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Articoli filtrati per data: Luglio 2018

Klea è una bimba albanese di quasi 2 anni. E’ arrivata in urgenza dall’Albania all’Ospedale Bufalini di Cesena a maggio, grazie a un intervento umanitario, per curare le gravi ed estese ustioni causate dal rovesciamento di una grossa pentola di latte bollente. La bimba è stata sottoposta ad una serie di delicati interventi chirurgici e trattamenti medici intensivi eseguiti con successo dalle equipè del Centro Grandi Ustionati e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica.

“Al suo arrivo – spiega il dottor Davide Melandri direttore del Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena, –  la piccola presentava una situazione clinica di estrema gravità. Sono stati effettuati diversi interventi chirurgici di ricostruzione della cute ustionata, su più parti del corpo.  “Il buon esito degli interventi  - sottolinea il dottor Melandri - è stato possibile grazie al lavoro di squadra, in particolare con i colleghi neonatologi intensivisti”.“La bimba ora sta bene, - spiega il dottor Marcello Stella direttore dell’unità operativa Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’ospedale Bufalini di Cesena –  dopo un ricovero in Terapia Intensiva Neonatale è stata trasferita in Pediatra e poi dimessa. Dovrà effettuare ancora alcuni trattamenti fisioterapici e una serie di controlli ma presto potrà tornare a casa”.

L’intervento umanitario è stato attivato dall’Ausl della Romagna, con il supporto della Croce Rossa Italiana Comitato di Cesena , e autorizzato dall’Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna in base al Programma assistenziale a fini umanitari

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E' stato nominato il Direttore del Distretto Socio Sanitario di Forlì, è il dottor Stefano Boni. Sostituisce il dottor Lucio Boattini che ha raggiunto il collocamento a riposo. Laureatosi in Medicina all'Università di Parma, dove si è anche Specializzato in Medicina Interna, già responsabile, dal 2012, della Struttura Semplice Dipartimentale di Cure primarie di Forlì e Direttore facente funzione dell'Unità Operativa Attività Sanitaria di Cure Primarie, il dottor Boni ha lavorato per molti anni come geriatra nell'AUSL di Ravenna. E’ stato membro della task force che si è occupata della riconversione dell’Ospedale di Forlimpopoli nell'attuale, apprezzatissima, Casa della Salute di Forlimpopoli e della creazione di letti di degenza territoriale ed Ospedale di Comunità (OsCo) a livello distrettuale. Ha gestito, per la parte inerente le Cure Primarie, la realizzazione delle Case della Salute di Meldola, Rocca San Casciano e la trasformazione del Country Hospital di Modigliana in Ospedale di Comunità.

Si è occupato della organizzazione di ambulatori territoriali per la cronicità e ha partecipato alla stesura di accordi territoriali per la medicina generale e la specialistica ambulatoriale. E' membro del gruppo operativo regionale del Progetto “Lettura integrata del rischio cardiovascolare nelle Case della Salute” e del gruppo operativo regionale per l’applicazione del progetto regionale “Organizzare e realizzare interventi di medicina di iniziativa per cittadini identificati come fragili”. E' referente per la Regione Emilia-Romagna del Piano Regionale della prevenzione “Setting 6” e referente per l’AUSL della Romagna dello stesso setting del piano attuativo locale (PLA) del piano regionale della prevenzione.

“Attraverso questa nomina – commenta il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini – abbiamo inteso dare continuità all’azione di governano nella medicina del territorio, con un professionista dal profilo e dalle esperienze lavorative vocate proprio a questi aspetti, in modo da continuare l’ottimo lavoro svolto dal dottor Lucio Boattini, che ringraziamo per quanto fatto”.

“Si tratta di una nomina che conferma, in continuità con la precedente e proficua esperienza, l'importanza di mantenere e rafforzare un rapporto di dialogo e di confronto con i territori e, dunque, con gli amministratori locali – dichiarano il Sindaco di Forlì Davide Drei e il Presidente del Comitato di Distretto Socio Sanitario di Forlì Raoul Mosconi -, in linea con l'esigenza di condividere un programma di lavoro distrettuale che assicuri l'efficacia delle cure e dell'assistenza, valorizzando la collaborazione con i medici di Medicina Generale e i pediatri di libera scelta, attraverso il coinvolgimento delle piattaforme amministrative e dei Dipartimenti dell'Azienda USL della Romagna, in particolare dei Dipartimenti di Cure primarie e di Salute mentale”. "Sarà necessario - proseguono - che il Direttore di Distretto operi in relazione diretta e collaborazione con i Sindaci dei 15 Comuni che all'unanimità hanno espresso parere favorevole alla nomina, condividendo un piano di lavoro che abbia fra i suoi primi obiettivi la realizzazione su tutto il territorio dei Nuclei di Cure Primarie e delle Case della Salute e di percorsi ospedale-territorio che garantiscano ai cittadini la continuità assistenziale, monitorando e proseguendo l’opera di riduzione dei tempi di attesa per l'accesso al sistema dei servizi socio sanitari e sanitari”.

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Due console PlayStation con venti videogiochi per allietare la permanenza dei bambini ricoverati in Pediatria. Sono stati donati ieri da Nicolò Bertaccini, ravennate, coautore del libro di favole “Le fiabe dei motociclisti” volume III, la cui vendita è finalizzata all’acquisto di playstation da donare ai reparti pediatrici di diversi ospedali italiani.

“E’ un progetto che parte da lontano – racconta Bertaccini – al quale ho iniziato a partecipare per la passione che ho per le ‘due ruote’ e che ho cercato di coniugare con l’impegno a favore dei bambini, che già esercitavo essendo un ‘lettore volontario’ del progetto ‘Nati per leggere’. L'ideatore è Ernest Pozzali, poi io sono ‘salito in corsa’ per questo terzo volume mentre lui sono ormai anni che dedica tempo e impegno a questo progetto. Tant’è vero che a livello nazionale abbiamo già donato circa 200 play station. E la cosa bella è che quando ho detto ad alcuni conoscenti che facevo questa cosa, ognuno ha dato un suo contributo e per questo i giochi donati sono stati più numerosi di quelli previsti inizialmente”.

Una piccola gara di solidarietà insomma, per la quale arrivano i ringraziamenti della direzione medica ospedaliera e del reparto, nelle persone del dottor Paolo Tarlazzi e del dottor Federico Marchetti (Direttore dell’unità operativa di “Pediatria e Neonatologi” del “Santa Maria delle Croci”) che ieri, insieme ad altro personale di reparto, hanno ricevuto la donazione da Bertaccini.

“Ringrazio, a nome di tutta l’equipé – ha affermato il dottor Marchetti – per questo generoso dono che renderà più confortevole il ricovero dei bambini in ospedale. Nelle stanze abbiamo televisori predisposti per essere collegati alle play station e più in generale cerchiamo di porre la massima attenzione all’accoglienza dei nostri piccoli pazienti”.

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Una storia commovente quella che riguarda 10 cuccioli di cane abbandonati ieri presso il canile comunale di Riccione, ma che nelle ore successive hanno “ritrovato” la loro mamma, grazie agli operatori dell’Unità operativa “Sanità Animale” di Rimini dell’Ausl Romagna (diretta dal dottor Roberto Angelini). Storia che però poteva anche finire male poiché i cuccioli non si sono nutriti finchè gli operatori non hanno avvicinato loro la cagna che subito hanno riconosciuto come madre.

Procedendo con ordine. Nella mattinata di ieri il personale del Canile di Riccione ha ritrovato sulla propria porta un contenitore con i 10 cuccioli nati da pochi giorni. Subito ha attivato il servizio Ausl ed è stato fatto un tentativo per nutrirli, ma i cagnetti hanno rifiutato il cibo. A quell’età infatti gli animali raramente si nutrono se non direttamente dalle mammelle delle proprie madri.

Personale del servizio veterinario, visto il rischio per la vita dei piccoli, ha iniziato con urgenza, in collaborazione con gli operatori del canile, le indagini indirizzandosi verso zone e soggetti già costantemente monitorati e vigilati, in seguito a ripetuti episodi di inosservanza delle norme sulla detenzione di animali d'affezione. Nella tarda mattinata di ieri, a San Giovanni in Marignano, è stata trovata una cagna che vagava a sua volta in stato di abbandono, che a occhio appariva nelle condizioni di aver partorito da poco, e che era priva del microchip di riconoscimento previsto dalla legge. Gli operatori l’hanno recuperata e portata al canile di Riccione: non appena è stata avvicinata ai cuccioli si è posta nella postura per l’allattamento, e i cagnolini si sono attaccati alle mammelle iniziando finalmente a mangiare.

Gli operatori Ausl hanno effettuato un prelievo di sangue dagli animali in modo da accertare in maniera incontrovertibile, grazie ad analisi di laboratorio che però richiederanno qualche giorno, l’effettiva parentela, che però visti i comportamenti è si può dire pressochè certa. Contestualmente la Polizia municipale di San Giovanni in Marignano sta proseguendo le indagini per risalire al proprietario dei cani, per il quale potrebbero ricorrere gli estremi per una denuncia di tipo penale per abbandono di animale.

“Una situazione specifica che si inserisce in un momento particolarmente difficile sul fronte dell’abbandono di cani, che vede l’unità operativa dell’Azienda sanitaria, così come i canili del territorio provinciale e le Amministrazioni comunali, particolarmente in difficoltà per provare a risolvere i problemi continuati ed impellenti” spiega il dottor Angelini.

Plauso all’operazione da parte del sindaco di San Giovanni in Marignano Daniele Morelli: “Un grazie agli operatori dell’unità operativa Sanità animale di Rimini dell’Ausl Romagna e alla nostra Polizia Municipale, una storia a lieto fine, in un momento particolarmente difficile sul fronte dell’abbandono. Abbandonare un animale rappresenta un gesto di inciviltà che spesso può significare la morte dei nostri amici a quattro zampe. Ricordo che l’abbandono di animali è un reato di cui deve rispondere chiunque abbandoni animali domestici. Un animale domestico deve essere considerato un componente della famiglia sempre e per sempre. Aiutiamo insieme a costruire un futuro migliore per i nostri amici a quattro zampe”.

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Il Lions Club Forlì Host ha donato all’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì un ottotipo per la misurazione e valutazione della vista.La consegna ufficiale della nuova strumentazione, del valore di 500 euro, è avvenuta martedì 24 luglio, in reparto, alla presenza dei rappresentanti del Lions Club Forlì Host Andrea Mariotti, Paolo Talamonti e Gabriele Zelli. Il direttore dell’Unità Operativa dottor Giacomo Costa, il dottor Claudio Tonelli e la caposala Manuela Bacchilega, a nome della Direzione Aziendale e di tutta l’equipé, hanno ringraziato il Lions Club Forlì Host per la generosa donazione.

Il test utilizzato per la valutazione dell’acuità visiva a distanza prossimale fa parte della serie di tabelle ottotipiche “Lea Symbols” sviluppate da Lea Hyvärinen (1976); si tratta di ottotipi con quattro forme (cerchio, quadrato, casa, mela) semplici e di facile identificazione utilizzabili da bambini in età pre-verbale con lo scopo di identificare precocemente i soggetti strabici o ambliopi a rischio di non sviluppare una acuità visiva “normale”. Questa donazione contribuisce a completare la strumentazione dell’unità operativa oculistica forlivese da sempre attenta alle problematiche di salute delle fasce d’età più deboli della popolazione.

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Unione d’intenti per un'efficace lotta al commercio clandestino di cani, ma anche a rendere possibile una successiva adeguata sistemazione agli animali sequestrati in seguito alle attività di Vigilanza ed Ispezione svolta da tutti gli organi deputati al controllo. In un breve lasso di tempo oltre ai continui rinvenimenti di animali bisognosi di cure, per il servizio veterinario si è venuta a creare una situazione di difficile gestione visti i due interventi svolti in collaborazione con i Carabinieri di Rimini che ha portato a porre sotto sequestro 22 cani, un maiale e una tartaruga, e a dover trovare una soluzione per altri 24 cani che sono stati oggetto di rinuncia di proprietà ed abbandono  nel comune di  Montescudo-Montecolombo.

Animali per i quali il personale dell’Unità Operativa “Sanità Animale di Rimini” dell’Ausl ha provveduto ad individuare, con estrema difficoltà per la saturazione dei posti disponibili nei canili provinciali, sistemazioni adeguate, anche in collaborazione con associazioni di volontariato legate alla tutela animale.

In particolare, per quanto attiene ai cani, il servizio veterinario sta partecipando alle indagini relative all’utilizzo che ne veniva fatto. Di essi, 2 sono sottoposti a sequestro di tipo penale per maltrattamenti (il taglio degli orecchi non consentito), degli altri 20, sottoposti a sequestro amministrativo, 4 presentavano certificati di dubbia provenienza, altro ambito su cui si rende necessario un approfondimento d’indagine. Ad accentuare l’attenzione che va dedicata agli animali, il fatto che vi siano alcune femmine probabilmente in stato di gravidanza, e che si tratta di cani predisposti e preparati per il combattimento, il che richiede che siano mantenuti in box separati.

Anche per la tartaruga ed il maiale non era presente la necessaria documentazione e quest’ultimo era tenuto in condizioni non idonee. Sul posto erano, infine, presenti farmaci veterinari senza le necessarie autorizzazioni e certificazioni.

Sull’intera questione, ma anche in vista di nuovi casi analoghi che possano presentarsi, il servizio veterinario ha convocato, presso la sede Ausl di Rimini, una riunione con l’Amministrazione Comunale, i gestori e le direzioni dei canili,  più altri soggetti aventi titolo sul tema dei pets, al fine di individuare sinergie ed una comune linea di intervento mirata a reprimere, ma anche disincentivare con forza, situazioni come quella smantellata pochi giorni fa.

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Giovedì 26 luglio l’USD SAN MARCO Cesena organizza ‘Camminiamo insieme”, camminata non competitiva e solidale di 8 chilometri, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna – Gruppo Amrer Cesena per l’acquisto di un Capillaroscopio, strumento per la diagnosi preventiva delle malattie reumatiche, da donare al Servizio di Reumatologia dell’ospedale Bufalini.

Il ritrovo per grandi e piccini è alle ore 20.15 davanti al Conad di Case Finali. L’iniziativa si concluderà al campo sportivo della Parrocchia  di Case Finali con un ‘Pasta Party’ sotto le stelle. Per partecipare all’iniziativa è richiesto un contributo di 5 euro. Gratuito per i ragazzi fino ai 14 anni di età.

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Quando le oncologie del territorio romagnolo chiamano, l’Istituto Oncologico Romagnolo risponde: e il 19 luglio 2018 una delegazione dello IOR è giunta presso l’Ospedale Infermi di Rimini per consegnare alla Breast Unit coordinata dal dottor Lorenzo Menghini il nuovo ecotomografo Aplio 500, una strumentazione all’avanguardia del valore di 56.730 euro che permetterà ai professionisti della Senologia diagnosi sempre più precise e tempestive per le pazienti del territorio colpite da carcinoma alla mammella. Stamane il simbolico taglio del nastro coi vertici di Ior e Ausl, col direttore medico dei presidi sanitari riminesi dottor Romeo Giannei e col personale di reparto.

L’importanza di individuare precocemente una neoplasia è ormai cosa nota in oncologia, come spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi. “Lesioni molto piccole comportano probabilità di guarigione molto più alte e, soprattutto, un percorso terapeutico molto meno invasivo. Solitamente per questo tipo di patologie è sufficiente una quadrantectomia, intervento chirurgico meno radicale della mastectomia, che prevede una successiva ricostruzione con tempi di risoluzione maggiormente dilatati. Inoltre, più piccola la lesione, minore la probabilità di doversi sottoporre a sessioni di chemioterapia post-intervento. Insomma, da una diagnosi precoce ne beneficia non solo l’aspettativa di vita, ma anche la qualità di vita della paziente: un aspetto non certo secondario. L’ecotomografo Aplio 500 donato dall’Istituto Oncologico Romagnolo va quindi ad aggiungere l’eccellenza di una strumentazione di ultima generazione a un servizio, quello offerto dalla Breast Unit di Rimini, già ben strutturato e attestato su alti livelli: una conferma in più di quanto il motto attorno a cui lo IOR ha incentrato tutta la propria attività, “vicino a chi soffre, insieme a chi cura”, sia quanto mai vissuto come un imperativo concreto.”

“Eseguiamo qualcosa come 20 mila ecografie, 1.000 biopsie ecoguidate, 700 agoaspirati l’anno – spiega il dottor Menghini –, diagnosticando circa 400 casi di tumore al seno. Sul territorio a cui ci rivolgiamo vi sono circa 140mila donne dai 25 anni in su che ormai conoscono a menadito il numero del nostro call center dedicato, 0541/707070, da chiamare in caso di approfondimenti diagnostici o consulenze senologiche. Di queste, 65 mila sono in fascia di screening, tra i 45 e i 74 anni. Questi numeri fanno ben capire la mole di lavoro che il nostro servizio produce: d’altronde Rimini è solo il centro principale, ma abbiamo anche due sedi distaccate a Novafeltria e Cattolica; il centro riminese si avvale, inoltre, del prestigioso riconoscimento Eusoma che denota alta qualità delle cure. Per questo motivo la donazione ricevuta dall’Istituto Oncologico Romagnolo è tanto preziosa, impattando su numeri così elevati: il ringraziamento dei professionisti che potranno usufruire del nuovo macchinario è probabilmente ben poca cosa in confronto a quello delle donne del nostro territorio, a cui potremo riscontrare anche lesioni di pochi millimetri e asintomatiche prima che si trasformino in un problema ben più serio”.

Le prestazioni e l’efficacia dell’ecografia quale strumento diagnostico e di prevenzione risiedono certamente nell’abilità dell’operatore e del tecnico che la utilizzano, ma anche nella precisione della macchina utilizzata, e per questo poter disporre di un macchinario al top di gamma rende il servizio ancora più all’avanguardia nella lotta contro la neoplasia mammaria. Occorre tener conto che questa strumentazione non servirà solamente per effettuare esami strumentali, ma permetterà di effettuare biopsie e agoaspirati in ecoguida anche su lesioni di pochi millimetri.

“La collaborazione con la società civile e col mondo associativo e del volontariato per l’offerta di servizi clinici e sanitari sempre all’avanguardia è un orientamento molto seguito da questa Direzione Generale – premette il dottor Marcello Tonini, direttore generale Ausl Romagna -. Lo Ior, per storia e per presenza sul territorio, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la nostra Azienda che, tra l’altro, sta alacremente lavorando con tutti i soggetti interessati, per la costruzione della rete oncologica romagnola, basata su collaborazioni e sinergie nell’ottica di rispondere, nella maniera e con le forme più adatte alle varie circostanze, alle necessità di presa in carico dei cittadini. Dovuti i ringraziamenti allo Ior per questa ulteriore, importante donazione, rispetto alla quale, come nostra consuetudine, ci impegniamo all’utilizzo più efficiente possibile e a rendicontare in merito ai donatori”.

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Grazie al prezioso contributo di diversi gruppi di donatori, singoli e associati, le Terapie Intensive Neonatali degli ospedali di Cesena e Rimini potranno presto dotarsi di una nuova apparecchiatura, la Ret-Cam, indispensabile per la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo della grave retinopatia alla quale in alcuni casi possono andare incontro i neonati prematuri.

Sono stati complessivamente donati 40.000 euro, grazie a numerose iniziative benefiche promosse in questi mesi con l’obiettivo comune di raccogliere fondi da destinare all’acquisto di questa importante attrezzatura. Nello specifico, il Lions Club “Forlì Cesena Terre di Romagna” ha devoluto alla causa 32 mila euro raccolti attraverso la produzione e la vendita di un calendario per l’anno 2018 nell’ambito del progetto ‘Una foto per la vi(s)ta’ promosso da Massimo Petrini, titolare dell’Agenzia Private Mediolanum Banca di Forlì. A questa somma si aggiungono altri 9 mila euro circa generosamente devoluti da privati cittadini  (1.100 euro) e altre realtà del territorio, tra cui l’Associazione Valori e Libertà (4500 euro), l’Accademia del ricamo (1600 euro) e l’Associazione Liberamente (1634 euro).

La cerimonia di consegna di parte delle somme raccolte è avvenuta oggi al Bufalini, dove erano presenti oltre ai Presidenti del LIONS Club di Forlì-Cesena 2017-2018 Elisabetta Scozzoli, anche coordinatore di zona, e Massimiliano Montalti, Massimo Petrini titolare dell’Agenzia Mediolanum Banca di Forlì, Lucia Maccagnino Presidente dell’Associazione cesenate Valori e Libertà e in rappresentanza dell’Azienda Sanitaria il direttore del presidio ospedaliero Bufalini Virna Valmori, il direttore del Dipartimento Trasversale Salute Donna Infanzia e Adolescenza di Forlì – Cesena Enrico Valletta, il direttore dell’Unità operativa Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica di Cesena Marcello Stella, il dirigente medico dell’Unità Operativa Oculistica Riccardo Acciarri, la responsabile del Fundraising aziendale Elisabetta Montesi

La direzione dell’Azienda USL della Romagna e tutti i professionisti coinvolti ringraziano i numerosi donatori per il loro prezioso contributo al raggiungimento di questo importante obiettivo, indispensabile per continuare ad assicurare un elevato livello di qualità delle cure in ambito pediatrico.

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Sabato 21 luglio, a Cesena , presso il Magazzino Parallelo in via Genova 70, si svolgerà la decima edizione dell' Emiday, serata benefica dedicata alla memoria di Emiliano Bagnoli, prematuramente scomparso nel 2008. Si esibiranno live: Forty Lights Years, Lewinsky Rods e Leskee Gooda.Durante la serata, che parità alla eoree 20, si alterneranno concerti e  verranno raccolti fondi da destinare al progetto "pediatria a misura di bambino" dell' ospedale Bufalini. Saranno presente il dott. Martino Marsciani della pediatria che illustrerà il progetto e i clown di corsia dell'associazione "l' aquilone di Iqbal" che intratterranno i bambini presenti durante la serata. La serata è aperta a tutti, specialmente alle famiglie con bambini

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