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Articoli filtrati per data: Novembre 2019

Pranzo di raccolta benefica 'Bimbo Day' domenica 1 dicembre a Savarna (Ravenna). Il ricavato dell'evento sarà devoluto al progetto CRESCERE INSIEME, INSIEME SI PUO' per l'acquisto di letti per bambini 0-4 anni nel reparto pediatrico dell'Ospedale Santa Maria delle Croci. Info e prenotazioni nell'opuscolo allegato.

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Programmazione, autosufficienza, sicurezza e qualità. Sono questi i punti chiave della nuova convenzione triennale sottoscritta nei giorni scorsi tra Azienda USL della Romagna e Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue operanti in Romagna. Il documento è stato firmato dall’Ausl, rappresentata dal direttore dell’unità operativa Piattaforma Amministrativa Forlì-Cesena Daniela Montanari, dal Presidente A.D.V.S. di Ravenna ODV - federata FIDAS Monica Dragoni, dal Presidente Avis Cesena ODV Fausto Aguzzoni, dal Presidente Avis Forlì ODV Valdemaro Flamini, dal Presidente Avis provinciale di Ravenna ODV Marco Bellenghi, dal Presidente Avis provinciale di Rimini ODV Claudio Baschetti.

“Una convenzione – spiegano i firmatari – che rafforza il Sistema Sangue Romagna e costituisce un ulteriore punto qualificante della lunga collaborazione tra tutti gli attori coinvolti che ha promosso un processo culturale e professionale volto alla presa di coscienza della necessità di garantire elevati livelli di sicurezza e di qualità per l’intero sistema”.

“E’ un accordo importante – afferma il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini – che conferma il ruolo e l’importanza del volontariato, quale parte volenterosa della nostra società civile, in uno dei settori fondamentali per il funzionamento dei servizi sanitari. La sfida è migliorare sempre, con il contributo di tutti”.

Il sistema sangue del territorio dell’AUSL Romagna dispone di 29 punti di raccolta, 27 di questi fanno parte di quattro unità di Raccolta Avis (UdR), con Cesena e Rimini, di nuova costituzione che si affiancano alle preesistenti UdR di Forlì e Ravenna. Tutti i punti di raccolta operano in maniera coordinata in rete, condividendo obiettivi comuni quali calendario di raccolta annuale unico, modalità operative approvate in sede di Comitato Programma Sangue e Plasma dell’Azienda USL della Romagna e le stesse strumentazioni e dispositivi forniti dall’AUSL.

Gli accordi tra Ausl e associazioni di donatori permettono di garantire, mediante una assidua attività di programmazione, livelli di autosufficienza locali di sangue ed emocomponenti, raggiunti attraverso la donazione volontaria, non remunerata, periodica e responsabile. Il nuovo accordo insiste già su una realtà costituita da 31.744 donatori periodici e 4.483 donatori alla prima donazione, che nel corso del 2018 hanno effettuato 54.820 donazioni di sangue intero, e 71.258 donazioni se si comprendono anche quelle in aferesi. Le unità di globuli rossi utilizzate in Romagna sono state invece 46.083. Il sistema sangue del territorio della AUSL Romagna contribuisce all’autosufficienza regionale e nazionale mediamente con oltre 6.000 unità di emazie/anno in media.

Un aspetto rilevante della nuova convenzione è la promozione e tutela della salute dei donatori nonché una intensa attività delle Associazioni e Federazioni dei donatori rivolta ad incrementare il numero di nuovi donatori. Si dà inoltre risalto all’aumento della modalità di donazione su prenotazione per garantire il rispetto del fabbisogno settimanale di unità trasfusionali. Infine con il nuovo accordo, le Associazioni e Federazioni dei donatori incrementano il sistema di gestione della qualità al fine di garantire l’applicazione dei requisiti previsti dalle normative e mettono in atto azioni per aderire agli standard di qualità, recependo le indicazioni e le procedure dell’AUSL Romagna in particolare per quanto riguarda la formazione e il mantenimento delle competenze del personale addetto alla raccolta.

 

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Conferenza spettacolo promossa Lunedì 9 dicembre, ore 20.30 al Palazzo del Ridotto di Cesena in collaborazione con U.O. Dipendenze Patologiche di Cesena. Ingresso libero

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Nella giornata internazionale dedicata al contrasto della violenza alle donne, il gruppo IN-vulnerabili, costituito da professionisti sanitari dell’AUSL della Romagna sede di Forlì e dell’Università di Bologna con il contributo artistico di Sartoria Teatrale, ha proposto un momento di riflessione alla cittadinanza forlivese sul tema.

 

La consapevolezza che il rispetto e la valorizzazione delle differenze è un processo fondamentale per la crescita personale e sociale e per il miglioramento delle dinamiche di relazione fra gli individui, ha rappresentato lo stimolo per elaborare un progetto di sensibilizzazione rivolto alle scuole sul tema della violenza finalizzato al processo di prevenzione primaria; progetto sviluppato in più occasioni durante l’anno scolastico 2018- 2019. Nel corso della serata è stato proposto un cammino attraverso diverse modalità espressive: immagini, pensieri e musica a partire dal fondamentale apporto delle espressioni artistiche sviluppate dagli studenti delle scuole di Forlì e Cesena che hanno aderito al progetto, straordinario esempio di maturità e capacità critica. Le considerazioni e i ragionamenti di Davide Conti, storico e consulente dell’Archivio storico del Senato della Repubblica e la voce recitante di Stefania Polidori di Sartoria Teatrale accompagnata dal violino di Radu Iftode hanno ulteriormente arricchito di cultura ed emozioni questo momento di incontro.

 

L’evento e l’intero progetto che lo guida, nascono con il patrocinio dell’AUSL della Romagna, dell’Università degli Studi di Bologna , del Comune di Forlì e gode del prezioso sostegno del Lions Club Giovanni de’ Medici di Forlì. Straordinario il contributo della Professoressa Susi Olivetti che ha sposato il progetto e ha aperto le porte al mondo della scuola e di tutto il corpo docente che ha accompagnato con sensibilità e discrezione il lavoro dei ragazzi.

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Si è svolta oggi l’inaugurazione dei nuovi sistemi diagnostici per il Corelab - Laboratorio Unico di Pievesestina. Hanno partecipato tra gli altri il sindaco Enzo Lattuca, il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, il direttore del Centro Servizi Pievesestina Paolo Masperi, il direttore del dipartimento Anatomia patologica, Medicina trasfusionale e di Laboratorio Romolo Dorizzi, il direttore della Fisica Medica e Ingegneria Clinica dell’Ausl Stefano Sanniti e il dirigente dell’unità operativa Fisica Medica e Ingegneria Clinica Francesco Gennari.

Il “Laboratorio unico della Romagna”, operativo dal 2009, comprende le unità operative di “Patologia clinica”, Microbiologia e “Genetica medica”, collocate presso il “Centro servizi” di Pievesestina, e sette “Laboratori a risposta rapida” collocati presso i presidi ospedalieri. Nel “Laboratorio unico” di Pievesestina si eseguono gli esami di base e specialistici per i pazienti ambulatoriali e gli esami specialistici per i pazienti ricoverati; nei “Laboratori a risposta rapida” si eseguono gli esami di base per pazienti degenti e in carico al Pronto soccorso, con orario di servizio 24 ore su 24. I campioni sono inviati da oltre 100 punti prelievo distribuiti sul territorio e da oltre 400 reparti ospedalieri.
La “Patologia clinica” e i “Laboratori a risposta rapida” costituiscono un laboratorio unico geograficamente distribuito che, per l’insieme dei principali esami eseguiti, impiega la stessa strumentazione e gli stessi reagenti.
La “Patologia clinica” comprende settori ad alta automazione che processano volumi elevati di campioni (area CoreLab) e settori ad alta specializzazione che processano volumi minori di campioni ma che richiedono strumentazione ad elevata complessità e personale con formazione specialistica. Nell’area CoreLab, operativa dalle 8.00 alle 17.30 per sei giorni la settimana, i sistemi ad alta automazione e totalmente informatizzati consentono la massima standardizzazione ed efficienza nell’analisi di tutti i principali parametri di chimica, immunometria, ematologia e coagulazione, per un totale di circa 5 milioni di esami nel primo semestre 2019.
Come spiegato dal dottor Dorizzi, le apparecchiature inaugurate oggi sono strumentazioni fortemente innovative che, rispetto ai precedenti, consentono lo stoccaggio automatico refrigerato dei campioni di chimica immunometria, la completa automazione del settore coagulazione, un nuovo sistema di trasmissione immagini della morfologia ematologica tra i diversi laboratori a risposta rapida e quello di Pievesestina. Tutto ciò, oltre a comportare un risparmio economico significativo, stimabile attorno al 30 per cento, consente:
- maggiore sicurezza della qualità del campione grazie alla identificazione della tipologia di provetta, rilevazione del livello del liquido/stato di centrifugazione del campione, indici del siero
- completa automazione della valutazione di idoneità dei campioni per gli esami di coagulazione, compresi quelli di II livello
- recupero automatico dal sistema di stoccaggio dei campioni di chimica clinica e coagulazione per eventuali verifiche, esami reflex o esami di approfondimento
- scarico automatico dal sistema di stoccaggio dei campioni di chimica clinica e di coagulazione una volta trascorsi i giorni previsti di conservazione (rispettivamente 5 e 1 giorni), con una maggiore sicurezza per gli operatori che non devono più manipolare provette aperte
- la digitalizzazione dell’immagine dello striscio di sangue periferico consente l’osservazione a distanza della morfologia ematologica da parte dei Laboratori a Risposta Rapida e del laboratorio di Pievesestina, limitando a casi particolari la necessità dell’osservazione del vetrino al microscopio e permettendo la condivisione delle immagini fra professionisti dei vari laboratori dell’azienda.
In maggior sintesi, le apparecchiature inaugurate vanno a migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, al qualità clinica per i pazienti portando infine un risparmio economico.

Il dottor Tonini ha sottolineato che “il Laboratorio di Pievesestina rappresenta insieme al Magazzino Unico e alla Centrale del 118 il prototipo da cui è nata l’esperienza dell’Azienda USL della Romagna. L’obiettivo è quello di fare sempre meglio, con l’apporto di tutti”.

Il Sindaco Lattuca ha evidenziato come “questo alto livello tecnologico unito alle grandi competenze dei professionisti consentirà di continuare a garantire elevata capacità di diagnosi e appropriatezza delle cure, comprese quelle salvavita”.

Il dottor Masperi nella conclusioni ha ringraziato tutti i professionisti e gli operatori che hanno lavorato per mantenere inalterata l’attività durante il periodo di sostituzione delle apparecchiature.

 

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Il dottor Andrea Fabbri, Direttore del Centro Studi Simeu (Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza) e direttore dell' UO Pronto Soccorso, Medicina d'Urgenza e 118 dell'ospedale di Forlì , ha incontrato lunedì scorso a Roma, Francesco Rocco Pugliese, presidente nazionale Simeu, il  Ministro della Salute, Roberto Speranza, per portare la voce e le istanze della Medicina di Emergenza -Urgenza italiana.
La Simeu, la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, ha portato le richieste del settore arrivate dall'Accademia dei direttori, evento promosso dalla Simeu che ha stilato un documento firmato da 200 direttori dell’emergenza di tutte le regioni d’Italia, con l’indicazione degli interventi da mettere in atto al più presto per evitare l’esplosione del sistema dell'emergenza - urgenza.

"E' stato un incontro positivo, di conoscenza e ascolto, e di progettualità per il futuro prossimo: sono state rappresentate le enormi difficoltà cui gli operatori dell’emergenza urgenza fanno fronte quotidianamente e le principali necessità del settore, trovando il ministro molto sensibile e informato - sottolinea la Simeu in una nota - Al termine dell’incontro, Roberto Speranza ha invitato gli interlocutori a partecipare ai lavori di un tavolo tecnico di imminente istituzione".

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In questi giorni è stata operata presso l' Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Forlì, diretta dal prof. Claudio  Vicini, una bimba dodicenne, senegalese, affetta da  patologia cervicale congenita . L'intervento umanitario e l'operazione chirurgica sono stati effettuati grazie alla collaborazione con l'Associazione Cosmohelp, che ha sede a Faenza.

"Cosmohelp - spiega il presidente, dottor Giovanni Rosti - si occupa dei "Viaggi della Speranza" soprattutto per i bambini affetti da patologie non curabili nei loro paesi, per le quali rappresenta uno dei referenti per la Regione Emilia Romagna. L'associazione è nata nel 2004 e riceve segnalazioni da vari enti in questo ambito, le trasmette alla Regione che le valuta e chiede la disponibilità agli specialisti della sanità pubblica. Una volta accettata la richiesta, Cosmohelp si occupa della logistica del percorso di cura con parenti e pazienti e fornisce vitto e alloggio gratuiti. Ogni anno seguiamo all'incirca una quarantina di minori stranieri.Nel caso in specie, la segnalazione ci è arrivata direttamente dai congiunti della bimba, tramite un loro parente che vive in Romagna". 

"La bimba è arrivata in Italia presentando una patologia cervicale congenita - spiega il dottor Riccardo Gobbi, il medico della Uo di Otorinolaringoiatria di Forlì che si è occupato del caso - E' giunta da noi con forti difficoltà a nutrirsi a causa di questa problematica e ci hanno comunicato che aveva anche smesso di frequentare la scuola, avendo importanti difficoltà a relazionarsi. Abbiamo effettuato l' intervento chirurgico di asportazione di questa formazione proprio in questi giorni, all'ospedale di Forlì ed è perfettamente riuscito. Fra una decina di giorni, se tutto va bene, rientrerà a casa sua, in Senegal."

"Ringraziamo l'ospedale, il dottor Gobbi e tutti i medici - spiegano i parenti  della bimba- che ci hanno accolti  davvero  come una famiglia. Avevamo cercato in tanti posti , ma non eravamo mai riusciti a fare operare la bimba. Ringraziamo moltissimo anche Cosmohelp, che ci ha permesso di venire in Italia e ci ha seguiti per tutto il percorso sanitario."

 

(nella foto,da sx, il presidente dell'Associazione Cosmohelp, dott.Giovanni Rosti, il parente della bambina operata e il dottor Riccardo Gobbi)

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Inaugurata il 27-11-2019, alla Casa della Salute di Forlimpopoli, la nuova postazione del 118.

 

"Sono qui per rallegrarmi per l'inaugurazione di un nuovo spazio in quella che mi risulta essere stata la prima Casa della Salute aperta in Emilia Romagna-  ha spiegato Milena Garavini, sindaco di Forlimpopoli - In particolare ringrazio l'Ausl Romagna e la Croce rossa che, in questi mesi, ha ospitato la postazione del 118, in attesa della ristrutturazione . Sono esempi di una sanità pubblica che funziona". Anche Andrea Fabbri, direttore dell' UO Pronto Soccorso, Medicina d'Urgenza e 118 dell'ospedale di Forlì si è complimentato per la velocità con cui sono stati fatti i lavori e la perfetta integrazione tra personale del 118 e Croce Rossa.

"Abbiamo una struttura rinnovata e ambulanze di ultima generazione - ha precisato poi Valerio FabbriCoordinatore Infermieristico 118 Romagna-ambito Forlì - Ringraziamo per questo anche l'Ufficio tecnico e la Direzione di Distretto."

"La salute non ha colore - ha chiarito il direttore generale dell'Ausl Romagna, Marcello Tonini - e tutte le polemiche vanno messe da parte, soprattutto quando si parla di emergenza. Quella di Forlimpopoli è un'esperienza riuscita, che ha fatto una scelta di maggiore permeabilità con il territorio. Nell'emergenza ci si gioca veramente la faccia e la reputazione ed in questo il servizio sanitario pubblico resta sempre il riferimento."

"La rinnovata postazione del 118 di Forlimpopoli, torna ad essere posta al centro della vita quotidiana della popolazione – ha  spiegato Stefano Boni direttore del Distretto di Forlì – garantendo le necessarie prestazioni di pronto intervento, nei tempi idonei al soccorso. I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte, seguendo le più innovative direttive regionali, nazionali e comunitarie, riguardanti l’utilizzo dei più sofisticati cablaggi e linee dedicate alle comunicazioni telefoniche d’urgenza. È stata inoltre verificata, la piena ricezione del fondamentale segnale radio, tramite ripetitore con la centrale unica di Ravenna, così da poter garantire una pronta attivazione dell’equipaggio”.
“Gli attuali locali completamente ripensati – prosegue – sono stati strutturati in modo tale da poter garantire oltre ai servizi igienici, anche gli ambienti idonei allo stazionamento durante tutte le ventiquattro ore dell’anno. La climatizzazione degli ambienti e la presenza di uno spazio ad uso comune, garantiscono inoltre un elevato comfort a chi, per tutto l’anno, giorno e notte, vigila e tutela la salute di tutti noi. Infine la costante presenza di un sanitario specializzato a bordo (infermiere 118), offrirà garanzie di un servizio di alta qualità a tutta la cittadinanza, sempre con la puntuale collaborazione della Croce Rossa di Forlimpopoli, convenzionata con la AUSL Romagna”.

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“Si può fare: perchè no?” è il messaggio che Niki Leonetti, ex-bambino prematuro, lancia soprattutto ai ragazzi, per abbattere le barriere mentali sulla disabilità. Niki sostiene che “per fortuna, dopo ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio da cui ripartire” ed afferma che “ciò che più mi arricchisce sono le emozioni che leggo negli occhi dei ragazzi mentre mi ascoltano”.

Questa è anche la storia che racconterà agli operatori sanitari, 200 in tutto tra medici ed infermieri, che si ritroveranno sabato 30  Novembre a Rimini, provenienti da tutta Italia, per partecipare alla settima edizione del convegno “La Famiglia Nella Terapia Intensiva Neonatale”,  organizzato dal personale della TIN di Rimini, e in particolare dalla dottoressa Gina Ancora (che dirige il reparto), da Sandra Lazzari e Natascia Simeone, insieme al professor Franco Baldoni del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. Insieme a relatori, nazionali ed internazionali, si  parlerà  di qualità della vita, mettendo a confronto il punto di vista dei pazienti con quello degli operatori e di un'antropologa. Si proseguirà su temi riguardanti il delicato compito della comunicazione con le famiglie dei neonati a rischio, focalizzandosi sul “come, dove e quando”  e sulla distinzione tra speranza ed illusione.

Nella stessa giornata verrà affrontato il tema della procreazione medicalmente assistita. Una attrice, Antonella Questa, porterà a galla le emozioni legate a questo argomento leggendo un pezzo tratto dal suo spettacolo teatrale “Stasera ovulo”. Il tema verrà poi affrontato  da una rappresentante dell’Istituto Superiore di Sanità, da ostetrici e da psicologi. A conclusione, lettura del “viaggio di Blastociccio”, tenera storia scritta da una mamma per raccontare ai bambini nati da fecondazione assistita il loro viaggio “un po’ più lungo”.

Il convegno, che si terrà al Centro Congressi SGR di Rimini a partire dalle ore 8:45, e al quale porterà i saluti l’assessore Mattia Morolli del Comune di Rimini, è aperto anche alla cittadinanza, fino ad esaurimento dei posti in sala.

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E’ la prima volta che accade all’ospedale di Forlì e ha suscitato grande entusiasmo e soddisfazione. Si tratta della prima donazione organi (fegato  e  rene) a cuore fermo. Normalmente la donazione viene effettuata da donatore in morte encefalica quindi a cuore ancora battente. In questo caso, invece, il cuore del donatore era fermo di conseguenza il processo di donazione, quale procedura clinico chirurgica di alta complessità, ha richiesto un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline diverse.

 

“La collaborazione da tempo in atto fra le Unità Operative di Anestesia e Rianimazione di Forli e Cesena, coi rispettivi Uffici di Coordinamento Locale – spiegano i medici - ha permesso di realizzare la prima donazione di organi a cuore fermo all'interno dell'Ospedale Morgagni, prelievo eseguito su un paziente deceduto presso la Rianimazione dello stesso ospedale. In questo caso la generosa volontà, favorevole alla donazione, espressa dei familiari del paziente, ha consentito di avviare una serie di complesse procedure che hanno impegnato molteplici figure professionali di entrambi i nosocomi. Un grande  ringraziamento anche va al Centro Coordinamento Trapianti regionale, diretto dalla dottoressa Gabriela Sangiorgi  e all'équipe dei trapianti di Modena, diretta dal professor Fabrizio Di Benedetto.”

"  L'Ausl di Modena è oggi prima in Regione per donazioni e trapianti di fegato nel campo dei donatori a cuore non battente - spiega il prof. Di Benedetto, Responsabile della Chirurgia Oncologica, Epato-bilio-pancreatica e dei Trapianti di Fegato del Policlinico di Modena -  e presso il nostro reparto sono stati eseguiti ventidue trapianti di fegato, attualmente la seconda casistica più numerosa in Italia.  Siamo molto soddisfatti della sinergia creatasi con la Rianimazione dell'ospedale di Cesena, con la quale collaboriamo frequentemente in questi casi. Oggi, grazie all'esperienze delle  nostre due èquipes, abbiamo potuto fornire un sostegno all'ospedale di Forlì che, con grande impegno, ha portato a  termine la sua prima donazione a cuore fermo (DCD)".

I due reparti di Anestesia e Rianimazione, diretti dal Dr Stefano Maitan e dal Dr Vanni Agnoletti, con i rispettivi Uffici di Coordinamento Locale, rappresentati a Forlì dal dr. Paolo Farolfi e dalla infermiera Valentina Morena e a Cesena dal Dr. Andrea Nanni e dall'infermiera Manila Prugnoli, hanno realizzato in piena collaborazione l'intero percorso, in accordo con le Direzioni di Presidio Ospedaliero e con il 118 Romagna, che hanno a loro volta fornito il supporto logistico-organizzativo.Dall'Ospedale di Cesena sono giunti a supporto dei colleghi di Forli l'ECMO (ossigenazione extracorporea a membrana) TEAM e vari professionisti( medici, infermieri e tecnici), già esperti in materia di preservazione della funzione degli organi da prelevare nei casi in cui il decesso avvenga per arresto cardiaco e non per morte cerebrale.In particolare, medici dell'UO di radiologia interventistica di Cesena diretta dalla Dr.ssa Emanuela Giampalma e di Forlì , diretta dal Dr. Mauro Bertocco, da medici dell'UO di chirurgia Vascolare Forlì- Cesena, diretta dal Dr. Giorgio Ubaldo Turicchia, il personale infermieristico del blocco operatorio di Forlì diretto dalla Dr.ssa Silvia Mambelli e coordinati dalla Dr.ssa Raffaella Signani, il personale infermieristico della TI di Cesena , diretto dalla Dr.ssa Paola Ceccarelli, il personale infemieristico della Terapia Intensiva di Forlì coordinati dalla sig.ra Susanna Marocchini.Da sempre la Direzione Aziendale coadiuva i professionisti nella realizzazione di percorsi “in rete” fra Ospedali, quando rivolti a migliorare l'offerta di servizi ai cittadini anche proponendo complessi e innovativi percorsi di cura.

Che cos’è l’ECMO

L'Ecmoossigenazione extracorporea a membrana (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), è una tecnica che supporta le funzioni vitali mediante circolazione extracorporea, aumentando l’ossigenazione del sangue, riducendo i valori ematici di anidride carbonica (CO2), incrementando la gittata cardiaca ed agendo sulla temperatura corporea. Permette, in condizioni di severa insufficienza respiratoria e/o cardiaca, di mettere a riposo cuore e polmoni sostutendone la funzione ventilatoria e di pompa.

“La donazione di organi e tessuti a cuore fermo – spiegano i medici forlivesi e cesenati - rappresenta una reale possibilità di aumentare considerevolmente il numero di organi disponibili per il trapianto e può portare a ridurre notevolmente i tempi di attesa dei molti pazienti in lista per il trapianto.Riteniamo che questo successo abbia alle basi un percorso iniziato anni fa dall'amico Dr. Giorgio Gambale, che ha creduto nel valore della collaborazione e del rispetto delle varie professionalità.Un  ringraziamento a tutti i professionisti medici , infermieri, tecnici di Forlì e Cesena, coinvolti nella realizzazione di questo difficile caso.”

 

 

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