Skip to main content

Articoli filtrati per data: Gennaio 2024

E’ stato consegnato nei giorni scorsi all’Hospice di Savignano sul Rubicone, l’assegno pari a seimila euro, ricavato in occasione della rappresentazione de “La Locandiera” di Carlo Goldoni, andata in scena al Teatro Moderno di Savignano, il 15 dicembre scorso, grazie all’impegno artistico della Compagnia Teatrale “Dica 33”.

Si tratta di una compagnia di medici e professionisti sanitari dipendenti dell’Ausl della Romagna, che condividendo la passione per il teatro, hanno dato vita nel 2018 ad una compagnia teatrale per dedicare il proprio tempo libero a progetti di solidarietà e beneficenza. Una vita dedicata dunque al prossimo, in cui alla vocazione medica, si uniscono l’impegno civile e solidaristico.

Si tratta di Alessandra Foschi, (pediatra), Massimo Magnani, Direttore dell’UO Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Bufalini di Cesena, Donato Calista (dermatologo), Davide Bruschi (oncologo), Elena Magnani (internista), Elisabetta Cicognani (medico di medicina generale), Filippo Colinelli (medico di medicina generale), Sandra Schianchi (dermatologa),

Alla cerimonia di consegna, che si è tenuta presso l’Hospice di Savignano, sono intervenuti la dott.ssa Elena Amaducci, Responsabile della Struttura Nicola Dellapasqua, Vice Sindaco di Savignano e i dottori Massimo Magnani Alessandra Foschi e Davide Bruschi  per la Compagnia “Dica 33”. 

 «A nome di tutta la Struttura di cure palliative – ha dichiarato la dottoressa Amaducci - ringrazio sentitamente la Compagnia Teatrale “Dica 33” per la sensibilità e l’attenzione rivolte al nostro Servizio. Con la piacevolissima serata da loro organizzata ed in cui abbiamo potuto assaggiare la loro professionalità teatrale, abbiamo ricevuto una grande risposta solidale da parte della comunità a cui desideriamo esprimere ancora una volta la nostra profonda riconoscenza. La donazione sarà utilizzata per le attività e le progettualità della nostra Struttura che opera nella Rete Locale delle Cure Palliative”.

“A questi medici – ha aggiunto il Vice Sindaco di Savignano, Nicola Dellapasqua – che già servono quotidianamente il nostro territorio con professionalità e dedizione, vogliamo dire un grazie ancora più grande perché, anche nel loro tempo libero, decidono d’impegnarsi per gli altri e questa volta lo hanno voluto fare per una struttura come l’Hospice che ha un significato ed una valenza molto particolari per la nostra comunità”.   

Pubblicato in Notizie dal sito

Sostenere i diritti e la sicurezza del personale sanitario e dei civili nelle zone di conflitto. Ecco la finalità per cui è nata #Rimini4Gaza, iniziativa indipendente, apolitica e apartitica promossa da un gruppo di professionisti dell'ospedale Infermi e che riflette l’impegno comune verso la tutela dei diritti umanitari e la salvaguardia delle strutture sanitarie in zone di conflitto. Il progetto è stato presentato in una conferenza stampa, svoltasi nella sala riunioni della Centrale Operativa Territoriale, edificio a lato dell’ingresso principale dell’ospedale riminese, e condotta da Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini Santarcangelo Novafeltria, nelle vesti di “padrona di casa”.
“Il diritto alla salute e alle cure per ciascun individuo è sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 32 – ha ricordato nel suo saluto di apertura Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria di Ausl Romagna – e questo vale soprattutto nei confronti dei più fragili, penso in particolare in questo caso a donne e bambini vittime nelle zone di conflitto e di guerra. L’iniziativa promossa dagli operatori sanitari della nostra azienda ci richiama a un tema legato alla nostra professione, il giuramento di Ippocrate ci impone la tutela della salute della persona in qualsiasi luogo e con qualsiasi mezzo. In questo caso è un tema di salute globale, che in questi tempi sullo scenario internazionale così dilaniati da conflitti diventa richiamo e forte messaggio di pace”.
Apprezzamento all’iniziativa è venuto anche dall’assessore alle politiche per la Salute del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda. “Mi sono sentito in dovere di partecipare a questa presentazione – ha spiegato Gianfreda - anche perché proprio la Convenzione di Ginevra prevede la tutela del nemico, basandosi sul valore di umanità e dignità che non dobbiamo assolutamente mai perdere. E’ questo l’approccio dei promotori, che va al di là del conflitto in essere attualmente in Medio Oriente, e sfido chiunque a dire di non essere d'accordo, perché chi non è d'accordo con questo assunto rifiuta il concetto stesso di umanità, che ha sempre accompagnato l'uomo anche nelle guerre più terrificanti. Persino nei momenti più feroci dobbiamo alzare lo sguardo per dirci che certe azioni non sono accettabili: diritto alle cure e tutela sanitaria anche del nemico non vanno dimenticati mai. Temi trasversali che fanno parte anche della mia storia e percorso personale, legato al pacifismo, per cui non accetto tentativi di strumentalizzazione, dettati solo da ragioni di propaganda”.
Quindi la dottoressa Claudia Serraiocco ha letto il comunicato dei promotori dell’iniziativa, sottoscritto al momento da 14 professionisti sanitari come aggiunto dal dottor Giovanni Giuliani seduto al suo fianco. Ecco il testo integrale:
#Rimini4Gaza nasce per sostenere i diritti del personale medico e paramedico e dei civili nelle zone di conflitto. Si tratta di un'iniziativa indipendente, apolitica e apartitica.
Come sanitari dell'Ospedale di Rimini, noi stiamo dalla parte dei civili e dei sanitari uccisi indipendentemente dalla loro etnia o religione.
Condanniamo fermamente l'attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha causato la perdita di oltre 1.100 vite, tra cui quelle di 6 sanitari, e la risposta militare che ne è scaturita, che ha portato a oltre 29.000 vittime in meno di quattro mesi, tra le quali si contano 374 sanitari uccisi tra il 7 ottobre e il 1 gennaio. Entrambe le azioni hanno provocato inaccettabili sofferenze tra i civili e hanno violato il diritto internazionale umanitario, inclusa la protezione del personale medico e paramedico.
Di fronte a tali attacchi, che non hanno risparmiato neanche i luoghi di cura, ci siamo chiesti come poter manifestare la nostra solidarietà e trasmettere lo sdegno provato nel constatare che a Gaza in nessun ospedale si fosse al sicuro.
Così è nata l’idea dell'installazione #Rimini4Gaza, immaginando i corridoi, le sale d’attesa e gli spazi comuni del nostro Ospedale come “scenario di guerra”. Nei prossimi giorni collocheremo a terra delle sagome in memoria degli operatori sanitari caduti vittima di azioni militari.
Sollecitiamo la Comunità Internazionale a condannare ogni violazione della sicurezza degli operatori sanitari e degli assistiti nei luoghi di cura in contesti di guerra e a lavorare per stabilire corridoi sicuri per gli aiuti medici e la cura dei civili.
Vogliamo che siano garantite le missioni umanitarie. Ci opponiamo, infatti, ad ogni atto di ostruzionismo all'accesso a beni di prima necessità e all’approvvigionamento di medicinali e materiale per gli ospedali, senza il quale è impossibile la cura dei feriti e di coloro che necessitano di trattamenti medici per patologie non correlate direttamente all’evento bellico.
Sono necessarie iniziative diversificate che possano tempestivamente interrompere e prevenire ulteriori perdite di vite umane, garantendo il diritto alla salute e la sicurezza di tutti i sanitari, e portare, quanto prima, ad una pace duratura”.

E’ stato Jonathan Montomoli ad illustrare le ulteriori iniziative in aggiunta all’installazione (verranno posizionate a terra all'interno delle varie aree dell'ospedale oltre 40 sagome a grandezza naturale che ricordano i sanitari uccisi, tutte riportanti l'hashtag #NotATarget scelto perché presente sulla lettera pubblicata sulla rivista scientifica ‘Lancet’), che punta ad enfatizzare il dovere di tutelare la vita delle persone e il diritto alle cure anche in ambiente di guerra, sottolineando con forza che non si può stare in silenzio quando vengono uccisi gli operatori sanitari.
“Nel mese di febbraio o inizio marzo, in base alla disponibilità degli artisti e degli spazi, organizzeremo lo spettacolo di teatro sociale "La scelta" di Marco Cortesi e Mara Moschini – ha spiegato Montomoli, dirigente medico dell'Unità Operativa Anestesia e Rianimazione – e tratta proprio il tema del coraggio di scegliere. Lo spettacolo racconta 4 storie vere di uomini e donne che hanno avuto la forza di rompere la catena dell’odio e della vendetta durante il conflitto dei Balcani, dando prova di fratellanza e umanità con la capacità di vedere oltre il proprio egoismo e rischiare la propria stessa vita per salvare quella di altri. La nostra presa di posizione si estende verso tutte le forme di ingiustizia ed è nata in modo del tutto indipendente, però è doveroso ringraziare l’azienda per la decisione di non defilarsi e concederci gli spazi dell’ospedale. Proprio perché totalmente spontanea abbiamo lanciato pure una raccolta fondi per coprire le spese, con contributi e donazioni possibili su Paypal e Satispay, e nel caso la cifra eccedesse il costo delle iniziative effettueremo una donazione a Medici Senza Frontiere, documentando il tutto anche con un sito web che a giorni metteremo on line per comunicare le fasi di avanzamento del progetto”.

Pubblicato in Notizie dal sito

Si è svolto sabato mattina scorso, 27 gennaio 2024, in un affollato salone del Comune di Forlì, l'evento aperto alla cittadinanza: dal titolo “A.ffrontiamo il D.omani I.nsieme”- Lo stato dell’arte nella continuità tra i Servizi dell’infanzia e dell’età adulta nelle persone con AUTISMO e DISABILITÀ INTELLETTIVA.
La mattinata di confronto è stata organizzata dalla Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza di Forlì, in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Forlì e con gli altri servizi del territorio, Servizi sociali ed educativi del Comune, scuole e associazioni dei familiari (ANFFAS, Bucaneve per l’autismo e Voce all’Autismo). L’obiettivo era  di affrontare il tema del passaggio all’età adulta di ragazzi con autismo e disabilità intellettiva, compresi i dubbi e le domande più frequenti che le famiglie pongono ai servizi.
L’incontro ha permesso di presentare anche i nuovi percorsi che l’Ausl della Romagna e gli altri enti pubblici stanno mettendo in campo, per fornire una sempre miglior assistenza e supporto: la nuova équipe di transizione all’età adulta, i nuovi percorsi della NPIA, le modalità di lavoro integrate tra gli psichiatri del Centro di Salute Mentale e i servizi socio-sanitari, l’ampliamento dell'offerta di servizi educativi extrascolastici e per il tempo libero, anche quelli in collaborazione con gli enti di volontariato.
La discussione è stata vivace, partecipata e sono emersi chiari gli sforzi che tutti stanno mettendo in campo su questo delicato tema, che tocca sempre più famiglie della nostra comunità.
Sono intervenuti: Dott. Michele Sanza, Dott. Francesco Sintoni, Dott.ssa Mariella Allegretti, Dott.ssa Michela Maretti, Dott.ssa Elisa Bandini e Dott.ssa Simona Farolfi, Prof. Massimo Perazzoni e Prof.ssa Alessandra Montanari Lughi, Dott.ssa Silvia Evangelisti, Dott.ssa Valentina Belli, Dott. Pietro Nucera, Dott.ssa Francesca Tosti, Dott.ssa Chiara Farneti, Avv. Francesca Montalti, le Associazioni ANFFAS Forlì, Bucaneve per l’autismo, Voce all’autismo
Incontri simili saranno organizzati anche negli altri due distretti socio-sanitari del territorio: Cesena e Rubicone. Essendo il 27 gennaio, Giornata della memoria, non è mancato un riferimento, a cura del Dott. Sanza, Direttore del DSM-DP di Forlì-Cesena, al fatto che uno dei primi atti del programma eugenetico nazista fu proprio la sterilizzazione forzata e l’eliminazione sistematica di bambini e adulti disabili (Action T-4).

Pubblicato in Notizie dal sito

E’ entrato in funzione questa mattina il nuovo Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) a Novafeltria. Situato nella Cittadella della Salute, negli ambulatori al primo piano della Casa della Comunità (Via XXIV Maggio 174), è aperto dalle 8 alle 20, sette giorni su sette: si avvale di una equipe medico-infermieristica dedicata e di strumenti di approfondimento diagnostico laboratoristici e strumentali.
Il nuovo CAU di Novafeltria è un servizio aggiuntivo rispetto all’attuale Punto di Primo Intervento nell'ospedale Sacra Famiglia, che resta confermato nella sua attuale configurazione ed attività, oltre alla peculiarità di avere a disposizione due mezzi di soccorso avanzato (uno a leadership medica e uno infermieristica), così da potenziare l’offerta di assistenza primaria alla popolazione nel territorio dell’Alta Valmarecchia.

I CAU fanno capo alle Cure Primarie, con medici di assistenza primaria e infermieri pronti ad accogliere e assistere - sette giorni su sette in accesso diretto - pazienti con problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità.
Salgono così a 9 i CAU ad oggi attivi in Romagna: Cervia e Cattolica (che hanno cominciato ufficialmente la loro attività il 18 dicembre), Santarcangelo, Cesenatico e Mercato Saraceno (entrati in funzione il 15 gennaio), Ravenna, San Piero in Bagno e Santa Sofia aperti lunedì 22 gennaio. L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 CAU su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.
Prosegue in questo modo la riforma dell’Emergenza urgenza e il potenziamento dell’assistenza territoriale, il cui obiettivo strategico risulta essere il rafforzamento del sistema delle Cure primarie per garantire servizi di prossimità, arricchire le risposte a livello territoriale, trattare in setting più adeguati i bisogni di salute che determinano i così detti ‘accessi impropri ai servizi di emergenza’, rendendo maggiormente appropriato l’accesso ai Pronto Soccorso. Attualmente i codici bianchi e verdi, che accedono alle strutture di PS risultano essere circa il 60% dei casi totali. I CAU garantiranno risposte ai bisogni urgenti episodici in stretta connessione con il Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Libera scelta, al fine di garantire le risposte necessarie in un’ottica di continuità e integrazione delle cure.


I CAU possono erogare le seguenti prestazioni:
Visita medica
Certificazioni
Trattamento farmacologico al bisogno
Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali
Procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni)
Accedendo al CAU, i cittadini vengono accolti dall’infermiere che procede attraverso colloquio strutturato alla valutazione del bisogno sanitario espresso, a cui segue la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici come l’elettrocardiogramma, la radiografia e alcuni esami di laboratorio. Il medico del CAU, se necessario, prescrivere, prestazioni specialistiche a completamento diagnostico, anche alla conclusione del percorso CAU. Una volta eseguite le prestazioni di approfondimento prescritte il relativo referto potrà essere valutato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera scelta, che sono i riferimenti per ogni cittadino assistito, senza tornare al CAU.
L’esito del percorso clinico-assistenziale eseguito presso il CAU è disponibile sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.
La visita e alcuni accertamenti diagnostici offerti presso i CAU (per esempio ECG ed alcuni esami ematici) sono gratuiti per tutti i cittadini residenti e/o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita prevede una partecipazione alla spesa pari a 20 euro da corrispondere al Medico che provvederà a rilasciare apposita ricevuta di riscossione. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del cittadino con il relativo ticket se dovuto in base alle esenzioni possedute.

L’elenco dei principali sintomi per cui presentarsi al CAU sono i seguenti:
Mal di testa/cefalea/emicrania (con dolore lieve-moderato)
Ustioni minori/Solari
Disturbi della vista
Contrattura muscolare
Dolore all’occhio
Dolore alle articolazioni
Irritazione da lenti a contatto
Diarrea (senza sangue)
Occhio rosso con secrezioni/Congiuntivite
Disturbi anali
Trauma occhio senza disturbi della vista
Dolore addominale (con dolore lieve-moderato)
Corpo estraneo orecchio
Dolore fianco (tipo coliche renali)
Dolore orecchio
Nausea e/o vomito ripetuto
Riduzione dell’udito/Tappo di cerume
Mal di schiena/Lombalgia
Sangue al naso
Bruciore/Difficoltà a urinare
Mal di denti
Ostruzione o sostituzione di catetere vescicale
Problemi post-estrazione dentaria
Agitazione in stato ansioso già conosciuto
Torcicollo
Febbre
Tosse/Raffreddore/Mal di gola
Medicazioni e rimozioni punti
Traumi lievi (Piede, Caviglia, Ginocchia, Gomito, Polso, Mano)
Piccole ferite
Prurito, arrossamento/tumefazione della cute
Variazione glicemia
Punture di insetto, morso di animale
Variazione pressione arteriosa

Si evidenzia che in caso di sintomi gravi quali dolori toracici, difficoltà respiratorie, cefalee inusuali, dolori addominali di grado severo e sintomi riconducibili al disturbo neurologico acuto è necessario continuare a chiamare il 118 ricorrendo alle cure del Pronto Soccorso.

Gli accessi ai CAU della Romagna ad oggi
Dal 18 dicembre al 28 gennaio gli accessi ai Cau attivi in Romagna sono stati complessivamente 4.374: 1.504 a Cattolica; 1.184 a Cervia, 573 a Santarcangelo, 459 a Cesenatico, 443 a Ravenna, 173 a Mercato Saraceno, 19 a San Piero in Bagno e 19 a Santa Sofia.
In particolare, nell’ultima settimana i numeri sono: 1.518 accessi complessivi, di cui 234 a Cattolica, 185 a Cervia, 250 a Cesenatico, 84 a Mercato Saraceno, 443 a Ravenna, 19 a San Piero in Bagno, 284 a Santarcangelo e 19 a Santa Sofia.

Pubblicato in Notizie dal sito

"Fatti di… sangue”: proclamati i vincitori del concorso di fumetto promosso da Avis Forlì

Premiate le tavole di Jacopo Maltoni, Cesare Camorani e del duo Crespoli-Petrini; opere in mostra all’Ospedale di Forlì fino al 4 febbraio

 Nella mattinata di sabato 27 gennaio è stato svelato il podio dei vincitori della seconda edizione del concorso gratuito di fumetto promosso dall’Avis Comunale di Forlì e dalla Fumettoteca Regionale Alessandro Callegati “Calle” Social Community Hub. La cerimonia di premiazione si è svolta nella Piazza del Padiglione “Morgagni” dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, dove è allestita la mostra degli elaborati prodotti dai partecipanti alla seconda edizione del contest, insieme ad alcune tavole realizzate dai concorrenti della prima edizione. Il tema sul quale i candidati hanno messo alla prova la loro arte e creatività è “Fatti di… sangue”, un input aperto a tutti gli iscritti al “PerCorso di fumetto” – organizzato da Avis Forlì nella Sala Loreti della Casa del Donatore nei mesi di settembre e ottobre 2023 e coordinato da Gianluca Umiliacchi – e agli studenti che frequentano le classi quarta e quinta delle scuole secondarie di secondo grado di Forlì e circondario.

Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio è stato Jacopo Maltoni (22 anni), che ha prodotto un’originale citazione dei celebri personaggi del romanzo di Carlo Collodi, attraverso un’illustrazione convincente nella quale Avis è fortemente riconoscibile. Il dono del sangue è, infatti, quello che trasforma Pinocchio in un ragazzo in carne ed ossa, “perché non siamo fatti di legno ma di… sangue”. Medaglia d’argento per Cesare Camorani (54 anni), che ha tradotto in fumetti e rime la “Svenatura” del signor Bonaventura. Lieto fine assicurato, però, al protagonista della storia, grazie al grande cuore di uno sconosciuto donatore di sangue. Infine, si è aggiudicato il terzo posto il lavoro a quattro mani realizzato da Richard Crespoli (27 anni) e Lorenzo Petrini (19 anni), che mette in mostra due alieni alle prese con lo studio sperimentale del sangue.

Le opere fumettistiche sono state valutate da una giuria composta da Davide Fabbri e Marco Verni (autori di fumetto e insegnanti del “PerCorso di fumetto”), Gianluca Umiliacchi (Direttore della Fumettoteca Regionale Alessandro Callegati “Calle” Social Community Hub), Paola Casara (Assessore ai Servizi educativi, scuola, formazione e Politiche Giovanili del Comune di Forlì) e da tre rappresentanti dell’Ufficio di Presidenza di Avis Forlì, ovvero Giulio Marabini (Vicepresidente Vicario), Enrico Vetricini (Vicepresidente con delega al Territorio) e Mirco Bresciani (Tesoriere). I Premi in denaro assegnati ai vincitori sono, rispettivamente, di 500 euro per il primo classificato, 350 euro per il secondo e 250 euro per il terzo.

Hanno partecipato alla premiazione gli Assessori del Comune di Forlì Paola Casara e Marco Catalano, Gianluca Umiliacchi della Fumettoteca Regionale Alessandro Callegati “Calle” Social Community Hub, il Presidente di Avis Provinciale di Forlì-Cesena Lino Morgagni, il Presidente di Avis Forlì Roberto Malaguti, il Vicepresidente Vicario di Avis Forlì Giulio Marabini, il Segretario di Avis Forlì Fabio Giacomini e il presidente di Avis Forlimpopoli Daniele Boccali. La mostra delle opere fumettistiche, allestita nella Piazza del Padiglione “Morgagni” dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì (via C. Forlanini, 34), sarà visitabile fino a domenica 4 febbraio 2024. Il corso e il concorso di fumetto sono patrocinati dal Comune di Forlì – Assessorato alle Politiche Sociali e dall’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna.

Per info: 0543.20013; forli.comunale@avis.it; www.avisforli.it.

Pubblicato in Notizie dal sito

E’ stata inaugurata il 15 gennaio, presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, una ludoteca (COLLEGOteca), donata dall’Associazione COLLEGO APS, composta da set di mattoncini diversi e variegati che i bambini potranno utilizzare nella loro camera, o nelle zone gioco comuni. Durante il ricovero è importante stimolare il bambino a coltivare la
propria creatività, esprimendo nelle storie e nei giochi le proprie emozioni, paure e desideri. Una volta ultimata la realizzazione, i mattoncini potranno essere igienizzati e verranno messi nuovamente a disposizione di altri bambini e le istruzioni cartacee potranno essere sostituite da quelle in formato digitale, scaricabili gratuitamente dal sito LEGO. Insieme ai set è stata donata al reparto la mascotte dell’associazione, una nave di mattoncini dal nome significativo: “HOPE, Speranza”.
“Questa nave agile e veloce ci rappresenta - ha detto il Presidente dell’Associazione COLLEGO, Giorgio Perrucci - perché ci sentiamo come un equipaggio che intraprende un’avventura senza fine, con l’obiettivo di portare gioia a chi ha meno motivi di sorridere. Nel nostro viaggio abbiamo
previsto tante tappe interessanti fatte di mostre, spettacoli, iniziative per i bambini. Questi ultimi, in particolare il loro sorriso, sono la spinta, o meglio il carburante che ci fa proseguire in questa avventura”.
L’associazione COLLEGO APS aveva donato proprio questo set LEGO anche a tutti i piccoli pazienti che hanno passato la giornata di Natale in reparto, accompagnando il dono con un messaggio di augurio e speranza, affinché questo “soggiorno” potesse rappresentare solo una tappa all’interno di un lungo e felice cammino di vita. Quando la degenza è terminata, ogni bambino ha potuto portare con sé il suo set, un regalo che gli ricorderà la sua forza e il suo coraggio.I bambini e le loro famiglie sono stati poi invitati come ospiti agli eventi futuri per esporre il set donato. All’inaugurazione, la delegazione dell’Associazione Collego, tra cui il Presidente Giorgio Perrucci, Andrea Antonelli e Letizia Zagnoli, è stataaccolta dal Direttore della Pediatria forlivese, Dott. Enrico Valletta,che ha ringraziato i rappresentanti dell’Associazione per la generosa iniziativa, che aiuterà ad allietare le giornate dei piccoli ricoverati.

Pubblicato in Notizie dal sito


In questi giorni le pareti del Consultorio e della Pediatria di Comunità di Forlì, in via Colombo, sono stati abbelliti e decorati con immagini di fiori di pesco e simpatici mostriciattoli a fare compagnia ai piccoli pazienti.
“In accordo con la mission della nostra Unità Operativa – spiega la dottoressa Giovanna Rita Indorato, Direttrice della U.O. Salute Donna Infanzia di Forlì - che ha come obiettivo quello di potenziare l’equità degli accessi, l’accessibilità ai servizi e promuovere la centralità del paziente, si è deciso di avvicinarsi ancora di più alla popolazione target. Questa iniziativa, peraltro, va a braccetto con tutte le attività implementate durante l’anno appena passato. L’UO Salute Donna Infanzia è composta da due settori, la Pediatria di Comunità ed il Consultorio familiare, e si occupa della presa in carico globale degli utenti da zero anni, attraverso le varie fasi della vita (infanzia, adolescenza, gravidanza), fino alla menopausa.Le attività dei due settori si intersecano, trasversalmente, ed hanno come obiettivo primario la promozione della salute.Il Consultorio Familiare da sempre si occupa dell’assistenza alla gravidanza con un approccio olistico, multidisciplinare e multidimensionale, attento alla fisiologia e alle necessità delle pazienti, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza e delle evidenze scientifiche. All’interno del Consultorio sono presenti storicamente uno Spazio Giovani, dedicato alla fascia di età 14-19 anni, che ha come obiettivo quello di promuovere la sessualità responsabile e consapevole, in termini di affettività. Lo stesso servizio è offerto nello Spazio Giovani adulti, per le fasce dai 19 ai 35 anni, che ha invece come obiettivo di potenziare i determinanti di salute e sostenere le coppie, anche nella fase preconcezionale. L’anno appena trascorso ha visto anche la riattivazione, presso lo Spazio Giovani di Via Giorgina Saffi, del progetto regionale andrologico, in collaborazione con l’Urologia di Forlì, diretta dalla Dott.ssa Gunelli, rivolto ai ragazzi delle classi quarte degli istituti superiori. L'obiettivo è la rilevazione precoce di problematiche dell'apparato genitale maschile per prevenire e risolvere patologie che, se non trattate, potrebbero condurre ad una diminuzione e/o compromissione della fertilità, o una normale attività sessuale. L'adesione al progetto, da parte delle scuole e dei ragazzi, è stata ottima e, pertanto, è stata confermata la prosecuzione anche per l'anno in corso. ”
“Sempre nel 2023 – prosegue - è stato istituito uno spazio dedicato all’allattamento per fornire sostegno e competenze alle neomamme lungo tutto il percorso dell’allattamento al seno. Il progetto dell’ambulatorio del sostegno dell’allattamento, peraltro, rientra all’interno delle azioni promosse dalla nostra Unità operativa, che fanno parte dei piani regionali di prevenzione. Il tavolo multidisciplinare ed intersettoriale vede coinvolti il Sociale, tramite il Centro per le Famiglie della Romagna Forlivese, l’Ausl della Romagna ed altri stakeholder, ed ha realizzato diversi progetti tra i quali l’implementazione dei percorsi di gravidanza con corsi sui sani stili di vita e la loro applicazione quotidiana, l’elaborazione di sei brevi videoclip sui sani stili di vita in gravidanza e nel post nascita (vedi link qui sotto). Questi ultimi, unici nel loro genere perché tenuti sia dalla componente sanitaria che da quella sociale, saranno sottoposti nel 2024 ad una revisione per migliorare l’adeguatezza di intervento, grazie ai rilievi ottenuti da focus group condotti con le neomamme nel 2023.Nello stesso anno abbiamo anche iniziato la progettazione di un servizio dedicato alle donne in menopausa, che ha visto la sua attivazione effettiva a gennaio 2024.”
“Per quanto concerne il settore Pediatria di Comunità – conclude - oltre ad essere un attore principale delle azioni del Piano Libero di Prevenzione 11, nel 2023 ha dato il proprio contributo anche ai piani di prevenzione regionali (“Scuole promuovono salute”). Nello stesso anno abbiamo potenziato gli ambulatori dedicati all’accoglienza degli immigrati (con uno spazio dedicato all’emergenza Ucraina) e la prosecuzione della campagna vaccinale anticovid nei minori.Sono stati avviati progetti di miglioramento che hanno determinato una rimodulazione delle attività vaccinali in termini di efficacia ed efficienza, e che ha così garantito anche per il 2023 le coperture vaccinali richieste dal Ministero della salute. Proseguono infine, con ottimi risultati, le attività inerenti l’ambulatorio del “bambino ad alta complessità assistenziale” e la collaborazione con l’UO di Neuropsichiatria Infantile rispetto ai percorsi dei disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti.
Il 2023 vede, infine, la nascita di un ambulatorio dedicato all’utilizzo delle tecnologie nel bambino diabetico, in collaborazione con l’U.O. di Pediatria diretta dal Dott. Enrico Valletta. La sinergia tra i due settori ha favorito l’idea di una proposta di umanizzazione degli ambienti, intesa come impegno a rendere i luoghi di assistenza quanto più possibile orientati alla persona, così come i piani diagnostici e terapeutici. Un sentito ringraziamento va pertanto ai Coordinatori di Unità Operativa, Cocchi e Silvestroni, e al Servizio tecnico dell’Ausl Romagna nelle persone del Geom. Gabriele Severi e del Geom. Tiziano Laghi, per aver contribuito con attenzione e professionalità alla realizzazione di questo progetto.”

 

LINK VIDEO CLIP sugli stili di vita in gravidanza e post nascita:

https://www.youtube.com/watch?v=W3i4zi7eSH0
https://www.youtube.com/watch?v=l_eMScE0fUg
https://www.youtube.com/watch?v=F6Aa9KGnx9o
https://www.youtube.com/watch?v=Z3sorKbGF74
https://www.youtube.com/watch?v=rkpFrmz2RRE
https://www.youtube.com/watch?v=PLmTuNXsR30

Pubblicato in Notizie dal sito

Un 2023 più che positivo per l’attività di prelievo e donazione di organi e tessuti nell’Ausl della Romagna che anche nell’anno appena trascorso registra ottimi risultati in termini di donazioni portate a termine.

In totale, nel 2023, sono stati 54 i donatori che hanno consentito il prelievo e il trapianto di ben 116 organi. Anche la donazione di tessuti ha fatto registrare numeri in considerevole crescita: si sono registrate, in tutto, 352 donazioni.

 

Le donazioni di organi

Entrando nel dettaglio dei 116 prelievi complessivi, 62 sono stati effettuati all’ospedale Bufalini di Cesena, 20 all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, 18 all’ospedale Infermi di Rimini, 13 all’ospedale Morgagni – Pierantoni di Forlì, 2 all’ospedale Ceccarini di Riccione e 1 all’ospedale degli Infermi di Faenza.

L’organo più prelevato è stato il fegato: in totale si contano 52 interventi. Seguono i reni, con 47 prelievi, il cuore (11), e i polmoni (6).

Un’importante novità del 2023 arriva dall’ospedale di Riccione, dove, per la prima volta, ci sono stati i primi casi di prelievi, grazie a due donatori che hanno permesso il prelievo e successivo trapianto di due organi.

Inoltre, l’ospedale di Ravenna, in collaborazione con la Cardiochirurgia dell’Università di Bologna, ha portato a termine il primo prelievo da donatore a cuore fermo realizzato in Italia in un ospedale senza cardiochirurgia.

Si tratta di risultati importanti per l’Azienda Usl della Romagna. “L’esperienza e la competenza maturata negli ultimi anni dagli operatori del settore, unita alla migliore organizzazione e alla confermata sensibilità e generosità dei cittadini orientata favorevolmente alla donazione, ha sostanzialmente confermato, e per alcuni aspetti migliorato, i numeri da record dell’anno precedente” commenta il dottor Andrea Nanni, coordinatore della donazione organi e tessuti dell’Ausl Romagna.

 

ORGANI PRELEVATI E TRAPIANTATI NEL 2023

 

CUORE

RENI

FEGATO

POLMONE

TOTALE

CESENA

9

26

23

4

62

FAENZA

   

1

 

1

FORLI

 

5

8

 

13

RAVENNA

1

10

9

 

20

RICCIONE

   

2

 

2

RIMINI

1

6

9

2

18

TOTALE

11

47

52

6

116

 

 

 

Le donazioni di tessuti

Riguardo alle donazioni di tessuti, cifre molto alte si sono registrate soprattutto per quel che riguarda il prelievo di cornee, che nel 2023 hanno fatto registrare per la prima volta un numero di donatori superiori a 300, con un aumento di quasi 100 donatori rispetto al 2022.

Nel dettaglio, 83 sono i prelievi di tessuto effettuati all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, 70 all’ospedale Infermi di Rimini, 62 all’ospedale Morgagni - Pierantoni di Forlì, 56 all’ospedale Bufalini di Cesena, 40 all’ospedale Umberto I di Lugo, 30 all’ospedale degli Infermi di Faenza e 11 all’ospedale Ceccarini di Riccione.

“Incrementare le donazioni di organi e tessuti – continua il dottor Nanni - rappresenta da sempre un obiettivo prioritario del Servizio Sanitaria Nazionale e Regionale, essendo il trapianto l’unica possibilità di guarigione per chi soffre di gravi insufficienza d’organo e i numeri dell’anno appena concluso confermano il ruolo di primo piano che la Romagna svolge ormai da anni”.

DONAZIONI TESSUTI NEL 2023

 
 

CORNEE

VALVOLE

VASI

CUTE

SEG OSSEI

TOTALE

CESENA

41

4

4

4

3

56

FAENZA

27

 

1

1

1

30

FORLI

61

   

1

 

62

LUGO

40

       

40

RAVENNA

65

4

4

7

3

83

RICCIONE

9

   

1

1

11

RIMINI

61

1

2

3

3

70

TOTALE

304

9

11

17

11

352

               

 

Pubblicato in Notizie dal sito

Proseguono gli eventi di promozione di sani stili di vita per la popolazione e per cittadini particolarmente motivati a organizzare e condurre gruppi di cammino per la salute.
Facendo seguito alla prima edizione del corso di formazione per conduttori di gruppi di cammino per la salute, svoltosi a Santarcangelo (21 novembre e 1 dicembre) e a Morciano (20 e 30 novembre), il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna ambito di Rimini, con il patrocinio dei Comuni di Rimini, Santarcangelo e Morciano e dell’Unione di Comuni della Valmarecchia e della Valconca, ha organizzato altri due corsi gratuiti teorico-pratici, articolati in due giornate ciascuno, estesi a tutto il territorio riminese con il fine di coinvolgere le persone interessate a partecipare e a diffondere buone pratiche per la promozione della salute e per il contrasto alla sedentarietà. L’obiettivo è quello di formare persone con competenze e conoscenze adeguate nella conduzione di un gruppo di cammino. Nello specifico, il Walking Leader organizza le camminate: sceglie la durata, il percorso, si preoccupa della sicurezza e dell’integrità del gruppo, fa da “motivatore” e garantisce continuità dell’attività.
In questo modo si punta dunque a creare ed organizzare sul territorio gruppi di cammino gratuiti, rivolti a tipologie di persone con diverse capacità funzionali, permettendo loro di aumentare il livello di attività fisica e ridurre la sedentarietà, in un contesto che favorisca la socialità e lo stare insieme, con conseguente beneficio per la propria salute.
Per la zona Rimini Nord il corso ha inizio venerdì 2 febbraio, alle ore 14, alla sala Caravaggio - ex hub vaccinale Covid di Rimini (via Consolare per San Marino n. 76, di fianco al Toys Center). Poi giovedì 8 febbraio è prevista una parte pratica della durata di circa un’ora, con ritrovo alle 14.30 al Ponte di Tiberio per camminata di gruppo (percorso che attraversa il parco Marecchia) con riepilogo degli argomenti trattati ed eventuali approfondimenti e successiva consegna degli attestati.
Il corso di formazione per conduttori di gruppi di cammino per la salute pensato per Rimini Sud si svolgerà invece venerdì 23 febbraio, dalle ore 14, alla sala ex Lavatoio di Morciano (via Concia 18), con la relativa parte pratica in calendario per giovedì 29 febbraio, con ritrovo alle ore 14.30 sempre alla sala ex Lavatoio, per camminata di gruppo con riepilogo degli argomenti trattati ed eventuali approfondimenti e successiva consegna degli attestati.
L'intervento multidisciplinare del medico dello sport, del medico responsabile della promozione della salute, dello psicologo, del chinesiologo e dei conduttori di cammino del territorio consente di dare una visione d'insieme al tema oggetto del corso.
Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione, per la promozione dell'attività fisica nelle comunità dell'Emilia-Romagna, in continuità con le esperienze accumulate con i precedenti piani della prevenzione, secondo un approccio life-course e agendo su diversi fattori che possono contribuire ad incrementare i livelli di attività fisica delle persone. Una delle azioni per il raggiungimento di questo scopo è rappresentato dai gruppi di cammino, che consentono alle persone di una comunità, o quartiere cittadino, di incontrarsi periodicamente e svolgere delle passeggiate nei dintorni, accompagnati da "walking leader".
Per informazioni e iscrizioni: tel: 334 342 9196; mail promosalute.rn@auslromagna.it

In allegato le locandine con il programma del corso e tutte le informazioni utili che lo riguardano.

Pubblicato in Notizie dal sito

L’Associazione “Vivere senza stomaco si può”, grazie al contributo di Ceracarta, ha donato alla Chirurgia e Terapie Oncologiche di Forlì, diretta dal prof. Giorgio Ercolani, una decina di misuratori della glicemia “Freestyle” per i pazienti sottoposti a chirurgia gastrica per tumore allo stomaco.
“La comunità che rappresento – spiega Claudia Santangelo, presidente dell’Associazione “Vivere senza stomaco si può” - ringrazia sentitamente l’ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì e specificatamente i dottori Paolo Morgagni e Massimo Framarini che, da sempre, hanno riconosciuto e sostenuto il percorso di cura di chi vive senza stomaco per cause oncologiche. Nel dettaglio, con l’aiuto di Ceracarta è stato possibile portare avanti uno studio (con il contributo di altri attori) sulla variabilità glicemica. Un problema, questo, non studiato sufficientemente e che impatta in modo violento con la qualità di vita di molte persone gastroresecate….E quindi GRAZIE!”
“L’Associazione - prosegue - con sede nazionale in Emilia Romagna, sostiene pazienti e caregiver, cercando di rispondere ai problemi del post gastrectomia. Abbiamo messo a disposizione un help - line h 24 (388/8812566) e un forum dove, pazienti e caregiver, si “prendono per mano” condividendo la propria esperienza (https://viveresenzastomaco.org). Collaboriamo con diversi ospedali e istituzioni, cercando di migliorare il percorso di cura di noi pazienti.”
“La sindrome da svuotamento gastrico nel gastroresecato, in inglese dumping syndrome – spiega il dottor Massimo Framarini - colpisce il 25-50% dei pazienti sottoposti a chirurgia gastrica, il 5-10% dei quali sviluppa sintomi clinicamente rilevanti. Esistono due forme di dumping syndrome, una precoce e una tardiva. La forma precoce si manifesta 10-30 minuti dopo i pasti e comprende sintomi gastrointestinali e vasomotori (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, cefalea, vasodilatazione e arrossamento della cute, astenia e abbassamento della pressione sanguigna). Essa deriva principalmente dal rapido afflusso di cibo nel piccolo intestino, che ne determina la rapida e improvvisa distensione. La forma tardiva, invece, si manifesta 1-3 ore dopo il pasto, con sintomi prevalentemente vasomotori (sudorazione, debolezza, confusione). È legata all’alterazione dei livelli di zucchero nel sangue. Per la mancanza dello stomaco lo zucchero viene assorbito troppo rapidamente nell’intestino tenue e questa sintomatologia può essere di solito aggravata dall'assunzione di cibi dolci o bevande zuccherate.Il controllo a distanza di questi pazienti ha evidenziato, che esistono delle forme di ipoglicemie non riconducibili alla sindrome da svuotamento nel gastro-resecato, che si verificano indipendentemente dall’assunzione del cibo, come per esempio nelle ore notturne o lontano dai pasti. La glicemia in questi pazienti scende anche a valori molto bassi e questo può inficiare anche lo svolgimento delle normali attività quotidiane. “
“Questi pazienti non sono dei veri diabetici – prosegue - e come tali non è semplice valutare il loro stato glicemico con un semplice controllo del valore dello zucchero nel sangue capillare. Necessitano di un monitoraggio continuo per valutare l’andamento nelle ventiquattro ore e nei giorni della settimana della glicemia tali da rilevare le anomalie con valori sotto soglia di 50 mg/dl. Questo tipo di monitoraggio può esser eseguito con un rilevatore continuo della glicemia come il “Freestyle”.Questo strumento è costituito da un piccolo sensore, che si applica sulla parte postero- superiore del braccio e che misura continuamente, di giorno e di notte, la concentrazione di glucosio presente nel fluido interstiziale del corpo e viene trasmesso ad un rilevatore, che registra i dati che possono essere letti anche da uno smarthphone, con l’adeguata app, e possono essere letti ed interpretati anche da remoto da uno specialista.”
“La nostra unità operativa – conclude il chirurgo - sta conducendo uno studio su questa nuova alterazione fisiopatologica in collaborazione con l’associazione dei pazienti “ Vivere senza stomaco si può” , proprio attraverso questo nuovo strumento (Freestyle), che ci è stato donato. Questi pazienti, non essendo diabetici, non hanno diritto alla fornitura gratuita da parte del SSN di questo strumento. Attraverso la donazione dei dipendenti e della dirigenza dell’azienda CERACARTA di Alessandro Bandini si sono potuti acquistare alcuni degli apparecchi necessari per monitorare i pazienti inclusi nello studio. Ringraziamo tutti per la generosità e la disponibilità dimostrati.”

Pubblicato in Notizie dal sito

Cerca notizia

Archivio