Cultura del R.I.S.P.E.T.T.O.
Attraverso lo sviluppo di percorsi che favoriscano, da un lato, una risposta clinica e assistenziale appropriata sicura e di qualità, costruita attorno ai bisogni delle persone, dall’altro l’attuazione di processi di ricerca, formazione e didattica innovativi e competitivi, l’Azienda USL della Romagna intende valorizzare e diffondere la cultura del R.I.S.P.E.T.T.O.
Responsabilità
L’Azienda, in tutte le sue articolazioni, si impegna a dar conto ai cittadini e ai portatori d’interesse delle attività intraprese e dei vantaggi conseguiti, attraverso la realizzazione di un sistema di responsabilità che, definendo processi, procedure, procedimenti e attività, rende chiari ed evidenti i diversi livelli di autonomia e responsabilità, le relazioni esistenti tra le scelte e le decisioni prese, gli obiettivi, gli impegni assunti/attesi e le relative conseguenze.
La legittimità dell’agire non risiede semplicemente nella legittimità regolamentare dell’azione aziendale, ma anche nella legittimazione sociale dell’azione che deriva dal rispetto di standard, regolamenti, codici di comportamento, linee guida etiche (responsabilità sociale).
L’Azienda, quale titolare di una responsabilità sociale, deve:
- dire, esprimere in modo chiaro ed esplicito la sua visione;
- fare, mettere in campo le azioni coerenti al conseguimento dello scopo;
- avere, disporre di risorse necessarie all’azione;
- dare all’ambiente esterno più di quello che riceve, in termini di comunicazione, di impegno, di simpatia.
Integrazione
L’integrazione deve diventare una modalità stabile e irrinunciabile di funzionamento in quanto permette di realizzare sinergie positive tra le diverse autonomie del sistema, di costruire alleanze e partnership, attraverso la condivisione di risorse, conoscenze, esperienze, al fine di migliorare la qualità delle prestazioni e comporre le ragioni di prossimità e accessibilità ai servizi con quelle di efficacia e di efficienza.
L’integrazione rende possibile liberare nuove risorse per l’assistenza diretta, riducendo i costi amministrativi generali e delle funzioni di supporto.
L’Azienda intende perseguire l’integrazione ai suoi vari livelli:
- l’integrazione professionale, che di realizza all’interno dei processi di erogazione dei servizi, indispensabile alla produzione delle migliori pratiche assistenziali e alla continuità delle cure;
- l’integrazione funzionale-gestionale, che garantisce l’adozione di modelli organizzativi coerenti e coordinati in grado di connettere tra di loro i diversi punti di erogazione delle attività e di massimizzare il rendimento delle risorse impegnate e l’equità nei risultati;
- l’integrazione strutturale della funzione, che richiede una unitarietà di governo e di responsabilità, da riservarsi alle funzioni amministrative e sanitarie di natura tecnico-logistica e di supporto, ovvero a servizi sanitari ad alto costo di investimento e manutenzione;
- l’integrazione istituzionale, che consente di definire un nuovo Patto per la salute tra i diversi attori del Sistema - Azienda USL, Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, Università – a vantaggio della maggiore qualificazione e della sostenibilità della rete di servizi sanitari e socio-sanitari presenti sul territorio.
Sostenibilità
L’agire dell’organizzazione in tutte le sue articolazioni deve essere volto a garantire che all’obiettivo di progressiva convergenza verso l’equilibrio di bilancio non corrisponda una progressiva riduzione dei livelli di tutela, e di erogare servizi di qualità, affidabili, appropriati e sicuri; in altri termini, al semplice governo dei fattori produttivi, deve affiancarsi la buona governance dei servizi. In questo modo, la convergenza verso l’equilibrio di bilancio consentirà di poter progettare politiche di investimenti tecnologici e strutturali in grado di sviluppare nuovi servizi e innescare circoli virtuosi tra gestione, comportamenti professionali, livello di fiducia e senso di appartenenza.
In altri termini, l’organizzazione e l’azione aziendale devono essere fortemente orientati alla realizzazione di un equilibrio continuo tra condizioni di efficienza nell’utilizzo delle risorse e condizioni di efficacia nel raggiungere gli obiettivi programmati.
Al proprio interno, l’Azienda deve eliminare qualsiasi ridondanza organizzativa e di processo, deve essere orientata alla semplificazione e alla essenzialità organizzativa, quindi alla ricerca continua di aree di miglioramento, al fine di recuperare efficienza e generare valore da destinare allo sviluppo di nuovi modelli assistenziali.
In particolare, l’Azienda persegue l’efficienza gestionale ed organizzativa, intesa come capacità di interpretare i cambiamenti interni ed esterni all’Azienda, di adeguare il comportamento professionale ed organizzativo e l’uso delle risorse, di individuare e realizzare soluzioni tempestive, sensibili e specifiche al bisogno assistenziale o organizzativo, secondo il miglior rapporto costo/efficacia.
Partecipazione
Nel contesto ambientale in cui agisce l'Azienda, l'agenda e le priorità sono definite e gestite contemperando le primarie esigenze dei cittadini, le aspettative politiche e istituzionali, gli interessi professionali, in un quadro complesso di equilibrismi e mutanti convergenze.
Data questa premessa, l’Azienda vede nella partecipazione la promozione di processi decisionali cooperativi, trasparenti ed inclusivi, in grado di arricchirsi continuamente e di modellarsi sulle nuove e diverse esigenze, al fine di migliorare la qualità ed il livello dei servizi offerti. Processi decisionali in cui confluiscono una serie di informazioni e conoscenze provenienti dall’interno e dall’esterno della organizzazione, governati appunto verso le priorità condivise.
La partecipazione alla formazione delle decisioni non avviene quando tutti i punti di vista sono rappresentati nelle decisioni finali, bensì quando questa ne ha tenuto il debito conto. In altre parole, dal momento che è possibile, anzi auspicabile, che la ricchezza delle posizioni espresse dai diversi portatori di interesse ne includa anche di incompatibili tra di loro, non è sempre possibile che tutte prevalgano. La selezione delle soluzioni possibili, a livello progettuale, avviene all’interno dei luoghi formali di discussione e decisione.
Etica della professione
L'Azienda richiama e promuove costantemente i principi professionali ed etici dell'attività clinico assistenziale, per realizzare, attraverso un’alleanza fra professionisti e paziente, che si basa sul rispetto reciproco, sulla responsabilità individuale e su un’appropriata capacita di documentare e di rendicontare la promozione e il ripristino dello stato di salute. L'etica delle professioni sanitarie, la rettitudine e l'integrità con cui si esercita la professione consentono l'allineamento tra i bisogni e le aspettative delle persone malate, gli interessi dei professionisti e le finalità dell'organizzazione.
Tempestività
L’Azienda considera prioritario garantire una risposta terapeutica ed assistenziale tempestiva, nel rispetto della appropriatezza clinica e organizzativa e del governo clinico. La tempestività richiede non solo la capacità di mettere in campo le migliori pratiche, cliniche assistenziali ed organizzative, ma anche di rispondere in condizioni non standard e standardizzare le soluzioni estemporanee migliori.
Una risposta tempestiva richiede che il comportamento professionale e organizzativo sia flessibile e non resistente al cambiamento, ogni qualvolta ciò sia motivato da oggettive necessità di migliorare l’assistenza e/o il rendimento delle risorse impiegate.
Trasparenza
L’Azienda attua le disposizioni normative vigenti riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, quale presupposto per l’affermazione di un modello di amministrazione aperta.
In particolare, l’Azienda si fa garante del diritto della collettività di essere informata sulle decisioni, di criticarle, di ricevere delle risposte; del diritto a poter accedere alle informazioni riguardanti ogni aspetto dell’organizzazione, in maniera chiara e trasparente.
L’Azienda rende altresì semplici, disponibili e accessibili le informazioni necessarie ai beneficiari per scegliere, orientarsi ed accedere alle prestazioni sanitarie, attraverso lo sviluppo dell'health literacy (alfabetizzazione sanitaria) quale strategia di progressivo e consapevole accrescimento delle capacità degli individui di trovare informazioni, comprenderle e utilizzarle per operare delle scelte che hanno effetto sullo stato di salute, quindi quale e strumento di promozione della salute.
Orgoglio
La condivisione dei valori aziendali ad ogni livello deve sviluppare l’orgoglio di appartenere e lavorare per il Sistema sanitario nazionale, nato per garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie, e finanziato dallo Stato attraverso la fiscalità generale; deve sviluppare l’orgoglio di aver contribuito e di contribuire a realizzare un’esperienza regionale in cui la tutela della salute ha trovato modelli organizzativi e risposte assistenziali innovative, di qualità e sostenibili; deve sviluppare l’orgoglio e il senso di appartenenza all’Azienda USL della Romagna, orientando ed aprendo il proprio comportamento professionale al confronto continuo, valorizzando e diffondendo la cultura del rispetto: verso le persone - pazienti, familiari, cittadini, collaboratori, colleghi -, verso l’organizzazione, verso la struttura, le sue mura, gli arredi e le attrezzature, verso l’ambiente, verso il territorio.