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Garantire un’accoglienza sanitaria globale attraverso tutte le articolazioni territoriali e ospedaliere dell’Ausl Romagna, mediante la definizione di percorsi clinico terapeutici-assistenziali e di presa in carico personalizzata. E’ l’obiettivo del percorso DAMA (acronimo di Disabled Advanced Medical Assistance), rivolto a minori/adulti con disturbi dello spettro autistico e con disabilità intellettiva grave e severa, deficit motori e multi-sensoriali complessi, ispirato al modello omonimo ideato a Milano dal professor Filippo Ghelma, che da novembre 2022 ne mantiene una supervisione con incontri sia sul livello aziendale che sui singoli territori.

I dati di attività alla fine del 2024, per i quattro ospedali poli-specialistici (Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini), parlano di 813 persone prese in carico (132 nel 2023 e 681 lo scorso anno), con 1173 percorsi attivati (171 nel 2023 e 1002 nel 2024) e 1646 prestazioni erogate (197 nel 2023 e 1449 nel 2024): ecco la fotografia emersa nel convegno ‘Il Percorso DAMA in Azienda Usl Romagna - Un modello flessibile e personalizzabile di presa in carico’, svoltosi mercoledì a Rimini, nell’Aula Caravaggio (Strada Consolare per San Marino). Una giornata di lavori per fare il punto della sua attuazione negli ambiti territoriali dell'Azienda della Romagna, alla presenza del Direttore Generale Tiziano Carradori, del Direttore delle Attività Socio Sanitarie Mirco Tamagnini (anche Direttore del Distretto di Rimini) e del Direttore Assistenziale Luca Gelati.

Ghelma: "Dedicato a pazienti con disabilità che non riescono ad utilizzare percorsi di accesso alle cure dell’ospedale e hanno bisogno di accomodamenti ragionevoli"

Nella sua lectio magistralis proprio Filippo Ghelma, Direttore Struttura Complessa DAMA Asst Santi Paolo e Carlo Milano nonché coordinatore del tavolo interministeriale (tra i componenti figura il Direttore delle Attività Socio Sanitarie di Ausl Romagna) istituito per elaborare un documento che tracci delle linee guida in modo da garantire sul territorio nazionale un modello organizzativo uniforme, ha approfondito gli aspetti fondamentali del progetto DAMA, che ha permesso negli anni di sperimentare, perfezionare e diffondere un modello di accoglienza e assistenza medica per persone con disabilità, soprattutto in presenza di significative limitazioni nella comunicazione. Un modello in grado di seguire, con un approccio multidisciplinare, il singolo paziente in ogni fase del percorso diagnostico e di sostenere la sua famiglia nel rapportarsi con la struttura ospedaliera. Un modello che consente di adattare il percorso di cura ad ogni paziente, con le sue specifiche esigenze, attraverso una gestione flessibile ed elastica delle risorse della struttura ospedaliera e un intervento coordinato di competenze specialistiche, con conseguente ottimizzazione dei tempi e della qualità dell’intervento.

Il DAMA è nato per una fascia di pazienti con disabilità che non riescono ad utilizzare percorsi di accesso alle cure dell’ospedale e quindi hanno bisogno dei cosiddetti accomodamenti ragionevoli – ha spiegato il professor Ghelma – La sua chiave è non far sentire nessuno solo: ‘dimmi come posso aiutarti’ è la frase che lo sintetizza e vale a tutti i livelli, direzione, colleghi e famiglie, alle quali dobbiamo insegnare a comunicarci come aiutarle”.
In quest’ottica i punti irrinunciabili del modello sono: equipe dedicata; facilità di contatto; locali e spazi in autonomia gestiti dall’equipe DAMA; riduzione dei ricoveri ordinari e degli accessi impropri in pronto soccorso; semplificazione burocratica.

"In Romagna avete tra le mani una Ferrari, con la seconda marcia già ingranata, ora pensate a come arrivare a inserire la sesta"

Quando ho iniziato la collaborazione con la vostra azienda ho trovato una rete e struttura territoriale davvero ben fatta, la più avanzata d’Italia a mia conoscenza. Quindi era comprensibile un’iniziale diffidenza di fronte alla richiesta di modificarne degli aspetti, però siete stati capaci di superarla, con una forte spinta ad andare avanti. Ho visto accendersi lo sguardo delle persone e avete compiuto un capolavoro, raggiungendo come Ausl Romagna già enormi risultati sul fronte della cultura dell’accoglienza indipendentemente dalle difficoltà per rispondere ai bisogni di persone con necessità speciali. Avete tra le mani una Ferrari, in strada, ingranando già la seconda marcia: ora chiedetevi – l’invito finale di Ghelma - come arrivare a inserire la sesta”.

Gli aspetti in fase di implementazione e quelli da consolidare

In tal senso a livello aziendale sono in fase di implementazione o progettazione alcuni aspetti: sull’ambito di Rimini l’apertura di un Day Service Ambulatoriale; la strutturazione di una Carta dei Servizi DAMA; l’identificazione nei Pronto Soccorso di uno spazio a bassa stimolazione sensoriale in cui accogliere gli utenti DAMA.

Altri punti devono essere ancora consolidati, quali la modalità di raccordo con la medicina territoriale, le modalità di attivazione e l’integrazione dei percorsi ospedalieri e territoriali, ampliare la conoscenza del percorso sia internamente all’Azienda che esternamente, la formazione dei professionisti coinvolti e la raccolta dati relativi al percorso.

Grittani: "Esperienze diverse in ogni territorio con un quid in più che in Azienda deve attivare contaminazione e sana competizione"

Aspetti ricordati anche nelle sue conclusioni da Serenella Grittani, responsabile della SSI Disturbi dello spettro autistico Ausl Romagna. Fondamentale è il riconoscimento della comunione di intenti, in ogni territorio si stanno implementando esperienze diverse con un quid in più che all’interno della stessa azienda deve attivare contaminazione e sana competizione. Con soddisfazione posso affermare che il DAMA ci ha permesso di pensare al come fare, uscendo dal pensiero dicotomico se si può o no dare risposta a un bisogno. Pertanto il senso di frustrazione che proviamo di fronte alle difficoltà di queste persone va trasformato in passione e tenacia, considerando che la sfida porta ad allenare la capacità creativa – ha chiosato la dott.ssa Grittani - così da esprimere un modo di stare al mondo che può essere di esempio per tutti”.

Ultimo aggiornamento

26-09-2025 17:06

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Progetto DAMA
Ravenna, 16 aprile 2024

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