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Articoli filtrati per data: Aprile 2022

 

Si terrà mercoledì 18 maggio, presso il Campus Universitario di Forlì, viale Filippo Corridoni 20, Aula 3, Teaching hub, l’evento formativo dal titolo "Management delle infezioni addominali complesse". Direttori del Corso: prof. Giorgio Ercolani, direttore del Dipartimento Chirurgico di Forlì e docente ordinario dell’Università di Bologna e il dottor Francesco Cristini, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive di Forlì.

“Le infezioni del sito chirurgico – spiega il professor Ercolani - rappresentano un ventaglio di situazioni cliniche classificate in base al livello di coinvolgimento dei tessuti, dalle più superficiali, di gestione più semplice, sino a quelle più profonde che coinvolgono organi e spazi, che per livello di complessità gestionale richiedono spesso un approccio multi-specialistico. Queste infezioni, denominate “infezioni addominali complesse” sono l’argomento trattato nell’ambito di questo convegno.

In generale le infezioni del sito chirurgico hanno incidenza tra l’8 e il 16% a seconda del tipo di intervento, più bassa per interventi puliti come le resezioni epatiche, maggiore negli interventi di chirurgia colo-rettale. Esse sono causa di un significativo prolungamento della degenza post-operatoria, che spesso raddoppia rispetto alle degenze dei pazienti che non si complicano con infezione e che si correla anche ad un aumento dei costi. Negli USA, dove sono molto attenti all’aspetto economico delle cure, è stato calcolato un incremento dei costi di circa 20.000 dollari per ogni paziente con infezione post-chirurgica, ed un aumento delle complicanze e della mortalità operatoria, che si stima passi dal 1-3% nei pazienti non complicati ad una mortalità superiore al 10% per i pazienti con infezioni post-operatoria.”

“Le infezioni addominali “complesse” – chiarisce il dottor Cristini - rappresentano l’ambito infettivologico multidisciplinare per antonomasia. Poche altre condizioni di infezione sono altrettanto rappresentative della necessità di approccio combinato ad opera di diversi professionisti. Se la maggior parte delle patologie da infezione vedono nella corretta terapia antibiotica il momento gestionale fondamentale e spesso esclusivo, nelle infezioni addominali complesse si associa il tassello fondamentale del cosiddetto controllo della fonte di infezione, operativamente a carico di chirurghi o altri professionisti che possono intervenire con metodiche non chirurgiche. La bonifica del focolaio di infezione intra-addominale è infatti elemento imprescindibile per la prognosi del paziente.”

Il convegno vuole affrontare la tematica in due sessioni, partendo dagli aspetti generali della patologia nella prima sessione, ossia la diagnosi clinica e microbiologica e la complessità dell’approccio terapeutico antibiotico, fino ad approfondire le tematiche più specifiche del controllo chirurgico ed interventistico della fonte di infezione addominale nella seconda sessione. Una faculty di grande spessore (vedi programma in allegato) ha accettato l’invito dei responsabili dell’evento a partecipare in qualità di relatori, per approfondire un tema clinico sempre attuale, difficile ed in evoluzione, caratterizzato da complessità gestionali sfidanti, in cui i patogeni multiresistenti, l’utilizzo ragionato e moderno degli antibiotici e l’evoluzione delle tecniche operative rappresentano gli elementi fondamentali passati in rassegna. Segreteria scientifica: Davide Cavaliere, Carlo Alberto Pacilio, Raffaella Signani.

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Nella Forlì del XIV secolo, uno dei più importanti luoghi di assistenza della città era l’hospitale Domus Dei, chiamato anche Hospitale della Ca’di Dio che, al termine del processo di unificazione con gli istituti minori (1541), trasformò la sua denominazione in “Spedale Maggiore”.

Nel primo decennio del Settecento, grazie a vari lasciti testamentari fu possibile costruire un nuovo Ospedale, più funzionale, su progetto dell’Arch. Giuseppe Merenda.

Del progetto originario della Nuova Casa di Dio ci resta un modello in noce, molto dettagliato: l’edificio, apribile a metà, ci permette di comprendere la gestione degli spazi dedicati all’assistenza dei malati.

Scomparso Giuseppe Merenda, nel 1767, i Curatori dell’Ospedale scelsero per la realizzazione dell’atrio un progetto in cui prevalevano naturalezza e comodità. Il progetto fu proposto, nel 1778, da Raimondo Compagnini, allievo dei Bibiena.

La facciata dell’edificio, frutto di un importante lascito, manifesta la mentalità del tempo, dove lo spirito di misericordia conviveva con l’esigenza di legare il proprio nome a memoria imperpetua : Domenico Matteucci, nominato per censo “conte palatino” da papa Leone XII nel 1824, decise di lasciare nel 1826 un segno tangibile della propria ricchezza, dando l’impulso alla realizzazione della nuova facciata disegnata da Giuseppe Pani. Il Matteucci dedicò la facciata a Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Filippo De Angelis, vescovo visitatore apostolico.

Come spesso accade la fabbrica non rispondeva alle esigenze della popolazione crescente. Il grande lascito del conte Domenico Gaddi, avvenuto nel 1846, diede la possibilità di commissionare all’ing. Giuseppe Cantoni l’ampliamento e adeguamento dell’ospedale. Purtroppo i lavori non risolsero i gravissimi inconvenienti che furono evidenziati dalle diverse “Relazioni” che richiedevano a gran voce la necessità di “riformare l’Ospedale”.

Nel 1904 la Congregazione di Carità pubblicò un progetto finanziario concreto per la costruzione di un nuovo Ospedale da dedicare ad Aurelio Saffi .

Curiosità: La nuova casa di Dio era stata concepita nella sua fondazione come il più grande edificio del genere dell’intera Romagna: la vicina Faenza costruirà l’Ospedale degli Infermi tra il 1752-1763

Bibliografia:

Sonia Muzzarelli, la cura attraverso l’arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020- patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it

Le pagine di questa rubrica daranno vita ad un nuovo “quaderno”, che andrà ad arricchire la collana “la cura attraverso l’arte”.

Nella Forlì del XIV secolo, uno dei più importanti luoghi di assistenza della città era l’hospitale Domus Dei, chiamato anche Hospitale della Ca’di Dio che, al termine del processo di unificazione con gli istituti minori (1541), trasformò la sua denominazione in “Spedale Maggiore”.

 

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 18 al 24 aprile (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).Nella settimana di riferimento, si sono registrate 7.347 positività (27%) su un totale di 27.175 tamponi (molecolari e antigenici).Rispetto alla settimana scorsa si registra un calo delle nuove positività sia in termini assoluti (- 423) che percentuali.Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in crescita rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 207 pazienti, tra questi 7 sono ricoverati in terapia intensiva.

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Visite guidate del Liceo “Cesare Valgimigli” per il Progetto "Lectiones Novae" dedicato a Maria Ceccarini

Riccione, sabato 30 aprile 2022

Per l’occasione l'Ausl della Romagna ha realizzato un quaderno di storia sanitaria  "La Cura attraverso  l'arte: il patrimonio culturale dell'Ausl della Romagna - L' Ospedale Giovanni Ceccarini in Riccione"

Il Liceo “Cesare-Valgimigli” di Rimini, insieme al Rotary Club Rimini Riviera, invitano a partecipare alle visite guidate ai luoghi di Maria Boorman Ceccarini,  straordinaria benefattrice di Riccione, fondatrice negli ultimi anni dell’Ottocento dell’Ospedale “Giovanni Ceccarini” e del Giardino d’Infanzia “Maria Ceccarini”, istituzioni create a beneficio dei poveri e tuttora esistenti. La generosità e la lungimiranza di Maria Boorman Ceccarini, donna colta e riservata, nata a New York nel 1837 da una ricca famiglia statunitense di solida tradizione filantropica, hanno segnato profondamente la storia di Riccione. Un legame forte, la cui memoria occorre tener viva e raccontare con l’aiuto delle nuove generazioni.

L’iniziativa vanta il patrocinio del Comune di Riccione, che la annovera tra gli eventi del Centenario e la collaborazione dell’Ausl Romagna, proprietaria del Presidio ospedaliero Ceccarini. Nel corso della mattinata sono in programma cinque visite guidate, condotte dagli allievi del Liceo“Cesare-Valgimigli”, della sezione Scienze Umane (3 D e 4 A)e Classico (4D), di cui una in inglese, in omaggio alle origini americane di Maria Boorman Ceccarini. Il progetto è a cura della prof.ssa Michela Cesarini, con la collaborazione delle prof.sseAnnalisa Patrignani, Francesca Canarecci, Federica Tanfani.

L'Ausl della Romagna,  per l'occasione, ha realizzato un quaderno di storia sanitaria  "La Cura attraverso  l'arte: il patrimonio culturale dell'Ausl della Romagna - L' Ospedale Giovanni Ceccarini in Riccione".

 

Orario di partenza delle visite guidate gratuite a prenotazione obbligatoria

9.00

9.40

10.00 (in inglese)

10.20

11.00

Luogo d’incontro: Giardino della Scuola dell’Infanzia “Ceccarini” (via Formia, 2)

Fine del percorso: Palazzo del Turismo (Piazzale V. Ceccarini)

Durata della visita guidata: 2 ore

Si chiede di presentarsi 10 minuti prima dell’orario di inizio della visita guidata.

Prenotazione obbligatoria entro il 29 aprile 2022

Online

http://www.rotaryriminiriviera.org/it/notizie/riccione-i-luoghi-di-maria-boorman-ceccarini_3607.html

E-mail:michela.cesarini.rn@gmail.com 

Telefono 333.7352877

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Il dottor Mattia Altini, direttore sanitario dell'Ausl Romagna è stato confermato presidente della Società Italiana di Leadership e Management in Medicina (Simm) al termine dell’assemblea dei soci. “Si rinnova il mio impegno alla guida della Società Italiana di Leadership e Management in Medicina in un momento di grande transizione per la Sanità italiana – ha affermato Altini – assieme a tutta la squadra renderemo la Simm un interlocutore di valore per il Ssn sui temi della delocalizzazione, digitalizzazione, edilizia sanitaria e partnership pubblico privato, cercando di superare il mito del Pnrr quale soluzione certa. Ringrazio tutti gli associati della Società Italiana di Leadership e Management in Medicina per il lavoro costante a favore del Ssn e dei pazienti, che sono sempre al centro delle attività della Simm”.

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Mercoledì 11 maggio il SERT di Via Orto del Fuoco n °10 sarà chiuso per formazione

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Mappa della salute, benessere della comunità, responsabilità e qualità di vita sono solo alcuni dei temi toccati oggi al corso di “Walking leader” , svoltosi nella suggestiva sala degli Arazzi, nel museo della città di Rimini.  L'evento, organizzato dal servizio di Medicina dello Sport dell’ Ausl della Romagna- ambito di Rimini, con il patrocinio del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita di Alma Mater Studiorum Università di Bologna ed in collaborazione con il Comune di Rimini, ha visto la partecipazione di venti corsisti, tra cui privati cittadini, guide ambientali, educatori, responsabili di enti di promozione sportiva (UISP e CSEN AICS), insegnanti di educazione fisica, di nordic walking e il presidente dell’AVIS comunale, che hanno colto la sfida di creare gruppi di cammino a Rimini. “Gli stili di vita ricoprono un ruolo primario nella nostra salute” ha dichiarato il dott. Tamagnini, direttore del Distretto di Rimini, introducendo il corso “per questo motivo saranno anche oggetto del percorso di partecipazione per definire i contenuti della casa di comunità che verrà realizzata nel comune di Rimini”. “Decidere di cambiare le nostre abitudini ed essere un riferimento per gli altri è una scelta rivoluzionaria” conferma la dott.ssa Raggi, direttore medico del Presidio Ospedaliero, “perché ci porta a migliorare progressivamente il profilo di salute della comunità a cui apparteniamo” “Il valore aggiunto del corso è quello di tradurre nella pratica  il programma PP02 Comunità Attive, applicazione regionale del Piano Nazionale della Prevenzione” evidenzia la dottoressa Stefania Raimondi, medico dello Sport dell’équipe dell’AUSL della Romagna “per questo è necessario creare una rete tra cittadini, Ausl, associazioni e comune che lavori in sinergia perché la salute è un bene comune!” Un ringraziamento particolare va alla Sanità Pubblica dell’AUSL della Romagna, per l’attenzione che pone costantemente ai temi della prevenzione.

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Nel pomeriggio di venerdì 22 aprile, Dirigenti e personale della Formazione di Ausl Romagna hanno accolto gli studenti del Liceo Scientifico “Fulcieri Paolucci di Calboli” presso il Centro di Formazione forlivese, diretto dal dott. Carlo Somenzi.

L’incontro, dedicato agli studenti delle classi della 2° e 3° annualità, si inserisce nel percorso nazionale di “Biologia con curvatura biomedica” e ha come obiettivo di far loro conoscere la realtà sanitaria locale e di dargli la possibilità di esercitarsi nelle tecniche di RCP (Rianimazione Cardio Polmonare), secondo gli standard internazionali. Gli Studenti del Liceo , accompagnati dalla prof.ssa Lundi e dal prof. Rizzoni, sono stati accolti nell’Aula Magna del Centro dalla dott.ssa Sara Emiliani, Responsabile delle Attivita’ Didattiche  Professionalizzanti del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università di Bologna – sede di Forlì, e dalla dott.ssa Barbara Di Stefano della Direzione Infermieristica e Tecnica dell’ambito forlivese. In tale occasione sono stati illustrati il percorso universitario di accesso alla Professione Infermieristica ed i possibili impieghi e prospettive professionali all’interno delle articolazioni dell’AUSL. Successivamente gli studenti hanno affrontato una sessione laboratoriale a gruppi, coordinata dal dott. Stefano Gaetani, anestesista e rianimatore aziendale ed organizzata dalla dott.ssa Barbara Bondi dello stesso centro di formazione. Per circa due ore, i ragazzi hanno potuto esercitarsi nelle pratiche di rianimazione, guidati da tutor professionali qualificati istruttori dell’Italian Resuscitation Council con l’ausilio di manichini simulatori specifici. 

Al termine dell’incontro, i professori e studenti del Liceo hanno manifestato grande soddisfazione per l'ottima riuscita dell'iniziativa e, dopo aver ringraziato il personale aziendale intervenuto, hanno colto l’occasione per proporre rapporti di collaborazione per le iniziative future a favore degli alunni.

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L'Associazione Oltre la ricerca ha donato oggi, al Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica di Rimini, un Bioimpedenziometro.

"Uno strumento prezioso - spiegano gli operatori - che consente valutazioni accurate per tutti i pazienti, in primis onco-chirurgici, nei quali le chemio-terapie interferiscono con lo stato nutrizionale ed è pertanto fondamentale intervenire con supporti nutrizionali individualizzati, nell'ottica del miglioramento della qualità della vita dei nostri pazienti."

Erano presenti  alla donazione la dr.ssa Francesca Gabellini, presidente dell'Associazione Oltre la ricerca, alcuni membri del direttivo della medesima associazione, il dr. Davide Tassinari direttore UO aoncologia di Rimini, la dr.ssa Antonella Dappozzo direttrice UO cure primarie Rimini, la dr.ssa Giorgia Marconi, direttrice della struttura semplice di nutrizione clinica di Rimini, la dr.ssa Katia Drudi direzione del presidio ospedaliero di Rimini, la dr.ssa Beatrice Pula medico nutrizionista servizio  di nutrizione clinica di Rimini, la dr.ssa Katia Silighini dietista servizio di nutrizione clinica di Rimini, la dr.ssa Raffaella de Giovanni, direttrice UO Medicina I  Rimini , la dott.ssa Marina Roversi della Radiologia e la dr.ssa Michela Branducci, coordinatrice infermieristica ambulatoriale delle Cure Primarie Rimini.

"La donazione dell'impedenziometro consentirà di migliorare significativamente  l'assistenza e la qualità della vita dei pazienti oncologici in chiemioterapia" -  ricorda la dr.ssa Marconi, direttrice del Servizio di Nutrizione e Dietetica clinica di Rimini  -  "personalizzando l'assistenza nutrizionale, in un approccio multidisciplinare che rappresenta oggi la strategia più efficace per la lotta a queste temibili malattie".

L'associazione Oltre la ricerca nasce dieci anni fa, per volontà della fondatrice, dr.ssa Francesca Gabellini, personalmente coinvolta dalla vicenda tragica della perdita del marito, deceduto per un tumore al pancreas. Da allora l'associazione è attiva nel sostegno ai pazienti oncologici (nelle diverse dimensioni della diagnosi precoce, della prevenzione e dell'assistenza) con molte iniziative tra cui il sovvenzionamento di una figura di casemanager nell'ambulatorio per la diagnosi precoce del tumore al pancreas della provincia di Rimini, eventi di sensibilizzazione della società civile, momenti formativi per i professionisti ospedalieri e territoriali, in un dialogo fecondo e proficuo tra volontariato e azienda sanitaria.

L'associazione è stata da poco contattata dal sottosegretario al Ministero della salute, dr Sileri come una delle associazioni di riferimento nazionale per il tumore al pancreas.  

"Questo ci riempie di orgoglio" commenta la presidente, Francesca Gabellini "e premia gli sforzi e la passione che da sempre ci caratterizza. La diagnosi precoce del tumore al pancreas rappresenta l'arma più efficace contro questa malattia. Per questo abbiamo voluto che nascesse un ambulatorio dedicato alla diagnosi precoce del tumore al pancreas che, anche grazie alla nostra donazione,  in poco tempo permettesse di arrivare con sicurezza alla diagnosi e di iniziare tempestivamente le cure ".

"Un grande ringraziamento all'associazione Oltre la ricerca da parte della AUSL della Romagna  e a nome dei nostri pazienti per questo Bioimpedenziometro", conclude la dr.ssa Dappozzo,  direttrice UO Cure Primarie Rimini: "Questo dono ha un grandissimo valore, perchè, oltre a consentire un ulteriore miglioramento della qualità dell'assistenza ai nostri pazienti, testimonia la vicinanza delle associazioni e della società civile ai professionisiti della sanità, esempio di una allenza che sostiene, supporta e moltiplica i frutti"

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Li ha donati Atelier delle Lingue di Forlì, grazie alla mobilitazione della locale Comunità ucraina.

I libri, consegnati nei giorni scorsi,  verranno dati ai bimbi che accedono ai servizi, come forma di accoglienza e strumento di dialogo e già in questi giorni si è potuta apprezzare l'espressione di sorpresa e gradimento da parte dei piccoli che ne hanno ricevuto uno in omaggio.

"E' difficile immaginare cosa provano quei bambini che ci troviamo davanti, - ha dichiarato Antonella Brunelli , Direttrice della Pediatria di comunità di Cesena - scappati dalla paura, dal lutto, dalla fine di tutto, mentre, senza comprendere quel che accade, ci guardano fare domande sul loro stato di salute, eseguire loro test clinici, prescrivere vaccini. Sappiamo bene, invece, qual è la nostra difficoltà e lo sforzo che facciamo nel cercare di ricomprendere questi atti professionali in una "accoglienza" nel senso etimologico del termine: "raccogliere presso di sé; quindi ricevere uno con dimostrazione di affetto" (da Vocabolario etimologico), senza che tutto ciò rischi di  essere vissuto come  una ulteriore, inattesa "invasione". Noi pediatri, per mestiere, siamo abituati ad una comunicazione indiretta, non verbale, mediata da sguardi e sorrisi; ma da tempo abbiamo anche alcuni fedeli alleati che ci aiutano in questa relazione e che rimangono oltre il nostro incontro: i libri. E anche in questo difficile momento un libro ha illuminato gli occhi di un bambino: un libro in due lingue, un ponte fra due culture, una unica strada verso un mondo migliore".

"Desidero ringraziare di cuore la scuola Atelier delle lingue. nella persona della Sig.ra Veronica Di Pasquale, per la donazione di libri  per bambini  Ucraini - dichiara Giovanna Indorato,Direttrice Salute Donna e Infanzia di Forlì - è un piccolo gesto di grande valore, che ci aiuta a restituire a questi bimbi una dimensione di normalità. L'accoglienza e l'integrazione sono i punti focali della nostra  Mission e questa donazione ci ausilia nel perseguimento dei nostri obiettivi. Grazie da parte della Pediatria di comunità di Forlì e da parte dei nostri bimbi" .

"I libri per l'infanzia in lingua  ucraina, non sono facilmente reperibili, per questo -  dichiara Veronica De Pasquale -  titolare dell'Atelier delle Lingue di Forlì,  ci siamo rivolti alla comunità ucraina che ci ha aiutato a trovarne qualcuno in più. di quelli che eravamo come scuola riusciti a trovare sul mercato, ma per noi era importante riuscire a dare questo contributo e speriamo di trovarne altri" .

Dunque la ricerca continua e l'auspicio  dell'Ausl è anche quello di riuscire a coinvolgere altre realtà  interessate a supportare questo progetto, con la finalità di donare un libro a tutti  i bambini ucraini che accederanno ai nostri servizi sanitari.

Grazie di cuore dalla Pediatria e dall'Azienda della Romagna tutta,  all'Atelier delle lingue, che ha accolto con entusiasmo la nostra chiamata e il nostro invito ad aiutarci  nel reperire i libri, creando  un ponte con la Comunità ucraina, per offrire un gesto di solidarietà ai bambini, che rappresenta  uno spiraglio di speranza  in un momento drammatico per l'umanità intera.

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