Salta al contenuto

Se devi ottenere dal Comune l'abitabilità o l'agibilità di un'abitazione che non può essere collegata all’acquedotto pubblico, puoi chiedere all’AUSL il nulla osta per l’utilizzo di un pozzo o di una sorgente privata come fonte di approvvigionamento idrico.

Il nulla osta può essere rilasciato solo per acque provenienti da pozzi o sorgenti trattate in modo adeguato per uso domestico, ovvero solo per le necessità della famiglia che abita l’immobile:

  • acqua potabile per la casa;
  • usi igienici (bagni, lavaggio, ecc.);
  • irrigazione di giardini e orti familiari (non per attività commerciali);
  • abbeveraggio di animali da cortile destinati al consumo familiare.

Non rientrano nell’uso domestico gli utilizzi a fini produttivi o commerciali di qualunque natura: in questi casi serve una concessione secondo il Regolamento Regionale n. 41/2001.

Accedere al servizio

Come si fa

Per ottenere il nullaosta è necessario seguire la procedura che viene di seguito illustrata.

Sono ovviamente fatti salvi i Regolamenti Comunali eventualmente applicabili per le parti della procedura che dovessero essere in contrasto con le loro disposizioni.

1. Comunicazione ad ARPAE

Prima di presentare domanda all’AUSL, è necessario inviare una comunicazione al Servizio Autorizzazioni e Concessioni (SAC) di ARPAE, seguendo le istruzioni pubblicate sul sito:
Comunicazione utilizzo acque pubbliche per uso domestico – ARPAE

2. Domanda al Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP)

Successivamente, invia al Dipartimento di Sanità Pubblica del territorio in cui si trova l’abitazione:

La domanda va inviata anche per conoscenza al Comune dove si trova l’abitazione.
Nel modulo va dichiarata l’impossibilità di allacciarsi all’acquedotto pubblico, sulla base di un preventivo del gestore idrico.

Alla domanda vanno allegati:

  1. Copia della comunicazione ad ARPAE.
  2. Planimetria con indicazione di pozzo o sorgente e abitazione.
  3. Certificato di regolare esecuzione e conformità del pozzo o della sorgente.
  4. Relazione tecnica sull’impianto di trattamento dell’acqua con schede tecniche e schema del sistema.
  5. Relazione idrogeologica sui possibili rischi per la qualità dell’acqua.
  6. Analisi dell’acqua grezza (pozzo o sorgente) effettuata da laboratorio accreditato nell’ultimo anno, contenente quanto meno i parametri delle parti A e B del D.Lgs. 18/2023, oltre a pH, conducibilità, cloruri e solfati.
  7. Certificati di conformità al DM Salute 174/2004 e al D.Lgs 18/2023 dei materiali dell’impianto idrico (o dichiarazione di un tecnico).
  8. Copia di un documento di identità.

Il DSP esamina la documentazione e, se necessario, chiede integrazioni.

Se l’impianto risulta adeguato, dispone un’analisi sull’acqua in uscita dall’impianto. Il profilo analitico potrà essere ridotto rispetto a quello effettuato sull’acqua grezza e variare in funzione dei risultati ottenuti. I parametri da ricercare nell’acqua dopo il trattamento saranno comunicati al richiedente e contestualmente allo sportello ARPAE di competenza.

3. Campionamento dell'acqua dopo il trattamento ed ispezione dell'impianto

Per analizzare l'acqua puoi scegliere una delle seguenti modalità:

  • Campionamento del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) e analisi tramite ARPAE: richiedi un preventivo al laboratorio ARPAE competente, specificando che il campione sarà prelevato dal DSP, e comunica via email al DSP l’accettazione del preventivo. Entro 30 giorni, il DSP effettua l’ispezione dell’impianto, il prelievo e la consegna del campione ad ARPAE. Tutte le operazioni sono a pagamento.
  • Campionamento e analisi tramite laboratorio privato : puoi rivolgerti ad un laboratorio privato accreditato UNI EN ISO IEC 17025 per il campionamento e le analisi. Devi informare via email il DSP che fisserà entro 30 giorni un appuntamento con il laboratorio privato per presenziare al prelievo, redigere il verbale e verificare l’impianto. Anche in questo caso tutte le attività sono a pagamento.

Una volta ottenuti i risultati invia il Rapporto di Prova al DSP che lo valuta in riferimento ai valori di parametro dell’Allegato 1 del D.Lgs 18/2023 e s.m.i.

Se i risultati complessivi derivanti da tutte le evidenze documentali, ispettive e analitiche lo consentono, il DSP rilascia il nulla osta richiesto entro 30 giorni (salvo ulteriori integrazioni analitiche e documentali eventualmente necessarie) e lo trasmette all’interessato e al Comune sul territorio del quale sorge l’abitazione privata oggetto della richiesta per i seguiti di competenza (rilascio agibilità o abitabilità).

4. Adempimenti successivi

Nel caso in cui i Regolamenti Comunali eventualmente applicabili prevedano l’esecuzione periodica di controlli analitici da parte dei cittadini privati che hanno ottenuto l’agibilità delle proprie abitazioni utilizzando approvvigionamenti idrici autonomi, occorre seguire le indicazioni contenute in tali Regolamenti.

Modulistica

Ultimo aggiornamento

16-10-2025 08:40

Questa pagina ti è stata utile?