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Articoli filtrati per data: Dicembre 2023

Sono stati supereroi e supereroine tra cui Capitan Marvel, Capitan America, Spiderman, Ironman e Hulk a rendere indimenticabile la mattinata di domenica 3 dicembre per i piccoli pazienti dei reparti all’Ospedale Santa Maria delle Croci. I loro supereroi preferiti, infatti, hanno fatto loro una visita a sorpresa entrando nei reparti dove sono ricoverati per combattere la più importante delle loro battaglie: quella contro la malattia. A travestirsi per regalare una giornata di svago ai bambini ricoverati saranno i volontari dell’Associazione senza fini di lucro “SEA-SuperEroiAcrobatici ODV ETS”, fondata da Anna Marras

«Quello che desideriamo trasmettere con forza è un messaggio di incoraggiamento e di speranza ai bambini e alle loro famiglie» racconta Anna «Vogliamo che sentano nascere dentro di loro quella forza che hanno i loro supereroi preferiti, che si sentano invincibili proprio nel momento più difficile della loro vita. Per ogni bambino che incontriamo, che salutiamo dalla finestra o che abbracciamo in reparto, il messaggio che condividiamo è uno solo: “Tu sei un supereroe! Non mollare!”» A questo scopo Anna Marras, che spesso è protagonista delle calate dei Supereroi SEA, vestendo i panni di Capitan Marvel, accoglie sempre con gioia gli inviti che arrivano all’Associazione da tutti gli Ospedali Italiani.

«Siamo felicissimi di collaborare con l’Ospedale di Ravenna e con il gruppo di “Rianimazione Letteraria” di Livia Santini per portare ai piccoli pazienti una mattinata di sorrisi» ha dichiarato Marras  «Il progetto dei SuperEroiAcrobatici nasce proprio per questa ragione, perché per noi non c’è niente di più bello al mondo del sorriso di un bambino».

Anche i volontari di Rianimazione Letteraria sono stati molto contenti di collaborare con i Supereroi per questa iniziativa. Livia Santini, infatti, ha aggiunto che iniziative come queste, oltre a scaldare il cuore, regalano ricordi indelebili ai bambini come quello di sentire che l’ospedale sia anche un luogo dove trovare conforto e cultura:alcune volontarie hanno accompagnato l’incursione degli eroi con letture divertenti dedicate ai piccoli ospiti di Pediatria.

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Un’altra goccia nell’oceano della solidarietà. L’associazione Qualcosa di Grande per i Piccoli ha generosamente contribuito all’attività quotidiana del Reparto di Neuropsichiatria Infantile, donando alcuni strumenti molto utili alle proposte per gli adolescenti ricoverati: tablet, giochi di società, materiale per la realizzazione di decorazioni, che rendono meno faticose le ore di permanenza in reparto, oltre ad essere di ausilio agli operatori che possono contare su diverse possibilità di proposta.
L’associazione in quest’occasione si è resa promotrice di una donazione da parte di un gruppo di lavoratori dell’Azienda Datalogic di Bologna.
“Prendersi cura di qualcuno passa anche attraverso un’attività piacevole che rende meno lunga una giornata di degenza – spiega la dott.ssa Cinzia Giulianelli, responsabile del Reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale Infermi - Quest’anno, le persone che in modi diversi hanno contribuito a rendere il nostro lavoro più leggero anche in giornate complesse sono state tante; certamente questi gesti ci ricordano che si può essere contagiosi anche nel bene. Il nostro sentito ringraziamento va dunque all’associazione Qualcosa di Grande per i Piccoli e a tutte le persone dell’azienda Datalogic che renderanno migliori le nostre giornate”.

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Il Liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna e ADVS Fidas Ravenna, i donatori di sangue dell’Ospedale di Ravenna, con il sostegno dell’Ausl di Ravenna, hanno avviato un progetto dal titolo “Se dono, assente giustificato!”. Per la prima volta la scuola ha deciso di giustificare l’assenza dalle lezioni, degli studenti maggiorenni che si recano a donare sangue e plasma.

In continuità con le azioni di inclusione e accoglienza che già negli anni scorsi hanno visto la scuola protagonista di iniziative innovative, come il congedo mestruale, il Consiglio di Istituto del Liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna ha così deliberato la possibilità di avere il riconoscimento della giornata di donazione dello studente di maggiore età, che presenterà alla scuola la certificazione prevista dalla Legge, come “assenza giustificata”. Tale giornata di assenza non andrà a computare nel calcolo totale delle assenze effettuate nell’anno scolastico, ai fini dell’ammissione agli scrutini di fine anno e all’Esame di Stato.

Nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza attiva, la scuola intende così promuovere azioni mirate ad avvicinare i giovani alla donazione di sangue e plasma, perché vi sia un continuo “ricambio” generazionale dei donatori affinché sempre più giovanissimi si avvicinino a questo importante gesto volontario di grande valore sociale.

“L’idea è nata per riconoscere agli studenti maggiorenni che donano, gli stessi diritti previsti dalla Legge per i lavoratori dipendenti che, in caso di donazione, usufruiscono di una giornata di riposo per il recupero psico/fisico – spiega Flavio Vichi, Responsabile della Comunicazione di Advs Fidas Ravenna – A nostro avviso questa possibilità offerta a ragazzi e ragazze, avvicinerà tanti giovanissimi alla donazione di sangue e plasma. Infatti gli studenti, impegnati tutte le mattine della settimana nelle lezioni, finora erano costretti a donare nella giornata di domenica. Ma siamo stati tutti giovani e sappiamo benissimo che dopo una settimana intensa, la “levataccia” alle 8 della domenica mattina per andare a donare, per ragazzi in quella fascia d’età non costituisce certamente un valido stimolo motivazionale. Grazie a questo progetto, anche i neo-maggiorenni che vanno a scuola, avranno a disposizione tutta la settimana per donare.”

Advs ricorda che sangue ed emoderivati sono farmaci vitali, che non si possono produrre in laboratorio. Affinché qualcuno possa riceverli, è necessario che qualcun altro li doni. In Italia la Legge consente di iniziare a donare il sangue a 18 anni compiuti e fino a 65 anni. Alla luce delle ultime statistiche, nell’intero quadro nazionale italiano, si è verificata una recente diminuzione delle donazioni di sangue e dei nuovi donatori.

“L' iniziativa, prosegue la dott.ssa Cinzia Moretti, direttore Servizio Trasfusionale di Ausl Romagna, ambito Ravenna.  conferma la necessità di mantenere viva la collaborazione tra il mondo dell'associazionismo e la sanità pubblica in tema di donazione. Sempre alto l' impegno  per assicurare il ricambio generazionale di donatori e avvicinare i giovanissimi al gesto del dono, in maniera consapevole”.

“Speriamo che l’azione intrapresa dal nostro Istituto possa essere di esempio per tutte le scuole italiane – conclude il Prof. Paolo Taroni, Dirigente del Liceo Artistico Nervi Severini di Ravenna – e confidiamo che attraverso la cassa di risonanza mediatica, a tutti gli studenti venga offerta questa possibilità, che valorizza la propria crescita personale e sociale.

Chiunque volesse avere informazioni sul questo progetto e sul percorso da svolgere può contattare il Liceo Artistico di Ravenna al numero 054438310 oppure Advs Fidas Ravenna al numero 0544/403462”.

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Si comunica che il giorno 7 dicembre 2023 l'ambulatorio della Continuità Assistenziale (Guardia medica) di Forlì, ubicato all'Ospedale Morgagni-Pierantoni, al piano terra del Padiglione Morgagni nella sede degli ambulatori dell'Ortopedia, sarà aperto con accesso diretto unicamente dalle ore 14.30 alle ore 19.30. Nella precedente fascia oraria (8.00-14.30) si prega di contattare il numero telefonico 800118009.
Ci scusiamo anticipatamente per gli eventuali disagi arrecati all'utenza .Si comunica che il giorno 7 dicembre 2023 l'ambulatorio della Continuità Assistenziale (Guardia medica) di Forlì, ubicato all'Ospedale Morgagni-Pierantoni, al piano terra del Padiglione Morgagni nella sede degli ambulatori dell'Ortopedia, sarà aperto con accesso diretto unicamente dalle ore 14.30 alle ore 19.30. Nella precedente fascia oraria (8.00-14.30) si prega di contattare il numero telefonico 800118009.
Ci scusiamo anticipatamente per gli eventuali disagi arrecati all'utenza .

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Proseguono gli interventi di riqualificazione della Sala di attesa del CUP al piano terra del CMP. I lavori, come già comunicato sono finalizzati all’adeguamento degli impianti elettrici, della pavimentazione  e dei controsoffitti.

La prima fase degli interventi si è conclusa consentendo la riapertura dell’accesso del CMP – lato Via Fiume Abbandonato -  e,   a partire da lunedì 4 dicembre, si provvederà ad intervenire sulla sezione della sala di attesa attigua al Punto Prelievi.

Pertanto l’ingresso del CMP – lato Ospedale – verrà mantenuto aperto esclusivamente per  l’utenza

già in possesso della prenotazione della prestazione e/o per l’accesso ai piani.

Sempre in prossimità del Punto Prelievi verrà posizionata una macchina riscuotitrice per il pagamento del Ticket.

La durata dei lavori viene stimata in circa 3 settimana con una previsione di  ritorno alla normalità entro il 31 dicembre.

Gli interventi pianificati prevedono di operare con una riduzione dell’attuale spazio riservato all’accesso dell’utenza.

A tal fine, la riduzione degli sportelli CUP è stata compensata con il posizionamento di alcuni postazioni di lavoro “provvisorie” e la possibilità di utilizzare degli spazi all’interno dell’area amministrativa.

Anche il Punto Informativo verrà temporaneamente trasferito nel lato opposto a quello attuale con l’allestimento di una postazione di lavoro “provvisoria”.

Contestualmente, verrà ampliato l’accesso ai servizi CUP – prenotazione prestazioni specialistiche e scelta e revoca MMG e PLS- con una postazione pomeridiana attiva dalle ore 13.00 alle ore 18.00.

Nello scusarci anticipatamente per l’eventuale disagio arrecato, invitiamo gli utenti, laddove possibile, a privilegiare la fascia pomeridiana per i servizi CUP e, in particolare, ad utilizzare  il servizio di prenotazione per l‘effettuazione del prelievo venoso.

Infine si precisa, che gli interventi pianificati rientrano nei finanziamenti previsti dal PNRR per l’AUSL della Romagna.  

  

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ATTIVITÀ FISICA E ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE, LA RICETTA PER UN INVECCHIAMENTO ATTIVO. Da lunedì 4 dicembre a Gatteo parte un ciclo di due incontri sulla promozione della salute promossi dal Servizio Igiene e Sanità pubblica e dai Medici del Centro Medico Valle del Rubicone con il patrocinio del Comune.  

Lunedì 4 dicembre dalle 14.30 alle 16.30 all’Oratorio San Rocco si parlerà di alimentazione equilibrata insieme ad una dietista mentre nel secondo incontro che si svolgerà martedì 12 dicembre dalle 14.30 alle 16.30 nella Palestra Scuola Edmondo De Amicis, sarà possibile sperimentare alcuni esempi di attività fisica adatta a tutte le età insieme ad un laureato in Scienze motorie.

Nel corso degli incontri saranno illustrati i benefici che derivano dall’adozione di uno stile di vita sano e attivo, con un approfondimento sul ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica nel promuovere un invecchiamento in salute. Per l’incontro del 12/12 è consigliato un abbigliamento comodo e consono all’attività fisica.

Gli incontri saranno condotti da professionisti esperti in promozione della salute e cambiamento del Dipartimento di Sanità Pubblica in collaborazione dei Medici del Centro medico Valle del Rubicone.

Per Informazioni e iscrizioni scrivere a promosalute.ce@auslromagna.it oppure telefonare al 338.1046285

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E’ stata inaugurata venerdì 1 dicembre, alla Galleria Monoblocco - Dea piano rialzato dell'Ospedale Infermi di Rimini, la mostra fotografica del fotoreporter Matteo Placucci dal titolo "Reduci del Corona – Cosa è rimasto dopo la tempesta", che rimarrà visitabile gratuitamente fino al 29 dicembre.
Ad effettuare il taglio del nastro è stato lo stesso Placucci, affiancato dal dottor Matteo Ciotti della direzione medica ospedaliera e da Manuela Guido e Francesca Palmarini dell’ufficio Fundrasing dell’AUSL Romagna.
Con questo suo progetto fotografico Matteo Placucci ha documentato con immagini e narrativa l’aspetto emotivo e le ripercussioni psicofisiche a danno del personale sanitario impegnato nella lotta al Covid-19. Avvalendosi della collaborazione della dottoressa Laura Ravaioli (psicologa e psicoanalista), dall'insorgere della pandemia e per i successivi tre anni il fotoreporter ha elaborato un percorso in grado di interpretare la condizione emotiva degli operatori del settore sanitario delle regioni maggiormente colpite, propedeutico ad aprirsi e ad esternare le proprie emozioni, condividendo con loro ansie, paure, dubbi, rabbia, smarrimento, depressione.
“Le foto sono state scattate in venti strutture ospedaliere della Penisola, tra cui quelle romagnole, e ritraggono un centinaio di operatori sanitari – spiega Placucci, originario di Cervia, prossimo a partire per il Kosovo – seguiti sul posto di lavoro e soprattutto a casa, dove alla fatica di pesantissime giornate in servizio, praticamente come in trincea, si aggiungeva la paura di portare il virus tra le mura domestiche, con un notevole stress emotivo. Una situazione resa ancora più difficile dall’assenza del conforto familiare, dovendo limitare al minimo i contatti proprio per preservare i propri cari. C’è poi da dire che tanti di questi operatori sanitari si sono anche ammalati, con tutte le ripercussioni del caso determinate dalla consapevolezza sui pericoli della situazione che stavano vivendo, magari nel vedere morire compagni di stanza e sentire quel che dicevano i colleghi sulle loro condizioni di salute”.
La ricerca svolta dall’autore lo ha portato dunque a documentare anche piccole e grandi realtà impegnate a supportare emotivamente il personale sanitario coinvolto. I protagonisti dei suoi scatti, oggetto dell’opera, hanno interagito con lui, sia in ambito lavorativo che privato, sì da tracciarne la continua mutazione psicologica che ha caratterizzato le loro vite in relazione all’evoluzione della pandemia in corso.
A cura di Loredana De Pace il progetto è divenuto mostra itinerante promossa dall’associazione culturale INDIGO - 28 fotografie a colori, installate su Dibond, testo critico e testi estratti dalle interviste - e omonima pubblicazione editoriale (152 pagine, cm 19x23, fotografie a colori e testi, distribuita da Corsiero Editore e acquistabile in libreria e online), entrambi presentati nella serata di lancio l’11 marzo scorso all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano.
Con la collaborazione dell’AUSL Romagna e il patrocinio della Regione Emilia Romagna, la mostra inizia dunque il suo percorso espositivo all’Ospedale Infermi di Rimini e con cadenza mensile raggiungerà poi le successive sedi di Ravenna (esposta dal 29 dicembre al 28 gennaio), Forlì (dal 29 gennaio) e Cesena (da fine febbraio), installata nelle principali strutture ospedaliere coinvolte nel progetto in quanto luoghi simbolo della pandemia, per essere fruibile liberamente da tutta la cittadinanza.

 

BIOGRAFIA MATTEO PLACUCCI

Matteo Placucci è un fotoreporter romagnolo classe 1983. Negli anni ha documentato migrazioni, problematiche sociali, conflitti ed eventi rilevanti come la recente pandemia da Covid-19. Gli argomenti che Placucci tratta sono tutti orientati a esplorare e documentare l’essere umano nella sua sfera più intima ed emotiva. Il suo forte interesse per la salute mentale ha fatto sì che questa tematica diventasse fin dall’inizio della sua carriera il filo conduttore di ogni suo progetto. 

Collabora con organizzazioni umanitarie come Naduk, IPSIA e Caritas. Le sue fotografie e i suoi reportage sono stati pubblicati dalla stampa internazionale e italiana L’EspressoOPENLifeGateWiredAltraEconomia e RADAR Magazine.

È autore di progetti come CROSSING, esibito al Colorno Photo Life nel 2021, e the Tail of the Game, premiato a Belfast Photo Festival 2022, entrato nella pubblicazione “Trauma, Flight and Migration” dell’International Psychoanalytical Association. 

“Credo fermamente che ognuno di noi sia testimone del suo tempo e che questo tempo vada documentato”

matteoplacucci.com

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L’Unità Operativa di Cardiologia di Ravenna, diretta dal dott. Andrea Rubboli, ha trattato un paziente che, al momento del ricovero, presentava l'occlusione cronica completa di due delle tre principali arterie coronarie e una grave compromissione della funzione cardiaca.

 In considerazione di quest'ultima, il rischio di morte intra-operatoria, associato a un eventuale intervento chirurgico di bypass, risultava estremamente elevato.

Per garantire le migliori chance di trattamento del severo quadro ostruttivo coronarico e di sopravvivenza anche a lungo termine, l'equipe di Cardiologia dell'ospedale Santa Maria delle Croci ha approntato una complessa e delicata procedura per via percutanea che ha permesso di riaprire le coronarie chiuse con palloncino e di posizionare gli stent, al fine di rinforzare la parete e garantire la pervietà dei vasi, mentre una pompa meccanica inserita temporaneamente nel cuore ne sosteneva la funzione per tutta durata dell'intervento. Dopo aver introdotto attraverso un'arteria dell'inguine la pompa di assistenza cardiaca e attraverso le arterie di entrambi i polsi i cateteri necessari per l'apertura contemporanea di entrambe le coronarie occluse, il dott. Manfredi Arioti, dell'equipe di emodinamica diretta dal dott. Marco Balducelli e comprendente i dott. Alessandro Abbenante, Matteo Aquilina e Carolina Moretti, ha potuto portare a termine la procedura con successo e senza complicanze.

Il paziente è potuto rientrare al domicilio senza problemi dopo due giorni. La procedura viene oggi  eseguita esclusivamente in centri altamente specializzati, ed è stata resa possibile grazie al programma attivato presso la Cardiologia di Ravenna, dove da circa un anno sono previste sedute periodiche dedicate alla disostruzione di coronarie completamente occluse per le quali sono necessari un'organizzazione accurata di tutta l'attività del reparto di degenza e dei laboratori di Emodinamica, una strumentazione dedicata ed una specifica professionalità che è appannaggio solo di pochi cardiologi interventisti. Il programma di disostruzione coronarica in essere presso la Cardiologia di Ravenna prevede anche la partecipazione e formazione di cardiologi interventisti di questa e altre aziende e nell'anno in corso ha permesso il trattamento di oltre 40 pazienti.

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Eseguiti con successo dall’equipe dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Bufalini di Cesena i primi due interventi in Italia di posizionamento di una nuova protesi per il recupero della voce in pazienti affetti da paralisi cordale.

I pazienti che presentano la paralisi di una corda vocale manifestano importanti problemi di voce e spesso anche di deglutizione di liquidi. L’innovativa protesi utilizzata dagli specialisti del reparto cesenate diretto dal dottor Massimo Magnani, è un dispositivo di nuova concezione che rivoluziona il trattamento di queste patologie e consente il recupero pressoché completo della voce e della deglutizione. Questo nuovo impianto protesico, indicato per specifici pazienti selezionati, consente infatti, mediante una struttura in parte pneumatica di ristabilire il corretto posizionamento delle corde vocali.

A portare a termine nei giorni scorsi i due impianti è stato il dottor Marco Stacchini, otorinolaringoiatra dell’equipe cesenate nonché responsabile per la gestione delle protesi fonatorie dell’AUSL Romagna, sotto la supervisione del professor Guan-Min Ho Floyd dell’Università di Medicina di Vienna, ideatore e sviluppatore della protesi. Anche in questi casi – sottolinea il dottor Stacchini -  la tecnica anestesiologica è stata fondamentale per il buon esito degli interventi, poiché i pazienti devono essere operati in uno stato di semi veglia per poter monitorare la voce durante l’intervento. E il lavoro in collaborazione con l’equipe anestesiologica diretta dal dottor Vanni Agnoletti, in particolare con il dottor Bracci ci ha permesso di effettuare le procedure in completa sicurezza. I risultati post operatori dei due trattamenti chirurgici eseguiti – aggiunge lo specialista - sono stati eccellenti, portando nuove speranze ai pazienti affetti dai disturbi di voce e deglutizione conseguenti a paralisi delle corde vocali”.

Per il reparto cesenate che annualmente conta circa 1000 interventi chirurgici, di cui almeno 200 per il trattamento delle corde vocali sia per patologia benigna che maligna, si tratta di un nuovo importante passo avanti, a conferma dell’alto livello di specializzazione raggiunto in questo settore.

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Giovedì 30 novembre i ragazzi di All Together Charity, associazione che si occupa di sostenere, mediante donazioni e raccolte fondi, il reparto di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale Bufalini di Cesena, hanno fatto visita in reparto ai piccoli pazienti per consegnare un griffatissimo e coloratissimo calendario dell'Avvento personalizzato, con all'interno tante sorprese.

Per rendere più leggere e spensierata la permanenza in ospedale dei piccoli pazienti in questi giorni di avvicinamento al Natale , l'associazione ha infatti  deciso di realizzare questo calendario, con la partecipazione ed il sostegno da parte della società Cesena FC, del negozio di dolciumi Parciocal, del brand di abbigliamento Turkey e della tipografia Stampare.  Fino a Natale, inoltre, a sostegno della Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale, l'associazione propone un panettone artigianale con confezione in edizione limitata e personalizzata All Together Charity, che può essere ordinato e acquistato attraverso i loro canali social Facebook https://www.facebook.com/alltogethercharity ed Instagram https://www.instagram.com/all_together_charity/

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