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Articoli filtrati per data: Aprile 2024

Mercoledì 24 aprile 2024 l'ambulatorio della Continuità Assistenziale (Guardia medica) di Forlì, che si trova presso l’Ospedale “Morgagni-Pierantoni”, al piano terra del Padiglione Morgagni, nella sede degli ambulatori dell'Ortopedia, sarà aperto con accesso diretto unicamente dalle ore 14.30 alle ore 19.30.
Nella precedente fascia oraria (8.00-14.30) si prega di contattare il numero telefonico 800118009.
Ci scusiamo anticipatamente per gli eventuali disagi arrecati all'utenza .

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Sensibilizzare e aiutare i cittadini ad adottare stili di vita sani, che consentano di migliorare la propria alimentazione per mantenersi in salute e prevenire l’insorgenza di alcune malattie croniche come obesità, diabete e ipertensione. È l’obiettivo di un evento gratuito di promozione della salute che rientra tra quelli promossi nel Distretto di Rimini dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica – ambito territoriale di Rimini, in questo caso con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Verucchio e il coinvolgimento di alcune associazioni del territorio.
In applicazione del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, sono suddivise in due sezioni tematiche le iniziative rivolte a tutta la popolazione che si effettuano nel territorio della Valmarecchia: “Il Carrello della salute” dedicato al tema della corretta alimentazione, e “Un passo alla volta” per conoscere i benefici dell’attività fisica e le opportunità che i parchi cittadini offrono per fare movimento. In questo caso martedì 16 aprile, dalle ore 16 alle 18, nella Sala polivalente Romagna Mia di Villa Verucchio (Via Casale 103), è in programma l’incontro dal titolo “Il Carrello della salute – La salute vien mangiando: impariamo a gestire la nostra alimentazione quotidiana”, condotto da dietisti, assistenti sanitari e infermieri del Dipartimento di Sanità Pubblica che daranno indicazioni per costruire in autonomia il proprio menu settimanale e mantenersi in salute.
La partecipazione agli incontri è libera e gratuita ed è consigliata l'iscrizione, che può essere effettuata con una mail al Dipartimento di Sanità Pubblica all’indirizzo promosalute.rn@auslromagna.it indicando nome, cognome, data di nascita, telefono e iniziativa alla quale si è interessati, oppure telefonando al n. 334 3429196 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16.

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A seguito di pubblicazione di turno di specialistica ambulatoriale vacante, per l'ambulatorio di Dermatologia all’interno del Presidio Ospedaliero Sacra Famiglia di Novafeltria è risultato assegnatario il dottor Fabrizio Podeschi.

Pertanto il dottor Podeschi, che dopo la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Bologna ha conseguito la specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, dal giorno 11 aprile effettua l'attività clinica, con prenotazione e accesso per l’utenza attraverso i canali Cup, Farmacup e Cuptel.

L'ambulatorio avrà una cadenza settimanale per tutta la giornata di giovedì, con un'assistenza di complessive 10 ore settimanali.

Verranno trattate tutte le principali patologie dermatologiche, ricorrendo anche a trattamenti di crioterapia o piccola chirurgia ambulatoriale qualora necessari.

L'attività clinica manterrà sempre una costante connessione diretta con la Dermatologia dell'Ospedale di Rimini per la condivisione dei casi più complessi e che necessitano di un approccio più approfondito per un adeguato iter diagnostico terapeutico.

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Oggi, giovedì 11 aprile, è stato consegnato all’Ospedale “Umberto I” di Lugo un assegno di 3.500,00 euro quale simbolo della generosa donazione al Presidio da parte della Società Agricola Agrivar di Palazzo di Varignana Srl.

Alla cerimonia di ringraziamento e consegna dell’assegno erano presenti il Direttore dell’Ospedale di Lugo, Paolo Tarlazzi, la Direttrice Generale di Agrivar di Palazzo di Varignana, Chiara Del Vecchio, e il Vicesindaco di Lugo, Luigi Pezzi.

La donazione è frutto del ricavato di una cena di beneficenza organizzata dalla Dott.ssa Del Vecchio e dal team di Agrivar a seguito dell’alluvione che ha colpito il territorio romagnolo. “Sono molto contenta di condividere insieme a voi ciò che è stato fatto con le risorse che abbiamo raccolto grazie a questa cena di raccolta fondi. In quei giorni eravamo tutti emotivamente vicini alla Romagna e in un istante abbiamo pensato di fare qualcosa di concreto per aiutare la comunità romagnola, organizzando una cena di beneficenza il cui ricavato è stato poi totalmente devoluto all’Ospedale di Lugo”, ha affermato la Direttrice di Agrivar.

Parte della cifra donata è stata impiegata per l’acquisto di un sistema parking di distribuzione di carrozzine che permette, come ha sottolineato il Dott. Tarlazzi, un controllo e un utilizzo ragionato da parte dell’utenza.

Un sentito ringraziamento da parte dell’Azienda USL della Romagna e, in particolare, da parte dell’Ospedale Umberto I di Lugo, a Chiara Del Vecchio e alla Società Agrivar per la donazione e per la sensibilità e l’impegno dimostrati rispetto alla volontà di voler aiutare direttamente e concretamente la comunità lughese. 

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Prevenire le infezioni da papillomavirus-HPV è importante perché sono associate allo sviluppo di tumori sia nel maschio che nella femmina.
La vaccinazione per il papillomavirus-HPV nella Regione Emilia-Romagna viene offerta attivamente ai maschi e alle femmine al compimento dell’11esimo anno di vita. Per le ragazze la vaccinazione rimane gratuita fino al compimento del 26esimo anno di età, ma la vaccinazione è tanto più efficace quanto più precocemente eseguita.

L’Azienda USL ha inviato nel mese di marzo 2024 un invito alla vaccinazione attraverso fascicolo sanitario elettronico o SMS a tutte le ragazze dai 18 ai 26 anni di età che non risultano vaccinate per HPV. Per favorire ulteriormente l’adesione alla vaccinazione, sono state pensate alcune giornate a libero accesso. In particolare per il territorio riminese:
sede vaccinale di Riccione (viale Formia 14): venerdì 12 aprile dalle ore 8:30 alle 12
sede vaccinale di Rimini (via Coriano 38) lunedì 15 aprile dalle ore 8:30 alle 12

La vaccinazione è gratuita fino al compimento del 26° anno di età, non è necessaria la prescrizione medica ed è sufficiente presentarsi nelle sedi e orari indicati.

Nelle stesse giornate è possibile l’accesso diretto alla vaccinazione antitetanica per le persone adulte che non sono mai state vaccinate per il tetano oppure hanno fatto l'ultima dose di richiamo da più di 10 anni.

Per accedere alle vaccinazioni in altre giornate o orari è sempre possibile prenotare attraverso il CUP e Cuptel (800002255).
Si ricorda che lo stato vaccinale può essere verificato sul Fascicolo Sanitario Elettronico o in alternativa può essere richiesto contattando:
telefono 0541 707213; mail vaccinazioni.rn@auslromagna.it

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Mercoledì, 10 Aprile 2024 15:49

Sciopero generale regionale 11 aprile

L'Azienda USL della Romagna informa tutta la cittadinanza dello sciopero generale regionale per l’intero turno di lavoro (8 ore), proclamato da Cgil, Uil e Sic per la giornata dell’11 aprile 2024 e della proclamazione da parte del sindacato SGB sempre nella giornata dell’11 aprile 2024 per la durata di 24 ore.

Nella giornata dello sciopero saranno assicurati i servizi pubblici essenziali attraverso l’erogazione delle prestazioni indispensabili non dilazionabili nel rispetto della vigente normativa.

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Arriva anche a Rimini il nuovo Centro di Assistenza e Urgenza, conosciuto anche con il suo acronimo CAU, un tassello fondamentale del percorso di potenziamento e rafforzamento della sanità territoriale, nonché dell’ottimizzazione dei servizi sanitari per la comunità avviata dall’Ausl Romagna con il territorio.
Il CAU, che si avvarrà di una equipe medico-infermieristica dedicata e di strumenti di approfondimento diagnostico laboratoristici e strumentali, sarà situato nel Padiglione Ovidio in via Ovidio, nei pressi dell’ospedale Infermi, e aprirà ufficialmente i battenti il prossimo 29 aprile, offrendo un accesso diretto 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20.
Una struttura progettata allo scopo di estendere la rete sanitaria rispondendo in maniera efficace e tempestiva alle esigenze dei pazienti che necessitano di assistenza per problemi urgenti a bassa complessità. Prosegue in questo modo la riforma dell’Emergenza urgenza e il potenziamento dell’assistenza territoriale, il cui obiettivo strategico risulta essere il rafforzamento del sistema delle Cure primarie per garantire servizi di prossimità, arricchire le risposte a livello territoriale, trattare in setting più adeguati i bisogni di salute che determinano i così detti ‘accessi impropri ai servizi di emergenza’, rendendo maggiormente appropriato l’accesso ai Pronto Soccorso. I CAU garantiscono risposte ai bisogni urgenti episodici in stretta connessione con il Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Libera scelta, al fine di garantire le risposte necessarie in un’ottica di continuità e integrazione delle cure.
“Si concretizza sempre di più il piano di potenziamento dell'assistenza territoriale all’interno di un iter di riorganizzazione dei luoghi e di maggiore integrazione dei percorsi di salute – sottolinea Mirco Tamagnini, direttore del Distretto di Rimini -. Dal 29 aprile, con l’inaugurazione del Cau in via Ovidio, si aggiunge una componente cruciale di questo disegno all’interno di un'area che già ospita servizi territoriali, vicina al pronto soccorso, ma esterna all'ospedale Infermi. Un pilastro di un modello sanitario di prossimità pensato per implementare la rete assistenziale e per dare un supporto alla medicina di base allo scopo di garantire un accesso alle cure adeguato e veloce alla cittadinanza grazie anche a un ampliamento dei presidi e un efficientamento dell’organizzazione assistenziale”.
“Il CAU è una risposta concreta e importante alle difficoltà che la sanità attraversa in questo momento a livello nazionale. Ora lavoriamo in sinergia con l’Ausl per far conoscere a tutta la città i servizi offerti dal Cau e la sua differenza rispetto al pronto soccorso - è il commento di Kristian Gianfreda, Assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Rimini -. Una direzione che abbiamo giù intrapreso con un calendario di incontri informativi nei centri sociali per anziani che hanno registrato un’ottima partecipazione e un riscontro positivo. Il Cau si inserisce in questo iter di implementazione della medicina ‘vicina a casa’ che vede al centro anche le tre future Case di Comunità, gli snodi territoriali, le attività domiciliari e altre importanti iniziative che valorizzino il paradigma della prossimità: un obiettivo al centro del nostro mandato”.

Cos’è un CAU?
Il CAU, Centro di Assistenza e Urgenza, è una struttura sanitaria del territorio alla quale i cittadini possono rivolgersi per problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità assistenziale.

Cosa eroga un CAU
Visita medica
Certificazioni
Trattamento farmacologico al bisogno
Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali
Procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni)
Prestazioni assistenziali e specialistiche per eventi di origine traumatica.

I cittadini che accedono al CAU vengono accolti dall’infermiere che procede attraverso colloquio strutturato alla valutazione del bisogno sanitario espresso, a cui segue la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici. Il medico del CAU se necessario, prescriverà prestazioni specialistiche a completamento diagnostico. L’esito del percorso clinico-assistenziale effettuato al CAU è disponibile sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino. Una volta eseguite le prestazioni di approfondimento prescritte, il relativo referto potrà essere valutato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera scelta, che sono i riferimenti per ogni cittadino assistito, senza dover tornare al CAU.

Il ticket al CAU si paga?
La visita e alcuni accertamenti diagnostici offerti presso i CAU (per esempio ECG ed alcuni esami ematici) sono gratuiti per tutti i cittadini residenti e/o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita prevede una partecipazione alla spesa pari a 20 euro da corrispondere al Medico che provvederà a rilasciare apposita ricevuta di riscossione. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del cittadino con il relativo ticket se dovuto in base alle esenzioni possedute. Si precisa che per i cittadini residenti non sono soggette a pagamento le prestazioni specialistiche a completamento diagnostico relative a coliche renali e traumi avvenuti nelle 24 ore precedenti.

Quando rivolgersi al CAU?

In caso di sintomi lievi. Ecco i principali sintomi - problemi per cui presentarsi al CAU:
• Mal di testa/cefalea/emicrania (con dolore lieve-moderato)
• Ustioni minori/Solari
• Disturbi della vista
• Contrattura muscolare
• Dolore all’occhio
• Dolore alle articolazioni
• Irritazione da lenti a contatto
• Diarrea (senza sangue)
• Occhio rosso con secrezioni/Congiuntivite
• Disturbi anali
• Trauma occhio senza disturbi della vista
• Dolore addominale (con dolore lieve-moderato)
• Corpo estraneo orecchio
• Dolore fianco (tipo coliche renali)
• Dolore orecchio
• Nausea e/o vomito ripetuto
• Riduzione dell’udito/Tappo di cerume
• Mal di schiena/Lombalgia
• Sangue al naso
• Bruciore/Difficoltà a urinare
• Mal di denti
• Ostruzione o sostituzione di catetere vescicale
• Problemi post-estrazione dentaria
• Agitazione in stato ansioso già conosciuto
• Torcicollo
• Febbre
• Tosse/Raffreddore/Mal di gola
• Medicazioni e rimozioni punti
• Traumi lievi (Piede, Caviglia, Ginocchia, Gomito, Polso, Mano)
• Piccole ferite
• Prurito, arrossamento/tumefazione della cute
• Variazione glicemia
• Punture di insetto, morso di animale
• Variazione pressione arteriosa  

Si evidenzia che in caso di sintomi gravi quali dolori toracici, difficoltà respiratorie, cefalee inusuali, dolori addominali di grado severo e sintomi riconducibili al disturbo neurologico acuto è necessario continuare a chiamare il 118 ricorrendo alle cure del Pronto Soccorso.

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Presso l’Ospedale “Morgagni - Pierantoni” di Forli è stato recentemente eseguito dal Dr Roberto Casadei, Direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Forlì e dal Dr Massimo Framarini, dell'Unità Operativa di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì, diretta dal prof. Giorgio Ercolani, un complesso intervento di resezione del sacro per un cordoma, tumore primitivo maligno molto raro.
"La paziente - spiega il dottor Casadei - che proveniva da un'altra Regione, è stata presa in carico nell’ambito del percorso di Osteoncologia che l'Ausl Romagna ha istituito da alcuni anni e che prevede la valutazione multidisciplinare di pazienti affetti da patologia oncologica ossea. Il percorso è stato sviluppato tramite la stretta collaborazione tra l’équipe che dirigo, costituita da collaboratori formati per tale disciplina, l’oncologia del presidio ospedaliero di Ravenna, diretta dal Dr Tamberi, l’oncologia di Rimini, diretta dal Dr Tassinari e il Centro Di Osteoncologia (CDO) dell'Irst di Meldola, diretto dalla Dr.ssa L. Ridolfi e coordinato dalla Dr ssa V. Fausti.
"Ogni settimana - prosegue - nei quattro ambulatori dedicati (due a Meldola, uno a Ravenna ed uno a Rimini) vengono visitati pazienti affetti da patologia ossea e dei tessuti molli di natura oncologica, inviati dai Medici di famiglia, o da medici specialisti. Questo percorso è stato creato allo scopo di evitare, o comunque ridurre, le possibilità di errore nella diagnosi e nell’adeguata terapia chirurgica di lesioni, che sono molto rare e quindi spesso poco conosciute. La valutazione multidisciplinare permette un’ottimizzazione del percorso diagnostico - terapeutico del paziente e nello stesso tempo la più aggiornata indicazione chirurgica."
"In questo caso particolare - conclude - l'intervento eseguito alla paziente con cordoma del sacro è l’esempio della corretta modalità di trattamento di queste neoplasie, che prevedono spesso la necessità della collaborazione tra più specialisti per offrire al paziente il miglior risultato clinico".

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Presentare i percorsi di accoglienza clinico-assistenziali ospedalieri nei diversi ambiti aziendali per le persone con gravi disabilità (autismo, disabilità intellettiva, disabilità complesse multidimensionali). Ecco la finalità del convegno dal titolo “Il percorso DAMA in Ausl Romagna”, in programma lunedì 15 aprile, dalle ore 9 alle 13, nell’Aula Magna del Centro di Formazione dell’Ausl Romagna, a Forlì (via Pratella 10).

Il primo Progetto DAMA, acronimo di Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Accoglienza medica avanzata per disabili”, nato in Lombardia nel 2000 e, ad oggi, largamente diffuso su tutto il territorio nazionale, si è dimostrato essere un modello organizzativo in grado di superare le difficoltà che le persone con disabilità hanno nell’affrontare l’ospedale (e quindi le possibili conseguenti diseguaglianze nell’accesso alle cure sanitarie), attraverso una presa in carico dei bisogni e del problema presentato, utilizzando competenze e risorse già presenti, con una personalizzazione dell’intervento che tiene conto dei bisogni di ognuno: persona con disabilità, famigliari, caregivers e personale sanitario.
In sintesi, si tratta di riconoscere gli utenti disabili e autistici come individui piuttosto che come membri di un gruppo omogeneo, considerando le singole esigenze e preferenze e cercare di enfatizzare i punti di forza di ciascuno, con la comprensione dei desideri del paziente e della famiglia, oltre alla natura della malattia, e dei loro bisogni comunicativi individuando eventuali barriere.
I punti cardine del progetto, sulla base di numerosi studi ed esperienze, sono:
• la definizione di un’equipe dedicata (con formazione specifica) che si occupa di costruire e adattare il percorso più idoneo per ogni singola persona, mettendo a disposizione tutte le risorse disponibili;
• il personale volontario che accompagna le famiglie delle persone con disabilità grave;
• un call center, che costituisce un riferimento per le famiglie e contemporaneamente svolge funzioni di triage per acquisire informazioni e organizzare al meglio la risposta assistenziale e medica, così da pianificare il percorso e gli appuntamenti, anticipando l’individuazione di eventuali barriere ambientali e di processo che complicano e disincentivano l’accesso ai servizi sanitari;
• un database delle persone con disabilità per raccogliere informazioni utili per gestire la persona con disabilità e garantire una risposta idonea in base anche ad esperienze passate;
• la possibilità di gestire percorsi ambulatoriali e in day hospital (di chirurgia elettiva e ambulatoriale) in modo autonomo, con spazi e sedute riservati, per evitare o ridurre il più possibile le sale d’attesa condivise con gli altri utenti o i tempi prolungati di attesa per evitare lo stress o l'ansia associati a tali ambienti.

Il programma del convegno, nel ruolo di moderatore Serenella Grittani, responsabile SSI Disturbi dello Spettro autistico nell’arco della vita, dopo il saluto della Direzione Generale Ausl Romagna, prevede l’intervento di Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria Azienda Usl della Romagna, sul tema “Il Ruolo del Coordinamento Aziendale”, e la Lezione Magistrale a cura di Filippo Ghelma, ideatore del Progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance).
Quindi la presentazione del Percorso DAMA nei vari ambiti aziendali:
Team DAMA Cesena: Benedetta Bellettini e Gloria Caminati;
Team DAMA Forlì: Chiara Farneti e Cesare Bini;
Team DAMA Ravenna: Chiara Nardini, Giuseppe La Torre e Massimo Terenzoni;
Team DAMA Rimini: Carlotta Giavolucci e Roberto Belletti.
A seguire discussione e conclusioni.

In allegato il programma del convegno

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La Regione conferma la strategia di prevenzione e aumenta le risorse per la lotta alle zanzare. Con l’approvazione in Giunta del Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2024, l’Emilia-Romagna ribadisce il proprio impegno per le azioni di prevenzione e contrasto delle malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere, e rafforza le azioni contro la Dengue.

Messo a punto dal Gruppo tecnico regionale, insieme ai referenti delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl e dei Comuni capoluogo, il Piano stanzia per il 2024 1 milione 120mila euro: 120 mila euro per le attività di comunicazione ed educazione nelle scuole e 1 milione di euro a supporto delle attività di disinfestazione svolte dai Comuni, facendo diventare strutturali i 200mila euro in più che lo scorso anno erano stati stanziati in via straordinaria per fronteggiare l’emergenza del post alluvione.

Inoltre, l’Emilia-Romagna è pronta con una serie di azioni specifiche contro la Dengue, in aggiunta a quelle già previste e consolidate, per far fronte a un’eventuale diffusione del virus. Che, al momento, riguarda 10 casi su tutto il territorio regionale, in linea (3 in più) con quelli dei primi tre mesi del 2023.

Confermata dunque la strategia di prevenzione per contrastare il rischio di importazione di casi non solo di Dengue, ma anche di Chikungunya e Zika, malattie infettive legate principalmente ai viaggi internazionali, ripresi dopo la pandemia da SARS-CoV-2, da aree in cui è documentata la circolazione endemica dei virus responsabili. Tre gli strumenti messi in campo: sorveglianza entomologica e lotta alla zanzara tigre, perseguendo la massima riduzione possibile della densità di popolazione delle zanzare; precoce individuazione dei casi sospetti di malattia, in modo da attuare tempestivamente le misure di controllo per impedire la catena di trasmissione del virus dalle zanzare infette alle persone; ulteriore rafforzamento delle misure per prevenire la trasmissione delle infezioni in caso di donazioni di sangue, organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche e trasmissione sessuale.

La crescente attenzione sul rischio Dengue non fa comunque dimenticare West Nile, un’altra malattia trasmessa dalle zanzare, che si presenta ogni anno nel nostro territorio. Il Piano prevede di contrastarne la diffusione attraverso un approccio ‘One Health’ che integra la sorveglianza dei casi umani con la ricerca del virus in zanzare e uccelli.“Anche quest’anno - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- la Regione Emilia-Romagna è pronta per prevenire e contrastare la proliferazione delle zanzare.

Questo è possibile grazie all’impegno dei Comuni, che provvederanno agli interventi di disinfestazione, e a quello dei cittadini, ai quali chiediamo di adottare pochi ma utili accorgimenti. E nel Piano 2024 abbiamo deciso, ancor prima delle indicazioni ministeriali, di mettere in campo una serie di azioni mirate per prevenire l’eventuale diffusione del virus Dengue, che ad oggi non desta preoccupazione per il nostro territorio”.Le azioni specifiche contro la DengueLe azioni previste riguardano l’attivazione di sorveglianze specifiche nei potenziali punti di ingresso delle zanzare (come ad esempio porti e strutture che commerciano in pneumatici) per sorvegliare il rischio di introduzione della Aedes aegypti (zanzara diversa dalla tigre) che è il vettore più competente nel trasmettere la Dengue; si tratta di una specie al momento non presente in Italia.

Inoltre, in attesa di indicazioni relative all’offerta vaccinale, la Regione ha inviato al ministero della Salute una richiesta di approvvigionamento di vaccino tetravalente contro la Dengue, considerato l’andamento epidemiologico delle infezioni da questo virus attualmente osservabile in diversi Paesi esteri, in particolare in Brasile. La richiesta della Regione si inserisce nell’ambito di un’eventuale attività di contrasto alla diffusione della malattia qualora si rilevi la presenza di casi autoctoni sul territorio regionale e all’esigenza di rispondere alla domanda dei cittadini che si debbano recare in aree ad alta endemia.

Nel 2023 in Emilia-Romagna sono stati confermati 44 casi di Dengue, di questi 7 tra gennaio e marzo dello scorso anno, mentre nei primi tre mesi del 2024 i casi confermati sono 10.La collaborazione di Comuni, Ausl e cittadiniCome sempre, anche nel 2024 ai Comuni è chiesto di attivare le ordinarie misure di contrasto alla proliferazione delle zanzare nelle aree urbane (trattamenti larvicidi sul suolo pubblico e attività di coinvolgimento dei cittadini per una corretta gestione delle aree private), oltre alla tempestiva attuazione di interventi straordinari di disinfestazione in caso di accertata circolazione virale.

La sorveglianza sanitaria sui casi di malattia Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile si svolge tutto l’anno, ma nel periodo di attività del vettore, quindi dal 1^ maggio al 31 ottobre, viene potenziata. Nel medesimo periodo è attiva la sorveglianza entomologica (nei 10 comuni capoluogo con ovitrappole e nelle aree rurali con trappole attrattive di zanzare adulte) condotta con la supervisione del Gruppo tecnico regionale, la fattiva collaborazione di Izsler (Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) e Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia).

Ai cittadini, invece, è chiesto di adottare (vedi scheda allegata) nelle proprie case comportamenti corretti, a partire dai trattamenti larvicidi, sia per evitare la proliferazione degli insetti sia per proteggersi. I siti a rischio di infestazione da zanzare nelle aree pubbliche rappresentano infatti solo il 20-30% del totale, il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata.L’impegno della Regione a informare, anche nelle scuoleLa prevenzione è accompagnata anche quest’anno da una campagna di informazione rivolta alla popolazione per fornire ai cittadini tutte le indicazioni da mettere in atto per contribuire a ridurre il livello dell’infestazione da zanzare (comportamenti corretti per la gestione dei focolai in ambito privato), i consigli per proteggersi dalle punture e precauzioni da adottare se si viaggia in Paesi a rischio.

Nelle attività di promozione dei comportamenti corretti sono coinvolti anche gli istituti scolastici primari e secondari dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Rete dei Centri di Educazione alla Sostenibilità, con il progetto “Contrasto alla diffusione della zanzara tigre”.

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