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Una trave testaletto a parete con accessori donata al CAU di Santarcangelo dall’associazione Paolo Onofri

I rappresentanti di Ausl Romagna: “Grazie per essere sempre al nostro fianco, questo strumento aiuta a migliorare l’assistenza ai cittadini”

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Una trave testaletto a parete con accessori donata al CAU di Santarcangelo dall’associazione Paolo Onofri Una trave testaletto a parete con accessori donata al CAU di Santarcangelo dall’associazione Paolo Onofri

Prosegue in maniera fattiva l’impegno sul territorio a sostegno delle cure sanitarie dell’associazione di volontariato Paolo Onofri, intervenuta in questo caso con la donazione al Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) di Santarcangelo di una trave testaletto a parete completa di accessori.

La cerimonia di consegna e ringraziamento si è tenuta nel pomeriggio, in presenza dell’assessore comunale al patrimonio Filippo Sacchetti, di Giorgio Ioli, presidente della onlus che da anni presta il suo servizio di solidarietà nel campo medico-scientifico, Antonella Dappozzo, Direttrice U.O. Cure Primarie Rimini-Riccione, Francesca Raggi, Direttrice del presidio ospedaliero Rimini Santarcangelo Novafeltria, affiancata da Catia Drudi e Ivonne Zoffoli, referenti per la struttura di Santarcangelo, e dei professionisti che operano nel CAU collocato all’interno del presidio ospedaliero Franchini.

Nello specifico si tratta di una colonna fissata al muro, collegata al vuoto e ai principali gas medicali (ossigeno, aria medicale), dove trovano collocazione le apparecchiature dell’ambulatorio del CAU, vale a dire un elettrocardiografo, un defibrillatore, che deve essere presente in tutte le strutture sanitarie come da accreditamento, e il monitor multiparametrico con la possibilità di monitoraggio dei parametri principali (frequenza cardiaca, saturazione O2, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, temperatura corporea).

Il processo che ha portato a tale donazione nasce nel maggio 2022, per avere a disposizione una struttura che raccogliesse in modo ergonomico, in un unico punto, facilmente accessibile dal lettino del paziente, le apparecchiature citate, che erano collocate su carrelli e/o supporti diversi, determinando in tal modo un discreto ingombro nell’ambiente e sfavorendo di conseguenza il movimento degli operatori sanitari all’interno dell’ambulatorio. Nel novembre 2022 è giunta all’associazione l’offerta ufficiale da parte della Ditta Drager, a cui è seguita nel gennaio 2023 richiesta formale all’azienda per portare avanti la donazione, con relativa delibera datata marzo 2023. Solo dopo l’intervento indispensabile da parte dell’ufficio tecnico per la sua installazione è stata messa a disposizione al termine del lavori di ristrutturazione del CAU, avvenuti da settembre a dicembre 2023.

“Dobbiamo ringraziare sentitamente l’associazione Paolo Onofri che una volta di più ha confermato di essere costantemente al nostro fianco nell’assistenza ai cittadini – ha sottolineato Antonella Dappozzo – E' sempre stata presente nella storia di questa comunità, a partire dalla TAC di dieci anni fa, per continuare con diverse attrezzature ai vari reparti fino al recente puntatore oculare per le persone con grave malattia degenerativa, per consentire una maggiore interazione con l'ambiente, per arrivare all'OSCO e ora al CAU. Un impegno fattivo che negli anni ha superato i 500mila euro di donazioni. Anche se il CAU è una struttura sanitaria che accoglie pazienti con problemi urgenti a bassa complessità, questa colonna ha permesso di avere a disposizione del medico e dell’infermiere che operano nell’ambulatorio in cui è stata montata più spazio per occuparsi del paziente, non avendo più l’ingombro dei carrelli su cui erano appoggiate le attrezzature che il personale sanitario del CAU ha necessità di utilizzare. La tutela della sicurezza delle cure del paziente è importante come la valorizzazione del lavoro dei professionisti, e questa donazione va in questa direzione. E ci tengo a ribadire che il lavoro di squadra è la sola strada che abbiamo per affrontare la sfida che abbiamo davanti".

Un caloroso ringraziamento è venuto anche da Filippo Sacchetti, assessore al Patrimonio del Comune di Santarcangelo: “Se la sanità nella nostra città è di buon livello è merito della struttura ma anche del patrimonio umano e immateriale al suo interno, rafforzato dall’opera di prossimità che porta avanti l’associazione Paolo Onofri. Un impegno che alla generosità della raccolta fondi unisce la competenza di destinarli a quel che più serve, rendendolo così ancora più efficace, risultato significativo quando il tema delle risorse è complesso su ogni fronte. L’auspicio è di incentivare queste azioni, sviluppando sempre più collaborazioni e sinergie di questo tipo. In questo caso – ha aggiunto Sacchetti - la donazione è al CAU, servizio su cui c’è molta attenzione dopo la riorganizzazione. In un contesto di cambiamento di scenari e dotazioni non si può comunque restare fermi e questi sono proprio i presidi che danno il senso di quel che si sta facendo nel nostro territorio, sempre sulla linea di frontiera e non 10 metri indietro. Dai riscontri dei cittadini siamo soddisfatti di questo approccio e quindi dobbiamo ringraziare l’azienda e i professionisti che operano sul campo”.

Compiacimento ha espresso anche Giorgio Ioli, presidente dell’Associazione ‘Paolo Onofri’: “La conoscenza del territorio e della struttura, così come il fatto che la nostra associazione sia conosciuta dalla popolazione, fa sì che nel corso del tempo riusciamo ad effettuare donazioni costanti a sostegno della sanità di Santarcangelo. Il CAU sta avendo un trend positivo e lo sarà sempre più, per questo occorre continuare nei nostri sforzi in favore sia dei cittadini che vi afferiscono che degli operatori, cosicché possano lavorare in serenità. Ecco perché come associazione contiamo di proseguire nella nostra opera di aiuto all’ambito sanitario, ringraziando di cuore chi ci supporta in questa attività”.

Catia Drudi: “Mi unisco ai ringraziamenti, ricordando che in vista dell’installazione della colonna alla parete l’ospedale ha colto l’occasione per una serie di lavori di ristrutturazione, svolti da settembre a dicembre. Sono stati in particolare rifatti tutti gli impianti per i gas medicali e la camera calda. Interventi che ci hanno consegnato un CAU moderno, attrezzato, sicuro e accogliente a servizio dei cittadini”.

Francesca Raggi: “Anche io tengo a sottolineare l’importanza di queste preziose donazioni considerando la necessità di sostenere le nuove iniziative. Sulla scorta delle esperienze in altri Paesi i CAU sono un passaggio coraggioso e la donazione effettuata dall’associazione Paolo Onofri è la conferma della fiducia verso quel che porta avanti l’azienda, e ciò contribuirà a superare la fase di sperimentazione iniziale”.

Ivonne Zoffoli: “I cambiamenti spesso sono difficili, anche perché a volte vengono letti in maniera sbagliata per carenza di informazioni. Però i numeri in nostro possesso, con circa 50 accessi di media giornalieri, ci indicano che il CAU di Santarcangelo sta funzionando. Per me è un gran piacere tornare a lavorare qui dove sono stata venti anni fa e dove fra l’altro ho conosciuto di persona il dottor Paolo Onofri, nel 1985 quando svolgevo il tirocinio. Era un apprezzato chirurgo, una mente illuminata, precursore degli screening per i tumori del colon-retto, che già allora aveva creato un database di 35mila casi l’anno”.

I CAU sono nati con la finalità di trattamento di pazienti con bisogni di salute non tempo dipendenti all’interno del più ampio progetto regionale di potenziamento della rete territoriale e completamento della rete di emergenza-urgenza. Quello di Santarcangelo è aperto H24, 7 giorni su sette, e si avvale di una equipe medico infermieristica, potenziata nei periodi di maggiore afflusso di pazienti. L’equipe ha a disposizione in loco alcuni strumenti di diagnostica (prelievi ematici, ecografia, Ecg), oltre alla possibilità di percorsi di accesso alla diagnostica strumentale e alle visite specialistiche per l’eventuale approfondimento diagnostico.
Il CAU agisce in stretta integrazione con la rete dei professionisti territoriali (medici di medicina generale e medici di continuità assistenziale), con il Dea di riferimento, con le Case di comunità, per garantire ai pazienti una presa in carico tempestiva e appropriata alle necessità cliniche. Laddove necessario, è previsto anche un tempo di osservazione breve post-trattamento.
Il gradimento da parte della popolazione è molto elevato, testimoniato dall’elevato afflusso che ha caratterizzato questo primo periodo di attività: 2262 accessi dal 15 gennaio (giorno di apertura) al 3 marzo.

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Marzo 2024 08:54 Modificato da:
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