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 “CHIAMA 1-1-8”: in Valle Savio al via progetto per insegnare agli studenti delle primarie cos’è il 118 e come si chiamano i soccorsi  sanitari

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 “CHIAMA 1-1-8”: in Valle Savio al via progetto per insegnare agli studenti delle primarie cos’è il 118 e come si chiamano i soccorsi  sanitari  “CHIAMA 1-1-8”: in Valle Savio al via progetto per insegnare agli studenti delle primarie cos’è il 118 e come si chiamano i soccorsi  sanitari

Sensibilizzare i bambini sull’importanza della telefonata in caso di emergenza, accrescendo la consapevolezza delle proprie capacità nel riconoscere situazioni in cui è necessario chiamare il 118 e nel fornire le informazioni necessarie da dare alla Centrale Operativa. Imparare quindi che cosa è il 118 e come si chiamano i soccorsi sanitari qualora si trovassero in situazione nelle quali qualcuno sta male e sia necessario aiutarlo.

E’ quanto si propone il progetto di educazione alla salute “Chiama 1-1-8” rivolto agli alunni delle classi quinte delle scuole primarie e degli Istituti Comprensivi di Bagno di Romagna e Valle Savio e che prenderà il via lunedì 20 febbraio. Un progetto sperimentale, promosso dall’Unità Operativa Pediatria e Consultorio Familiare di Cesena e dalla Centrale Operativa – 118 Ravenna dell’Ausl Romagna, che riconosce il valore delle alleanze territoriali con i sindaci e gli assessori all’istruzione, al sociale e servizi educativi dei territori coinvolti per attivare una progettazione congiunta e sensibilizzare alla cultura del primo soccorso sia negli alunni che nella Comunità.

“Il progetto - spiega la dott.ssa Federica Bartolini Referente Promozione della Salute nelle Scuole dell’U.O. Pediatria e Consultorio Familiare-Cesena - si pone l’obiettivo di educare alla prevenzione e di sviluppare una cultura del primo soccorso per renderle i bambini consapevoli che le proprie capacità ed i propri comportamenti possono fare la differenza. Essere in grado di poter attivare il primo anello della catena di sopravvivenza, rappresentato dal riconoscimento e attivazione del sistema di risposta all'emergenza, in situazioni che lo richiedano rappresenta una risorsa importante per dare rapidità alle azioni di soccorso, migliorando outcome della persona colpita da malore o trauma, ed accresce la consapevolezza nei bambini di non essere soli qual ora si trovassero in una condizione di necessità dove gli adulti non possono intervenire, perché assenti oppure essi stessi sono le vittime. Inoltre – aggiunge -  in un'ottica di vicinanza alla cittadinanza rappresenta un'opportunità preziosa per conoscere i professionisti che operano all'interno della Pediatria e Consultorio Familiare e della Centrale Operativa 118-Ravenna e accrescerne il rapporto di fiducia”.

Complessivamente, da febbraio a maggio, saranno interessate 19 classi del quarto e quinto anno delle scuole primarie “Ambrogetti” di Verghereto, “Mart. Tav. 22 luglio ‘44” di Alfero, Verghereto-Balze, “Pascoli San Piero in Bagno”, “Sarsina Foschi”, “Sarsina Papa Giovanni XXIII”  (1 classe sede Ranchio 1 classe sede Sarsina), “Sant’ Antonio Muratori” di Piavola, “Ricchi” di Mercato Saraceno, "Antonio Muratori" - sede  Piavola di Mercato Saraceno.

In questa fase sperimentale il progetto coinvolgerà 211 alunni delle classi quarte e quinte dei Comuni della Valle del Savio: Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Sarsina e Verghereto, su un totale di 1957 bambini delle classi quinte dell’ambito territoriale Unione Cesena Valle Savio e Unione Rubicone Costa dell’Ausl Romagna. Il percorso educativo è strutturato in due attivazioni: la prima gestita in classe dall’infermiere dell’U.O. Pediatria e Consultorio Familiare – Cesena e dagli infermieri U.O. Centrale Operativa – 118 Ravenna della durata di circa due ore, la seconda dagli insegnanti delle classi coinvolte.

“La proposta educativa non è solo una proposta teorica e pratica, pure indispensabile, dell’aiutare concretamente una persona in difficoltà – tiene a sottolineare la dottoressa   - ma un contributo concreto a porre la cultura della sicurezza, propria e altrui, al centro della formazione civica e della cittadinanza attiva di una Comunità”.

 

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