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Articoli filtrati per data: Ottobre 2023

Venerdì 3 Novembre alle ore 17:00 in Diretta Instagram sulla pagina di Circolando Rimini l’U.O.C. Dipendenze Patologiche diretta da Teo Vignoli, in collaborazione con il Distretto di Riccione, presenta l’evento “Quanto conta la fortuna nel calcio? Talento, azzardo e scommesse sportive”.

Nel corso della diretta Chiara Pracucci dello sportello Match di Riccione dialogherà insieme alla dott.ssa Elisa Zamagni (Psicologa del Servizio Dipendenze Patologiche di Riccione) e Alessandro Fabbri (calciatore professionista della Casertana FC) sui temi fortuna, azzardo e scommesse sportive.
Grazie alla presenza di un calciatore professionista si aprirà una riflessione su come lo sport sia un gioco che si caratterizza per determinazione, impegno, talento e sacrificio. Tali aspetti rappresentano di fatto un’ antitesi del gioco d’azzardo che, invece, non ha nulla a che vedere con l’abilità ma “delega” l’esito totalmente alla fortuna e al caso.
Si porrà l’attenzione sulla cronaca attuale che vede coinvolti alcuni calciatori nell’attività ( a loro illecita) di scommesse sportive sul campionato di calcio, per riflettere sul confine tra gioco d’azzardo sociale e problematico fino a quello compulsivo, che si configura come una vera e propria dipendenza patologica.
La registrazione della puntata sarà disponibile sulla pagina Instagram e Facebook di Circolando Rimini e sul sito web www.a-socialspace.it.
Per informazioni è possibile contattare lo sportello MATCH Scommetti su di Noi, situato presso la sede di A-Social Space in via Mantova 6 a Riccione, contattando il numero 351.5039709.
L’iniziativa rientra nelle attività promosse nel Piano di Zona del Benessere e della Salute del Distretto di Riccione 2023.

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Il grande successo riscosso dallo spettacolo benefico di flamenco “Calè, danza, musica e cultura del popolo gitano” che la “Compania de flamenco Mahoù de Castilla y Diana Gonzales” ha messo in scena in collaborazione con Cesena Danze che si è tenuto in maggio scorso con il sold out del Teatro Bonci di Cesena, ha portato ad una donazione di oltre diecimila euro da destinare al progetto dell’Ausl della Romagna “Well Fare – rete per le Donne” per sostenere la realizzazione di nuovi spazi di cura all’interno dell’Ospedale, dedicati alle donne vittime di violenza e ai loro figli minori.

La cerimonia di consegna del ricavato si è tenuta nei giorni scorsi, presso l’ospedale Bufalini di Cesena, dove ad accogliere  la Compagnia di Flamenco con Ivano Pollini di Cesena Danze e alcuni  rappresentanti delle aziende che hanno supportato l’iniziativa (Roberto Romagnoli, Presidente della Banca di Credito Cooperativo romagnolo insieme al direttore marketing Cesare Bizzocchi, Monia Valgimigli della BCC Forlivese, ravennate, imolese, e Cinzia Lissi dell’Associazione di Artincounselling, c’erano il Direttore dell’UO Ostetricia e Ginecologia Patrizio Antonazzo, la coordinatrice infermieristica Gilda Sottile, Sabrina Casadei,  in rappresentanza della direzione infermieristica e tecnica e la Direttrice dell’UO Accoglienza, Urp, fundraising e marketing Elisabetta Montesi. Si è trattato di un importante momento di restituzione del risultato dell’iniziativa, che  ha consentito di esprimere soddisfazione da parte di tutti i partner presenti.

 Il risultato della raccolta fondi, è infatti stato possibile anche grazie al supporto Banca di Credito Cooperativo Romagnolo, la Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese, Formula Servizi, CNA Forlì- Cesena , al Comune di Cesena insieme ad ERT , che hanno patrocinato l’iniziativa attraverso la concessione  del Teatro Bonci.

Grande riconoscenza per la significativa donazione è stata espressa dal Dott. Patrizio Antonazzo, da sempre impegnato nella realizzazione del progetto, che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di queste iniziative, volte anche a sensibilizzare e contrastare il fenomeno della violenza di genere, oggi più che mai necessarie. “Vedere il teatro Bonci  sold out- ha dichiarato il Dott. Antonazzo-  è stata una enorme soddisfazione, segno di sensibilità da parte di tutta la società civile oltre che ha permesso di raccogliere una cifra significativa da destinare a questa causa importantissima. Dobbiamo pertanto dire Grazie alla rete di solidarietà che ha sostenuto l’iniziativa”

Well Fare – rete per le donne”, è un progetto, finalizzato a garantire ambienti adeguati e qualità dell’assistenza sanitaria e psicologica nell’ottica dell’umanizzazione delle cure, in sinergia con i Centri Antiviolenza territoriali. Ha ricevuto fin dal suo avvio sostegno e apprezzamento da parte di istituzioni, imprese e associazioni del territorio.

Le bambole di stoffa, simbolo delle donne vittime di violenza, realizzate dall’Associazione Artincounselling, possono essere “adottate” attraverso una donazione per sostenere la campagna di raccolta fondi, che ha l’ulteriore obiettivo di sensibilizzare verso il contrasto della violenza nei confronti delle donne.

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L’iniziativa “ Parole Stupefacenti” nasce dalla collaborazione tra le Dipendenze Patologiche di Faenza della Azienda USL della Romagna, l’Unione della Romagna Faentina ed in particolare con il Comune di Faenza, con l’intento di offrire una lettura sanitaria, sociale, economica e culturale delle tematiche sulla dipendenza e su tutti i comportamenti a rischio, legati al nostro quotidiano, che possono diventare vere e proprie patologie.

“Parole stupefacenti” è rivolto alla cittadinanza, in particolare agli operatori dei servizi sanitari e sociali del territorio, agli insegnanti, agli educatori, agli studenti e a tutti coloro che sono interessati ai temi di promozione della salute.

Quest’anno il filo conduttore dell’intero ciclo di conferenze sarà la presentazione del Servizio Dipendenze Patologiche inteso non solo come servizio specialistico che si occupa della cura  delle  dipendenze da sostanze e del gioco d’azzardo patologico, ma anche come presidio di tutela della salute sul territorio.

Le tematiche proposte in questo ciclo di incontri evidenziano la significativa collaborazione con le realtà presenti sul territorio, tra cui ASP, Spazio Adolescenza, Dipartimento Medicine Specialistiche U.O. Malattie Infettive.

Il primo incontro di apertura dell’evento sarà Sabato 4 novembre alle ore 16.00 presso la Sala del Consiglio Comunale, piazza del Popolo 31 a Faenza.

Gli incontri successivi si svolgeranno:

- Martedì 07/11/23 dalle 17.30 alle 20.00 Sala del Consiglio Comunale, piazza del Popolo 31 a Faenza

- Martedì 14/11/23 dalle ore 17.30 alle 20.00 presso il Teatro Sala Fellini in Piazza S.   Maria ad Nives, 2   Faenza. In questa occasione assisteremo ad uno spettacolo di improvvisazione teatrale dedicato all’adolescenza, realizzato  dall’associazione BAUBHAUS di Cesena che rappresenterà l’occasione per aprire il dibattito sulle complesse dinamiche nella relazione tra adulti e ragazzi.

- Martedì 21/11/23 dalle 17.30 alle 20.00 Sala del Consiglio Comunale, piazza del Popolo 31 a Faenza …

- Martedì 28/11/23 dalle 17.30 alle 20.00  Sala del Consiglio Comunale, piazza del Popolo 31 a Faenza

In allegato il programma dettagliato degli eventi.


Per gli aventi diritto sono stati richiesti i crediti ECM e i crediti CNOAS per gli Assistenti Sociali.

Per i dipendenti AUSL è OBBLIGATORIA l’iscrizione on line sul Portale Aziendale GRU

Per avere i crediti ECM e CNOAS occorre partecipare a tutti gli incontri.

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Nuova acquisizione presso la Neurochirurgia dell’ospedale Bufalini di Cesena, di un sistema di microispezione endoscopica “QEVO”, per il trattamento neurochirurgico delle patologie cerebrali.

La Neurochirurgia da sempre si avvale delle più moderne tecnologie disponibili ed oggi grazie alla donazione della Fondazione Giovanni Celeghin Onlus, di Padova, si è aggiunto alla dotazione tecnologica già in uso, il sistema di microispezione di ultimissima generazione.

Il moderno endoscopio direttamente collegato al microscopio operatorio, che si integra e completa il sistema di microscopia Kinevo in dotazione alla Neurochirurgia, permetterà la visualizzazione diretta di zone non facilmente visibili durante l’asportazione dei tumori o di lesioni profonde e nel trattamento delle patologie vascolari, così diminuendo il rischio di recidive e di ritrattamento. Inoltre, essendo direttamente collegabile al microscopio operatorio, non necessitando di colonna endoscopica, permetterà una diminuzione dei tempi chirurgici e dei costi di sterilizzazione.

La cerimonia di consegna è avvenuta questa mattina presso la Neurochirurgia dell’ospedale M. Bufalini , presso il reparto di Neurochirurgia, dove ad accogliere la Presidente della Fondazione  Annalisa Celeghin, giunta appositamente da Padova, erano presenti il Dott. Luigino Tosatto direttore della Neurochirurgia del Bufalini e del dipartimento di Neuroscienze dell’Ausl Romagna, la direttrice amministrativa dell’Ausl Agostina Aimola, Marisa Bagnoli, Direttrice FF della Direzione medica dell’Ospedale M. Bufalini e della Dott.ssa Elisabetta Montesi, Direttrice UO accoglienza, urp, fundraising.

“Siamo molto soddisfatti di questa nuova acquisizione, - ha dichiarato il dott. Luigino Tosatto- perché ci consentirà di fare un ulteriore passo avanti nel trattamento chirurgico delle patologie tumorali e cerebrovascolari. Uno dei limiti della moderna microchirurgia, infatti, è la presenza nel campo operatorio di angoli ciechi, ovvero zone la cui conformazione fisica ed anatomica non ne permetta la visione con le tradizionali tecniche microchirurgiche, a cui è associato il rischio di residui tumorali o di malformazioni vascolari. Tali limiti potranno da oggi essere superati grazie al miglioramento della visualizzazione chirurgica integrando la vista microchirurgica alla visione endoscopica del Qevo che permetterà al chirurgo di osservare lesioni celate sotto a tessuti o dietro gli angoli.  Tale tecnologia contribuirà enormemente al miglioramento dei risultati chirurgici permettendo, con una diminuzione degli interventi per residui o recidive lesionali, un globale miglioramento degli outcome dei nostri pazienti.

“Siamo molto contenti di poter aiutare - ha dichiarato Annalisa Celeghin -  in modo concreto una realtà come questa, così colpita dall’alluvione dello scorso maggio. La nostra Fondazione ha come focus lo sviluppo della ricerca scientifica sui tumori cerebrali, ma cerca di non trascurare anche la parte diagnostica, così importante per arrivare “in tempo” su patologie che hanno una progressione tanto rapida”.

Un ringraziamento particolare è stato fatto dalla direzione generale dell’Azienda Usl della Romagna, rappresentata da Agostina Aimola, che ha sottolineato l’importanza di un grande gesto di solidarietà da parte della Fondazione, che ci consente di implementare il sistema tecnologico di un reparto leader come la Neurochirurgia del Bufalini, centro hub in Romagna, in un momento particolarmente difficile per la Sanità pubblica.

 

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Obiettivo: intercettare subito i bisogni meno urgenti ed evitare gli accessi ai Pronto Soccorso, dove saranno trattati i casi gravi, riducendo i tempi d’attesa e migliorando l’efficacia. Via alla campagna di comunicazione, “Lunga vita alla sanità pubblica”: dalle affissioni ai social, tutte le informazioni utili per conoscere le novità e trovare risposta ai dubbi, anche grazie alla sezione Domande/Risposte online sul sito web della Regione dedicato alla riforma

Bologna - “Lunga vita alla sanità pubblica”. Un messaggio semplice, un obiettivo importante.

Entro fine 2023 partono in Emilia-Romagna i primi 30 Centri di Assistenza e Urgenza (CAU), che fanno parte della più ampia riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza-urgenza regionale.

Rappresentano il nuovo modello di sanità territoriale potenziata pensato per rispondere alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale, sgravando così i Pronto soccorso, dove far confluire solo i casi più gravi. Per una presa in carico più veloce e appropriata. Sono strutture territoriali - a regime almeno una per ogni Distretto sanitario - dotate di équipe medico infermieristiche adeguatamente formate, che, quando il percorso sarà completato, saranno attive H24 7 giorni su 7, con un bacino d’utenza tra 35.000 e 75.000 abitanti. L’obiettivo, infatti, è garantire a tutti i cittadini la cura migliore e un percorso di assistenza personalizzato, in tempi rapidi e senza lunghe attese.

Già illustrati in tutta l’Emilia-Romagna attraverso le Conferenze territoriali socio-sanitarie e molteplici incontri che l’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha avuto con le organizzazioni sindacali, i professionisti della sanità e le Aziende sanitarie e ospedaliere, ora vengono fatti conoscere più da vicino anche ai cittadini, con la campagna di comunicazione.

Una campagna di comunicazione, anche multimediale, pronta a partire da mercoledì 1^ novembre, che la Regione ha messo a punto per spiegare come funzionano e a quali bisogni danno risposta i CAU.

Rivolta a tutta la popolazione, in cinque lingue (italiano, inglese, francese, arabo e cinese) spiega le finalità della riorganizzazione, le caratteristiche della nuova rete, la tempistica di attivazione, dove sorgeranno e come funzioneranno i CAU, per quali patologie sono indicati. Con una sezione Domande/Risposte disponibili online per chiarire eventuali dubbi dei cittadini. L’obiettivo, infatti, è accompagnare le persone lungo questo percorso di cambiamento e miglioramento del sistema sanitario regionale, cercando di arrivare a tutti, con informazioni semplici e chiare, utilizzando i tanti strumenti disponibili.

“I Centri di Assistenza e Urgenza- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- danno una risposta più veloce ai pazienti con basse criticità, ma la qualità della presa in carico, del servizio e della cura non cambiano. Anzi, siamo convinti che questa riorganizzazione possa migliorare ulteriormente sia l’appropriatezza, sia i tempi della presa in carico, tanto per le emergenze, che continueranno ad essere gestite unicamente nei Pronto soccorso, quanto per le urgenze, che troveranno risposta adeguata nei CAU”.

“Prende avvio qui in Emilia-Romagna- aggiunge Donini- un modello profondamente innovativo, che potrebbe aprire una nuova strada nel Paese, in una fase in cui il servizio sanitario nazionale è costretto a cambiare, perché in ballo c’è la sua stessa sopravvivenza. La campagna di comunicazione vuole accompagnare i cittadini lungo questo percorso, che sarà graduale, con tutti gli strumenti possibili, da quelli tradizionali a quelli multimediali”.

Dove sorgeranno i CAU, la mappa per provincia

Sono complessivamente 30 i primi CAU che saranno attivati su tutto il territorio regionale entro il 2023. Alcuni saranno ospitati nelle Case della comunità, per altri saranno riconvertiti gli attuali Punti di primo intervento e per altri ancora saranno predisposti spazi adiacenti ai Pronto soccorso.

In provincia di Piacenza sono tre i CAU: uno nella Casa della comunità di Podenzano, uno nel Punto di primo intervento di Bobbio e uno adiacente al Pronto soccorso di Piacenza.

Quattro quelli in provincia di Parma: due nelle Case della comunità di Fornovo e Langhirano e due adiacenti ai Pronto soccorso di Parma e Fidenza.

Due nel Reggiano: uno a Reggio Emilia nella Casa della comunità e uno a Correggio nel Pronto soccorso che sarà riconvertito appunto in CAU.

Nel Modenese sono tre e tutti attivati nei Punti di primo intervento Finale Emilia, Castelfranco e Fanano.

A Bologna i cittadini potranno rivolgersi ai CAU nella Casa della comunità al quartiere Navile o a quella di Casalecchio di Reno. Altri due saranno attivati a Budrio e Vergato, presso le sedi degli ex PS.

A Imola sarà la futura Casa della Comunità presso l’ospedale Vecchio ad ospitarlo.

Quattro quelli previsti nel Ferrarese e anche questi tutti nelle Case della comunità di Ferrara, Comacchio, Copparo e Portomaggiore.

Infine, nove per la Romagna e saranno così distribuiti: cinque nei Punti di primo intervento di Cervia , Cesenatico, Mercato Saraceno, Cattolica, Santarcangelo, tre adiacenti ai Punti di primo intervento di Novafeltria, San Piero in Bagno, Santa Sofia, uno adiacente al Pronto soccorso di Ravenna.

La campagna di comunicazione

Una campagna di sensibilizzazione ed una informativa: è strutturata così la campagna di comunicazione che parte mercoledì 1^ novembre in occasione dell’avvio dei primi CAU.

 Al claim della campagna di sensibilizzazione, “Lunga vita alla sanità pubblica”, si affianca “La sanità pubblica non si ferma”, il messaggio informativo che ha come tema il riordino della rete di emergenza-urgenza e che sarà declinato di volta in volta per informare i cittadini sui vari punti della riforma e sulle nuove modalità di erogazione dei servizi.

Il rosso e il verde, come il logo della Regione Emilia-Romagna, utilizzati in una versione fluorescente per sottolineare il carattere di urgenza del messaggio, sono i colori che caratterizzano i materiali della campagna. E che, tra l’altro, corrispondono anche a due dei codici di accesso del Pronto soccorso. Un QR Code punta direttamente alla Guida Servizi del portale Salute regionale, dove sarà possibile acquisire tutte le informazioni utili.

Molteplici gli strumenti messi a punto: affissioni, web, social, spot tv e radio, inserzioni sui quotidiani. Per raggiungere i cittadini in maniera capillare nei circuiti dei luoghi di cura (ospedali, Case della comunità, CAU, Urp, etc.) sarà distribuito anche un pieghevole informativo.

Pensata per raggiungere quante più persone possibili, è in cinque lingue: italiano, inglese, francese, arabo e cinese.

Una pagina web dedicata alla riforma, con le Domande/Risposte sui CAU

Una riforma che apre la strada a possibili domande e richieste di informazioni. Ad esempio: Come faccio a capire se per il mio malessere devo rivolgermi al CAU o al Pronto soccorso? Se vado al CAU, devo pagare il ticket? Chi mi darà assistenza nei CAU? Come vi si accede?

Proprio per questo la Regione ha pensato a una serie di possibili domande a cui viene data risposta nella sezione Domande/Risposte, ovvero Faq Frequently asked questions - domande poste frequentemente, https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza/domande-frequenti all’interno della pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza urgenza sul sito della Regione https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza  che sarà via via implementata con tutte le informazioni utili e il materiale realizzato per la campagna di comunicazione.

Infine, per far conoscere esperienze simili che hanno fatto da apripista ai CAU in alcuni territori della regione (Ferrara, Comacchio e Cervia), l’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta ha curato due speciali, disponibili online (https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/sanita-piu-territoriale-gli-ambulatori-a-bassa-complessita-di-ferrara-e-comacchio e https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/punto-di-primo-intervento-a-cervia).

In allegato:

  • scheda sui CAU
  • mappa dei CAU
  • manifesto della campagna di comunicazione
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Riceviamo da AFOS:
Grandissima partecipazione, oltre un centinaio di persone presenti al convegno del ventennale dell’associazione AFOS ODV 2003-2023 tenutosi sabato 14 ottobre presso il Grand Hotel di Forlì con la presenza di tantissime Autorità. Il Dott. Gianluca Zattini Sindaco del Comune di Forlì, Sua Eccellenza Mons. Livio Corazza Vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro, Avv. Graziani Patrizia Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Dott. Fabrizio Miserocchi Direttore IOR hanno portato il loro saluto.
Inoltre erano presenti il personale medico fra cui il Prof. Giorgio Ercolani Direttore Dipartimento di Chirugia ambito di Forlì, il Prof. Giampaolo Ugolini Direttore U.O. di Chirurgia Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna e la Dr.ssa Roberta Gunelli Direttore U.O. di Urologia Ospedale Morgagni-Pierantoni. Erano altresi presenti il personale infermieristico ed operatori socio-sanitari di entrambi i presidi ospaedalieri presso cui l’Associazione opera in convenzione con l’Asl Romagna .
Anche le associazioni Regionali e tantissimi cittadini hanno partecipato all’evento.
Il presidente Varis Bravi ha presentato la storia di AFOS Odv. Sono stati presentati i servizi che l’associazione attualmente eroga presso gli ospedali quali: Progetto di supporto psicologico, corretta alimentazione , assistenza infermieristica a domicilio e attività relazionali.
Sono stati presentati i progetti futuri di AFOS:
1) Screening sulla popolazione per la ricerca del sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore del colon retto, da realizzarsi in collaborazione con la direzione sanitaria Asl ROMAGNA
2) Teleconsulenza medico infermieristica, progetto già presentato alla Direzione Sanitaria Asl ROMAGNA e Direzione Presidio Ospedaliero di Forlì per la sua approvazione

Hanno portato il loro contributo i medici e gli infermieri dell’U.O. di Chirurgia Generale, Urologia e Gastroenterologia dell’Ospedale di Forlì e Ravenna illustrando l’importanza del percorso clinico assistenziale del paziente stomizzato e incontinente.
Infine si è tenuta una tavola rotonda nella quale alcuni pazienti stomizzati e incontinenti hanno raccontato il loro percorso di malattia e il loro ritorno alla quotidianità.
Il Presidente ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti alla giornata del Ventennale ed in modo particolare coloro che hanno sostenuto l’associazione economicamente in questi anni rivolgendo un plauso alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

“AIUTACI AD AIUTARE!” Iscriviti ad AFOS Odv Associazione Forlivese Stomizzati e Incontinenti Tel: 0543 731838 Email: afos.fo@auslromagna.it

 

 

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La rete dei servizi sociosanitari per le persone con demenza nella provincia di Ravenna:attualità e Proposte” e il tema del convegno che si svolgerà venerdì 27 ottobre al Teatro Comunale di Cervia.

L’iniziativa organizzata da Ausl Romagna in collaborazione con l’Associazione Alzheimer, vuole rappresentare, partendo dalla ricognizione dell’esistente, una rinnovata occasione di integrazione tra i professionisti, Associazioni, utenti, volontari e cittadini per la costruzione di un’ampia Comunità Amica della Demenza, capace di accompagnare, dare voce e fornire risposte di appropriatezza ai malati e a chi li assiste.

La demenza è stata definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una priorità di Salute Pubblica: con l'invecchiamento della popolazione il numero assoluto delle persone con demenza è previsto in aumento.

In AUSL Romagna abbiamo calcolato, attraverso un algoritmo regionale che tiene conto dei flussi amministrativi correnti, la presenza di circa 16.000 persone con demenza .

Dietro a questi numeri ci sono persone e  famiglie alle quali va garantito   un percorso diagnostico terapeutico  di presa in carico globale attraverso le equipe multiprofessionali dei centri disturbi  cognitivi e demenze (CDCD) che operano in collaborazione con i medici di medicina generale, le associazioni dei familiari, gli operatori dei servizi sociosanitari domiciliari, residenziali e semiresidenziali e con gli enti locali. 

La demenza è una patologia cronica, complessa ad elevato impatto assistenziale con bisogni diversificati durante la sua naturale evoluzione che devono essere intercettati e soddisfatti per assicurare una buona qualità di vita non solo alla persona con demenza ma anche della sua famiglia e di quanti se ne occupano. Dalla realizzazione di questi interventi dipende la garanzia della dignità delle persone con demenza, la non discriminazione,  e la lotta allo stigma. 

Attualmente l'attenzione  si sta focalizzando su come vivere bene "nonostante la demenza", come affrontare nella vita di tutti i giorni le difficoltà create dalla progressione della malattia, come conservare i contatti sociali ed  essere riconosciuti ancora come parte attiva della società.  E' importante inoltre ricordare che l'80% delle persone con demenza sono assistite da un caregiver familiare che fornisce in media  4,4 ore al giorno di assistenza diretta e oltre 10 ore  di sorveglianza; 38% delle famiglie usufruisce di assistenti familiari. Il supporto psicologico ed informativo ai  caregiver oltre  alla formazione delle assistenti familiari sono pertanto parte integrante  del lavoro di rete.  Un 'altro tema centrale  è lavorare sulla prevenzione del declino cognitivo in particolare nei contesti di assistenza territoriale, per esempio nelle case della comunità, informando e stimolando i cittadini rispetto a sani stili di vita (movimento corretta alimentazione, contrasto alle dipendenze e all'isolamento).

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E’ un tema molto attuale, sempre più al centro del dibattito nazionale e internazionale quello delle applicazioni sanitarie dell’intelligenza artificiale. Ma di cosa si tratta? E quali sono i principali limiti dell’IA in medicina? A spiegarlo al grande pubblico venerdì 27 ottobre, alle ore 17, nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena, sarà la docente della Mellon University (USA) ed esperta in campo mondiale sul tema Rema Padman,  che arriverà in Romagna per tenere una lezione specifica sull’argomento agli aspiranti top manager iscritti al Corso di Formazione Manageriale per Direttori Generali delle Aziende sanitarie locali, delle Aziende ospedaliere e degli altri Enti del Servizio Sanitario Nazionale, organizzato dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con l'AUSL Romagna, l'Università di Bologna ed il CREAS (Centro per la Ricerca sui Sistemi Sanitari).

Per l’occasione, quale riconoscimento per i meriti di ricerca conseguiti in questo campo, alla docente e ricercatrice americana sarà consegnato anche il Premio Bufalini ‘ambito tecnologie sanitarie’, un nuovo riconoscimento nato su iniziativa di Comune Cesena, Ausl Romagna e Creas per far conoscere e riconoscere la ricerca scientifica in ambito medico e sanitario. La targa di merito sarà consegnata dal Sindaco Enzo Lattuca all’apertura del seminario.

L’evento è promosso da Ausl Romagna e Università di Bologna, in collaborazione con CREAS e con il patrocinio del Comune di Cesena. E’ aperto a tutti e in lingua inglese con traduzione simultanea.

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Amici dell’ambiente, del risparmio e del benessere fisico. È stata lanciata questa mattina in Comune a Cesena l’iniziativa antispreco e salvambiente “pannolini lavabili” rivolta a tutti i nuovi nati nel territorio della Valle del Savio e promossa insieme dall’Unione dei Comuni e l’Ausl della Romagna, con la collaborazione del Centro per le famiglie e il Centro di aiuto alla vita. Grazie a un finanziamento Atersir di 65.646,00 euro (a fronte di un costo complessivo di 82.057,00 euro) ottenuto lo scorso febbraio, Cesena, Comune capofila dell’Unione, ha dato avvio all’iniziativa che garantisce vantaggi alla salute, economici ed ambientali.

Il progetto, che coinvolge tutti i sei comuni dell’Unione della Valle del Savio (Cesena, Montiano, Bagno di Romagna, Verghereto, Sarsina, Mercato Saraceno) insieme ad alcune strutture dell’AUSL (quali: Consultorio familiare e pediatria di Comunità) presta attenzione alla salute dei nuovi nati (riducendo alcune condizioni, come irritazioni dermatologiche e/o eventuali disturbi all’anca grazie alla migliore postura che il bambino assume nell’indossare pannolini più voluminosi), a una maggiore economicità (con un risparmio per famiglia superiore a 1.000,00 euro nel triennio) e alla minore produzione di rifiuti. È evidente come ridurre il consumo di pannolini usa e getta porterebbe non solo ad una riduzione del rifiuto indifferenziato e conseguenti emissioni di CO2 dovute alla loro combustione, ma anche un notevole vantaggio economico per le famiglie che sceglieranno tale opzione. Si stima infatti che ogni bambino/a (circa 670 nuovi nati sul territorio dell’Unione Valle Savio), nell’arco dei primi tre anni di vita, produca circa una tonnellata dei classici pannolini usa e getta. Con lo scopo di abbattere notevolmente la quantità di usa e getta utilizzati si ipotizza una riduzione effettiva di ogni famiglia pari a 600 kg a bambino nei tre anni (200 kg all’anno) per un totale complessivo di 45,5 tonnellate di risparmio annuo di rifiuto indifferenziato.

Il kit sarà distribuito in comodato d’uso gratuito alle famiglie in occasione del richiamo vaccinale nei centri vaccinali dell’AUSL a cui fanno riferimento i cittadini dell’Unione Valle Savio (Mercato Saraceno, Bagno di Romagna e Piazza Anna Magnani a Cesena) e sarà composto da: 6 pannolini lavabili, 1 rotolo di velini raccogli feci; e alcuni volantini informativi dell’iniziativa. Il kit dovrà essere restituito entro tre anni al Centro di Aiuto alla Vita (via Vigne, 14, a Cesena), che provvederà alle operazioni di sanificazione e ridistribuzione ad altre famiglie.

Non solo pannolini. Il progetto prevede inoltre una seconda azione. Lo Spazio giovani e Giovani adulti del Consultorio di Cesena proporrà alle ragazze e alle donne residenti nel territorio dell’Unione, e che si rivolgono a questi presidi, l’uso di coppette mestruali in sostituzione degli assorbenti usa e getta. L’iniziativa è stata proposta dall’Ausl che sensibilizzerà l’utenza sui benefici sanitari, economici e ambientali di questa modalità e consegnerà una confezione a ciascuna ragazza o donna, interessata a utilizzare le coppette mestruali. Tale prodotto sarà distribuito – e non venduto – solo nella sede di Cesena fino ad esaurimento scorte.

I nuovi nati 2022 nel territorio dell’Unione dei Comuni Valle del Savio sono 676. Nello specifico: 569 a Cesena, 12 a Montiano, 41 a Mercato Saraceno, 16 a Sarsina, 31 a Bagno di Romagna e 7 a Verghereto.

 

Alla conferenza stampa sono intervenute le Assessore alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi e ai Servizi per la Persona e la famiglia Carmelina Labruzzo, la dottoressa Antonella Brunelli, Direttore dell’Unità Operativa Pediatria di Comunità e Consultorio familiari di Cesena dell’AUSL della Romagna, Roberta Presepi del Centro per le famiglie di Cesena, la presidente del Centro di Aiuto alla Vita, Stefania Santarelli, e Carolina Travanti del Centro per le famiglie del Comune di Cesena.

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Agire concretamente per la salute della comunità locale diffondendo una cultura della prevenzione e supportare pazienti, ex pazienti e familiari alle prese con percorsi di diagnosi e cura. Queste le principali finalità con cui è sorta PanCrea, Associazione forlivese di volontariato impegnata sul fronte delle patologie epato-bilio-pancreatiche e del tratto gastro-intestinale, che entra a far parte del panorama del Terzo settore cittadino.

L’Associazione, sorta ad inizio anno ed iscritta al Registro Unico del Terzo Settore, si presenta alla città oggi mercoledì 25 ottobre alle ore 18 con un incontro pubblico che si terrà all’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, con il patrocinio del Comune di Cesena. Con l’iniziativa, a cui prenderanno parte anche il Sindaco di Cesena, Enzo Lattuca e l’Assessore ai Servizi per le persone del Comune di Cesena, Carmelina Labruzzo, PanCrea intende promuovere un primo
momento di informazione e di approfondimento sulla salute del pancreas, favorire la conoscenza dei fattori di rischio relativi alle principali patologie a carico di quest’organo e sensibilizzare la popolazione nei confronti dello screening per i soggetti a rischio. A portare il proprio contributo anche per la diffusione delle buone pratiche saranno proprio alcuni dei componenti del Comitato Medico-scientifico dell’Associazione PanCrea che opera a supporto dell’azione associativa in relazione agli aspetti di ordine medico, clinico, di ricerca e della qualità dei servizi sanitari offerti. Gli ospedali di Forlì e Cesena sono, infatti, Centro di alta specializzazione per il trattamento delle patologie pancreatiche.

Primi fra tutti ad intervenire, mercoledì 25 saranno il professor Giorgio Ercolani e il dottor Carlo Fabbri, direttori rispettivamente del Dipartimento di Chirurgia Generale Forlì e dell’Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva Forlì-Cesena che introdurranno l’argomento. Accanto a loro, i dottori Cecilia Binda, Chiara Coluccio, Carlo Alberto Pacilio e Monica Sbrancia tutti in forza presso il presidio ospedaliero di Forlì-Cesena e che tratteranno, tra gli altri, gli aspetti epidemiologici delle malattie del pancreas e la presa in carico dei pazienti; i fattori di rischio nella popolazione e il ruolo dello screening nel tumore del pancreas, fondamentale per effettuare una diagnosi che sia la più precoce possibile; la preabilitazione e chirurgia del pancreas.

L’incontro è aperto alla cittadinanza (fino ad esaurimento posti) e, per favorire una maggiore conoscenza dei temi, il pubblico presente avrà la possibilità di rivolgere domande agli specialisti e di chiedere approfondimenti riguardo i comportamenti corretti da seguire, nell’ottica di contrastare false convinzioni e disinformazione.

L’Associazione PanCrea, guidata da Katia Guernaccini, biologa nutrizionista specialista in Scienza dell’Alimentazione, si impegnerà ad organizzare iniziative per contribuire a migliorare la qualità della vita di pazienti (e familiari) affetti da patologie pancreatiche, oltre a sostenere progetti di ricerca medico-scientifica. Prime fra tutte, attività informative rivolte ai giovani del territorio e momenti di approfondimento per la popolazione, in particolare in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sul tumore del pancreas (16 novembre 2023). La sua azione si svolgerà anche in collaborazione anche con AISP Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas, Associazione di riferimento che coinvolge le varie professionalità interessate alla ricerca scientifica e alla cura delle malattie del pancreas.

Per info associazionepancrea@gmail.com

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