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Articoli filtrati per data: Giugno 2019

 

Un pomeriggio afoso di qualche settimana fa, presso il chiosco"Pianeta Piada di Forlimpopoli". Un signore di 86 anni, Spartaco Castagnoli, esce dal chiosco e si accascia improvvisamente a terra. 

 Accanto a lui, fortunatamente nello stesso momento, un infermiere della Cardiologia forlivese, Claudio Valmori, con i colleghi del Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta e il Presidente delle UCS di Santarcangelo di Romagna, si erano ritrovati per programmare alcune attività di esercitazioni di Protezione Civile.  

 "Ci siamo immediatamente avvicinati e abbiamo messo in campo le manovre di valutazione previste dal protocollo BLS (Basic Life Support) - spiega l'infermiere - cioè la valutazione dello stato di coscienza e del respiro. Verificata l'assenza di entrambi i parametri, abbiamo immediatamente fatto chiamare  il 118  da una persona presente  e verificato che venissero date le informazioni essenziali per una rapida attivazione del servizio territoriale di emergenza sanitaria. Contestualmente abbiamo iniziato le manovre di RCP (Rianimazione cardio polmonare) con massaggio cardiaco esterno di qualità. "

"Abbiamo rapidamente avuto a disposizione il defibrillatore semi automatico del vicino centro sportivo - spiega Valmori - che però non è stato utilizzato per il rapido sopraggiungere della prima ambulanza e relativo defibrillatore di bordo. Dopo le varie manovre, il signor Castagnoli ha iniziato a riprendere coscienza e respiro spontaneo. A questo punto è sopraggiunta la seconda ambulanza del 118 e ,  dopo i necessari ragguagli su quanto accaduto,  abbiamo concluso il nostro intervento aiutando l’equipaggio a caricare sulla barella il signore ormai cosciente. "

"Mi preme sottolineare - prosegue l'infermiere - che la riuscita nell’intervento di rianimazione è stato frutto di un ottimo lavoro di squadra, probabilmente dovuto al  nostro affiatamento nel campo del soccorso alle persone.  Come dicevo, ci trovavamo lì   proprio  per programmare una esercitazione di protezione civile. Questo  episodio  dimostra   comunque  la necessità di proseguire  la divulgazione delle manovre di BLS, specialmente con corsi informativi alla popolazione"

" L’arresto cardiaco è  un  problema di comunità – sottolinea il Dr.  Marcello Galvani, Direttore dell’UO di Cardiologia  di Forlì -  che vede coinvolti non solo i sanitari ma anche, se non soprattutto, i cittadini. Questi devono considerare la conoscenza del massaggio cardiaco come elemento qualificante ,  il loro essere parte della comunità stessa. Oggi più di due pazienti su dieci colpiti da arresto cardiaco giungono, grazie alla catena della sopravvivenza, vivi in ospedale e, di questi, circa la metà ne escono senza gravi menomazioni. Dobbiamo, con il contributo di tutti, insistere su questa strada e migliorare ulteriormente i risultati della cura. "

"Siamo davvero grati a quanti hanno salvato mio padre - spiega il figlio dell'anziano soccorso, Fabio Castagnoli - Mio padre, ovviamente, non ricorda più niente di quanto accaduto dopo il mancamento fino alla ripresa di coscienza. Vogliamo esprimere a tutti i soccorritori tutta la nostra riconoscenza per averlo salvato." 

 

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Martedì 2 luglio, alle ore 21, il Chiostro di S. Francesco ospiterà il concerto sotto le stelle “Oscar e la dama in rosa”, spettacolo di sensibilizzazione sull’importanza dell’approccio comunicazionale alla malattia oncologica, in  particolare quando il paziente è il bambino.L’idea è tratta dal libro best seller di Eric-Emmanuel Schmitt, con l’esecuzione dell’Orchestra Filarmonica Malatestiana di Cesena diretta da Giorgio Babbini e la conduzione di Roberto Mercadini e Lelia Serra.

L’iniziativa è finalizzata a raccogliere fondi per un progetto di musicoterapia in corsia, per i reparti di Pediatria degli ospedali M. Bufalini di Cesena e Morgagni – Pierantoni di Forlì.

L’evento, patrocinato dal  Comune di Cesena  e dalla regione Emilia-Romagna, è promosso dall’Associazione ‘Amici della Musica’ in partnership con l’ Azienda USL della Romagna e con il sostegno di Conad e Widibanca.Info e Prenotazioni: Amici della Musica A. Bonci di Cesena tel. 329.8726018

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Alive

 invita ad una

Cena all'aperto

 

per l'acquisto di una "ludobarella" per la Pediatria di Forlì

 

Venerdì 28 giugno

ore 20,30  

Villa Rossi 50

Borgo dei Guidi al Poderi del Nespoli (Forlì)

 

L'associazione Alive continua a sostenere il progetto "Un ospedale da favola" e propone, per venerdì 28 giugno, ore 20,30, presso il Borgo dei Guidi al Poderi del Nespoli, via Villa Rossi 50 (FC), una cena di beneficenza all'aperto. Il ricavato sarà interamente devoluto per l'acquisto di una "ludobarella" per i piccoli pazienti della pediatria forlivese. La particolare realizzazione sarà a forma di barca, proprio per completare l'opera di umanizzazione pittorica a sfondo "marino", realizzata dalla disegnatrice Sally Galotti nel reparto pediatrico forlivese.

"Alive  - spiegano le socie - è un associazione di promozione sociale a scopo benefico che nasce dalla volontà di due amiche di fare qualcosa di utile per la collettività, qualcosa di tangibile per noi tutti quindi le iniziative saranno rivolte prevalentemente alla nostra città.Non pensiamo di poter cambiare il mondo… ma abbiamo la voglia e desiderio di dare il nostro piccolo contributo attraverso l’organizzazione di eventi culturali, anche divertenti, ai quali la gente possa partecipare rallegrandosi e contestualmente aderire a proposte di progetti benefici. In passato abbiamo organizzato due piccoli eventi e da queste due esperienze, nate più per gioco, è nata l’idea di strutturarci e di costituire l'Associazione ALIVE.

I  progetti già realizzati, negli anni passati, sono stati la Festa Country presso la Trattoria Monte Paolo di Dovadola, grazie alla quale abbiamo raccolto 505,00 euro utilizzati per la realizzazione di una piccola biblioteca presso il Reparto di Pediatria dell’Ospedale forlivese; un Aperitivo con l’autore Ivano Porpora, il cui ricavato di 425,00 euro è stato devoluto all’associazione "Incontro senza Barriere " e diversi altri eventi organizzati al ristorante Borgo dei Guidi, presso il Podere del Nespoli, con il ricavato dei quali  siamo riusciti  a far realizzare alla disegnatrice Sally Galotti delle opere per il reparto di Pediatria dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì " 

"Il nuovo progetto  - proseguono - prevede appunto l'acquisto, con il ricavato raccolto nella cena del 28 giugno, di una "ludobarella" a forma di barca Nemo, realizzata a Ferrara, per tutti i piccoli pazienti della Pediatria forlivese."  

" Siamo infinitamente grati – afferma Elisabetta Montesi, Responsabile del Fund raising dell’Azienda della Romagna,- a queste due giovani professioniste che già da diversi anni, grazie al loro impegno e spirito di solidarietà, sono riuscite con entusiasmo contagioso a coinvolgere moltissime persone, amici ed aziende, sul progetto di umanizzazione della pediatria dell’ospedale di Forlì, raggiungendo risultati oggi sotto gli occhi di tutti. Il nostro auspicio è che siano moltissime le adesioni anche a questa ulteriore occasione conviviale, per consentire il raggiungimento del nuovo sfidante obiettivo"

Per  prenotazioni e informazioni sull'evento, si possono contattare direttamente le volontarie di Alive ai seguenti recapiti:  Federica 334/5267862, Lara 328/4152528

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Il Centro di Salute Mentale (Csm) di Rimini cambia sede. Dai locali di via Asili Baldini 23 si trasferisce in area ospedaliera e, per la precisione, presso il “Padiglione Stampa” (ex poliambulatori) dell’”Infermi”.

Nei due giorni del trasloco, vale a dire domani, 27 e dopodomani, 28 giugno, un piccolo gruppo di operatori sarà disponibile anche presso la vecchia sede di via Asili Baldini per l'attività non programmata. Da sabato 29 giugno sarà operativa solo la sede del “Padiglione Stampa”.

I nuovi, principali numeri telefonici sono i seguenti: accoglienza 0541653301; segreteria 0541653114 e fax 0541653303.

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Il contrasto della sofferenza e del dolore è una cultura che sta crescendo, e deve continuare a crescere, anche in ambito sanitario. Da essa, infatti, dipende molto del benessere del paziente all’interno del percorso di cura complessivo. Va in quest’ottica un importante ed innovativo progetto formativo attivato in Ausl Romagna, per realizzare il quale è stato fondamentale il contributo di Rotary e Fondazione Taccia di Rimini.

Grazie alle loro donazioni per un totale di oltre 110mila euro, sono state infatti attivate postazioni per la formazione del personale sanitario che opera nella rete di Cure palliative , in cinque sedi aziendali in tutti gli ambiti territoriali (cesenate, forlivese, ravennate e riminese) ed è stato attivato un pacchetto formativo ad hoc per i professionisti che a vario titolo lavorano nell'ambito delle Cure Palliative dell'età adulta e pediatrica, incluso i medici di famiglia. Sono state inoltre donate altre attrezzature (pc portatili, carrelli, microfoni…) per allestire le postazioni.

Per questa importante donazione, che denota grande sensibilità nei confronti di un tema importante e che talvolta resta in “secondo piano”, si è svolta questa mattina, all’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, una cerimonia di inaugurazione cui hanno preso parte i presidenti di Rotary e Fondazione Taccia, Gian Piero Zinzani e Andrea Rossi, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, i presidenti degli ordini professionali di medici e infermieri di Ravenna, il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, le direzioni medica e infermieristica dell’Ospedale di Ravenna, il direttore del Dipartimento Oncoematologico dell’Ausl Romagna Federico Cappuzzo, il responsabile aziendale per la Formazione Pierdomenico Lonzi. L’intera cerimonia è stata trasmessa, appunto in teleconferenza, con le altre sedi collegate, ed è stata seguita, dunque, da oltre duecento persone, che nel corso del pomeriggio hanno effettuato la prima formazione professionale con la nuova apparecchiatura donata.

Da parte dei vertici aziendali, il ringraziamento ai donatori; il dottor Tonini ha tra l’altro evidenziato la vicinanza e collaborazione, in questa donazione tra due soggetti del volontariato, uno di Rimini e uno di Ravenna, che congiuntamente si impegnano per l’Ausl Romagna: “In un giorno come questo essere romagnolo è ancora più bello”.

Il primo cittadino ha a sua volta evidenziato come “il territorio della Romagna è uno di quelli in cui più che in ogni altro si sente la vicinanza del mondo associativo, delle fondazioni e della società civile in generale, attraverso donazioni, specialmente concentrante nell’ambito oncoematologico. Questo strumento, tra l’altro, contribuisce al processo di ‘avvicinamento’ dei territori dei professionisti dell’Ausl Romagna.

APPROFONDIMENTO TECNICO E RINGRAZIAMENTI

Si svolge oggi, presso il Presidio Ospedaliero Santa Maria delle Croci Ravenna, l’inaugurazione dei sistemi di videoconferenza dedicati alla realizzazione del “Progetto Cure Palliative della Romagna” e l’avvio del “Percorso di Formazione per gli operatori sanitari della Rete Locale di Cure Palliative della Romagna”, che vede coinvolti il personale che opera sia nella Rete di Cure Palliative dell’adulto sia nella Rete dell’età pediatrica, in Ospedale e sul Territorio.

La donazione si inserisce nelle attività del Rotary Club Ravenna per festeggiare il suo 70° anniversario

All’evento partecipano le Autorità Cittadine, la Direzione e il Personale dell’AUSL Romagna, il Presidente del Rotary Club Ravenna, Dott. Gian Piero Zinzani, i Soci del Rotary Club Ravenna e degli altri Club coinvolti nell’iniziativa, il Presidente della Fondazione Taccia, Dott. Andrea Paolo Rossi.

Alla realizzazione del progetto di installazione degli strumenti per videoconferenza, del valore di 80.320 Euro, oltre al Rotary Club Ravenna e alla Fondazione Taccia di Rimini, hanno partecipato i Rotary Club di Cervia Cesenatico, Cesena, Lugo, Ravenna Galla Placidia e Valle del Rubicone e  alcuni Club esteri, Beograd Centar e Beograd Skadarlija (Serbia), Bijeljina (Bosnia & Herzegovina), Moscow International (Russia). Ha contribuito inoltre la Rotary Foundation di Evanston (Chicago – USA), partecipazione che evidenzia l’internazionalità del Rotary che può realizzare importanti progetti umanitari grazie alla rete di rapporti esistente tra i club dei numerosi paesi in cui opera.

Il progetto Sistemi di Videoconferenza ha permesso di installare, presso le sedi pubbliche dell’AUSL della Romagna, 5 sistemi per  video conferenze:  all’ Ospedale S. Maria delle Croci Ravenna (Aula DEA, settimo piano), nelle sale riunioni dell’Hospice di Lugo, di Forlimpopoli, di Savignano sul Rubicone e all’Hospice di Rimini (Aula G).

La fornitura del pacchetto formativo per gli operatori delle Cure Palliative è finanziato dalla Fondazione Taccia per un valore di 30.000 €

Il valore complessivo del progetto Cure Palliative è pertanto di 110.700 €: l’unione delle risorse ha fatto la differenza per realizzare un grande progetto innovativo e potenzialmente replicabile in altre sedi e in altri contesti.

La donazione, in accordo con l’AUSL della Romagna, ha, tra i vari obiettivi, la promozione della formazione continua per elevare il rendimento dei servizi nel campo dell’assistenza, della ricerca e della sperimentazione, per ridurre le differenze nelle pratiche cliniche per migliorare l’appropriatezza e l’efficienza clinica ed organizzativa. I sistemi di videoconferenza consentiranno quindi agli operatori di cure palliative di fruire contemporaneamente della medesima lezione, faciliteranno il confronto e la condivisione di casi clinici, riducendo il numero di spostamenti da una sede all’altra, con notevole risparmio di tempo e ottimizzazione delle risorse umane. Un appropriato sistema di cure palliative favorisce la qualità delle cure stesse e permette quindi di valorizzare la dignità dei malati. 

Questa giornata vede la partecipazione, in particolare per la parte formativa, di illustri docenti nella sell’Aula del DEA a Ravenna (in collegamento con le sedi di Lugo, Forlimpopoli, Savignano sul Rubicone, Rimini) quali:

Danila Valenti -  Direttore UO Rete delle Cure Palliative (SC), Azienda USL di Bologna

Stefano Zamagni - Professore a contratto a titolo gratuito. Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Università degli Studi Bologna

Maria Rolfini -  Regione Emilia-Romagna - Assessorato politiche per la salute. Direzione Generale cura della persona, salute e welfare. Servizio assistenza territoriale

Marco Maltoni – Coordinatore Rete Locale Cure Palliative della Romagna

Luigi Saponi - Infermiere Case Manager di Rete, U.O. Terapia Antalgica e Cure Palliative, Rimini

La Rete Locale di Cure Palliative della Romagna (Rlcp), comprende le seguenti strutture di cure palliative:

per l’AUSL della Romagna

gli Hospice di Lugo e Fanza, di Forlimpopoli, di Savignano sul Rubicone, di Rimini, gli ambulatori di cure palliative, le attività al domicilio dei pazienti di cure palliative e di consulenza in Ospedale, Case di Cura Convenzionate e nelle Case Residenza per anziani erogate da equipe specificatamente formate e dedicate;

per il Privato Convenzionato:

  • Hospice di Ravenna
  • Hospice di Dovadola (FC)

 

Per l’ IRST-IRCCS di Meldola:

  • Struttura di Cure Palliative e Terapia del Dolore che eroga cure palliative nel nodo Ambulatorio e Ospedale – Consulenza.

La Rlcp è costituita da nodi e da interconnessioni, dove i nodi sono rappresentati dai punti in cui operano equipe multiprofessionali e le interconnessioni sono rappresentate dalle modalità organizzative adottate, condivise tra tutti i professionisti della rete. La modalità operativa che offre la Rlcp della Romagna per rispondere in modo unitario al bisogno del malato e della sua famiglia è il lavoro di équipe, che richiede una costante integrazione professionale per la definizione e realizzazione del piano di cura personalizzato. La Rlcp si pone a garanzia dell’equità di accesso alle cure palliative, dell’integrazione tra i nodi e le loro equipe, della presa in carico integrata in relazione alle necessità del malato e della sua famiglia, e del percorso di continuità di cura.

Alla luce delle recenti evidenze scientifiche, si afferma che "le cure palliative sono rivolte a malati di qualunque età e non sono prerogativa della fase terminale della malattia. Possono infatti affiancarsi alle cure attive fin dalle fasi precoci della malattia cronico-degenerativa, controllare i sintomi durante le diverse traiettorie della malattia, prevenendo o attenuando gli effetti del declino funzionale. Per soddisfare i bisogni dei malati e delle famiglie è necessario garantire il passaggio graduale dalle cure attive alle cure palliative, attraverso la condivisione degli obiettivi di cura, evitando così i rischi di una dolorosa percezione di abbandono”. La normativa regionale evidenzia che "presso l’ambulatorio è possibile l’avvio precoce di cure palliative garantendo un graduale passaggio dalla fase di cura attiva alle cure palliative propriamente dette, contribuendo a contenere il ricorso a terapie inappropriate e ad approcci di ostinazione diagnostico terapeutica negli ultimi mesi di vita." Le cure palliative si propongono quindi come un processo di cura finalizzato non solo al con­trollo dei sintomi, ma, soprattutto, alla difesa e al recupero della migliore qualità di vita pos­sibile, attuando interventi terapeutici mirati al benessere bio-psicologico, sociale e spirituale.

Si coglie l’occasione di ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla buona riuscita del progetto e in particolare:

Dott.ssa Elisabetta Montesi, Responsabile Area Fundraising e Comunicazione Sociale, Ing. Lorenzo Rossi  Analista, UO Governo Sistemi Informativi ed i Tecnici, Claudio Benini, Massimo Boschetti,  David Deriu, Andrea Lotti  e Stefano Sangiorgi, il Dr. Pierdomenico Lonzi  Direttore Sviluppo Organizzativo, Formazione e Valutazione ed Emanuela Manzari - Collaboratore Professioni Sanitarie della medesima unita operativa, infine i Responsabili/Direttori delle Cure Palliative dell’AUSL della Romagna Dott.ssa Cristina Pittureri, Dott. Luigi Montanari, Dott. Marco Cesare Maltoni, Dott. Davide Tassinari.

 

PROFILO DEL ROTARY RAVENNA

Il Rotary Club Ravenna è il Rotary di più vecchia fondazione della Romagna, e ha celebrato proprio il 70° anniversario nel novembre 2018.

In questa importante ricorrenza, il presidente Gian Piero Zinzani, unitamente a tutto il Club, ha ritenuto di focalizzare la molteplice attività di service su un progetto importante, che coinvolgesse e si riverberasse nel tempo proprio in terra di Romagna.

Nel corso della annata che si avvia a conclusione il Rotary Club Ravenna, con il contributo fondamentale di Soci, famiglie ed amici, ha realizzato molti progetti al servizio della comunità locale, dal restauro di un fondo di antichi manifesti recuperati nell’archivio dell’Accademia delle Belle Arti, al restauro della lapide dedicata ad Antonia Alighieri, ora ricollocata in Santo Stefano degli Ulivi, dove la figliola di Dante si fece monaca con il nome di Suor Beatrice;

abbiamo dato Borse di Studio ai migliori diplomati del “Verdi”, ai vincitori del contest Agricoltura 4.0 del “Perdisa”, agli artisti dell’Accademia le cui opere in mosaico sono state selezionale per il ciclo dei 21 Arcani Maggiori, ciclo completato proprio questa annata (e le prossime due saranno per Dante); rifinanziato lo sportello d’ascolto alla “Novello”, lavorato con le scuole medie sullo spreco alimentare e con l’Artistico sul patrimonio culturale cittadino, e molto altro…., tuttavia volevamo fare qualcosa che andasse oltre la città, e quindi abbiamo realizzato una importante raccolta fondi per LFCD (Life For a Child wit Diabetics), abbiamo partecipato alla Run End Polio Now, e soprattutto abbiamo realizzato questo sistema di videoconferenza avanzato che unisce i 4 Hospice pubblici della Romagna (Lugo, Forlimpopoli, Savignano e Rimini) con l’aula magna dell’Ospedale di Ravenna, al fine di agevolare tutta la formazione di tutto il personale della Rete delle Cure Palliative in Romagna, con un investimento proprio sulle nostre Strutture PUBBLICHE.

Questo è stato possibile grazie al contributo economico, oltre che dell’RC Ravenna, dei Rotary Club di Lugo (Pres.Tbanelli), Cesena (Pres. Castagnoli), Valle del Rubicone (Pres, Bianchi), Ravenna Galla Placidia (Pres. Bassi) e Cervia Cesenatico (Pres. Magni), alcuni partner internazionali, primo fra tutti il Rotary Club Moscow International, e poi l’RC Beograd Centar, il Beograd Skadarlija, il Bijeljina, e infine l’americana Rotary Foundation, che ha subito compreso la straordinarietà del progetto finalizzato soprattutto alla formazione, e la Fondazione Taccia che – oltre ad aver ispirato il progetto e ad un sostanzioso contributo economico su questa infrastruttura – si farà poi carico dei corsi di formazione.

Una bella squadra, un bel risultato, per il benessere e la dignità di moltissime nostre famiglie, attraverso la “vituperata” sanità pubblica, che nell’accettare la donazione ha iscritto questi impianti nel patrimonio di Beni Mobili Pluriennali dell’Azienda USL della Romagna.

Il Presidente Zinzani ricorda infine come questo progetto sia già in linea con il motto presidenziale della incipiente annata rotariana 2019 - 2020: ROTARY CONNECTS THE WORD.

 

PROFILO DELLA FONDAZIONE "OSCAR TACCIA"

La missione della Fondazione Taccia consiste nel finanziare progetti nel settore della Oncologia e delle Cure Palliative nei territori della Romagna e della Sardegna, utilizzando la rendita del proprio patrimonio  che deriva dal lascito testamentario dell’Architetto Oscar Taccia di Rimini.

Il Progetto Cure Palliative nasce dall’incontro fortunato con il Rotary:  unendo le risorse potevamo realizzare un grande progetto, utile a tutti i sofferenti della Romagna, un progetto innovativo e potenzialmente replicabile in altre sedi e in altri contesti.

Il Progetto Cure Palliative, unitario nella sua struttura e conseguente nella sua fase esecutiva, concordato con tutti gli operatori del settore, è stato diviso in due parti:

  1. 1.     Acquisto delle attrezzature per un sistema di videoconferenza collocate in 5 Hospice della Romagna con finanziamento congiunto di Rotary e Fondazione Taccia per un valore di 80.700€.
  2. 2.     Fornitura di un pacchetto formativo per gli operatori delle Cure Palliative della durata di 2 anni,  finanziato dalla Fondazione Taccia per un valore di 30.000€

Il valore complessivo del progetto Cure Palliative è pertanto di 110.700€, la unione delle risorse fa la differenza.

Andrea Rossi                                                                   

 

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E' ormai scientificamente provato che l'arte ha un valore curativo e l'umanizzazione dei reparti, attraverso opere pittoriche, ha già trovato ampio spazio presso l'ospedale di Forlì, soprattutto nelle zone pediatriche.

Questa volta però il donatore, il sig.GIUSEPPE GORRA, già volontario Avo nei reparti ospedalieri forlivesi, ha voluto regalare venti foto d'autore del fotografo udinese JOTTI SEVERINO, all' U.O.  di GERIATRIA  di Forlì, diretta dal dottor Giuseppe Benati. Perché le opere d'arte, in questo caso in forma di foto, non sono solo uno strumento terapeutico indirizzato ai pazienti, ma anche un elemento aggregatore e benefico per tutti coloro che vivono l’ospedale.

"Ringrazio il signor Gorra per questa significativa donazione al reparto di Geriatria - spiega il direttore Giuseppe Benati - E' molto importante per una persona anziana trovarsi in un ambiente di cura confortevole ed umanizzato da elementi accoglienti, come possono essere foto, o pitture."

Le cornici delle foto sono state donate da CLAUDIO ROMUALDI, titolare della CORNICERIA ARTIGIANA FORLIVESE di Forli e le fotografie sono state tutte esposte al secondo piano del Padiglione Allende, nella UO GERIATRIA POST ACUTI-MEDICINA RIABILITATIVA, UO GERIATRIA ACUTI e nell' area colloqui della GERIATRIA.

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Un nuovo, importante riconoscimento per l’ospedale di Santarcangelo. Tre chirurghi senologi del Policlino “Gemelli” di Roma sono in questi giorni al “Franchini” per apprendere la metodica dell’uso del “verde indocianina” nella localizzazione del linfonodo sentinella nei tumori mammari, utilizzata dal dottor Domenico Samorani. Un’iniziativa che, al di là della soddisfazione per il riconoscimento da parte dei colleghi romani, potrebbe portare anche alla partecipazione dell’ospedale di Santarcangelo ad importanti progetti di ricerca multicentrici realizzati insieme alla struttura capitolina e ad altre.

I tre professionisti del “Gemelli” sono a Santarcangelo da questa mattina. Si tratta di tre chirurghi tra cui la dottoressa Giorgia Garganese, nuova responsabile Ginecologia oncologica del Gemelli, nell’ambito del Centro integrato di senologia del Policlinico universitario, diretto dal professor Renato Masetti, ordinario di Semeiotica chirurgica presso l’università cattolica del “Sacro Cuore” di Roma.

Non certo casuale questo riconoscimento. La metodica del verde indocianina è infatti uno degli elementi più qualificanti dell’attività diagnostica e chirurgica che si svolge presso l’Ospedale di Santarcangelo e consente una diagnostica altamente efficace, ed estremamente meno invasiva, rispetto ai metodi classici, per le donne malate.

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A seguito di problemi di ordine tecnico/informatico, non imputabili all’Azienda, il mese scorso le retribuzioni per la maggior parte dei dipendenti dell'Ausl Romagna erano state accreditate in data 28 maggio (anziché 27 maggio come previsto dalla vigente convenzione di Tesoreria).

A seguito e a ristoro di tale disguido e ai conseguenti  impegni e azioni dei competenti uffici aziendali, l’accredito degli stipendi per il mese di giugno avverrà, per tutti i dipendenti, con valuta anticipata al 26 giugno. Un impegno che vuol testimoniare l'attenzione della Direzione nei confronti dei lavoratori.

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Dalla Silicon Valley a Forlì per parlare di innovazione in medicina , ecosistemi, start up. Grandissimo successo per l'incontro con il professor Robson Capasso al Campus universitario forlivese. 

Docente alla Stanford University School of Medicine, Department of Otolaryngology-Head & Neck Surgery, Faculty Fellow, Advisor, Byers Center for Biodesign., il prof. CAPASSO ha partecipato all'interessantissimo incontro, organizzato dal Dipartimento Testa-Collo dell'Ausl Romagna, diretto dal professor Claudio Vicini in collaborazione con il Campus di Forlì. 

Ha introdotto l'incontro il professor Luca Mazzara, presidente del Campus di Forlì - Università degli Studi di Bologna, che ha illustrato la grande potenzialità del campus universitario forlivese, che accoglie 3642 studenti, provenienti da tutto il mondo. 

"E' un onore per me, in qualità di presidente del Campus - ha esordito il prof. Mazzara - poter ospitare una personalità come il prof Capasso. Si tratta di un primo momento di confronto che si va ad inserire nel l'importante dibattito in corso sull'attivazione dei corsi di laurea in medicina e chirurgia a Forlì ". 

" Il professor Capasso - spiega il prof. Claudio Vicini - è prima di tutto un visionario, oltre che un grande medico e formatore. È l'anello di congiunzione tra la medicina tradizionale e quella del futuro, con una visione prospettica unica. Lo ringrazio davvero tantissimo per aver accettato il nostro invito a Forlì, anche nella prospettiva di poter ospitare qui i corsi di laurea in medicina ". 

Capasso, esperto internazionale di apnee ostruttive del sonno, ha parlato di "innovazione in medicina e del rapporto dell’Università di Stanford con le start-up della Silicon Valley nell'implementazione di nuove tecnologie in ambito della Healthcare Medicine". 

"La condizione fondamentale affinché un ecosistema funzioni - ha chiarito il prof. Capasso - è che didattica, ricerca, investitori, formatori, interagiscano in modo trasparente e virtuoso. Posta questa condizione, è possibile fare innovazione in qualsiasi parte del mondo. Questo anche commettendo degli errori, perché sbagliare è giusto, dà la possibilità di imparare. "

La formazione di Capasso, ampia e davvero unica, include la scuola di medicina nel suo paese natale, il Brasile, e la formazione continua in Chirurgia Cervico-Facciale, Neuroscienze e Medicina del sonno negli Stati Uniti. Ha pubblicato numerosi capitoli di libri, articoli e documenti originali su riviste peer-reviewed.

Il riconoscimento locale e internazionale del suo lavoro è spesso associato ad una delle sue attività: conferenze e scambi di conoscenza a livello nazionale e internazionale. È stato mentore o supervisore di centinaia di studenti di medicina, borsisti, o studiosi in visita da più di 35 paesi. Facendo parte del sistema salute-tecnologia nella Silicon Valley, è stato coinvolto come co-fondatore, consulente per start-up, aziende o investitori, in ruoli che includono l'identificazione e lo sviluppo di nuovi concetti, studi clinici, strutturazione, perfezionamento del piano aziendale. Capasso ha partecipato inoltre a diverse iniziative della Stanford Biodesign. Attualmente è docente di Global Biodesign e svolge attività di tutoraggio per gli studenti della San Francisco Bay Area, Giappone, Singapore, Hong Kong e Brasile.

 
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Il Dr.Luca Saragoni, della U.O. Anatomia Patologica di Forlì, diretta dal dottor Michele Gaudio, invitato come massimo esperto italiano alla Consensus Conference internazionale sul cancro gastrico, che si terrà a Verona il 29 e 30 Giugno.

 Al convegno veronese si riuniranno alcuni patologi europei ed asiatici, tra i massimi esperti mondiali di tumore dello stomaco, con l'intento di rivisitare i criteri diagnostici e classificativi del cancro gastrico scarsamente coesivo. Si tratta di un tumore a prognosi sfavorevole, che colpisce prevalentemente soggetti giovani e comprende anche una componente eredo-familiare su base genetica.

L'evento rappresenta il secondo atto di una precedente Consensus, tenutasi sempre a Verona nel 2017, che ha prodotto una importante pubblicazione scientifica sulla rivista Gastric Cancer, cui è seguita la rivisitazione della definizione del cancro gastrico scarsamente coesivo a cellule ad anello con castone, ora inserita nel Blu book 2019 della World Health Organization (WHO) in uscita nel prossimo mese di Agosto.

Durante il meeting di quest'anno  si affronterà anche l'argomento dei criteri patologici di regressione tumorale dopo la chemioterapia neoadiuvante e gastrectomia, sempre con l'intento di raggiungere un accordo sugli stessi tra i medici provenienti da Occidente e quelli provenienti da Oriente. Parallelamente alla sessione di anatomia patologica, si terrà anche una sessione chirurgica, alla quale parteciperà il dott.Paolo Morgagni, dell'Unità Operativa di Chirurgia Generale dell'ospedale di Forlì, diretta dal prof. Giorgio Ercolani.

L'invito rivolto al Dr.Saragoni e al dott.Morgagni testimonia, ancora una volta, di come l'ospedale di Forlì sia conosciuto e riconosciuto a livello internazionale per l'elevata competenza nel campo della diagnosi e dei trattamenti chirurgici del tumore dello stomaco.

 

 

 

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