurgito alimentare, dolore toracico e porta i pazienti a perdere peso in maniera repentina fino anche ad un quadro di cachessia se non si arriva ad una diagnosi in tempi adeguati.La diagnosi è difficoltosa e molto spesso viene effettuata solo da specialisti di patologia esofagea, perché prevede l’esecuzione di una radiografia del tubo digerente con mezzo di contrasto, una manometria esofagea e una gastroscopia.L’acalasia è il disordine motorio primitivo più frequente dell’esofago. "

"Qualche anno fa  - prosegue il dottor Fabbri -  in Giappone, il Prof. Haruhiro Inoue, della Showa University, ha ideato una nuova procedura endoscopica che si propone come alternativa alla chirurgia nel trattamento dell’Acalasia. Si tratta della P.O.E.M. (Per-Oral Endoscopic Myotomy e consiste nell’eseguire una miotomia esofagea per via endoscopica, evitando quindi l’incisione cutanea, necessaria per l’atto chirurgico convenzionale.La durata media della procedura è di circa 90 minuti. I vantaggi della metodica sono, oltre alla mini-invasività, il minore dolore postoperatorio e le scarse aderenze (il che non pregiudica anche un eventuale intervento chirurgico laparoscopico nei casi di insuccesso endoscopico).   In italia sono tredici i centri che sono in grado di effettuare questa tecnica e in Romagna non era mai stata applicata. La maggior parte dei pazienti può tornare a casa dopo tre giorni e riprendere a mangiare normalmente."

" Questo primo intervento in Romagna  - ha spiegato  il dottor Omero Triossi, responsabile della Uo di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Ravenna, presente all'evento con il dottor Mauro Giovanardi, direttore della omonima Unità Operativa  di Rimini - è solo la prima tappa di un progetto di formazione che l'Ausl Romagna ha iniziato con la dottoressa Maselli e con l'Humanitas di Milano, che proseguirà con una formazione in loco degli endoscopisti romagnoli, per arrivare a costituire un team di medici specializzati nella chirurgia endoscopica endoluminale" 

 

 

 

 (nella foto da sx  : Carlo Fabbri, Roberta Maselli, Mauro Giovanardi, Omero Triossi)

 

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In occasione del Ponte di Ognissanti, il Servizio di Continuità Assistenziale (meglio noto come Guardia medica) dell'Ausl Romagna - ambito di Cesena verrà potenziato da venerdì 1 novembre a domenica 3 novembre, con l’apertura di un secondo ambulatorio dalle ore 08 alle 20, nella stessa sede della Continuità Assistenziale, presso l'ospedale Bufalini di Cesena (Scala E, 1° piano).

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Riduzione dei rischi legati al gioco d’azzardo patologico e avvicinamento dei giocatori nei contesti del gioco, prevenzione nelle scuole e uno sportello di sostegno psicologico e consulenza legale per i giocatori e le loro famiglie. Sono questi i principali interventi messi in campo sul territorio cesenate con l’avvio del progetto di prevenzione e contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) promosso nel 2019 dall’Unità Operativa Dipendenze Patologiche di Cesena, AUSL Romagna, in collaborazione con le Aziende Servizi alla Persona di Cesena Valle Savio e di Rubicone e Mare.

A settembre hanno preso avvio gli interventi di prossimità con gli Operatori di strada presso le sale da gioco e i luoghi ‘sensibili’ dove si trovano i giocatori che potrebbero aver sviluppato una dipendenza da gioco. L’obiettivo è quello di entrare in relazione con i giocatori e facilitarne l’accesso ai Servizi predisposti per un supporto psicologico e una presa in carico. Gli interventi si svolgono due volte la settimana, una sul territorio di Cesena, l’altra su quello della Valle del Rubicone.

Sul fronte della prevenzione mirata alla fascia giovanile e al mondo della scuola sono previsti incontri informativi nelle classi terze delle scuole secondarie di primo grado del comprensorio finalizzati a promuovere nel contesto scolastico la conoscenza del fenomeno e dei rischi correlati al gioco d’azzardo. Sul territorio saranno promossi anche incontri di sensibilizzazione e di informazione sul fenomeno del gioco d’azzardo rivolti a tutta la cittadinanza.

Infine ,da qualche settimana, sono attivi a Cesena e a Savignano due Sportelli dedicati al sostegno psicologico e alla consulenza legale. L’obiettivo è quello di fornire informazioni e supporto ai giocatori, ai loro familiari e a tutte le persone che entrano in contatto con coloro che vivono problematiche legata al gioco compulsivo. Gli sportelli si trovano al Centro per le Famiglie di Cesena (via Ancona 310, tel. 0547 333611) e al Centro per le Famiglie di Savignano (via Roma 10 tel. 3476524807). Sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Vi si può accedere direttamente oppure su appuntamento.
Dai dati dell’Osservatorio Dipendenze Patologiche risulta che le persone affluite nel 2018 all’Unità Operativa Dipendenze Patologiche di Cesena per problemi correlati a patologie da gioco sono state 54. L’età media è di 47 anni per gli uomini e di 50 per le donne. Tra i giochi quello più utilizzato è la video slot (60%).

Chi ha bisogno di assistenza può rivolgersi al Servizio Dipendenze Patologiche di Cesena, in via Brunelli 540, tel. 0547 394535.

 

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Il Nucleo di Cure Primarie 2 di Forlì si potenzia e aumenta il numero dei Medici di Famiglia a disposizione dei cittadini forlivesi.

 

Il nucleo di cure primarie Forlì 2 (NCPFO2) ha sede a Forlì in viale Risorgimento 281 (sopra la farmacia comunale ex zona iva) ed ha un orario di apertura di 10 ore, dalle 9 alle 19. .L’accorpamento nasce da un progetto di ristrutturazione degli spazi ed è un modello innovativo suddiviso in più percorsi.

 

Ecco di seguito l’elenco dei medici che costituiranno il nucleo:

CONTRI MORENA

MARTINES FABIO

PIERI FRANCO

RAGAZZINI MARCO

ZAMBELLI LILIANA

CANGIALEONI SARA

GHETTI EUGENIO

VALPIANI ARMANDO

SPAZZOLI GIULIA

 

A partire da lunedì 4 novembre cambierà anche il numero di telefono che sarà il 0543/733442 e sostituirà il numero attuale 0543/83220.

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Si comunica che in occasione della Festa di Tutti i Santi di Veneridì 1 novembre 2019, il Ser.T. di Forlì in Via Orto del Fuoco rimarrà chiuso anche Sabato 2 Novembre.

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Si è svolta questa mattina, all’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, una conferenza stampa per presentare il nuovo primario della Chirurgia Vascolare dell’ospedale. Vi hanno partecipato i seguenti professionisti, ritratti nella foto allegata:

Vincenzo Stancanelli – già direttore della Chirurgia vascolare di Ravenna;

Stefano Busetti – Direttore sanitario Azienda USL della Romagna;

Paolo Tarlazzi – Direttore medico del Presidio ospedaliero di Ravenna;

Giorgio Ubaldo Turicchia – direttore della Chirurgia vascolare di Forlì – Cesena;

Mauro Cevolani – Nuovo direttore dell’Unità operativa di Chirurgia vascolare.

Il dottor Mauro Cevolani è stato nominato a seguito di procedura selettiva è prende il posto del dottor Turicchia che per alcuni mesi ha gestito il reparto ad interim.

Dal 2005 e fino al momento della nomina, il professionista ha lavorato all’Ospedale “Morgagni Pierantoni” di Forlì, dove, tra l’altro, svolgeva il ruolo di vice del direttore di Unità operativa di Forlì – Cesena, nonché responsabile della struttura semplice forlivese in particolare per l’attività di sala operatoria, endovascolare, ambulatoriale. Precedentemente aveva lavorato a Ravenna, quindi il suo è anche un “ritorno”, e ancor prima, al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna nel 1991, si è specializzato in Chirurgia vascolare nel 1997, sempre a Bologna e sempre col massimo dei voti.

Il dottor Cevolani ha partecipato ad oltre 120 corsi di aggiornamento, è autore di decine di pubblicazioni scientifiche e svolge attività di insegnamento e partecipazione alle principali società scientifiche di settore.

L’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare afferisce al Dipartimento Cardio-Vascolare dell’Azienda USL della Romagna. L’attuale dotazione organica prevede 8 medici compreso il primario. Il reparto di degenza, al quinto piano del “palazzetto chirurgico” del “Santa Maria delle Croci”, conta  12 posti letto ordinari, cui se ne aggiungono 2 di degenza breve e 1 di day surgery al terzo piano.

Nel presentarsi il dottor Cevolani ha espresso una forte soddisfazione per il fatto di essere nominato a Ravenna, sua città di residenza e dove ha iniziato la propria carriera: “E’ una cosa bella e anche una responsabilità importante” ha detto.

Il professor Stancanelli, vero e proprio fondatore della Chirurgia Vascolare a Ravenna, ha raccontato che “anche il padre del dottor Cevolani era un nostro medico, e io ho conosciuto anche Mauro nel suo primo periodo di lavoro qui. Quando abbiamo iniziato vi erano solo tre reparti: Modena, Perugia e questo di Ravenna; erano anni di grande fervore, specie per la chirurgia carotidea ed endovascolare. Anche il dottor Turicchia lavorava qui, poi è stato chiamato a dirigere l’unità operativa di Forlì – Cesena, e Mauro è andato a lavorare con lui. Reputo questo ritorno molto importante per l’ospedale di Ravenna”.

Il dottor Turicchia ha a sua volta osservato che “sono felice che Mauro ricopra ora questo importante ruolo che ho ricoperto ad interim per circa un anno. E’ importante che i nostri bravi giovani medici emergano. Mauro è un ottimo esempio di questo”.

Il dottor Busetti ha ribadito che “l’ospedale di Ravenna ha una importante tradizione chirurgica che con questa nomina si consolida ulteriormente. Più in generale, è importante ricordare che questa direzione ha  molto investito e molto sta investendo nel patrimonio professionale, con un robusto piano di assunzioni e stabilizzazioni e di selezione e nomina di primari: dal 2016 ad oggi sono state espletate circa 70 selezioni per direttori di unità operativa, un terzo delle quali per l’ambito territoriale di Ravenna. E presto arriveranno anche quelle per Terapia Antalgica, Otorino e Servizio immunotrasfusionale”. Insomma “un quadro a nostro parere ben diverso rispetto a quello di una sanità ravennate al collasso che qualcuno talvolta descrive…”.

L’attività del reparto ravennate. Nei primi nove mesi 2019 il reparto ha ricoverato 423 pazienti con una degenza media di 8 giorni e un’occupazione media del 89,7 per cento. Per quanto riguarda l’attività ambulatoriale, nello stesso periodo sono state assicurate 3.260 prestazioni: visite ordinarie, visite prioritarie, controlli, prestazioni autogestite, medicazioni, consulenze per il Pronto soccorso, consulenze per interni e visite urgenti ad accesso diretto. Relativamente all’attività chirurgica sono stati effettuati 514 interventi in sala operatoria e circa 65 procedure in sala angiografica.

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