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"Data mi fu Soave Medicina": un volume che racconta l'ospedale di Ravenna nell'emegenza Covid

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La locandina dell'evento La locandina dell'evento

Si è svolta questa mattina, presso l'Ospedale di Ravenna una conferenza stampa per presentate il volume "Data mi fu Soave Medicina" ad alcuni eventi legati al lilbro stesso e più in generale pensati in un'ottica di umanizzazione delle cure. Erano presenti l'autore del libro, il reporter Giampiero Corelli, l'editore Danilo Montanari, il persidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giuseppe Alfieri, il Soprintendente di Ravenna Festival Antonio De Rosa, il direttore medico di presidio ospedaliero di Ravenna Paolo Tarlazzi, la sua collaboratrice Patrizia Baratoni.

 

Il volume è un'opera fotografica realizzata da Corelli, con la sponsorizzazione della Fondazione e in collaborazione col Presidio Ospedaliero e col patrocinio del Comune di Ravenna, realizzata nel periodo del Covid. Sarà presentato ufficialmente mercoledì 22 alle ore 18, presso l'ingresso storico dell'Ospedale (via Missiroli 10) con un evento che si concluderà con una esibizione del Gruppo da Camera dell'Orchestra giovanile "Luigi Cherubini", nell'ambito della Rassegna "La musica senza barriere 2020".

 

Inoltre le foto saranno oggetto di una mostra che si terrà presso Palazzo Rasponi delle Teste dal primo al 20 settembre prossimi. Questo grazie al patrocinio del Comune, il cui assessore alla Cultura, Elsa Signorino, non potendo partecipare alla conferenza stampa di stamane ha inviato un suo messaggio in cui, oltre ad esprimere apprezzamento per l'iniziativa, ha ricordato come contibuisca ad evidenziare l'importanza del Sistema Sanitario Nazionale e del diritto alla salute per tutti, sancito dalla Costituzione, soprattutto in momenti difficili come quelli dell'emergenza covid.

 

Concetto espresso anche da Corelli stesso: "E' stato un momento difficile, per certi versi buio, e per questo ho voluto ritrarre i professionisti e gli opeatori ospedalieri anche con una candela, come a rappresentare uno spiraglio di luce nel buio". L'editore Montanari ha evidenziato come nelle opere di Corelli sussista sempre un aspetto sociale, oltre che artistico, così come De Rosa, il quale ha ricordato la valenza, anche sociale, del fare musica, in particolare da parte dell'Orchestra giovanile "Luigi Cherubini": "Un gruppo di giovani molto valido, che, ad esempio, è andata a suonare, sempre in condizioni di sicurezza, per gli anziani ospiti delle case di riposo. La musica è una medicina per l'anima".

Il presidente della Fondazione Alfieri si è detto soddisfatto di aver accettato l'idea dei realizzare il libro: "A mio parere Corelli è un vero artista, e ho apprezzato questo omaggio al personale sanitario che in quel periodo molto duro si è distinto nell'assistenza del prossimo".

Il dottor Tarlazzi ha concluso sottolineando come "quest'opera è una testimonianza dei risultati che si sono raggiunti in ospedale, e in città, in un momento difficile. Ne siamo molto orgogliosi e suscita in noi commozione".

In allegato un documento con il razionale del progetto.