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Articoli filtrati per data: Ottobre 2021

Il parcheggio al piano terra del fabbricato “Piastra Servizi” dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena sarà riservato e gratuito per il personale dipendente Ausl. È quanto previsto dalla nuova Convenzione che sarà sottoscritta da Ausl della Romagna e dal Comune di Cesena in relazione alla concessione delle aree stradali e di sosta all’interno del presidio ospedaliero.

La decisione è stata assunta dopo che per l’intero periodo dell’emergenza sanitaria da Covid-19 il Comune ha provveduto a rendere gratuita la sosta in prossimità del polo ospedaliero cesenate per agevolare la sosta del personale sanitario. In seguito, Amministrazione comunale e Ausl hanno stabilito che questa misura temporanea sarebbe diventata permanente in relazione al parcheggio coperto “Piastra servizi” composto da 98 posti auto.

“Con questa nuova disposizione – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – rispondiamo primariamente a una necessità manifestata dagli operatori sanitari e del personale socio-assistenziale. I dipendenti dell’Ospedale ‘Bufalini’ sono più di un migliaio e quotidianamente si recano al lavoro riscontrando difficoltà nel reperire un posto auto. Riservando un’area del parcheggio a loro abbattiamo una criticità riscontrata da tutti coloro che arrivano da fuori città e che si spostano in auto e confermiamo dunque quanto contenuto nelle ordinanze disposte nel corso dei lockdown. Importante in questo percorso è stata l’interlocuzione con le organizzazione sindacali”.

“Questo accordo – commenta la Direzione Aziendale dell’Ausl Romagna – non risolve definitivamente il problema, ma ci consente di dare una risposta in termini di posti auto alla richiesta avanzata dai dipendenti dell’Azienda che in questo modo, a breve, potranno usufruire gratuitamente del parcheggio coperto posto al piano terra della ‘Piastra servizi’ dell’Ospedale. Attualmente sono in corso alcuni lavori di adeguamento che prevedono anche l’installazione di un sistema che delimiti l’accesso ai soli dipendenti dell’Azienda

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Il prof. Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell'Ausl Romagna, ospite della trasmissione "Agorà" weekend, in onda su Rai 3, domenica 31 ottobre, alle ore 8,15 del mattino.

Agorà, lo storico programma giornalistico in onda al mattino su Rai 3, è molto apprezzato dal pubblico e le puntate del fine settimana sono condotte da Giusy Sansone.

In particolare il professor Sambri è stato intervistato sulle ultime varianti del Covid-19.

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Al via le sedute vaccinali di richiamo riservate alle donne in gravidanza e allattamento che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino anti covid – 19 nel corso degli open day che si sono svolti a partire dal 9 ottobre nei Consultori Familiari dell’Ausl Romagna.Le somministrazioni per la seconda dose, con gli appuntamenti già fissati, sono così programmate: domani, sabato 30 ottobre al Consultorio Familiare e Pediatria di Comunità  di Cesena, il 6 novembre alla Pediatria di Comunità di Ravenna, il 12 novembre a Forlì e il 13 novembre al Consultorio Familiare di Rimini.

Una ulteriore occasione per l’Azienda Usl della Romagna e i professionisti ginecologi, ostetriche e pediatri dei Consultori- Pediatrie di Comunità e ospedalieri per ribadire l’importanza del vaccino anti covid per le donne in gravidanza e allattamento

Vaccinazione della donna in gravidanza

La vaccinazione in gravidanza è fortemente raccomandata, considerati gli effetti dell’infezione da SARS-CoV-2 contratta in gravidanza, le evidenze sulla sicurezza dei vaccini a mRNA nei confronti del feto e della mamma, la maggiore morbosità associata alla variante Delta e il notevole abbassamento dell’età media a cui è contratta l’infezione in Italia.

In assenza di indicazioni particolari la vaccinazione è pertanto raccomandata dopo la 12° settimana. Sebbene la vaccinazione possa essere considerata in qualsiasi epoca della gravidanza, ad oggi sono ancora poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre. Le donne che desiderino vaccinarsi in questa fase devono valutare rischi e benefici insieme al curante di fiducia.

Le donne a maggior rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 (es. professioniste sanitarie, caregiver) e/o a maggior rischio di sviluppare una malattia grave da COVID-19 (donne con fattori di rischio come età > 30 anni, obesità, comorbidità come ipertensione o diabete, cittadinanza di Paesi ad alta pressione migratoria) rimangono il target prioritario per la vaccinazione in gravidanza, in cui la vaccinazione anche nel primo trimestre trova indicazione.

Se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, non c'è nessuna evidenza a favore dell'interruzione della gravidanza.

Se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre.

La somministrazione delle vaccinazioni per Pertosse, Influenza e SARS-CoV-2 deve essere distanziata di 15 giorni, senza che una vaccinazione sia interpretata come controindicazione dell’altra.

Vaccinazione in allattamento

Le donne che allattano possono vaccinarsi, senza alcuna necessità di interrompere l’allattamento. La vaccinazione non espone il lattante a rischi e gli permette di assumere, tramite il latte, anticorpi contro SARS-CoV-2. Il neonato allattato da madre vaccinata segue il suo calendario vaccinale senza alcuna modifica.

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Domenica 31 ottobre 2021  dalle ore 10 alle ore 17,  i Medici e gli Infermieri della Cardiologia di Riccione saranno in Piazzale Ceccarini (antistante il Palazzo del Turismo) a disposizione della cittadinanza per la "Giornata della Cardiologia di Riccione"

I cittadini interessati potranno sottoporsi ad uno screening gratuito per la Valutazione del Rischio Cardiovascolare e la Prevenzione dell'Ictus Cardioembolico, attraverso  la misurazione di alcuni parametri (Peso,  Circonferenza vita, BMI,  Pressione arteriosa,  Indice ABI e ritmo cardiaco) e successiva valutazione cardiologica.

L'attività è svolta in collaborazione con le ODV,  ASCOR (Associazione dei Cardiopatici della Provincia di Rimini)  e Pubblica Assistenza Croce Blu Onlus, con il Patrocinio del Comune di Riccione. 

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Dopo il grande successo della "Conversazione impossibile ma plausibile con la Nobildonna Porzia Fucci vedova Nefetti" benefattrice che ha dotato la comunità bidentina dell’ ospedale Nefetti, ho pensato di curare una rubrica settimanale dove mostrare e raccontare la storia della collezione storico-artistica dell’Ausl della Romagna, dando un volto alle persone che hanno contribuito a costruire il senso del servizio sanitario di oggi tramite il significato del dono e della gratitudine.

Apre la nostra rubrica la signora Porzia di Virgilio Fucci vedova di Giovanangelo Nefetti, ricca proprietaria terriera di Santa Sofia (1810 - 1881) che, nella primavera del 1875 nella sua cara villa di Firenze, stabilì di fare il suo ultimo testamento lasciando «beni stabili, mobili, crediti, azioni, ragioni», per una somma ingentissima allo scopo di fondare un Ospedale « in Santa Sofia, sotto Prefettura di Rocca San Casciano, Provincia di Firenze, a servizio e sollievo degli infermi poveri del Comune di Santa Sofia». Dopo la sua morte l’ospedale venne ben presto costruito e intitolato "Ospedale Nefetti".

In ricordo della benefattrice lo scultore fiorentino Raffaello Romanelli realizzò un busto bronzeo collocato sopra una colonna di granito, tuttora situato nel vecchio giardino dell’ospedale, circondato dalla grande cancellata perimetrale realizzata nel 1889 dalla Fonderia Pignone di Firenze.

Oggi il Palazzo Nefetti di Santa Sofia ospita la sede del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, lasciando spazio a un nuovo Ospedale ubicato sulla bella collina che domina il paese.

 

Curiosità

Con l’entrata in vigore della legge 408/40, che obbligava gli Enti ad aderire alla campagna "ferro alla Patria", la cancellata rischiò di essere fusa ma il valente chirurgo Germano Giovanetti si oppose fermamente a questa decisione.

Bibliografia

  • Sonia Muzzarelli, "La Cura attraverso l’Arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna", Ausl della Romagna, Centro stampa di Cesena, dicembre 2020 - patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it
  • Le pagine di questa rubrica daranno vita ad un nuovo "quaderno", disponibile dalla primavera del 2022 che andrà ad arricchire la collana "La Cura attraverso l’Arte".

 

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 18 al 24 ottobre (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).
Nella settimana di riferimento, si sono registrate 835 positività (3,0%) su un totale di 28.116 tamponi.
Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+213). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID, che ci pone nel livello verde 2, ossia un livello di occupazione dei posti letto in malattie infettive maggiore del 70%. In totale sono ricoverati 74 pazienti, di cui 5 in terapia intensiva.

“Il lieve aumento dei casi, registrato in questa settimana, commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario Ausl Romagna, ci conferma ancora una volta che il virus continua a circolare, favorito anche dalla ripresa di tutte le attività e soprattutto dalla permanenza maggiore negli ambienti al chiuso, dato dalla stagionalità. Ma al momento ci conferma anche che l’alta percentuale di vaccinati raggiunta sul nostro territorio, rappresenta il più efficace antidoto alle conseguenze più gravi ( ospedalizzazioni- terapie intensive) che l’infezione da Covid potrebbe produrre senza la barriera rappresentata dal vaccino. Da qualche settimana abbiamo iniziato la somministrazione delle terze dosi, partendo dalla popolazione più fragile per età e patologia, poi gli operatori sanitari e da ieri anche gli over 60. E’ fondamentale che anche in questo caso l’adesione alla terza dose sia alta. Un richiamo particolare lo rivolgiamo agli operatori sanitari per l’importante ruolo che svolgono nella cura dei malati. Usiamo questo strumento, unito alle importanti misure di sicurezza che ormai conosciamo per superare questi mesi invernali. Ci rendiamo conto che si tratta di esortazioni continue e ripetute da tempo, ma i dati ci confermano che questa è e rimane l’unica strada da perseguire”.

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I  cittadini di età compresa tra i 60 e i 79 anni possono  prenotare direttamente  la terza dose di vaccino anticovid - 19 , mentre le persone di età inferiore con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, stanno ricevendo un SMS dall’Azienda USL della Romagna  che li invita  a  prenotare l’appuntamento.

La somministrazione dovrà comunque sempre avvenire dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione

Come prenotare

La prenotazione può essere effettuata attraverso i consueti canali

  • agli sportelli Cup dell’Ausl ( Centri Unici Prenotazione) presenti su tutto il territorio romagnolo
  • nelle farmacie tramite il servizio Farmacup,
  • Telefonando al Cuptel al numero 800002255

Online attraverso:

  • Il Fascicolo Elettronico
  • L’App ER Salute
  • Il CupWeb ( cupweb.it)

 

Proseguono nel frattempo le somministrazioni della terza dose con le vaccinazioni agli ultra 80enni, ai trapiantati e immunocompromessi che possono continuare a prenotarsi con i consueti canali. Il personale delle strutture sanitarie per anziani e gli esercenti le professioni sanitarie possono accedere ai centri Vaccinali Hub provinciali senza prenotazione. Prosegue inoltre la vaccinazione nelle strutture residenziali per anziani ad opera degli operatori di Ausl Romagna.

 

 

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Grande partecipazione di persone e un saluto commosso dell'ambasciatore armeno alla Santa Sede, Garen Nazarian, presente ieri a Forlì in occasione della Festa di San Mercuriale e per incontrare il gruppo scientifico che ha condotto gli studi sulle reliquie del primo Vescovo di Forlì di origine armena.

Dopo il riconoscimento della provenienza armena di San Mercuriale, Vescovo di Forlì, avvenuta a dicembre 2019, la Festa del Patrono ha infatti accolto, quest'anno, la presenza eccezionale dell' ambasciatore Nazarian, che ha espresso con un lungo e toccante discorso tutta la sua vicinanza e riconoscenza per il lavoro svolto dagli studiosi e la valorizzazione della figura di San Mercuriale .

"Sto ripercorrendo il cammino di Mercuriale dall'Armenia a Forlì - Questa  celebrazione è un messaggio di pace e dialogo tra i popoli. Ringrazio gli studiosi, il gruppo Ausl Romagna Cultura, la Diocesi di Forlì-Bertinoro, il Lions Terre di Romagna e la famiglia Silvestrini per il sostegno dato alle ricerche sulle reliquie. Questo è solo l'inizio di un proficuo rapporto di collaborazione tra Italiani ed Armeni e tra Armeni e  forlivesi".  E' di questi giorni, peraltro, la notizia che il Vaticano ha  deciso di aprire una nunziatura in Armenia per intensificare ulteriormente la cooperazione tra l'Armenia e la Santa Sede in materia di cultura, scienza, archeologia e altri settori.

L'ambasciatore, prima di essere ospite  alla festa di San Mercuriale , presso l’omonima abbazia di piazza Saffi, si era recato a visitare il Duomo di Forlì e la sede della Fondazione Cassa di Risparmio ed ha assistito  alla breve conferenza tenuta dall’antropologo fisico Mirko Traversari, che ha riepilogato i risultati dell’esame autoptico operato sui resti del proto vescovo forlivese. In basilica erano presenti il Sindaco di Forlì e  le autorità religiose, civili e militari della città.

 

Il progetto dello studio sulle reliquie

Il progetto dello studio sulle reliquie di San Mercuriale, che ha preso avvio con la ricognizione scientifica del 19 settembre 2018, nasce grazie ad una proficua collaborazione tra ricercatori ed istituzioni. Protagonisti dell'iniziativa sono Mirko Traversari, antropologo fisico e responsabile del progetto, Tiziana Rambelli e Luca Saragoni del gruppo Ausl Romagna Cultura e la Diocesi di Forlì-Bertinoro, con il contributo del Lions Club Forlì-Cesena Terre di Romagna, particolarmente attivo su attività di valorizzazione e tutela della città di Forlì, che si è dimostrato immediatamente sensibile all’importante iniziativa.

Gli studi hanno accertato che San Mercuriale è vissuto tra il II e  il III secolo d.C, e' morto in un'età  compresa tra i 40 e i 50 anni, era alto 1 metro e 60 e soffriva di osteoporosi.

"Grazie all’immenso lavoro che in questi mesi le amiche e colleghe del Laboratorio del DNA antico dell’Università di Bologna, Campus di Ravenna, prof. Donata Luiselli e dott. Elisabetta Cilli hanno compiuto", ha detto ancora Traversari, "siamo riusciti ad ottenere l’intero genoma mitocondriale e a decifrare l’aplogruppo delle reliquie di san Mercuriale e, in virtù di questo eccellente materiale, è stato finalmente firmato un accordo di collaborazione scientifico con il laboratorio diretto dal prof. Yepiskoposyan, che ci permetterà di approfondire l’analisi con un altissimo grado di dettaglio”.

"Studi di questo genere", ha aggiunto, "mirano ad individuare e riconoscere ogni singola specificità e mutazione della sequenza genetica, attribuendone un significato preciso in relazione all’appartenenza ancestrale ad un gruppo popolazionistico rispetto un altro, e molto altro ancora".

“Questa collaborazione rappresenta un nuovo punto di partenza, che aprirà certamente nuovi interessantissimi scenari scientifici e conoscitivi del nostro compatrono san Mercuriale. Ho sempre pensato che, nonostante siano già trascorsi più di due anni dall’avvio de progetto, fossimo in realtà solo all’inizio di questo affascinante cammino conoscitivo”, ha concluso Traversari.

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A tutti gli operatori sanitari e operatori di interesse sanitario

Nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, a partire da oggi lunedì 25 ottobre e per tutta la settimana corrente, tutti gli esercenti le professioni sanitarie e tutti gli operatori di interesse sanitario che hanno completato il ciclo vaccinale primario possono effettuare la terza dose di vaccino (Booster) presentandosi a uno dei centri vaccinali Covid aziendali sottoelencati, senza appuntamento, dalle 13 alle 18,30. Sulla base dell'affluenza complessiva che si presenterà agli hub vaccinali, l'Azienda si riserva introdurre la prenotazione anche per questa categoria di utenza.

Si precisa che l' invito è rivolto solo gli iscritti agli ordini professionali sanitari, gli operatori socio sanitari (OSS) e i massofisioterapisti.

La terza dose deve essere somministrata dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario e sarà effettuata con il vaccino Comirnaty di BioNTech/Pfizer indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario.

In occasione della somministrazione della terza dose di vaccino COVID è possibile, per chi lo desidera, effettuare anche la vaccinazione antinfluenzale (Vaccino Flucelvax tetra).

Si pregano gli operatori interessati a presentarsi al punto vaccinale scelto con la folder documentazione qui scaricabile già stampata e compilata, un documento di identità ed il tesserino sanitario.

 

CENTRI VACCINALI HUB PROVINCIALI AUSL ROMAGNA
FORLI FIERA DI FORLI VIA PUNTA DI FERRO N.2
CESENA CESENA FIERA VIA DISMANO 3845 PIEVESESTINA DI CESENA
RIMINI CENTRO VACCINALE  RIMINI STRADA CONSOLARE RIMINI S. MARINO N.76
RICCIONE CENTRO COMMERCIALE PERLA VERDE VIA BERLINGUER N.3
RAVENNA CENTRO VACCINALE PROVINCIALE ESP VIA BUSSATO N. 218
LUGO CENTRO HUB IL TONDO VIA LUMAGNI N.30
FAENZA CENTRO HUB FAENZA FIERA VIA RISORGIMENTO N.3
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Grande successo di partecipanti per l' iniziativa organizzata ieri presso la chiesa di San Bonifacio a Cusercoli. La dott.ssa Sonia Muzzarelli, Conservatrice del Patrimonio Storico e Artistico dell'Ausl della Romagna, ha presentato una selezione della collezione aziendale che ha mostrato la stretta relazione tra produzione artistica e territorio, tracciando il percorso del Museo diffuso Aziendale denominato "la cura attraverso l'arte".

Sono stati ricordati alcuni dei grandi Benefattori delle istituzioni assistenziali che hanno contribuito a costruire il senso del servizio sanitario di oggi e la serata si è conclusa con la "Conversazione impossibile, ma plausibile, con Porzia Fucci vedova Nefetti fondatrice dell'Ospedale Nefetti ”, interpretata dall'attrice, Deborah Pretelli, intervistata da Rodingo Usberti, veterinario, ex dipendente Ausl della Romagna e cultore di storia locale.

"È stato un pomeriggio molto bello - commenta Claudio Milandri, sindaco di Civitella di Romagna - Ringrazio ovviamente tutti i partecipanti, ma ringrazio soprattutto Sonia e l’attrice Debora. Questi eventi sono importanti anche per far conoscere il nostro territorio. Ringrazio anche l’associazione amici dell’ospedale Nefetti per avere presenziato alla presentazione, l’assessore Marianini e Rodingo Usberti".

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