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Articoli filtrati per data: Marzo 2023

Cesena torna ad ospitare una delegazione del Senegal, e in modo particolare del Comune di Pikine Est, ma in questo caso con un obiettivo mirato: formare nuovi operatori di primo soccorso e di ambulanze. A questo proposito, nell’ambito di un progetto di “cooperazione decentrata”, avviata tra il Comune di Cesena, il CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà) e il Comune di Pikine Est, è stata fatta richiesta all’AUSL della Romagna di offrire la propria collaborazione nella realizzazione di un momento di formazione operativa da dedicare a due dei responsabili del servizio di soccorso su ambulanze senegalese, in visita in città.

“La possibilità data ai nostri ospiti – commentano gli l’Assessori all’Inclusione Carlo Verona e ai Servizi alla persona Carmelina Labruzzo – è preziosa per la sua natura formativa e fa seguito all’esperienza vissuta lo scorso autunno da Daouda Diouf e Makthar Aidara, rispettivamente Vicesindaco e Assessore alle Relazioni internazionali, sviluppo e cooperazione della città di Pikine, in Senegal. Se in quel caso lo scopo della visita era istituzionale e di confronto, in questa seconda importante occasione di scambio tra le nostre città l’obiettivo è stato formativo, grazie alla collaborazione dell’Ausl. Nonostante la barriera linguistica, mitigata dalla presenza di un traduttore appartenente alla comunità senegalese cesenate, l’attività ha riscosso particolare interessamento da parte dei due operatori del servizio di primo soccorso di Pikine Est, i quali hanno appreso e sperimentao le manovre di rianimazione cardiopolmonare con l’utilizzo del defibrillatore e le procedure di gestione del peri-arresto cardio-circolatorio. Nel corso del loro soggiorno cesenate inoltre hanno potuto conoscere alcuni dei servizi di prossimità presenti in città, come ad esempio le Cucine Popolari, una proposta molto apprezzata”.

L’Unità Operativa Formazione e Valutazione Risorse Umane – con la collaborazione del dottor Maurizio Menarini, direttore dell’Unità Centrale Operativa 118 ed Emergenza Territoriale Romagna, di Barbara Bondi referente aziendale per i corsi di formazione in rianimazione cardiopolmonare e trauma, e Barbara Foschi, in staff all’U.O. Formazione e Valutazione delle Risorse Umane – ha quindi organizzato l’inserimento degli operatori senegalesi (Meissa Ba e Gnigue Issa) in un duplice programma formativo di Basic Life Support Defibrillation e Advanced Life Support.

La grande disponibilità dei direttori dei corsi assieme agli istruttori, unita alla bella accoglienza riservata alla delegazione senegalese da parte dei partecipanti e il costante supporto del personale dell’U.O. Formazione e Valutazione Risorse Umane hanno reso le tre giornate un momento di scambio solidale e di accrescimento professionale, che avrà ricadute positive sui cittadini di Pikine Est e sul servizio di soccorso che il Comune senegalese sta costruendo, grazie anche alla cooperazione internazionale.

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Giovedì scorso, in occasione della presentazione del progetto sociale e fotografico di Evelyn Poggiali “Un fiore per il mondo”, la fotografa ha voluto accostare i suoi scatti al suono di dolci melodie.
L’incontro ha visto la partecipazione di tre fratellini dell’Istituto musicale Masini di Forli’, Arturo, Edoardo e Letizia, che hanno eseguito brani al pianoforte, chitarra e violoncello.
"Alla base del mio progetto - spiega la Poggiali - c’è l’idea che i bambini rappresentino la semplicità e che ci possano insegnare valori
importanti quali il perdono, il rispetto delle diversità, il gioco, la spontaneità e la gestione semplice dei conflitti. Integrare musica e fotografia significa valorizzare l’arte nella sua totalità, senza metro di giudizio o competizione. L’idea è che l’arte nel suo complesso possa creare un importante ponte di comunicazione, pace e inclusione sociale.
Esporre in Ospedale rappresenta per me un’occasione bellissima di crescita e di valorizzazione che purtroppo non si ha spesso all’esterno, in quanto l’arte rimane confinata entro certi ambienti già definiti e/o poco accessibili agli artisti locali.
All’ Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì ho incontrato responsabili, operatori e personale sanitario, che hanno accolto con positività il mio progetto e mi hanno permesso di farlo conoscere alla collettività, per questo ne sono grata.”
Anche la fotografa ha eseguito, a sorpresa, qualche brano, memore della sua formazione pianistica presso il Masini e, successivamente, degli studi in Conservatorio, dove si è diplomata.All'incontro era presente la dottoressa Elena Vetri, in rappresentanza della direzione di Presidio Ospedaliero di Forlì, che ha ringraziato la fotografa e i piccoli musicisti.

(Fotografie di Dario Bonazza, assistente fotografo nel progetto “Un Fiore per il Mondo”)

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Una nuova donazione di attrezzature alla Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell'ospedale Bufalini di Cesena è giunta nei giorni scorsi da parte della Società sportiva ASD Taekwondo Baek Ho di Cesenatico. Si tratta di quattro apparecchi per Aerosol, che vanno ad arricchire e completare la dotazione presente.

La donazione è stata possibile grazie alla generosa cifra raccolta tramite la pesca di beneficenza promossa dalla società sportiva nel periodo natalizio.

“Si ringraziano i maestri, i soci ed i familiari della Società sportiva ASD Taekwondo Baek Ho di Cesenatico per la generosa donazione che rinnova anche per quest’anno il sostegno al nostro reparto. Questi nuovi apparecchi apporteranno un beneficio in termini pratici sia per i bambini ricoverati che per quelli in gestione nel Pronto Soccorso.

In Pediatria erano presenti quattro apparecchi, costantemente in funzione, e con questa donazione si raddoppia la disponibilità di strumenti, evitando ai bambini attese per le cure necessarie.

Considerando che durante il picco influenzale il flusso di bambini con flogosi respiratoria è elevato e che spesso si associa una concomitante infezione, avere più attrezzature consente anche di iniziare precocemente la terapia, grazie alla disponibilità di un apparecchio pulito e sterile pronto all'uso”. Sono le parole di gratitudine e soddisfazione del direttore Marcello Stella espresse anche a nome della Coordinatrice Infermieristica e di tutti i medici ed infermieri della Unità Operativa di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica.

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Proseguono su tutto il territorio gli incontri tra gli operatori dell’AUSL della Romagna ed i cittadini per affrontare le tematiche riguardanti i corretti stili di vita.

Questa volta tocca al comune di Lugo: il 22 marzo alle ore 17, presso la Sala Baracca della Rocca Estense.

L’iniziativa si colloca all’interno dei progetti messi in atto sulla promozione della salute che coinvolgono l’intera cittadinanza.

In collaborazione con l’Assessorato alla Sanità del Comune di Lugo saranno  presenti   la Direzione del Distretto di Lugo e la Direzione delle Cure Primarie, e i professionisti del Dipartimento di Sanità Pubblica con l’Unità Operativa di Medicina dello Sport e promozione dell’Attività Fisica nella persona del dott. Giuseppe Attisani.

Sarà un importante momento di sensibilizzazione sui benefici dell’attività fisico-motoria e di valorizzazione della pratica del camminare sia per i vantaggi che porta in termini di salute e prevenzione della cronicità sia per le ricadute positive sulla socialità e sull’ambiente.

Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano che gli adulti dovrebbero svolgere almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica aerobica diintensità moderata con esercizi di rafforzamento dei principali gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana.

I gruppi di Cammino rappresentano un’opportunità organizzata per aumentare il livello di attività fisica nella popolazione e contrastare la sedentarietà riducendo in questo modo l’insorgenza delle malattie croniche, favorendo una vita attiva e in buona salute. Sono anche un importante momento di socializzazione ed una occasione per la scoperta e la valorizzazione del territorio .

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Oggi nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena si è svolta la cerimonia di ringraziamento per la donazione di duecento copie del libro per bambini “Bombo Bob e le piccole api” illustrato dall’artista autodidatta Giorgio Buda e scritto da Linda Patricia Bazzocchi

“Il destino è sempre pieno di sorprese e le persone che incontri, a volte inaspettatamente , sono proprio quelle di cui in quel momento avevi più bisogno. È stato proprio il destino a fare incontrare una scrittrice e un pittore e a fare nascere un progetto che era sempre stato solo un bellissimo sogno”. Sono le parole di linda Bazzocchi, che racconta come è nata l’idea che oggi si è concretizzata con la donazione.
Linda ha cominciato a scrivere durante le notti in bianco trascorse a controllare la sua bambina, perché il suo sogno è sempre stato quello di scrivere favole per bambini. Ma un libro per bambini deve anche attrarre la curiosità e l'attenzione dei piccoli e quindi Giorgio si è offerto di rappresentare con splendidi disegni la storia di Bombo Bob e le piccole api. Una storia dove un Bombo diventa quasi un super eroe.
Da questa splendida collaborazione è nato il progetto a favore dei bambini.

I libretti donati al reparto Pediatria verranno regalati ai bimbi durante la degenza. Un piccolo gesto che li farà sentire un po' meglio. La  pubblicazione è stata possibile  grazie ad una partnership tra diverse realtà del territorio Gambettolese: l’artista autodidatta Giorgio Buda, che ha raccolto donazioni durante l'esposizione di quadri e modellini di auto d'epoca organizzata nello scorso periodo natalizio; la Cooperativa IDEA che  ha creduto in questa iniziativa e l’ha supportata attraverso il lavoro dei suoi attivisti, oltre ad Alessandro Severi che  ha gratuitamente offerto la sua esperienza e il  lavoro di impaginazione grafica del libro e Salotti Barbara per l’organizzazione e il coordinamento.

Alla cerimonia di consegna e ringraziamento sono intervenuti l’artista Giorgio Buda e la scrittrice Linda Patricia Bazzocchi, Barbara Salotti, Severi Alessandro, Yuri Bartolini di Cooperativa IDEA, il Direttore di presidio Claudio Lazzari, Elisabetta Montesi e Manuela Guido dell’ufficio Fundraising, la coordinatrice infermieristica, Alice Rasi, e il Direttore Marcello Stella del reparto di Pediatria.

“Anche a nome dell’Azienda sanitaria della Romagna – ha dichiarato Claudio Lazzari, direttore del Presidio ospedaliero M. Bufalini- ringrazio i promotori del progetto e tutte le persone che hanno scelto di donare, contribuendo ad incentivare la presenza dei libri nei luoghi cura e a regalare emozioni ai bambini che accedono alle strutture sanitarie”.

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In occasione della  giornata del "Fiocchetto Lilla", dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (DCA), l'ambulatorio multidisciplinare di Ravenna ha prodotto due video sulle attività che vengono svolte per l'assistenza ai pazienti. Sono due filmati che ripercorrono le attività svolte nel Reparto di Pediatria dell'Ospedale di Ravenna a distanza di un anno dalla inaugurazione della taverna “Il Bradipo”, la  sala in cui le pazienti  seguite in ricovero o in ambulatorio,  mangiano assieme assistite da personale formato,  svolgono lavori di gruppo, colloqui o altre iniziative. La stanza è creativa e propositiva, decorata e con alcune regole scritte dalle stesse ragazze. 
I due video riportano la Giornata della inaugurazione della "Taverna del Bradipo" che c'è stata un anno fa (15 marzo 2022) e quelle che sono state le attività svolte ed implementate in questo anno. Tante e diverse, con laboratori creativi, musicoterapia, presenza di un cane addestrato che settimanalmente è presente in reparto. Determinante è l’ausilio delle Associazioni di  volontariato, come l’AGEBO (che lavora nella pediatria di Ravenna) e Sulle Ali delle Menti, promotori di iniziative a supporto delle pazienti e delle loro famiglie.

Il Percorso Clinico Aziendale per la Diagnosi e il Trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione prevede a seconda del livello di complessità, vari i livelli di cura e di presa in carico: ambulatoriale, di day hospital (che è stato in questo anno potenziato), di ricovero vero e proprio, nei casi più gravi. Ad ogni livello è disponibile un’equipe multidisciplinare costituita da psicologi, psicoterapeuti, pediatri, psichiatri o neuropischiatri infantili, medici nutrizionisti, dietisti, infermieri e personale socio-sanitario appositamente formato. Ci sono notizie confortanti che riguardano la diminuizione dei casi di DCA, dopo l'esplosione osservata nel periodo pandemico. 

Entrambe i filmati stati pubblicati sui Social della "Società Italiana di Riabilitazione Interdisciplinare Disturbi Alimentari e del Peso", SIRIDAP (presidente dott.sa Marinella Di Stani). 

Video percorso DCA in pediatria
https://fb.watch/jhIqqkVk9k/

Video inaugurazione Stanza del bradipo
https://fb.watch/jhIBAwxcTN/

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E’ stato sottoscritto stamattina a Ravenna, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, un protocollo d’intesa tra i Comandanti Provinciali della Guardia di Finanza di Ravenna, Rimini e Forlì e il Direttore Generale dell’Ausl Romagna finalizzato a implementare un tempestivo e periodico flusso informativo verso la Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria specializzata nella tutela della spesa pubblica unionale e nazionale, per il monitoraggio e il controllo degli investimenti dell’Azienda Sanitaria eseguiti sui rispettivi territori con risorse del Pnrr e del complementare fondo nazionale.

Con il protocollo sottoscritto oggi il Direttore Generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori e i Comandanti Provinciali della Guardia di Finanza di Ravenna Colonnello Andrea Mercatili, di Rimini Colonnello Alessandro Coscarelli e di Forlì Colonnello Vito Pulieri hanno inteso affinare e regolamentare la collaborazione inter-istituzionale per rafforzare il presidio di legalità e trasparenza a tutela del corretto impiego delle risorse pubbliche, prevenendo e contrastando ogni condotta illecita che possa incidere sulla corretta e regolare esecuzione degli interventi.

A tal fine, l’accordo formalizzato oggi prevede la comunicazione periodica da parte dell’Ausl della Romagna a favore del Comando Provinciale della Guardia di Finanza territorialmente competente in base al luogo di realizzazione dell’intervento, di dati e informazioni relative agli investimenti già finanziati, che ad oggi ammontano complessivamente, nelle tre province, ad oltre 133 milioni di euro, suddivisi nelle componenti “Reti di prossimità e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” e “Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale”.

Per ciascun progetto saranno comunicati, in particolare, i criteri di selezione del contraente, il timing realizzativo, lo stato di esecuzione, l’elenco delle imprese a vario titolo coinvolte nella fase progettuale ed esecutiva e la localizzazione dei cantieri aperti. In aggiunta a queste informazioni è stato previsto che la stessa l’Ausl potrà attivare un canale diretto di collaborazione operativa con i Reparti territoriali della Guardia di Finanza per segnalare anomalie o elementi di rischio meritevoli di analisi e approfondimenti, mentre i Reparti della Guardia di Finanza potranno utilizzare le informazioni e le eventuali segnalazioni raccolte per pianificare la successiva attività di accertamento e controllo sul campo.

Il Protocollo oggi formalizzato, che si aggiunge alle intese già sottoscritte con gli altri soggetti attuatori a livello locale degli investimenti previsti dal Pnrr, rafforza il presidio di legalità predisposto dalla Guardia di Finanza in collaborazione con gli enti appaltatori per garantire la correttezza delle procedure di assegnazione delle risorse pubbliche e dell’intera fase di realizzazione delle opere finanziate.

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Una mappatura degli ospedali con i Bollini Rosa che offrono percorsi e servizi nell’ambito dell’oncologia ginecologica sul territorio nazionale allo scopo di supportare le donne con tumore all’ovaio o all’endometrio, individuando quelle strutture che si distinguono per l’alta specializzazione, per la multidisciplinarietà della presa in carico e per la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata. È quella che è stata realizzata da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, e presentata oggi in un evento dedicato presso il Senato della Repubblica. Un’iniziativa, realizzata con il contributo incondizionato di GSK, che vuole rispondere con un atto concreto alle necessità specifiche delle donne colpite da questi tumori, all’impatto traumatico e al disorientamento spesso legato alla diagnosi, al bisogno profondo di una completa e chiara presa in carico da parte di medici e strutture sanitarie, come emerso in un’approfondita indagine qualitativa presentata nel corso dell’evento.

In AUSL della Romagna il riconoscimento per l’alta specializzazione nella presa in carico delle donne con tumore all’ovaio e all’endometrio, offrendo un’assistenza ‘umana’ e personalizzata, è stato assegnato agli ospedali Bollini rosa: “Morgagni – Pierantoni” di Forlì e “Infermi” di Rimini.
Alla cerimonia di premiazione, in rappresentanza dell’Azienda USL della Romagna, era presente la Direttrice del P.O. di Rimini, Dott.ssa Francesca Raggi, che assieme ai professionisti di Forlì e di Rimini ha ritirato i premi ricevuti.
Per l’Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia di Forlì, diretta dal dottor Luca Savelli, il riconoscimento è stato ritirato dal dottor Andrea Amadori e dal dottor Paolo Maniglio; per l'Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia di Rimini, invece, è stato ritirato dal Direttore della U.O., prof. Federico Spelzini, e dalla dottoressa Federica Rosati.

Il cancro dell'ovaio è un tumore piuttosto raro: secondo i dati dell'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) colpisce, nell'arco della vita, una donna su 82. È un tumore che sfugge alla diagnosi precoce: spesso ha già dato metastasi quando viene diagnosticato (Fonte: AIRTUM-AIOM-Fondazione AIOM).
I tumori dell'endometrio rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia (Fonte: AIRC – Associazione Italiana Ricerca sul cancro).
La mappatura dei “Percorsi di Oncologia ginecologica a misura di donna” ha l’obiettivo di identificare gli ospedali con i Bollini Rosa che valorizzano la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza attraverso l’offerta di servizi che considerano i bisogni e le aspettative delle donne con tumore all’ovaio e all’endometrio. All’iniziativa hanno aderito 130 ospedali sul territorio nazionale presentando la propria candidatura tramite un apposito questionario online composto da 28 domande volte a valutare diverse tipologie di servizio importanti per garantire una buona gestione della donna con tumore all’ovaio e all’endometrio (es. multidisciplinarietà della presa in carico, supporto psico-oncologico ecc.). L’assegnazione del riconoscimento è avvenuta da parte di un apposito Advisory Board, che ha validato le candidature e i risultati, individuando 40 ospedali a misura di donna.
“Una malattia che muta radicalmente lo scenario e le prospettive di vita delle pazienti”, commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda, “vissuta come un invasore mostruoso, e che attiva meccanismi di difesa estremi come la negazione, nel tentativo di allontanare il ‘male’ da sé e predisporsi a lottare per sconfiggerlo. È questo il primo aspetto che emerge dalla nostra indagine sulle donne colpite da tumore all’ovaio o all’endometrio. La presenza di metastasi già all’esordio è un ‘trauma nel trauma’, talmente angosciante che in alcuni casi è in qualche modo ignorata, rimossa, in molti altri attiva sensi di colpa per la mancata prevenzione. Di fronte a questo impatto spesso le donne si sentono prive di un percorso che le rassicuri, che dia loro informazioni dettagliate sulle possibilità di cura, che attivi una piena presa in carico. Ecco, l’obiettivo del nostro lavoro di mappatura è proprio questo: aiutare queste donne a orientarsi in un percorso già difficile, con tutti gli strumenti che ci sono per affrontare al meglio la loro condizione”.
L’indagine conoscitiva realizzata da Fondazione Onda in collaborazione con Elma Research ha voluto ricostruire, attraverso una metodologia qualitativa tramite interviste in profondità, il patient journey delle pazienti con carcinoma dell’ovaio o dell’endometrio, il vissuto e l’impatto della malattia, l’esperienza di terapia, rilevandone gli unmet needs, con un focus sui servizi e le attività da implementare per supportarle al meglio nella loro quotidianità. L’irruzione della malattia, evidenzia l’indagine, sancisce un cambiamento drastico, definitivo con un impatto drammatico sulla qualità di vita delle pazienti, accompagnato da un sentimento di incertezza e di angoscia, che diventa pervasivo, e stravolge radicalmente le abitudini, la quotidianità e le relazioni, minando anche il senso della propria identità. I cambiamenti fisici e le limitazioni pratiche comportano una profonda trasformazione nell’immagine di sé, in senso negativo, alimentando un grande senso di solitudine nella comunicazione con gli altri. L’intervento chirurgico di isterectomia o ovariectomia è descritto come una mutilazione che compromette in modo definitivo la propria femminilità, ancor più se presente una mastectomia precedente. La trasformazione del corpo è vissuta come deperimento/degrado, e la sessualità ne viene fortemente compromessa. In diversi casi anche la vita lavorativa subisce ripercussioni a causa della patologia, con molte donne che rinunciano all’impegno lavorativo o lo ridimensionano.
Nel racconto di molte pazienti (specie se con carcinoma ovarico) emergono alcune criticità: una presa in carico poco coordinata e strutturata, affidata a fattori ‘casuali’, estemporanei e soggettivi; tempi di attesa problematici per gli approfondimenti diagnostici; frequenti richieste di ripetere esami già effettuati, senza spiegazioni della motivazione; prescrizione di esami più complessi che richiedono tempistiche lunghe, che spingono le pazienti a rivolgersi al privato per risolvere con maggiore rapidità, oppure a rivolgersi a strutture in altre province/regioni. Molte pazienti si trovano ad affrontare questo viaggio incognito con un debole bagaglio conoscitivo, soprattutto sul ruolo delle diverse terapie. Sebbene la chemioterapia abbia una forte valenza e sia vissuta come tappa necessaria del percorso terapeutico c’è una scarsa consapevolezza della funzione specifica della terapia neoadiuvante vs terapia adiuvante. Per le pazienti con carcinoma ovarico, la terapia orale rappresenta una novità non ancora del tutto compresa: la debole informazione circa efficacia e sicurezza della terapia genera incertezza. Anche le indagini sulle mutazioni genetiche dei tumori sono ancora una ‘nebulosa’ informativa per la maggioranza delle pazienti, non si possiedono cognizioni sull’importanza della ricerca in questo campo. Il percorso della paziente appare poco definito e strutturato: già dall’esordio di malattia, l’esigenza è quella di essere indirizzate agli specialisti e ai centri giusti, senza dispersioni e ipotesi diagnostiche fuorvianti, per superare il senso di smarrimento angosciante. È chiaro un bisogno di orientamento di fronte alla diagnosi: conoscere i centri specializzati, quelli prossimi a casa, poter essere inserite al più presto in un ‘protocollo terapeutico’ chiaro e definito, ben esplicato alla paziente. C’è il bisogno di una presa in carico globale, multidisciplinare, con obiettivi terapeutici chiari e condivisi che le facciano sentire accolte, protette, in cura.

 

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A far data dal prossimo sabato 18 Marzo 2023 il servizio di Continuità Assistenziale (Ex Guardia medica) di Faenza, trasferirà la propria attività  nella nuova sede presso il P.O. “Ospedale degli Infermi” di Faenza, nell’ambulatorio n. 19 collocato al piano terra del blocco 10, con accesso dall’ingresso principale dell’Ospedale da Viale Stradone.

Con la medesima decorrenza, cesserà di operare nell’ambulatorio sito in Via della Costituzione 28/50, presso la Casa della Salute “La Filanda”.

Gli AMBULATORI della Continuità Assistenziale sono aperti ad accesso diretto sabato, domenica, prefestivi e festivi, dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

Il Servizio, per le visite domiciliari, risponde al numero unico 800244244 dal lunedì al venerdì dalle 20.00 alle 8.00 e il sabato e la domenica, includendo anche i prefestivi, dalle 8.00 alle 8.00 del giorno successivo al festivo.

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La comunità scientifica internazionale ha riconosciuto che le persone con disturbi mentali sono maggiormente esposte a fattori di rischio come sedentarietà, fumo, abitudini alimentari scorrette che possono portare con maggiore facilità all’insorgenza di patologie concomitanti come obesità, diabete, ipertensione, dislipidemie. Risulta, inoltre, di fondamentale importanza tenere in considerazione che l’utilizzo di antipsicotici può concorrere alla manifestazione della cosiddetta Sindrome Metabolica.

A tal proposito la Regione Emilia Romagna, nell’ambito del progetto regionale sull’appropriatezza dei trattamenti farmacologici per le persone prese in carico dai Centri di Salute Mentale, ha emanato la circolare n. 4 del 2020 ‘Raccomandazioni per l’impiego dei farmaci antipsicotici nel trattamento a lungo termine delle persone con disturbi schizofrenici’ che definisce la cornice di riferimento.

Coerentemente con queste indicazioni e con gli studi presenti sulle banche dati scientifiche il Dipartimento Salute Mentale e il Distretto di Ravenna ha progettato l’implementazione, presso i CSM, di un ambulatorio infermieristico per la prevenzione della ‘Sindrome Metabolica’ in un’ottica di promozione della salute e del benessere delle persone con patologie psichiatriche.

All’interno di questa cornice e agganciandoci alle attività previste nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2022-2025, è partita una coprogettazione con l’Associazione per la Salute Mentale della Romagna “Porte Aperte” sezione di Ravenna, l’Ufficio Comunale Piani di Zona e il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica che ha portato alla realizzazione di un percorso finalizzato a sensibilizzare le persone con esperienza di malattia mentale e le loro famiglie sul tema della corretta alimentazione e realizzare,attraverso laboratori, modalità per una corretta spesa e preparazione pasti.

Il percorso ha visto una vasta partecipazione al seminario di apertura tenuto dal prof. Gabriele Bazzocchi il 22 febbraio al Centro Sociale Le Rose dal titolo “La relazione tra cibo, intestino e funzioni cerebrali: indicazioni per un’alimentazione corretta” e prosegue con “Il Carrello della Salute” che si svolgerà il 15 marzo presso il Centro Diurno del CSM di Ravenna. L’incontro sarà condotto da dietisti e assistenti sanitari del Dipartimento di Sanità Pubblica ed è volto ad imparare a fare la spesa riempendo il carrello in maniera gustosa e salutare.

A seguire i “Laboratori di cucina salutare” che prevedono pianificazione dei menu, esecuzione della spesa e preparazione pasti.

Le date previste sono 22 marzo, 30 marzo, 05 aprile e 19 aprile. La sede è sempre quella del Centro Diurno del CSM di Ravenna.

Il progetto pilota coinvolge 12 utenti del CSM di Ravenna divisi in due gruppi per una ottimizzazione dell’esperienza, due cuochi professionisti volontari, operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica e del CSM di Ravenna e volontari dell’Associazione Porte Aperte.

 

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