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Articoli filtrati per data: Giugno 2023

Dopo aver ricevuto a Bologna, dal Magnifico Rettore, il Sigillum Magnum, massima onorificenza dell’Alma Mater, il professor Eduardo Bruera, oncologo e palliativista, direttore e professore di Medicina del Dipartimento di Cure Palliative e Medicina Riabilitativa all’MD Anderson Cancer Center di Huston, è arrivato all’Hospice di Forlimpopoli per incontrare operatori sanitari e studenti del corso di Laurea di Medicina ed infermieristica di Bologna - sede di Forlì.

Ad accompagnarlo, ed introdurlo, il professor Marco Maltoni, coordinatore della Rete Cure Palliative dell’AUSL Romagna e docente in Cure Palliative presso l’Università di Bologna - sede di Forlì.
Il pubblico di operatori sanitari e studenti dei corsi di Laurea in Medicina ed Infermieristica di Forlì hanno seguito con grandissimo interesse e partecipazione la relazione del noto oncologo, che è considerato tra i massimi esperti al mondo in cure palliative.

 

Biografia del prof Eduardo Bruera

Nato in Argentina, ha conseguito la Laurea in Medicina presso l'Università di Rosario, specializzandosi in Oncologia Medica. Nel 1984 si è trasferito all'Università di Alberta a Edmonton, in Canada, dove ha diretto i programmi di cure palliative cliniche e accademiche fino al 1999.

Il principale interesse clinico del prof. Bruera è la cura del disagio fisico e psicosociale dei pazienti con tumore avanzato e il supporto delle loro famiglie. Ha istituito e guidato, per i primi cinque anni di attività, il programma di cure palliative e regionali di Edmonton. Successivamente ha fondato e attualmente dirige il Dipartimento di medicina palliativa, riabilitativa e integrativa presso l'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas, dal 1999. Si è interessato allo sviluppo di programmi di cure palliative a livello internazionale e ha contribuito alla creazione di numerosi programmi di cure palliative in America Latina, India e diverse aree d'Europa. Ha ricoperto ruoli di leadership presso l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Associazione multinazionale di cure di supporto nel cancro, l'Associazione internazionale di hospice e cure palliative e Cicely Saunders International.

Bruera ha formato centinaia di medici, infermieri e altri operatori sanitari nei diversi aspetti dell'erogazione clinica delle cure palliative. Questa opera di educazione e disseminazione culturale ha consentito la “crescita” delle cure palliative sia come approccio disseminato e necessario a ogni professionista della sanità, sia come approfondimento specialistico di chi ha scelto la medicina palliativa come settore specifico di assistenza, formazione e ricerca. Ha istituito il primo programma di borse di studio accademiche in cure palliative presso l'Università di Alberta in Canada e una delle prime borse di studio accademiche in cure palliative negli Stati Uniti presso l'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas.

Autore di oltre 1200 pubblicazioni peer reviewed, ha curato 40 libri, tenuto più di 900 importanti conferenze su invito, ricevuto numerose borse di ricerca federali negli Stati Uniti e in Canada. Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali dall'American Cancer Society (Lane Adams), dall'American Society of Clinical Oncology (Supportive care), dall'American Academy of Hospice e dal Palliative Medicine Lifetime Achievement Award. Nel 2022 è stato insignito della cattedra Balfour Mount dal Royal College of Physicians of Canada.

Il prof. Bruera è stato nominato Fellow dell'American College of Physicians, dell'American Academy of Hospice and Palliative Medicine, dell'American Society of Clinical Oncology e del King's College di Londra. Ha ricevuto lauree honoris causa dall'Università di Montreal (2017) e dall'Universitat Internacional de Catalunya (2023).

 

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Il Rotary Club Galla Placidia di Ravenna ha donato un polisonnigrafo di ultima generazione ai reparti di Pediatria  Neonatologia e Otorinolaringoiatria (ORL)dell’Ospedale di Ravenna.

Dal 2020 è attivo un percorso diagnostico combinato tra le due Unità Operative per la diagnosi della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) in età pediatrica.

Le OSAS sono un problema a volte sottodiagnosticato che si manifesta di solito in un bambino che russa e può presentare un sonno agitato. E’ una condizione che, in caso di sospetto e nei casi che meritano un approfondimento, deve essere ben inquadrata e prevede un lavoro multidisciplinare tra il pediatra, l’otorino, a volte l’odontoiatra (se alla base ci sono problemi di malocclusione dentale) e il neurologo pediatria (se le apnee derivano da causa centrale).

A seconda delle origini (nella maggioranza dei casi dovute ad una ostruzione da ipertrofia adeno-tonsillare e/o ad una condizione di importante obesità), può esserci una terapia specifica. Se non adeguatamente diagnosticata, la sindrome può avere conseguenze a lungo termine attraverso manifestazioni di iperattività e disturbi della concentrazione.

L’apparecchiatura donata si inserisce in modo importante nella diagnostica dei disturbi OSAS pediatrici, consentendo di registrare gli eventi respiratori che si verificano in relazione alle fasi del sonno e includendo anche le derivazioni dell’elettroencefalogramma che permettono  di discriminare tra apnee centrali, ostruttive e miste.

La relativa complessità della metodica e la necessità di ricoverare il paziente rende la polisonnografia un esame da effettuare in centri specialistici e in casi selezionati, con la presenza dipersonale tecnico dedicato. L’esame è indolore e non invasivo.

La donazione di tale strumentazione rende completo il percorso già avviato in età pediatrica nell’ospedale di Ravenna e consente la diagnosi anche in pazienti ad alta complessità di cura (bambini con patologie croniche).

La cerimonia di donazione si è svolta presso il reparto di Pediatria di Ravenna alla presenza dei primari dell’UO di Pediatria, Federico Marchetti e del direttore dell’U.O. Otorinolaringoiatria, dr. Andrea De Vito che hanno espresso un sentito ringraziamento per la sensibilita’ dimostrata. I professionisti hanno inoltre sottolineato l’importanza della multidisciplinarieta’  e della ricerca che lo stesso strumento consente. Un ringraziamento è stato rivolto anche ai medici che si occupano dell’attività ambulatorio OSAS (Giulia Graziani, Pediatra e Chiara Martone, Otorino)  e al dr. Luca Casadio.  

Anche il dott. Umberto Carioli della Direzione Medica del Presidio Ospedaliero, ha espresso profonda gratitudine all’attuale presidente del Rotary Club Galla Placidia Massimo Natali, al futuro presidente Roberto Scaioli , al Pastpresident Federico Spadoni e al tesoriere Giulio Gatti.

 

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Rendere gli ospedali sempre più luoghi di accoglienza, perché un ambiente più curato significa maggiore sensibilità all’essere umano e sposta l’attenzione dalla malattia alla persona stessa. È con questo spirito che l’Istituto Oncologico Romagnolo, nel 2023, in collaborazione con l’AUSL, sta intervenendo con una serie di contributi nei vari reparti degli Ospedali del territorio, affinché la bellezza entri a far parte del percorso di chi si reca a sottoporsi ad esami e terapie. Fulgido esempio della direzione intrapresa la rivisitazione degli ambienti della Medicina Nucleare dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena, inaugurati lo scorso venerdì 9 giugno ora caratterizzati da pareti con raffigurazioni di ampio respiro e soffitti con la riproduzione del cielo allo scopo di rendere l’ambiente luminoso e restituire profondità agli spazi: un intervento pensato con la finalità di trasmettere un senso di benessere ai pazienti che accedono alla struttura, cui la no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori ha contribuito con una donazione di circa 42.000 euro.Nuovo step in questo percorso di umanizzazione degli ambienti ospedalieri sono i lavori appena ultimati presso il reparto di Radioterapia dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, lavori che sono stati presentati nel corso di una breve ma sentita cerimonia martedì 13 giugno. L’investimento in questo caso è stato di circa 50.000 euro. «La radioterapia è una parte fondamentale del percorso oncologico, tanto che si stima che circa il 60% dei pazienti si sottoponga ad almeno un ciclo di questo trattamento – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – chi vi si sottopone deve accedere in reparto tutti i giorni per cicli complessivi che durano in media qualche settimana, quindi non c’è dubbio che si tratta di un impegno piuttosto gravoso che si aggiunge ad una situazione chiaramente pesante, a livello fisico ed emotivo, per la persona. Se vogliamo che gli ospedali della Romagna raccontino più dell’accoglienza e della cura che della malattia e della sofferenza, dobbiamo tenere conto della bellezza degli ambienti in cui i pazienti oncologici sono costretti a trascorrere molta della loro quotidianità. Se le nostre strutture sono brutte, fatiscenti, pensate ed adatte solo a somministrare terapie e a trattare la patologia, all’interno di un contesto del genere è normale che una persona finisca con il sentirsi esclusivamente un malato. Per questo motivo riteniamo che ridare luce e colore ai luoghi di cura sia sicuramente un progetto molto importante: se vogliamo mettere l’essere umano e non la patologia al centro, la bellezza deve far parte del percorso di cura».

 

La dott.ssa Francesca Raggi, Direttrice del Presidio Ospedaliero di Rimini, ha aggiunto: «Oggi inauguriamo questo nuovo spazio d’accoglienza grazie al contributo dell’Istituto Oncologico Romagnolo, sempre attentissimo alle nostre esigenze. Il termine “umanizzazione” per alcuni potrebbe risultare ostico, quasi cacofonico, ma racconta di un importante cambio di paradigma, spostando il focus dalla semplice terapia alla cura dell’essere umano in tutti i suoi aspetti. Non dimentichiamo che tra questi vi sono sì i pazienti in primis, cui ci rivolgiamo per migliorarne lo stato di salute fisica ed emotiva, ma anche i professionisti che vivono questi spazi più che casa propria. Il fatto che possano trovare ambienti più confortevoli, dove rendere al meglio il fondamentale servizio che propongono, è sicuramente molto importante per tutti noi». Alla voce della dott.ssa Raggi si è aggiunta anche quella dell’Assessore alle Politiche per lo Sviluppo delle Risorse Umane, Francesco Bragagni, che ha portato i sentiti ringraziamenti dell’Amministrazione Comunale di Rimini, e del dott. Tiziano Carradori, Direttore Generale dell’AUSL Romagna.

 

All’umanizzazione del reparto ha contribuito anche la UIL FPL di Rimini, con una donazione pari a circa 500 euro per l’acquisto di una Smart TV Samsung da 50’’. «Ho voluto fare questa donazione, condivisa dalla Segreteria della UIL FPL di Rimini, perché ritengo che in ogni situazione debba essere messo sempre al centro l’essere umano con tutte le sue necessità – afferma Nicoletta Perno, Tecnico Sanitario Radiologia Medica dell’Ospedale “Infermi” – anche se il contesto in cui si muove la nostra organizzazione è quello della rappresentanza dei lavoratori, non dimentichiamo che questi ultimi sono anche cittadini che possono necessitare in prima persona, per sé o per i propri famigliari, di terapie e accoglienza. Avendo anche avuto il ruolo di home care e avendo frequentato la Radioterapia dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola, ho potuto constatare quanto una sala d’attesa non anonima ma confortevole possa fare la differenza in un percorso di cura. Questo è ciò che ci ha spinto ad effettuare questa donazione: spero che contribuirà al sollievo di tutti i nostri pazienti».

 

 

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Giovedì 15 giugno si svolgerà a Bagnacavallo alle ore 16 nella “Sala Oriani Ex Convento S. Francesco” (via Cadorna 14) un incontro organizzato dall’équipe di Reumatologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna per fare il punto sulla prevenzione delle malattie reumatiche.  L’iniziativa riolta alla cittadinanza, agli operatori sanitari, assistenti sociali e medici di medicina generale, sarà incentrata a spiegare quali possono essere i campanelli di allarme  per una tempestiva valutazione in ambito reumatologico; a tal fine verranno presentate anche testimonianze dirette di pazienti. Verrà sottolineata l’importanza della diagnosi precoce e di adeguata terapia al fine di limitare i danni che possono divenire permanenti compromettendo la qualità della vita del paziente. Purtroppo ancora oggi 6 italiani su 10 pensano che le malattie reumatiche siano legate a condizioni climatiche e che colpiscano solo le articolazioni: in realtà si tratta di patologie sistemiche che non coinvolgono esclusivamente le articolazioni bensì organi e apparati quali: polmone, rene, apparato gastroenterico, la cute, l’occhio etc. Oggi abbiamo a disposizione molte più chance terapeutiche in grado di garantire la remissione delle patologie. L’approccio multidisciplinare, i percorsi ospedale territorio e l’apporto delle associazioni dei pazienti per gli aspetti formativi- informativi sono fondamentali nel percorso di cura.

L’Unione dei comuni della Bassa Romagna, che insieme al Distretto di Lugo, ha contribuito alla realizzazione dell’evento, ritiene di primaria importanza l’attività di informazione condotta dall’Ausl per accrescere sempre di più nella popolazione la consapevolezza dell’importanza della conoscenza e della prevenzione. “La salute è un patrimonio della comunità, di cui tutti dobbiamo prenderci cura, ognuno secondo le proprie competenze. Le emergenze sanitarie che abbiamo dovuto fronteggiare negli ultimi anni hanno rischiato di spostare l’attenzione troppo sul tema della cura e poco su quello della prevenzione, sul quale invece possiamo fare molto come enti locali in sinergia con le migliori risorse delle nostre comunità”.

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Si è svolto sabato 10 giugno presso la sala “Il Tondo” di Lugo un corso per camminatori rivolto alla cittadinanza.

L’evento, fortemente voluto dal Comune di Lugo e dall’AUSL della Romagna è stato un importante segnale di ripartenza e ritorno alla normalità per una comunità messa a dura prova dai recenti eventi alluvionali.

Immediatamente dopo i saluti dell’Assessore al Comune di Lugo Maria Pia Galletti, anche la Direttrice del Distretto Sanitario di Lugo, Dott.ssa Federica Boschi, presente all’intero incontro, ha voluto sottolineare l’importanza non solo simbolica dell’evento ma soprattutto pratica con la stretta collaborazione tra Comunità, Azienda Sanitaria ed Università per portare “Salute”, in tutte le sue declinazioni, all’intera cittadinanza. A seguire, gli interventi del Dott. Attisani dell’UO di Medicina dello Sport e promozione dell’Attività Fisica facente parte del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL della Romagna e del Prof. Maietta Latessa, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e tecniche dell'attività motoria preventiva e adattata dell’Università di Bologna. È stata sottolineata l’importanza dell’attività fisica come strumento di prevenzione e dimostrato con indicazioni concrete quali sono le corrette tecniche per metterla in pratica.

La mattinata si è conclusa con una sessione pratica di allenamento condotta dal Laureato in Scienze Motorie, dott. Vitiello, che ha coinvolto tutti.

Soddisfazione per il buon numero di partecipanti tra cui un vero e proprio atleta novantenne che è stato il concreto testimone di come l’attività fisica sia uno dei presupposti essenziali per il mantenimento della salute sia del corpo che della mente. A tutti è stato regalato un gilet catarifrangente utile per le passeggiate in orari serali.

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Libri e parole al parco ‘Oltre il Giardino’. Dal 20 giugno al 17 luglio al Centro Diurno La Meridiana’ (Via Cerchia Sant’Egidio 2621) torna ‘ESTATE AL PARCO” la rassegna letteraria gratuita, promossa dal Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Forlì-Cesena, in collaborazione con la cooperativa Il Mandorlo e con il patrocinio del Comune di Cesena e il quartiere Cervese Sud, nell’ambito del progetto di sviluppo ambientale e di utilità sociale ‘Oltre il Giardino’, che ha tra i suoi obiettivi l’inclusione dei pazienti in riabilitazione, ospiti del Centro diurno.

Arrivata alla sua quinta edizione, l’iniziativa è stata illustrata questa mattina in conferenza stampa  dall’assessore alla Cultura e Inclusione del Comune di Cesena Carlo Verona, dal direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Forlì-Cesena Michele Sanza, dal Responsabile del servizio Psicologia Clinica e Psicopatologia Clinica Forlì-Cesena Gianluca Farfaneti insieme al presidente del Quartiere Cervese Sud Diego Paglierani e al presidente della cooperativa Il Mandarlo Luana Grilli (insieme nella foto).

L’iniziativa è nata con l’obiettivo di far diventare il parco del Centro Diurno riabilitativo un luogo d’incontro, di scambio e di conoscenza sui temi della salute mentale, della cura e del cambiamento, attraverso la presentazione al pubblico di libri che affrontano queste tematiche da diverse angolature alla presenza dei loro autori e di esperti del settore della salute mentale e della psicopatologia al fine di approfondire e stimolare un dibattito tra i presenti.

La lettura e l’ascolto di autori aumentano la conoscenza del mondo, di sé e degli altri, favoriscono la memoria e la concentrazione, stimolano l’immaginazione e la capacità critica, arricchiscono il linguaggio, aumentano l’alfabetizzazione emotiva e riducono lo stress. Ma non solo. La rassegna si conferma infatti anche come momento di aggregazione sociale, di condivisione e di contrasto allo stigma, fattore fondamentale per il reinserimento sociale.

I libri scelti per quest’edizione parlano a vario titolo di cura e del pendersi cura, di emarginazione ma anche di speranza e di cambiamento, tutti temi che le persone con fragilità affrontano nei loro percorsi terapeutici.

La partecipazione alla rassegna è gratuita fino ad esaurimento posti. Durante le serate verranno raccolti fondi per sostenere attività e nuovi progetti riabilitativi del Centro Diurno.

Ecco il programma (anche in allegato formato pdf):

20 giugno ore 20.30. Presentazione del libro "Astenersi Principianti" Einaudi editore. Sarà presente l'autore Paolo Milone in dialogo con Michele Sanza, psichiatra Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Forlì Cesena Ausl Romagna

29 giugno ore 20.30, Presentazione del libro "Azzardo" Einaudi editore. Sarà presente l'autrice Alessandra Mureddu in dialogo con la dott.ssa Chiara Pracucci, psicologa psicoterapeuta.

5 Luglio ore 20.30. Presentazione del libro "Parlami" Fazi Editore. Sarà presente l'autore Francesco Zani in dialogo con dott. Gianluca Farfaneti psicologo, responsabile struttura Psicologia Clinica e Psicopatologia Forlì Cesena AUSl Romagna

9 Luglio ore 20.30. Identità Rubate. Poesie, maschere e monologhi sulla costruzione dell'identità scritto e interpretato da Riccardo Pieri. Regia di Giulia Baldassarri

17 Luglio ore 20.30. Presentazione del libro "Non Esisto" Edizioni Clichy. Sarà presente l'autore Alberto Schiavone in dialogo con dott.ssa Maria Signorini, psicologa UO. Dipendenze patologiche Forlì-Cesena.

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Parti leggero. Prenota e dona il sangue prima delle vacanze’. E' il messaggio della campagna di comunicazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna in vista del periodo estivo e della Giornata mondiale dei donatori di sangue, che si celebra mercoledì 14 giugno. Testimonial è l’attore Paolo Cevoli, che con l’inconfondibile verve romagnola invita a seguire il suo esempio: “Fai come me, che prima di partire per le vacanze ho donato il sangue. E' il principio della partenza intelligente: quelli che hanno bisogno di sangue contano su di te!”

Realizzata insieme a Crs (Centro Regionale Sangue Emilia-Romagna), Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue), Fidas (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue), Admo (Associazioni Donatori Midollo Osseo - Emilia-Romagna), FedRed (Federazione delle Associazioni emofilici dell’Emilia-Romagna Onlus) e A.L.T. (Associazione per la lotta contro la Talassemia di Ferrara), la campagna affida al video ( https://tinyurl.com/mr3hevan) l’invito a “partire leggero”, quindi a donare prima di andare in vacanza. Sui social saranno online anche card e infografiche.

“Un gesto piccolo, ma di enorme importanza soprattutto in vista del periodo estivo- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale dei donatori di sangue, chiediamo un ulteriore sforzo ai donatori, la cui generosità e il cui senso civico nel 2022 hanno consentito alla nostra regione di non segnalare carenze di sangue. Questo grazie anche al contributo dei volontari e delle volontarie di Avis e Fidas, del sistema regionale e del coordinamento dal Centro Regionale Sangue. I dati positivi, però, non devono farci abbassare la guardia: donate sangue e donate plasma, perché sono indispensabili per salvare vite umane”.

Nel 2022, infatti, agli appelli a donare sangue hanno risposto in 140.897 (-0,9% rispetto al 2021), un numero che ha permesso all’Emilia-Romagna di confermare la propria autosufficienza e al tempo stesso di inviare supporto alle regioni in difficoltà. Anche per i primi quattro mesi 2023, sono state fornite circa 2.330 unità di sangue ad altre regioni.

 

I dati della raccolta gennaio-aprile 2023

Le unità di sangue intero donate nei primi quattro mesi del 2023 sono state 81.967, dato superiore ad analogo periodo 2022 (69.548). Il bilancio tra le unità raccolte e trasfuse è positivo, in conseguenza di una ancora maggiore attenzione dei clinici all’utilizzo della risorsa sangue.

Altro dato incoraggiante, quello relativo alla raccolta di plasma, indispensabile per la produzione di medicinali plasma derivati come albumina e immunoglobuline, in grado di salvare la vita a numerosi pazienti: da gennaio ad aprile di quest’anno le unità raccolte in aferesi (plasma e piastrine) sono state 24.903, in netto aumento rispetto ai primi cinque mesi del 2022, quando erano state 22.624.

Dopo il calo registrato nel 2022 (96.074 kg nel 2022 contro i 100.692 del 2021), vi è una ripresa nei quantitativi di plasma conferiti all’industria, e per i primi quattro mesi 2023 sono stati raccolti 32.621 kg, che permettono di stimare la raccolta sull’anno 2023 a circa 97.863 kg totali, in linea con quanto programmato a livello nazionale. Nel medesimo periodo 2022 (gennaio-aprile), erano stati conferiti 31.551 kg, quindi quest’anno si è registrato un aumento del 3,4%.

Il conferimento di plasma per il frazionamento industriale rimane in ogni caso ben al di sopra la media nazionale: nell’anno 2021 l’indice di conferimento in Italia è stato pari a 14,5 kg per ogni mille abitanti, mentre l’Emilia-Romagna ha conferito 22,6 kg per mille abitanti, tra le prime in Italia. Dato simile nel 2022: 22 kg per mille abitanti, contro la media nazionale di 14.3 kg.

In allegato

  • dati della raccolta per provincia (anno 2022 e primi quattro mesi 2023)
  • informazioni su come diventare donatori
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L’opera di umanizzazione del reparto frutto di una donazione di circa 42.000 euro dello IOR

Rendere gli ospedali sempre più luoghi di accoglienza, perché un ambiente più curato significa maggiore sensibilità all’essere umano e sposta l’attenzione dalla malattia alla persona stessa. È con questo spirito che l’Istituto Oncologico Romagnolo, nel 2023, in collaborazione con l’AUSL, sta intervenendo con una serie di contributi nei vari reparti degli Ospedali del territorio, affinché la bellezza entri a far parte del percorso di chi si reca a sottoporsi ad esami e terapie. Fulgido esempio della direzione intrapresa ormai da diversi anni dall’azienda Usl della Romagna, la rivisitazione degli ambienti della Prevenzione Oncologica dell’Ospedale “Morgagni Pierantoni”, ora caratterizzati da pareti con raffigurazioni di ampio respiro e soffitti con la riproduzione del cielo, allo scopo di rendere l’ambiente luminoso e restituire profondità e respiro agli spazi: un intervento pensato con la finalità di trasmettere un senso di benessere alle pazienti che accedono alla struttura, cui la no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori, ha contribuito con una donazione di circa 15.000 euro.

 Nuovo step in questo percorso di umanizzazione degli ambienti ospedalieri sono i lavori appena ultimati presso il reparto di Medicina Nucleare dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena, lavori che sono stati presentati nel corso di una breve ma sentita cerimonia venerdì 9 giugno. L’investimento in questo caso è stato di circa 42.000 euro, utili all’installazione di opere murarie, impianti di illuminazione, nuove sedie più confortevoli per la sala d’attesa e rivestimenti pittorici capaci di evocare sensazioni di serenità e benessere a chiunque, nel proprio percorso di malattia, debba ricorrere alle cure del dipartimento diretto dalla dott.ssa Federica Matteucci. «Un ambiente più accogliente fa capire, anche a livello inconscio, alla persona che affronta esami o terapie, che all’interno di quel contesto non è vista solo ed esclusivamente come un malato, ma come un soggetto le cui esigenze e necessità vengono maggiormente ascoltate – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – qualche mese fa la prof.ssa Domenica Lorusso, del Policlinico “Gemelli” di Roma, in un’intervista ha centrato il problema: le persone hanno paura degli ospedali, ed è un sentimento che il Covid ha solo contribuito a esacerbare. Le nostre strutture sanitarie raccontano molto più spesso della malattia di quanto non facciano dell’accoglienza e della cura per cui sono nati. Questa percezione deve cambiare, altrimenti la consapevolezza che abbiamo conquistato, soprattutto in termini di prevenzione e di ricerca nei confronti del cancro, è destinata a essere perduta nuovamente. Per questo motivo riteniamo che ridare luce e colore ai luoghi di cura sia sicuramente un progetto molto importante: se vogliamo mettere la persona e non la malattia al centro, la bellezza deve far parte del percorso di cura».

 «L’inaugurazione di oggi rappresenta un momento molto importante poiché la necessità di mettere a disposizione locali accoglienti è un requisito fondamentale nella Sanità moderna – spiega la Responsabile del reparto, dott.ssa Federica Matteucci – in questo intervento si è provveduto a creare una sala di attesa per i pazienti e per i loro accompagnatori, volendo garantire da un lato la necessaria privacy con spazi piacevoli e confortevoli, al fine di alleviare per quanto possibile il carico emotivo di chi è in attesa degli esami. Tra diagnostica e terapia il nostro reparto eroga più di 20.000 prestazioni annue, di cui circa 8.000 PET/TC: insieme con IRST, nell’ambito del progetto relativo al Comprehensive Cancer Care and Research Network pensato dal prof. Amadori, abbiamo creato un modello organizzativo coordinato che consente una più rapida ed efficace presa in carico delle richieste di prestazioni, mantenendo livelli di attesa congrui con la priorità clinica del singolo caso. Per questo ritengo che i lavori che inauguriamo qui oggi siano così importanti: perché avranno un impatto notevole su tante persone, alleviandone le angosce durante i tempi d’attesa. Tutto questo è stato possibile grazie alla sinergia tra Azienda AUSL, IOR e Farolfi Arredamenti, che ringrazio sentitamente per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno accolto il nostro progetto».

A sottolineare l’importanza della cerimonia anche la presenza del dott. Tiziano Carradori, Direttore Generale AUSL Romagna. «Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito a questa opera – ha spiegato prima del taglio del nastro – per lo IOR è una consuetudine intervenire a favore dell’umanizzazione e della riqualificazione degli spazi di cura, ovviamente nei limiti delle nostre possibilità non possiamo che sposare questo atteggiamento per rendere i nostri ospedali sempre più luoghi di accoglienza. In prospettiva futura la medicina nucleare rimarrà all’interno di questa struttura, dunque si tratta di un investimento a lungo termine destinato a non avere una scadenza temporale. Non dimentichiamo che interventi del genere rendono gli ospedali luoghi più piacevoli non solo per chi è costretto a sottoporsi ad esami e terapie ma anche per tutti i professionisti che dedicano buona parte della propria vita all’assistenza dei malati: è fondamentale che anche questi ultimi trovino un ambiente confortevole in cui lavorare e prestare la propria preziosissima opera».

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Il reparto di degenza dell’U.O. di Endocrinologia e Malattie Metaboliche della Romagna è stato trasferito dal Padiglione Allende al terzo piano B del Padiglione Morgagni dell'ospedale di Forlì. L'attività degli ambulatori resta invece collocata al secondo piano del padiglione Allende.

Il reparto di degenza dell’U.O. di Medicina Fisica Riabilitativa, che era stato temporaneamente trasferito presso l'Ospedale di Comunità di Forlimpopoli, è rientrato invece nella propria sede all'Ospedale di Forlì, al Primo piano del Padiglione Allende. Rimangono invariate le sedi delle restanti attività della Unità Operativa, al piano terra del Padiglione Allende.

 

 

 

 

 

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Un altro importante segno di ripartenza e ritorno alla normalità sarà l’appuntamento organizzato dall’AUSL della Romagna: alle 9.30 di sabato 10 giugno presso la sala IL TONDO in Via Domenico Antonio Lumagni, a Lugo, si terrà il corso per Camminatori.

In collaborazione con il Comune di Lugo, il servizio di Medicina dello Sport del Dipartimento di Sanità Pubblica e il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna, fornirà indicazioni teoriche e dimostrazioni pratiche su l’importanza dell’attività fisica e su come farla nel modo migliore e più salutare. La mattinata si concluderà con la partenza del gruppo di cammino che seguirà i sentieri del parco del Tondo.

Il corso è gratuito ed aperto all’intera cittadinanza.

 

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