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Articoli filtrati per data: Febbraio 2017

Come vivere dopo l’infarto: potrò tornare come prima?

Programma educazionale rivolto ai cittadini forlivesi con malattia coronarica

Ogni anno, all’ospedale di Forlì, arrivano in media 400 pazienti colpiti da infarto.

Quali stili di vita devono e possono adottare dopo questo evento? Possono tornare a fare sport? Cosa possono mangiare? Possono assumere qualunque farmaco?

A queste tante e importanti domande l’Associazione Cardiologica Forlivese, presieduta dal dottor Marcello Galvani, direttore della Unità Operativa di Cardiologia di Forlì,  in collaborazione con la Fondazione Miriam Zito Sacco di Forlì e il patrocinio dell’Ausl Romagna, cercheranno di rispondere non mediante un unico, tradizionale quanto inutile, "incontro con gli esperti", ma con un vero e proprio programma educazionale cui potranno aderire liberamente tutti coloro che hanno vissuto questa esperienza.

" Il programma – spiega il dottor Galvani – ha come scopo quello di favorire la partecipazione attiva del paziente, e dei suoi famigliari, al piano di cura redatto al momento della dimissione dall’Ospedale. A tutti i dimessi dall’ospedale di Forlì viene inviato, ogni tre mesi un invito a partecipare a questa serie di incontri informativi".

"E’ scientificamente dimostrato – prosegue - che, nei mesi e negli anni successivi all’infarto, l’aderenza alle terapie prescritte e l’adozione di un corretto stile di vita riduce al minimo, ovvero a meno del 1% all’anno, la probabilità di nuove ricadute della malattia. Al fine di ottenere questo entusiasmante risultato è però necessario un forte impegno da parte di tutti i protagonisti del processo di cura, paziente, famigliari, operatori sanitari, basato sulla condivisione delle finalità, degli interventi sanitari e della verifica dei risultati di questo confronto."

Il programma è articolato in una serie di riunioni su temi specifici, della durata di due ore circa, in cui medici ed infermieri illustreranno ai partecipanti cos’è l’infarto miocardico, come viene curato e gli stili di vita da adottare dopo l’evento acuto. Naturalmente verrà dato il più ampio spazio alle domande dei partecipanti, che potranno approfondire con gli operatori sanitari i temi trattati.

Programma

Sede: Sala Riunioni Fondazione Cardiologica Sacco, P.zza F.lli Ruffini, 6 Forlì

Sabato 4 marzo 2017 ore 9:30

Cos’è l’infarto miocardico e come viene curato

Sabato 10 marzo 2017 ore 9:30

I farmaci necessari una volta a casa

Sabato 25 marzo 2017 ore 9:30

I corretti stili di vita

Docenti:

Marcello Galvani, Presidente Associazione Cardiologica Forlivese e Direttore UO Cardiologia, Ospedale di Forlì

Donatella Ferrini, Associazione Cardiologica Forlivese

Ottorino Catapano, Responsabile Ambulatorio Coronarico, UO Cardiologia, Ospedale di Forlì

Barbara Forti, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale di Forlì

Caterina Radogna, Infermiera UO Cardiologia,Ospedale di Forlì

Tania Ballestra, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale di Forlì

Meris La Corte, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale di Forlì

 

Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Sig. Patrizia Dall’Agata, disponibile presso l’ Associazione Cardiologica Forlivese dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12, tel. 0543 31787.

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8 Marzo - ore 17.00 -  SALA REFETTORIO MUSEI SAN DOMENICO (Piazza Guido da Montefeltro 12, Forlì)

 
 
In occasione della festa della donna IRST, in collaborazione con Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Terra del Buon Vivere e le associazioni AIL Forlì-Cesena, IOR e LILT Forlì-Cesena presenta il libro “Sentieri di parole”. Il libro è frutto del laboratorio di scrittura espressiva, realizzato dal Servizio di Psiconcologia IRST, al quale hanno partecipato alcune pazienti durante il loro percorso di cura.L'iniziativa vedrà la partecipazione delle attrici Beatrice Buffadini e Mara Moschini che leggeranno alcuni racconti tratti dal libro.Si terrà anche un momento di approfondimento con Dino Amadori e Fabio Falcini sui tumori femminili, l'importanza della prevenzione, la diagnosi precoce e la cura. A seguire, intervento della psiconcologa IRST Tatiana Bertelli che racconterà, insieme ad alcune pazienti, l'esperienza e l'importanza del progetto di umanizzazione "Laboratorio di scrittura".Intrattenimento musicale con le Croque Madame.Ingresso libero; il ricavato della vendita del libro andrà a sostenere i progetti di umanizzazione IRST.
 
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Matteo ha 10 anni e ama il calcio. Il suo sogno è fare l'allenatore e lo insegue tanto da diventare il mister di una squadra di suoi coetanei. La distrofia muscolare di Duchenne non può fermarlo, e anche se non riesce a correre con le sue gambe, può farlo con la logica, la tattica e la capacità di relazione.

È lui, con la sua storia simbolo di quelle di altri bambini, il protagonista dello spot per una nuova campagna di raccolta fondi promossa da Parent Project onlus, l'associazione di genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker. fino al 6 marzo sarà possibile donare 2 o 5 euro mandando un sms al numero 45519 o effettuando una chiamata da rete fissa. La campagna si chiama proprio "L'esordio di Matteo" e 'capovolge' il concetto di esordio: nel descrivere la malattia, l'espressione "ad esordio precoce" assume infatti generalmente una connotazione negativa - come spiega in una nota Parent Project Onlus -. Nel caso della storia di Matteo e di ogni bambino affetto dalla distrofia di Duchenne, vuole invece rappresentare il principio di un sogno". Il ricavato dell'iniziativa andrà a finanziare uno studio osservazionale sugli aspetti nutrizionali e metabolici nei pazienti italiani con distrofia muscolare di Duchenne coordinato dall'ICANS della Università degli Studi di Milano in collaborazione con l'Istituto Neurologico Besta e con il Servizio di Nutrizione dell'Ospedale Bufalini di Cesena.

Il miglioramento della gestione degli aspetti nutrizionali nei bambini e negli adulti affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker è un ambito ancora poco esplorato, ma che offre importanti opportunità di miglioramento di salute e qualità di vita. Alcuni aspetti devono essere chiariti per evitare, ad esempio, l'insorgenza di obesità nei pazienti più giovani e di malnutrizione negli stadi avanzati della malattia.

scarica la Locandina della campagna

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Nel pomeriggio di domenica 19 febbraio è stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Bufalini di Cesena un bambino con una sospetta meningite.

Le analisi di laboratorio eseguite sul sangue del paziente hanno consentito di identificare nel liquor il meningococco di tipo C.

Il meningococco è un batterio che generalmente si localizza a livello della gola senza determinare alcun tipo di disturbo e solo raramente, in persone che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, causa delle malattie importanti quali la setticemia o la meningite.

L’infezione si trasmette attraverso le goccioline di saliva a seguito di contatti interpersonali ravvicinati e prolungati e il tempo di incubazione della malattia è di norma di 3-4 giorni, anche se può variare da due a dieci giorni.

Per interrompere la circolazione del meningococco ed impedire la comparsa di ulteriori casi di malattia, è necessario che i familiari e le persone che hanno avuto contatti stretti con l’ammalato nei dieci giorni precedenti la comparsa dei sintomi vengano sottoposti ad una profilassi antibiotica per via orale con lo scopo di bonificare eventuali portatori del germe.

A questo scopo tra il pomeriggio di domenica e la mattinata di lunedì 20 è stata consegnata la profilassi antibiotica ai contatti stretti rappresentati dai familiari ed a coloro che avevano frequentato il bambino nei 10 giorni precedenti per un totale di 34 persone tra famigliari e amici.

Il bambino non frequenta nessuna collettività.

Il meningococco C è uno dei ceppi contenuti nel vaccino antimeningococcico tetravalente che viene offerto ai bambini tra il 13° e 15° mese. Il bambino, che aveva appena compiuto l’anno di età, non era ancora vaccinato per ragioni anagrafiche.

Le condizioni di salute del piccolo sono migliorate e sarà quindi trasferito dalla Terapia Intensiva al reparto di Pediatria

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Ancora grande successo di "pubblico" per il secondo appuntamento del progetto Letture a voce alta nell'ospedale di Forlì promosso dalla scuola elementare "Duilio Peroni" di Vecchiazzano e dal gruppo Ausl Romagna Cultura. Ospite d'eccezione Manuela Badocco,  forlivese autrice di libri per bambini e bibliotecaria in pensione, che ha letto alcuni brani  scelti proprio per i piccoli lettori.

"La lettura a voce alta è una pratica da diffondere - ribadisce Lara Verni, insegnante e promotrice dell'iniziativa, insieme anche al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 7 di  Forlì, professor Luigi Abbate - Avvicina al mondo della lettura non solo i bambini, ma anche gli adulti che con i libri non hanno instaurato un rapporto proficuo. Inoltre si propone anche ai cosiddetti lettori forti, che in questo modo hanno la possibilità di entrare in contatto con il testo scritto con modalità diverse da quelle abituali; le letture a voce alta infatti permettono di con-dividere l’esperienza e il piacere della narrazione".

"Qualche settimana fa - ha detto la maestra Verni, introducendo le letture dei bambini - sulla stampa nazionale ha destato scalpore la lettera del “Gruppo di Firenze” che, indirizzata al nostro Parlamento e sottoscritta da più di 600 docenti universitari, segnalava come “molti ragazzi, alla fine del percorso scolastico, scrivano male in italiano, leggano poco e fatichino ad esprimersi oralmente”. Ribadivano poi che “abbiamo bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né il generoso impegno di tanti validissimi insegnanti, né l’acquisizione di nuove tecnologie saranno sufficienti…Noi crediamo che anche queste nostre “Letture a voce alta” si possano intendere come un ponte tra l’individuo e la letteratura, e quindi siano una piccola, ma significativa risposta, alla lettera che tra i firmatari annovera tra gli altri il filosofo Massimo Cacciari, il pedagogista Benedetto Vertecchi e il celebre sociologo Ilvo Diamanti."

Nel secondo appuntamento, a cui studenti e docenti hanno dato il nome “C’era una volta il lupo”, i  giovani lettori si sono cimentati in una serie di brani che vedevano proprio il lupo come protagonista e hanno letto anche una filastrocca  scritta da loro sui grandi cambiamenti che la società sta attraversando.

"Il lupo e il bosco in cui vive - ha spiegato ancora la maestra Verni - hanno rappresentato per secoli il luogo di cui bisognava avere paura: lì la nostra vita era in messa in serio pericolo e lì dimorava il più cattivo fra i cattivi: il lupo ! Oggi le cose sono proprio cambiate: è il lupo che si trova in pericolo di vita; il posto di cui i bambini devono avere timore è la città nella quale si aggirano ceffi malintenzionati e il bosco, pensate un po’, è diventato il luogo in cui entrare in contatto con la natura e rilassarsi…!"

I giovani lettori che oggi hanno animato l' iniziativa  sono stati : Sarah Fantinelli, Nicola Panzavolta, Melissa Tesei, Arianna Petrini, Nicola Gianni, Riccardo Sansovini

Prossimo appuntamento  martedi' 28 marzo, sempre nell'atrio del Padiglione Morgagni dell'ospedale di Forlì, alle 9,30.

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Nel loro tempo libero scrivono e portano in scena spettacoli teatrali, frutto di laboratori che allestiscono presso il centro giovani di San Giovanni in Marignano. Spettacoli per grandi e bambini, che fanno ridere, sorridere, ma anche pensare. Una bella e meritoria attività, vocata ai giovani, quella svolta dall’associazione “Alternoteca”, sempre di San Giovanni. E che per di più è anche benefica. Il ricavato dell’ultimo spettacolo teatrale, portato in scena nei mesi scorsi da “Alternoteca”, è infatti diventato una donazione di circa 500 euro a favore dell’Ospedale "Infermi".

La simbolica consegna è avvenuta nei giorni scorsi, alla presenza dei ragazzi dell’associazione e dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Giovanni in Marignano Michela Bertuccioli.

“Siamo felici che il ricavato di questa nostra attività sia finalizzato ad un reparto che eroga cure così importanti – commenta Nicola Pagliarani, dell’associazione “Alternoteca” e regista degli spettacoli teatrali – e anche in futuro, con lo stesso entusiasmo, continueremo a cimentarci in laboratori teatrali innovativi e a dare il nostro contributo per progetti positivi a favore della cittadinanza”.

“Il Comune di San Giovanni – aggiunge l’assessore Bertuccioli – è felice di dare sostegno ad esperienze positive come ‘Alternoteca’ e Centro Giovani, e siamo convinti che questo impegno congiunto continuerà a dare, in futuro, ancora ottimi risultati”.

E in effetti i ragazzi di “Alternoteca” stanno già mettendo in scena un nuovo spettacolo per la prossima primavera. Le prove, al Centro Giovani, fervono. Tema: ma dopo il “vivranno tutti felici e contenti” cosa succede ai protagonisti delle favole? Un’idea stimolante per uno spettacolo che si annuncia da non perdere. E che magari servirà per qualche altro progetto benefico. Ma di questo – come si dice proprio in qualche favola – ne parleremo la prossima volta…

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Dal pomeriggio di ieri, giovedì 16 febbraio, è ricoverato presso l’ospedale “Infermi” di Rimini un ragazzo di 15 anni d’età che presenta un quadro clinico caratterizzato da una grave sepsi dovuta a infezione da meningococco.

Oltre alla presa in carico del paziente, le cui condizioni sono molto gravi, è stato immediatamente attivato il dipartimento di Sanità Pubblica che, già nella serata di ieri, ha proceduto ad effettuare, in via preventiva, l’indagine epidemiologica che ha portato alla profilassi sui contatti diretti del paziente, come da protocolli clinici. Il meningococco si trasmette infatti solo attraverso le goccioline di saliva a seguito di contatti interpersonali stretti e prolungati.

Oltre ai famigliari sono stati sottoposti a profilassi i compagni e gli insegnanti della classe frequentata e le persone che condividevano con il ragazzo l’attività sportiva, per complessive 160 persone circa. La profilassi non risulta invece utile per chi ha avuto solamente contatti occasionali di breve durata con il caso di malattia nei giorni precedenti la comparsa dei sintomi, tanto più se gli eventuali contatti sono avvenuti in spazi aperti.

Il meningococco è un batterio che generalmente si localizza a livello della gola, senza determinare alcun tipo di disturbo e molto raramente, in individui che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, causa delle malattie importanti quali la meningite o la setticemia.

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Si è svolta qeusta mattina, in varie scuole riminesi, l'emozionante cerimonia del rilascio in cielo dei palloncini bianchi dell'Arop in occasione della "Giornata mondiale contro il cancro infantile", organizzata dall'Arop di Rimini. La cerimonia si è svolta anche al nido interaziendale Belnido, presso l'Ospedale "Infermi" di Rimini dove ha sede un centro di Oncoematologia Pediatrica nell'ambito dell'Unità Operativa di Pediatria.

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L’Azienda USL della Romagna ringrazia Giulia del Cherico e Mattia Follari unitamente alla Compagnia teatrale cesenate “Quinte Strappate” di cui fanno parte, per la donazione di 500 euro a favore della Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Bufalini di Cesena.

La somma è stata ricavata dallo spettacolo “(non) E’ troppo presto. Avventure di bambini nati prima”, nato su iniziativa di Giulia e Mattia, genitori di Leonardo, un bimbo venuto alla luce al Bufalini a sole 28 settimane nell’aprile 2011, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della prematurità e raccogliere fondi a favore del reparto cesenate.

La consegna è avvenuta questa mattina, alle ore 12.30, nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Bufalini, alla presenza di Giulia del Cherico e Mattia Follari, del presidente dell'associazione culturale teatrale "Quinte Strappate" Marco Mancini, del direttore del reparto Augusto Biasini e della coordinatrice infermieristica Francesca Fiuzzi.

“L’associazione culturale teatrale “Quinte Strappate”, che ha prodotto questo spettacolo - ha detto Marco Mancini - è orgogliosa di poter fare questo dono alla Terapia Intensiva Neonatale. L’associazione ci tiene inoltre a ringraziare tutti i soci per il lavoro e grande impegno gratuito, senza i quali niente di tutto questo sarebbe stato possibile. Ci auguriamo che lo spettacolo dia ancora molti frutti, per dare a molto altro pubblico la possibilità di conoscere la realtà della terapia intensiva neonatale”.

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Per un bimbo entrare in un piccolo mondo incantato, in cui alle pareti ci sono quadri e disegni del mare, è ben diverso che entrare in un freddo e bianco ambulatorio medico. E un ambiente più famigliare aiuta anche ad “accettare” meglio le cure, specialmente se qualche volta prevedono un “picco”, o sono per necessità un po’ dolorose.

In quest’ottica la Onlus cesenate “Qualcosa di Grande per i Piccoli” ha realizzato un importante lavoro di decorazione alle pareti della sala d’attesa dell’Ambulatorio di Urgenze Pediatriche dell’Ospedale “Infermi” di Rimini (nell’ambito dell’unità operativa di “Pediatria” diretta dal dottor Gianluca Vergine).

Nei mesi scorsi vari artisti, membri dell’Associazione, hanno dipinto le pareti della sala d’attesa con meravigliose immagini legate all'amore dei piccoli per il mare e il suo mondo, trasformando in una fantasiosa realtà il tempo che i pazienti e le loro famiglia trascorrono aspettando la visita medica.

Lavoro che sabato 7 gennaio scorso è stato inaugurato alla presenza del responsabile della struttura semplice “Urgenze Pediatriche”, dottor Renzo Pini, e con i membri della onlus che hanno anche dato vita a una piccola festa per i bimbi che erano presenti nella struttura, portando un gruppo di simpatici aderenti travestiti da clown e con fisarmonica e tamburello.

Il dottor Pini ha fatto gli onori di casa al vivace gruppo di volontari, portando i ringraziamenti della Ausl Romagna e della Direzione Ospedaliera, con particolare riferimento al fatto che questa realtà di volontariato cesenate ha optato per portare il proprio intervento a Rimini.

L’Associazione “Qualcosa di Grande per i Piccoli”, che ha sede legale a Cesena, (info@qualcosadigrandeperipiccoli.org) ha in programma di donare ulteriori splendide pitture anche per alcune altre sale della struttura.

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