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All'ospedale di Ravenna arrivano le "Cure intermedie", "in aiuto" degli altri reparti di degenza

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L'ingresso del nuovo servizio di Cure intermedie all'ospedale di Ravenna L'ingresso del nuovo servizio di Cure intermedie all'ospedale di Ravenna

E’ stato attivato nei giorni scorsi, presso l’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, il nuovo servizio di Cure intermedie, dedicato a pazienti che, terminata la fase acuta della loro patologia, non sono ancora in condizioni ottimali per essere dimessi e che, in precedenza, restavano, in attesa della dimissione verso il domicilio o verso altre strutture sanitarie e socio-sanitarie,  ricoverati nei reparti per acuti – principalmente presso l’Unità Operativa di  Medicina – con conseguenti criticità, soprattutto nei momenti di forte afflusso di pazienti in ospedale, come ad esempio quello del picco influenzale. Si tratta di un progetto innovativo, che contempla una risposta strutturata verso pazienti che necessitano di completare percorsi di riattivazione motoria o riabilitativi, di cure infermieristiche continuative nelle 24 ore e/o d’interventi sanitari non erogabili al domicilio. Il progetto rappresenta un contributo concreto verso la necessità di offrire risposte ai crescenti problemi derivanti dall’aumento delle patologie croniche legate all’innalzamento dell’aspettativa di vita.

Il progetto “Cure Intermedie” prevede una dotazione di 8 posti letto ed è situato nel “Blocco 1” al primo piano del Presidio ospedaliero “Santa Maria delle Croci”, in un’area appositamente ristrutturata e dotata di una piccola palestra per riabilitazione che consente di attivare precocemente o di continuare l’attività di riattivazione motoria o riabilitativa. Il nuovo servizio punta a dare risposta proprio a questi pazienti, che dopo la fase acuta e a seguito di una valutazione della loro situazione clinica ed assistenziale, possono giovarsi di una permanenza nella nuova struttura, nel corso della quale, sulla scorta sulla base di una valutazione multidimensionale e dell’elaborazione di un progetto personalizzato di cura e assistenza - in cui vengono definiti gli obiettivi terapeutici, le specifiche azioni di cura, assistenziali e riabilitative e contestualmente avviate e garantite le attività di formazione e addestramento dei cargivers (famigliari, badanti, assistenti familiari) – si pongono la basi per consentire il ritorno al domicilio del paziente con una maggiore adesione ai programmi terapeutici e la conseguente riduzione del rischio “ricadute” ed il  ricorso ad un nuovo ricovero.

Il nuovo Servizio di Cure intermedie è a gestione e direzione infermieristica, con la responsabilità clinico-terapeutica affidata ad un Medico Referente del progetto e in forte integrazione con gli altri professionisti (fisiatra, fisioterapista, assistente sociale…) individuati nel progetto personalizzato del paziente che ne stabilisce anche la durata e la permanenza presso il Servizio di Cure Intermedie.

“Una presa in carico sempre più integrata e a tutto tondo del paziente, attraverso un ‘dialogo’ sempre più stretto e sinergico tra strutture ospedaliere e territoriali-distrettuali è al centro della programmazione sanitaria e socio-sanitaria della Regione Emilia Romagna – commenta la dottoressa Roberta Mazzoni, direttore del Distretto di Ravenna – e con questo progetto andiamo proprio in tale direzione, dando risposte sempre più puntuali ai pazienti e alle loro famiglie”.

 “Il nuovo servizio di Cure intermedie – spiega il Direttore sanitario dell’Ausl Romagna, dottor Stefano Busetti – oltre a dare una importante risposta all’emergente bisogno derivante dall’aumento di pazienti cronici, rappresenta un traguardo importante per Ravenna che assieme al cosiddetto ‘reparto polmone’ ci fa sperare di dare risposte sempre migliori durante il picco influenzale e più in generale durante i periodi di forte afflusso di pazienti”.

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