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Elisabetta Montesi

Articoli inseriti da Elisabetta Montesi

 Il gruppo Consorti Rotary affianca da oltre 50 anni i service del Club di Faenza, con attività svolte in vari ambiti, finanziandosi grazie a numerose iniziative benefiche. La delegazione del gruppo Consorti Rotary, composta da Cristina Valpiani, Claudia Cavalli, Isabella Penazzi, oltre alla Vice Presidente del Rotary Maria Teresa Tosi, è stata accolta dal Direttore del Presidio Ospedaliero di Faenza dr. Davide Tellarini e dal Direttore del Dipartimento Maternita'Infanzia, Eta'evolutiva AUSL Romagna dr. Federico Marchetti, che insieme allo staff  hanno ringraziato le donatrici, per la sensibilita' ed il sostegno volto in particolare ad incrementare i percorsi di umanizzazione degli ambienti e del comfort in area pediatrica, sui quali particolarmente le Direzioni mediche sono molto attente.

E' infatti in atto, anche  in altri ambiti, quali ad esempio la Pediatria dell'ospedale di Ravenna, sempre diretta dal Dott. Marchetti, un percorso che comprende opere di riqualificazione e rivisitazione degli ambienti, per ciò che attiene a quel processo continuo di miglioramento  dell'assistenza, che implica un'attenzione non solo allo stato di salute, ma anche ai diversi bisogni della persona.

Il tutto con l'obiettivo di promuovere costantemente il benessere del paziente e della sua famiglia, pur nei vissuti di degenza ospedaliera.

Continua la solidarietà dell’Associazione "Qualcosa di Grande per i Piccoli", che martedì scorso ha consegnato alla Dott.ssa Roberta Pericoli, Responsabile del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infermi di Rimini, un enorme quantitativo di giocattoli per tutte le età, da distribuire ai bambini ricoverati .

La donazione è stata resa possibile grazie a diverse iniziative di raccolta fondi, promosse con il supporto logistico dell’Associazione, dai “ragazzi del Memorial TEO”, e del “Memorial 78 nel cuore” per ricordare alcuni amici scomparsi  prematuramente.

La delegazione ristretta, composta da Terzo Cucchi, Alexander Naldi, Daniele Ruscelli e  Grazia Gori, è stata  accolta dalla Dott.ssa Pericoli e dalla psicologa Samanta Nucci, nonché  da  Elisabetta Montesi, responsabile fundraising aziendale.

“L’obiettivo di questa donazione – affermano i donatori - fatta in ricordo di nostri amici scomparsi in età troppo giovane, è quella aiutare i bambini ricoverati, ad affrontare le cure  con minore angoscia, e a rendere l’ospedale più a misura di bambino, consentendo ai piccoli pazienti di distrarsi giocando”

Da parte dell’Azienda USL della Romagna e dei professionisti, un sentito ringraziamento all’Associazione “Qualcosa di Grande per i piccoli” e a tutti i donatori, per questa ennesima donazione, che si va ad aggiungere alle altre numerose iniziative solidali  intraprese in questi anni dall’Associazione cesenate a sostegno del percorso di umanizzazione delle aree pediatriche, all’interno delle strutture sanitarie di tutta la Romagna.

Sono stati consegnati nel pomeriggio di mercoledì 3 novembre u.s. alla U.O. Pediatria dell'Ospedale di Faenza, diretta dal Dr. Federico Marchetti, 3 televisori donati dalle Consorti del Rotary Club di Faenza.

Il gruppo Consorti Rotary affianca da oltre 50 anni i service del Club di Faenza, con attività svolte in vari ambiti, con particolare attenzione all’educazione, finanziandosi grazie a numerose iniziative benefiche. La delegazione del gruppo Consorti Rotary, composta da Cristina Valpiani, Claudia Cavalli, Isabella Penazzi, oltre alla Vice Presidente del Rotary Maria Teresa Tosi, è stata accolta dal Direttore del Presidio Ospedaliero di Faenza dr. Davide Tellarini e dal Direttore del Dipartimento Maternità Infanzia, Età Evolutiva  di Ravenna, dr. Federico Marchetti, che insieme allo staff hanno ringraziato le donatrici, per la sensibilità ed il sostegno volto in particolare ad incrementare i percorsi di umanizzazione degli ambienti e del comfort in area pediatrica, sui quali particolarmente le Direzioni mediche sono molto attente.

E' infatti in atto, anche in altri ambiti, quali ad esempio la Pediatria dell'ospedale di Ravenna, sempre diretta dal Dott. Marchetti, un percorso che comprende opere di riqualificazione e rivisitazione degli ambienti, per ciò che attiene a quel processo continuo di miglioramento dell'assistenza, che pone il paziente al centro della cura, secondo un approccio olistico, che implica un'attenzione non solo allo stato di salute, ma anche ai sentimenti e ai diversi bisogni. Tutto, con l'obiettivo di promuovere costantemente il benessere del paziente e della sua famiglia, pur nei vissuti di degenza ospedaliera.

Un pannello di 12 metri di lunghezza, che accoglie i visitatori diretti alle scale dell’Ospedale Infermi di Rimini, creato grazie a materiali ‘green’ rigenerati da rifiuti sanitari sterilizzati, da Newster, l’azienda leader nel mondo, con un progetto realizzato insieme a Kaleidon e ad altre due aziende della regione Emilia Romagna, Litokol e Mela-P.

Il ciclo dei rifiuti si trasforma così, da problema in opportunità, per una nuova visione nella quale l’ospedale è un laboratorio di cittadinanza.

Questo è il principale obiettivo del nuovo progetto che ha trovato l’indispensabile supporto della Direzione sanitaria dell’Ospedale Infermi.

Il pannello, inaugurato il 27 ottobre scorso, durante una cerimonia in presenza del Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, del direttore Sanitario dell’Ausl Romagna Mattia Altini, della direttrice dell’Ospedale di Rimini Francesca Raggi, oltre che degli imprenditori partner del progetto, diviene una mostra permanente, dal titolo ‘Ti ricordi?’ dedicata a nonni, medici, infermieri, al personale sanitario e ai volontari che operano intorno al nosocomio, soprattutto oggi, dopo due anni così difficili trascorsi nella piena pandemia Covid.

“Questo percorso - spiegano gli ideatori del progetto - è un momento di condivisione del tempo che stiamo vivendo nel luogo che più di ogni altro, negli ultimi mesi, è diventato uno spazio di comunità. Qui medici, infermieri, pazienti e visitatori hanno fatto esperienza della paura, della lontananza dagli affetti e dell’impegno quotidiano per la cura dei malati. Il pannello ci abbraccia con uno sguardo lieve costruito a partire dalle immagini dei bambini che giocano: accanto frasi e pensieri che colmano la distanza, incoraggiano e offrono consolazione e alimentano un senso di gratitudine. Il gioco avvicina i nonni ai nipoti, i medici ai pazienti, diventando la chiave per rielaborare, come comunità civile, questo tempo difficile e sospeso. Tutti siamo cresciuti giocando e ci portiamo dentro l’esperienza straordinaria e vera della gioia e dell’amicizia che nasce dal gioco. A quel bene possiamo attingere per superare i momenti difficili. È importante ricordarlo ed è importante farlo insieme”.

“Pensare l’ospedale come una cittadella della salute – dichiara Francesca Raggi, Direttrice dell’Ospedale - vuol dire “immaginarlo non solo come una struttura che eroga servizi sanitari, ma anche uno spazio di comunità. Questo progetto, tra l’altro, si colloca in un contesto in cui la progressiva ristrutturazione di reparti e servizi di cura, viene pensata in un’ottica di umanizzazione a 360 gradi, fin dalla fase di progettazione. L’umanizzazione degli ambienti di cura è un campo sempre più al centro dei piani strategici delle aziende sanitarie, indice di una sanità moderna e in evoluzione. Il concetto di “umanizzazione” non è solo una prerogativa degli obiettivi delle aziende sanitarie moderne. Umanizzare le cure, e quindi l’assistenza, è uno dei capisaldi della medicina intesa come scienza rivolta alla salute dell’uomo. Certi ambienti potranno essere ripensati come luoghi e diventare simboli di una relazione viva con le persone che li abitano. Una biblioteca, uno spazio di meditazione, una mostra con la storia dell’ospedale di Rimini, una serie di interventi artistici e di design, trasformeranno alcune aree della cittadella in spazi di bellezza condivisa. Siamo grati quindi a Newster e a kaleidon, per avere voluto promuovere, con la donazione di questo pannello, l’idea di una cittadella della salute, luogo che diviene bene comune, come bene comune è la salute stessa, alla tutela della quale siamo tutti chiamati responsabilmente. L’Auspicio per il prossimo futuro, è che questo possa essere anche un nuovo punto di partenza per sensibilizzare cittadini, imprenditori e associazioni a collaborare per renderlo possibile e sostenibile ”.

“L’opera è stata ideata per l’Ospedale Infermi, e Newster Group dona questa installazione alla città di Rimini - dicono da Newster - in occasione del 25° anno di fondazione dell’azienda. I pannelli, realizzati in resina, sono prodotti dalla lavorazione del rifiuto sanitario sterilizzato che si trasforma in nuova risorsa, per donare bellezza alla comunità. Sono il simbolo di un impegno concreto per ridurre l’impatto ambientale e rendere sostenibile l’intero processo di gestione dei rifiuti ospedalieri. Ci piace pensare l’ospedale come ad un luogo condiviso, uno spazio sempre più accogliente e una cittadella della salute dove potersi prendere cura gli uni degli altri”.

Dell’ospedale attraverso il pannello si racconta l’anima, si documenta la memoria, e, soprattutto, si condividono progetti futuri, per migliorare la percezione e la fruizione attraverso un percorso condiviso che ponga al centro la comunicazione. L’isola ecologica. Il rifiuto da problema a opportunità.

Nuova significativa donazione al reparto di pediatria dell’ospedale M. Bufalini di Cesena, da parte dell’Associazione “Qualcosa di Grande per i piccoli”  che giovedì scorso ha consegnato al Primario e alla Coordinatrice infermieristica, un enorme quantitativo di giocattoli per tutte le età, da distribuire ai bambini ricoverati . La donazione, fatta grazie all’erogazione liberale di Terzo e Paola Cucchi, genitori di Alex Cucchi, scomparso prematuramente qualche anno fa e della compagna Teodora Radeva, a ricordo del loro caro. L’obiettivo di questa donazione - afferma il Terzo Cucchi - fatta in ricordo di nostro figlio che ha lasciato un nipotino, è quello rendere l’ospedale più a misura di bambino, più caldo e accogliente, consentendo ai piccoli pazienti di distrarsi giocando e quindi vivere con minor angoscia e timore il ricovero ospedaliero.

La consegna è avvenuta alla presenza di Marcello Stella, direttore del reparto di Pediatria, della caposala Alice Rasi, di Elisabetta Montesi responsabile fundraising aziendale e della Vice Presidente dell'Associazione Grazia Gori con alcuni soci.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna e dei professionisti, un sentito ringraziamento alla famiglia Cucchi- Radeva e all’Associazione “Qualcosa di Grande per i piccoli” , per questa nuova donazione che si va ad aggiungere alle altre numerose iniziative solidali intraprese in questi anni dall’Associazione cesenate a sostegno del percorso di umanizzazione delle aree pediatriche all’interno delle strutture sanitarie di tutta la Romagna.

Partita oggi l’avventura ciclistica solidale di “Ritmo basso”  per Otorinolaringoiatria di Forlì

 https://it.gofundme.com/f/ritmobasso

Il grande giorno è arrivato e oggi, mercoledi’ 28 luglio, “Ritmo Basso” - così hanno chiamato il loro sodalizio i due amici con la stessa  passione per i viaggi e la  bicicletta-  è partito, con  destinazione Santa Maria di Leuca. 

Eugenio Genesi, titolare della Farmacia S. Martino di Forlì e Davide Cassano consulente finanziario, hanno lanciato una raccolta fondi in favore del reparto di Otorino dell’Ospedale Morgagni  di Forlì e oggi hanno inforcato le biciclette per dare il via alla loro impresa solidale: raggiungere Leuca, percorrendo la dorsale adriatica, e fermandosi a dormire  per spiagge e boschi.

La  partenza è avvenuta dall’Ospedale Morgagni-Pierantoni questa mattina alle ore 08.15, in presenza delle massime cariche cittadine, del Prof. Claudio Vicini affiancato dal personale del reparto di Otorinolaringoiatria, dalla dott.ssa Elena Vetri, in rappresentanza della direzione medica ospedaliera e di Elisabetta Montesi, Responsabile aziendale fund raising.

“Sono grato ad Eugenio e Davide – afferma il Prof. Claudio Vicini- Direttore dell’UO di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Morgagni e Direttore del Dipartimento Testa-collo dell’Ausl della Romagna – per il loro impegno connotato da grande generosità e creatività: sport e divertimento, un binomio perfetto per il successo dell’iniziativa,  pensata con uno scopo benefico, quello  di sostenere  il nostro reparto, con l’obiettivo di  donare preziosi strumenti, attrezzature, per la diagnostica delle patologie del naso”  

La prima tappa è prevista nelle Marche presso la località di Portonovo, proseguirà  poi con Roseto e Vasto in Abruzzo, per giungere  in  Puglia, dove si fermeranno a Vieste.

La tappa successiva  è Trani,  poi una piccola deviazione interna ad ammirare Matera, ed infine il cuore della Puglia con Polignano, Lecce e finalmente  Leuca, dove l’arrivo è previsto per l’8 Agosto (salvo imprevisti legati al meteo).

Al ritorno dal viaggio i due giovani, a coronamento dell’iniziativa,  procederanno alla donazione dei beni e delle attrezzature acquistati in favore del reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni, grazie alla raccolta fondi promossa e ancora attiva , per chi volesse contribuire, sulla piattaforma GoFundMe, all’indirizzo https://it.gofundme.com/f/ritmobasso.

Nuova importante donazione da parte dell’Associazione Acistom di Cesena, a sostegno dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva degli ospedali di Forlì e Cesena: un innovativo sistema tecnologico, per mettere in collegamento bidirezionale le sedi operative e gli studi medici delle due sedi ospedaliere, dove vengono svolte attività clinico assistenziali, operative e diagnostiche. In sintesi, il sistema del valore complessivo di 35.000 euro, è composto da monitor medicali ad alta definizione con un complesso sistema di registrazione per le sale interventistiche e da monitor da 70 pollici completi di impianti audio con casse collegabili via Bluetooth e microfono, Apple tv 4 k e cuffie per sistema di videoconferenza, installati e messi in connessione con sistema audio video bidirezionale, per garantire di fare assistere agli interventi in remoto, i medici e gli infermieri in formazione.

Il nuovo sistema tecnologico, che ha messo in collegamento le due sedi, oltre ad essere finalizzato alla facilitazione della formazione continua in medicina - dal momento che il settore centrale della gastroenterologia è strettamente dipendente dalle immagini- mira sostanzialmente all’annullamento delle distanze, e alla promozione della formazione con l’obiettivo di migliorare l’efficienza organizzativa, gestionale e assistenziale.

L’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva della Provincia di Forlì-Cesena, presenta diverse complessità gestionali e organizzative, essendo connotata dalla presenza in entrambe le sedi di un reparto di degenza, di un Day Hospital-Day Service, di un servizio di endoscopia diagnostica ed interventistica, di attività ambulatoriali settorializzate per competenze specifiche ed ecografiche. Attualmente conta 20 medici assegnati nelle due sedi prevalenti, di cui 8 a Cesena e 12 a Forlì.

“Il nostro contesto, - spiega il dottor Fabbri – è connotato da equipe mediche caratterizzate da professionalità e specializzazioni differenziate, che necessitano di una relazione costante per ridurre il rischio clinico e per facilitare e garantire le relazioni di collaborazione tra colleghi e l’acquisizione delle procedure in costante divenire. E’ infatti noto come l’endoscopia interventistica attuale sia sempre più spesso costituita da procedure di elevata complessità interpretativa da un punto di vista diagnostico e di elevata competenza tecnica da un punto di vista interventistico. Talvolta gli interventi vengono eseguiti da più medici con specialità diverse (endoscopisti,radiologi, chirurghi). Per questo l’impianto tecnologico audio video che oggi abbiamo acquisito grazie alla donazione, è fondamentale, in quanto favorisce e consente l’approccio multidisciplinare e la relazione intra-disciplinare e quindi il miglioramento dei processi di diagnosi e cura dei pazienti”.

Da Settembre 2018 l’UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Forlì- Cesena fa parte della rete formativa con l’Università di Bologna ed è convenzionata con il Master Universitario di endoscopia avanzata, che la collocano in una rete di costante rapporto con altri Atenei (Università Policlinico Gemelli di Roma, Istituto Humanitas di Milano, Università La Sapienza di Roma, ISMET di Palermo) e con professionisti di elevata expertise professionale. Il rapporto con l’Università consente uno scambio costante di informazioni e consente di accogliere nelle sale endoscopiche di Forlì e Cesena, operatori esperti in alcuni settori della Endoscopia Interventistica. Dunque, in prospettiva della necessità di una formazione costante, soprattutto per le procedure endoscopiche più complesse, il sistema di comunicazione bidirezionale oggi installato, ha un valore di grandissima utilità anche perché consente la partecipazione di tutto il personale medico e infermieristico in formazione.

La cerimonia di presentazione e ringraziamento, è avvenuta questa mattina, presso la Sala Convegni dell’Ospedale Bufalini alla presenza del direttore sanitario di Ausl Romagna Mattia Altini, del direttore del Presidio ospedaliero M. Bufalini Carlo Lusenti, del Direttore del Dipartimento internistico dottor Giovanni Mosconi, del direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Forlì - Cesena dottor Carlo Fabbri, della presidente di Acistom Giordana Giulianini insieme al Comitato direttivo dell’Associazione.

Un sentito ringraziamento da parte di tutto il personale sanitario coinvolto, ad Acistom per questo sostegno concreto, per un valore di ben 27.000 euro, che conferma la ormai consolidata collaborazione dell’Associazione, partner da sempre sensibile e attento per vocazione ai bisogni della sanità pubblica. E un ringraziamento va anche a Silvia Muccioli, una giovane cittadina che durante la prima fase della pandemia da Covid 19, ha di propria iniziativa promosso una campagna di crowdfunding, grazie alla quale è stato possibile acquisire, tra l’altro, alcune componenti indispensabili al completamento del progetto, per un valore di circa 8.000 euro.

Rotary Club area Romagna e Rotary International Foundation finanziano un progetto per i pazienti cardiologici dell’Azienda della Romagna, grazie anche ad un Global Grant.


Una straordinaria collaborazione a sostegno della Sanità Romagnola da parte di 16 Rotary club della Romagna, che hanno unito le forze per rendere possibile la partecipazione al Global Grant promosso dalla Rotary International Foundation, ha portato all’erogazione complessiva dei 78.000 euro, necessari a far decollare il progetto di telemedicina, per l’assistenza ed il monitoraggio a domicilio dei pazienti a cui sono stati impiantati dispositivi cardiaci (pacemaker, defibrillatori, resincronizzatori).


Remotheart è un progetto basato sul controllo “a distanza”, ovvero remoto, dei dispositivi cardiaci impiantabili di ultima generazione, che consentono di comunicare con un trasmettitore al domicilio del paziente, al fine di inviare dati di natura tecnica, parametri e funzionamento del dispositivo impiantato e informazioni di carattere clinico, relative ai parametri vitali del paziente. Le trasmissioni da remoto possono essere programmate, col solo scopo di validare il corretto funzionamento dell’impianto, oppure possono essere originate dalla rilevazione di parametri fuori dalla norma.

Da un’esperienza innovativa iniziata a Forlì nel 2019 grazie all’Associazione Cardiologica Forlivese, che ha messo a disposizione le risorse necessarie a consentire di assistere con monitoraggio remoto tutti i pazienti cardiologici portatori di dispositivi, passando da 120 a 650 assistiti in meno di un anno, è nata dunque  l’idea di estendere l’applicazione del servizio così sviluppato, a tutta l’azienda USL della Romagna, attraverso un processo top-down, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui pazienti con scompenso cardiaco e di “mettere in rete” tutti i pazienti romagnoli portatori di dispositivi in grado di inviare informazioni sullo stato di compenso della malattia.

Il progetto Remotheart, che in tutta la Romagna interesserà un numero stimato pari a circa 6500 pazienti portatori di device cardiologici, dei quali 800 per lo scompenso cardiaco, rappresenta un tipico esempio di come le iniziative dei singoli territori possano essere messe a valore per tutti. Oggi ciò è reso possibile, anche proprio grazie all’intervento dei Club Rotariani dell’area romagnola, che hanno ben compreso questo valore, portandolo all’attenzione della Rotary International Foundation.

Il numero di impianti di pacemaker e defibrillatori è significativamente aumentato nell’ultima decade, a causa delle nuove indicazioni emerse dai risultati dei grandi studi clinici. Molti pazienti portatori di dispositivo impiantabile sono anche affetti da scompenso cardiaco, patologia invalidante e sempre più diffusa, che richiede un sistema di assistenza dedicato. Nella maggioranza di questi il dispositivo è in grado di raccogliere ed inviare  segnali utili a monitorare lo stato clinico del paziente.



Il follow-up, ovvero il controllo periodico, clinico e del dispositivo, dei pazienti portatori di device cardiaco è parte integrante del processo terapeutico, la frequenza dei controlli programmati per portatori di pacemaker è generalmente di 1 volta/anno, mentre per i portatori di defibrillatore impiantato è di 2 volte/anno. La frequenza dei controlli aumenta ulteriormente quando il dispositivo si avvicina all’esaurimento del generatore. Questo determina un carico di lavoro crescente in maniera esponenziale per i centri di elettrostimolazione, difficilmente sostenibile a breve e medio termine. Il tutto è reso più difficile dalla complessità clinica di molti pazienti trattati: essi, infatti, richiedono un follow­up intensivo con visite frequenti, spesso non programmate in caso di eventi avversi.

Un limite importante dei follow­up tradizionali è inoltre rappresentato dall’acquisizione ritardata delle informazioni diagnostiche memorizzate dal dispositivo, che se acquisite tempestivamente possono invece facilitare una reazione clinica tempestiva con conseguenti benefici per il paziente.

Il monitoraggio remoto dei dispositivi permette di fornire alla struttura ospedaliera un flusso continuo di informazioni relative allo stato del dispositivo. Questo è reso possibile grazie ad un trasmettitore consegnato al paziente, che controlla ed invia i dati al server dedicato del fornitore, a cui gli operatori della clinica possono accedere mediante sito web e autenticazione certificata.

Obiettivo di questo progetto è predisporre e implementare una tecnologia che metta a disposizione in modo strutturato e interoperabile tutte le informazioni provenienti dai diversi dispositivi medici cardiologici impiantabili, a supporto di un modello di cura che consenta l’assistenza sanitaria dei pazienti cardiologici presso il proprio domicilio.

Non è trascurabile poi l’aspetto riguardante l’abbattimento dei costi sociali, tenuto conto che la maggior parte dei pazienti sono anziani, che l’80% è accompagnato da un familiare che deve assentarsi dal lavoro e che circa un terzo dei pazienti sono ancora in attività e devono rinunciare essi stessi alla loro attività lavorativa.

Non solo, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo in pandemia da COVID-19, è fondamentale che il paziente fragile possa essere controllato dal proprio domicilio, riducendo la possibilità di contagio.

La crisi pandemica che sta attraversando tutto il mondo e nondimeno l’Italia, ha rimesso in primo piano la necessità di accelerare il processo di innovazione, soprattutto nel settore sanitario, fortemente impattato da questa emergenza, ponendo l’esigenza di sviluppare per i servizi sanitari un nuovo impegno in ambito territoriale.

La tecnologia è stata il principale fattore abilitante durante tutta la crisi: infatti, non solo ci ha permesso di mantenere i contatti con il mondo, ma ha anche contribuito di fatto all’erogazione di molte delle prestazioni sanitarie programmate e alla gestione di tutti quei pazienti cronici che necessitano di cure continuative al fine di scongiurare il precoce deterioramento della condizione di salute. Ecco perché le tecnologie digitali e l'ambiente digitale permettono il raggiungimento di quegli obiettivi che sono caratteristici dei sistemi sanitari di eccellenza, ovvero alta qualità, efficienza, equità, convenienza e accessibilità all'assistenza sanitaria. Le soluzioni innovative rappresentate dai servizi sanitari digitali possono, se progettate in modo mirato e implementate in modo efficiente, fornire migliori risultati di salute e contribuire alla sostenibilità dei sistemi sanitari.

Questo progetto – dichiara il Direttore sanitario Dott. Altini - si colloca nell’ambito di un più complessivo modello organizzativo della Romagna, che include un ripensamento della rete dei servizi, per una sanità più vicina ai cittadini, nella direzione di un potenziamento del territorio, con creazione di nuovi servizi tra i quali rientrano tutte le prestazioni di Telemedicina, che consentono di erogare visite a distanza e di monitorare i pazienti che hanno bisogno di assistenza continua anche a distanza. Oggi possiamo dire che dalla teoria passiamo ai fatti, la telemedicina e la digital health è questo”.


La leva digitale – afferma il Direttore Generale Dott. Carradori - è dunque la chiave che rende concreta la realizzazione di questo nuovo modello, realizzando le connessioni che concorrono al benessere dei cittadini. Da una parte infatti permette di attivare i meccanismi di coordinamento tra tutti “i touchpoint fisici” del sistema, ossia gli ospedali, le case della salute, gli ospedali di comunità, le Case-residenza per gli anziani, gli uffici dei Comuni che erogano prestazioni sociali, strutture private convenzionate, i MMG e PLS, le farmacie, dall’altra abilita la nascita di nuovi punti di contatto virtuali tra i quali rientrano, a titolo di esempio, tutte le App per la salute che permettono di rendere i servizi ancora più vicini al paziente. In questo modo sarà possibile realizzare un reale sistema di continuità di cura per il paziente. L’avvio del progetto di telemedicina che oggi presentiamo grazie al contributo del Rotary, è un fondamentale tassello di un complesso mosaico di azioni che metteremo in campo nei prossimi mesi.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna quindi, un sentito ringraziamento ai Rotary Club per questo sostegno concreto, che conferma la ormai consolidata collaborazione del Rotary, partner sensibile e attento per vocazione, ai bisogni del sistema sanitario pubblico”


 “Al di là dell’entità economica della donazione, quello che preme mettere in risalto è la forte sinergia venutasi a creare tra l’Istituzione territoriale deputata alla tutela della salute e la comunità locale - dichiara Patrizia Farfaneti Ghetti, Presidente del Club capofila di Rimini - sinergia che ci sembra faccia ben sperare per un futuro di ricostruzione del tessuto sociale messo così a dura prova dalla pandemia”.

Il finanziamento è assicurato in particolare da 16 Club delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, suddette e segnatamente da: Rimini, Forlì, Cesena, Lugo, Ravenna, Ravenna Galla Placidia, Forlì Tre Valli, Faenza, Cervia-Cesenatico, Riccione-Cattolica, Valle del Rubicone, Valle del Savio, Rimini Riviera, eClub Romagna, Cesenatico Mare, Riccione Perla Verde, dal Club della Repubblica Argentina “Bahìa Blanca del Norte”, dal Fondo a Designazione Distrettuale del Distretto 2072 e dal Fondo Mondiale della Rotary Foundation per un totale complessivo di EURO 77.876 euro.

 

Sono stati consegnati dal figlio Ugo, in memoria del padre, Duilio Farneti, poeta e scrittore Romagnolo, autore di vari libri scritti in dialetto e in lingua, vincitore di prestigiosi premi letterari, 333 volumi comprendenti otto diversi titoli.

I libri sono stati destinati in dono a tutti gli operatori sanitari e ai volontari impegnati nelle vaccinazioni anti Covid-19, in segno di riconoscenza, per volontà del figlio del poeta, che in occasione della somministrazione del vaccino, ha apprezzato il livello di professionalità, umanità e competenza del personale, nonché l’ottima organizzazione del servizio che ha avuto modo di sperimentare.

Presenti alla consegna avvenuta al Centro vaccinale della Fiera di Cesena, una delegazione dei volontari della protezione civile di Forlì -Cesena, l’assessore Carmelina Labruzzo, Claudia Casadei del coordinamento regionale della protezione civile, il direttore dell’Igiene Pubblica di Cesena Nicoletta Bertozzi, il direttore della Direzione Infermieristica e Tecnica di Cesena Paola Ceccarelli e la responsabile del Fundraising aziendale Elisabetta Montesi.

“E’ una iniziativa bellissima quanto inaspettata – dichiara Paola Ceccarelli- apprezzata da tutti noi quale attestazione di riconoscimento dell’impegno quotidiano e dello sforzo organizzativo che c’è stato e continuerà ad esserci per molti mesi, rispetto a questa fase nella lotta alla pandemia da Covid 19, che riguarda le vaccinazioni, che certamente dà un’ulteriore motivazione a tutti noi per continuare nel nostro impegno quotidiano. Per questo riconoscimento siamo quindi davvero grati al signor Farneti”.

Dopo essersi cimentati nella scrittura e realizzazione di una raccolta di poesie e testi scritti in tempo di pandemia, gli Autori del libro "Momenti sospesi", curato da Claudio Venturelli e Manuela Gori, hanno pensato di proseguire nell'attività di volontariato e sostegno della sanità locale, mettendosi da oggi a disposizione dei centri Vaccinali per portare a titolo volontario, momenti di evasione e piacevole intrattenimento alle persone in sosta in sala d'attesa, dopo la somministrazione del vaccino. L'iniziativa, nata in collaborazione con l'ufficio di fundraising dell'Azienda usl della Romagna, dal titolo "La cultura si fa cura" è partita oggi, pomeriggio, presso l'hub della fiera di Cesena, a Pievesestina e proseguirà fino al 31 luglio, alternando le letture tra la sede di Cesena e quella di Forlì. Saranno garantite almeno sei letture in ciascun hub - nei giorni di mercoledì/sabato/domenica con interventi di circa un'ora al mattino o al pomeriggio. "La modalità con cui ci presenteremo e leggeremo mi sento di ricordare - afferma Manuela Gori che sta coordinando i lettori - che non sarà performance con auditorio, ma avrà l'obiettivo quasi di creare delle "relazioni poetiche" con le persone che via via passeranno nella sala di attesa, in un raggio limitato dato il distanziamento e le mascherine obbligatorie per tutti. Potrebbe risultarci utile spostarci nell'ambiente avvicinandoci a chi entra e andrà a sedersi, possibilmente prima che "metta mano al cellulare". La difficoltà sarà proprio questa, ma siamo certi che chi sarà disposto all'ascolto lo farà con piacere e anche con sorpresa: un'occasione forse unica per molti dopo gli anni della scuola! Proprio per questo abbiamo proposto di lasciare alla cura di autori e lettori le modalità di "approccio poetico" che più sentono nelle loro corde per entrare in contatto con chi ascolterà". Ci teniamo a specificare che durante la permanenza - sottolinea Claudio Venturelli - saranno liberi di leggere dal libro MOMENTI SOSPESI, sottolineandone la finalità a scopo benefico pro "umanizzazione" delle cure, ma anche di proporre altre poesie del proprio repertorio o recitarne altre di autori locali, sia in italiano che in dialetto, con lo scopo di rendere davvero piacevoli con pillole di poesia quei momenti sospesi nell'attesa. Il pubblico cambia continuamente ( zona attesa 15 minuti ) quindi sarà anche possibile ripetere quelle scelte, in base alla risposta che riceveranno o prendersi il tempo per consegnare un libro a chi vorrà contribuire con l'acquisto". "Con grande entusiasmo abbiamo accolta la proposta di questi volontari, ai quali va un ringraziamento sentito da parte di tutta la drezione aziendale - ha sottolineato la Dott.ssa Paola Ceccarelli, Direttrice infermieristica e tecnica , perchè iniziative solidali come questa coniugano concetti fondamentali della cura e della cultura formando un unicum con il principio di umanizzazione delle cure.

Il libro Momenti Sospesi è nato infatti con lo scopo benefico di sostenere l’ospedale “Bufalini” di Cesena . Raccolta di poesie e racconti ai tempi del Covid-19” (InEdit edizioni, 2020), a cura di Claudio Venturelli e Manuela Gori, con la prefazione scritta dal Sindaco Enzo Lattuca. Vera e propria antologia, il volume racchiude testi scritti durante la prima fase dell’emergenza sanitaria CoViD-19 da trentatré poetesse e poeti, autrici e autori conosciuti e sconosciuti, di età, professioni e mestieri molto diversi, tra cui insegnanti, studenti e medici ispirati da e in questo tempo sospeso. Il progetto ‘Tratti d’inchiostro’ racchiude poesie in italiano, in dialetto, monologhi, brevi brani, riflessioni, semplici pensieri, un esperimento di scrittura creativa sui social e illustrazioni che concorrono al percorso universitario di una giovane artista. Ognuno ha contribuito a questa raccolta con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare a sostegno delle attività dell'Ospedale Bufalini di Cesena. Il progetto editoriale, coordinato dall’entomologo dell’Ausl Romagna Claudio Venturelli, è stato realizzato a titolo gratuito dall'editore, che si è fatto carico delle spese di stampa della prima tiratura e ha previsto, oltre che il contributo dei testi di autori vari, anche le illustrazioni grafiche di Gaia Venturelli. Hanno collaborato Amici Mario, Babbini Loris, Balbi Tommaso, Balzani Beatrice, Borgini Germana, Brunelli Laura, Campitelli Denis, Casadei Daniele, Donini Laura, Fabbri Lidiana, Facciani Tonina, Farabegoli Andrea, Gabellini Francesco, Gasperini Antonio, Giorgi Omero, Gobbi Francesco, Golloberda Fadiola, Gori Gianfranco Miro, Gori Manuela, Magnani Giorgio, Maraldi Maurizio, Martelli Loris, Mini Stefano, Miserocchi Paolo, Molari Fabio, Montevecchi Lisa, Morrone Vincenzo, Neri Costanza, Papi Angelo, Paris Pietro, Valeri Walter, Venturelli Claudio, Vergoni Gilberto.

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