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Tiziana Rambelli

Articoli inseriti da Tiziana Rambelli

Nuova donazione alla pediatria dell’ospedale Infermi di Rimini, grazie all’iniziativa “Bimbi che aiutano Bimbi, promossa da una task force composta dall’Associazione di Volontariato Dottor Clown Rimini, l’Azienda Amway e suoi collaboratori .
Nata nel 2019 dalla volontà di Aurea Gosti, Incaricata Amway anche quest’anno, ha rinnovato il suo impegno nel sostenere con questo progetto speciale e il supporto di famiglia, amici e il proprio gruppo di Incaricati, programmi a sostegno dei bambini meno fortunati nella provincia di Rimini.
Dopo aver raccolto 2.000 euro nel 2021, giunge al termine la seconda edizione, che ha concretizzato la nuova donazione grazie alla quale è stato possibile donare all’Ospedale “Infermi” di Rimini un dispositivo mutiparametrico per il monitoraggio dei pazienti e contribuire all’acquisto di 5 frigoriferi.
Il monitor permette di effettuare una serie di monitoraggi tramite un unico strumento: pressione sanguigna (dal neonato all'adolescente), ecg e frequenza cardiaca, spo2, frequenza del polso e del respiro.
I frigoriferi, invece, sono collocati in alcune stanze di degenza dove abitualmente vengono ricoverati pazienti ad alta complessità, con ricoveri lunghi e necessità di isolamento. In questo modo, il familiare può conservare alcuni alimenti direttamente nella stanza, previo consulto medico. Questo permette di creare un ambiente ancora più familiare durante la degenza.

L’Associazione di Volontariato Dottor Clown Rimini ha lo scopo di portare il sorriso negli ospedali, soprattutto ai bambini, ma anche ai loro genitori e persino agli infermieri e ai dottori. Il loro primo obiettivo è quello di donare un sorriso ai bimbi malati, un frangente di allegria e spensieratezza che li aiuti a superare i momenti più difficili.A rendere possibile questa raccolta fondi sono state borracce e agende animate dai disegni colorati e pieni di speranza di Layra Romagnoli, figlia di Aurea, e l’aiuto di alcune amiche.

“Ciò che continua a guidare il progetto è la volontà di essere d’aiuto a persone che vivono situazioni meno fortunate” racconta Aurea Gosti “abbiamo scelto Dottor Clown Rimini perché, a causa di un’esperienza personale, abbiamo avuto modo di vivere le difficoltà di certi reparti dell’ospedale e, quindi, l’importanza di chi, in queste situazioni, cerca di portare un sorriso. Ho deciso di coinvolgere attivamente mia figlia Layra nell’iniziativa per sensibilizzarla su queste realtà e coltivare il suo altruismo e la sua speranza”.

Il 16 giugno 2023, presso la sede dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, si è svolto un incontro per celebrare questo importante traguardo e annunciare l’inizio della terza raccolta, che prevederà nuovamente la creazione di gadget personalizzati. All’incontro erano presenti: Dott. Gianluca Vergine, Direttore UO Pediatria Rimini, Anna D’Elia, Coordinatrice UO Pediatria Rimini, Marzia Evangelisti, Ufficio Fundraising, membri del Direttivo di Dottor Clown Rimini, Aurea insieme a una piccola parte del suo gruppo e Amway Italia. Insieme, per non smettere di portare sorrisi là dove c’è più bisogno.

La Polizia di Stato di Rimini, nell’ambito dell'implementazione di un modello di città cardioprotetta, ha ricevuto dall’Ausl Romagna quattro defibrillatori automatici esterni. La consegna e messa in opera di quattro DAE è avvenuta nella sede della Polizia Stradale di Rimini e a bordo delle pattuglie operative nella Provincia di Rimini. Erano presenti il Comandante dr. Alfredo Magliozzi (Polizia Stradale Rimini), la dr.ssa Giannini Romina (per Direzione Infermieristica e Tecnica) e il Dr. Davide Saporito (per la Cardiologia di Rimini) il dr. Paolo Cenni (Ingegneria Clinica Ausl Romagna) e il dr.ssa Silvia Marzaloni (Responsabile Emergenza Territoriale Rimini per 118 Romagna).

"La risposta efficace all'arresto cardiaco improvviso - ha affermato il dottor Maurizio Menarini, Responsabile della Centrale 118 Romagna - è basata sui tempi rapidi di intervento, nella quale l'intervento di personale non sanitario, formato e dotato di defibrillatori semiautomatici, rappresenta il primo essenziale anello, in collaborazione con la centrale operativa 118, in grado di fornire le istruzioni pre-arrivo, e con i sanitari dei mezzi di soccorso. La collaborazione con la polizia stradale costituisce un ulteriore tassello di un mosaico che in Romagna, con il coordinamento del 118, garantisce un ottimale trattamento dei pazienti vittime di arresto cardiaco"

" L’obiettivo della Polizia Stradale di Rimini, ha dichiarato il Dr. Alfredo Magliozzi, è di mettere a disposizione dell’intera collettività il proprio presidio aperto h24 e per 365 giorni l’anno e le pattuglie di vigilanza stradale, in modo da poter rappresentare, in caso di necessità, quel primo anello di intervento e fornire quella risposta rapida ed efficace che occorre in caso di arresto cardiaco con lo scopo di salvare quante più vite umane possibili.

Inoltre, già dal mese di febbraio del corrente anno, grazie alla collaborazione con la Croce Rossa Italiana, alcuni poliziotti sono stati formati per l’utilizzo del defibrillatore e sulle procedure di primo soccorso. L’intento è quello di estendere tale formazione quanto prima a tutti gli Agenti della Polizia Stradale che lavorano nella Provincia di Rimini.

 "L'implementazione di un modello di città cardioprotetta a Rimini"

La cardioprotezione negli spazi pubblici consiste nel dotarli di defibrillatori automatici esterni (DAE) e punti di primo soccorso per garantire un'assistenza medica tempestiva in caso di arresto cardiaco. A Rimini, sono stati compiuti importanti passi per realizzare un Modello di Città Cardioprotetta. Le varie campagne, promosse anche dalla Regione Emilia-Romagna , hanno visto la donazione di alcuni defibrillatori automatici in diversi comuni romagnoli, tra cui Rimini. Inoltre, grazie a diverse iniziative, come quella del Teatro degli Atti e della Biblioteca Gambalunga, sono stati installati nuovi defibrillatori in luoghi pubblici della città. Recentemente, poi, anche le scuole dell'infanzia e i nidi del Comune di Rimini sono diventati "protetti dal cuore", grazie all'investimento dell'amministrazione comunale.

"Riminicuore: Codice blu e la catena del SOCCORSO"

“Riminicuore, modulo organizzativo della Cardiologia di Rimini Ausl Romagna, - spiegano i referenti - in collaborazione con il 118 Romagna, offre quattro dei suoi DAE alla Polizia stradale di Rimini per implemento tecnologico, riproponendo sul territorio di Rimini una sinergia con le forze dell’ordine, come già avvenuto con Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco. Il dirigente della sezione polizia stradale di Rimini, Dr. Magliozzi, ha accolto la proposta mettendo a disposizione le pattuglie di servizio con a bordo un DAE e il personale addestrato ed abilitato all’uso ai sensi di legge (Lg.120/2001).”

“I mezzi così allestiti - proseguono - interverranno nei cosiddetti CODICE BLU, cioè in caso di “funzione vitale compromessa” per intervenire nelle operazioni di rianimazione come il BLS (Basic Life Support), o la defibrillazione con defibrillatori automatici (DAE).
L’allertamento dei DAE RespondER, che si trovano in prossimità di un ACR Arresto Cardio Respiratorio), in questo caso la pattuglia in transito tramite la loro centrale, avverrà tramite AppDAE Responder del 118”

Si ringraziano infine, per le procedure di cessione in comodato d'uso gratuito, la Dr.ssa Antonella Agnoletti con il suo staff dell’Ausl Romagna, Stefano Sanniti Direttore Area dipartimentale Gestione e Innovazione delle Tecnologie Ausl della Romagna e il Direttore Maurizio Menarini della Centrale 118 Romagna.

 

Grande successo della seconda tappa "Giro d'Italia delle cure palliative pediatriche 2023" di Sabato 17 giugno al Parco Dragoni di Forlì. Scopo della manifestazione era di promuovere la conoscenza delle Cure Palliative Pediatriche. Tanti i professionisti sanitari presenti afferenti ai diversi servizi che si integrano per garantire questo tipo di assistenza sul territorio forlivese: Pediatria di Comunità, Pediatria ospedaliera, Neuropsichiatria Infantile, Servizio infermieristico di Assistenza Domiciliare, Home care.
"Grazie agli amici volontari dell’associazione di Clown terapia “Vip Forlì odv” , agli atleti di “Wheelchair Basket Forlì” e alla preziosa ospitalità del Torneo Marghe All Star - spiegano gli organizzatori - è stato possibile realizzare una grande festa, che ha visto la partecipazione entusiasta dei piccoli pazienti, delle loro famiglie, e di numerosi frequentatori del Parco Dragoni. L'ambulatorio per il Bambino con patologia ad alta complessità assistenziale di Forlì promuove, da ormai due anni, questa manifestazione nazionale che, con il sostegno della Fondazione Maruzza Onlus, organizza eventi ciclistici, stand informativi, convegni scientifici e momenti ludici per portare la cultura delle cure palliative pediatriche nelle piazze d’Italia, promuoverne la conoscenza e sensibilizzare sulla necessità di realizzarne reti in tutta la realtà nazionale. E' importante tenere alta l'attenzione su questo tema, al fine di fornire corrette informazioni su cosa siano, come funzionino e a cosa servano le cure palliative pediatriche, andando a sfatare pregiudizi che ancora oggi le circondano e che incidono negativamente sull'accesso a tale tipo di assistenza."

 

E' disponibile on line ( e qui in allegato), sul sito dell' Ausl Romagna, all'indirizzo https://www.auslromagna.it/comunita/cura-attraverso-arte, il nuovo opuscolo "La Cura attraverso l'Arte: il Museo diffuso dell'arte sanitaria romagnola. L'Ospedale Gian Battista Morgagni - Luigi Pierantoni già complesso sanatoriale IX Maggio di Vecchiazzano", che fa parte delle monografie dedicate al patrimonio artistico dell' Ausl Romagna, in questo caso agli ospedali storici.
In attesa della visita guidata all'ospedale di Forlì, che si terrà a settembre, si è pensato infatti di rendere disponibile il PDF del fascicolo dedicato alla storia dell'Ospedale di Forlì .
" I piccoli fascicoli bilingue - spiega la dottoressa Sonia Muzzarelli, conservatrice dei Beni Culturali mobili del patrimonio Storico e Artistico dell'Ausl Romagna - sono frutto di una ricerca effettuata sia negli Archivi di Stato sia negli Archivi Storici Aziendali, senza tralasciare le fonti giornalistiche e pubblicazioni varie. Gli Ospedali storici dell'Ausl Romagna, in alcuni casi nati molti secoli fa, sono una delle ricchezze culturali e morali del nostro Paese. Continuano ad essere luoghi di cura e di produzione medico-scientifica delle nostre citta per le necessità sanitarie dei cittadini, ma sono anche straordinarie raccolte di storia e di arte, architettura, documentazione, letteratura , ricerca e vicende umane

Dopo aver ricevuto a Bologna, dal Magnifico Rettore, il Sigillum Magnum, massima onorificenza dell’Alma Mater, il professor Eduardo Bruera, oncologo e palliativista, direttore e professore di Medicina del Dipartimento di Cure Palliative e Medicina Riabilitativa all’MD Anderson Cancer Center di Huston, è arrivato all’Hospice di Forlimpopoli per incontrare operatori sanitari e studenti del corso di Laurea di Medicina ed infermieristica di Bologna - sede di Forlì.

Ad accompagnarlo, ed introdurlo, il professor Marco Maltoni, coordinatore della Rete Cure Palliative dell’AUSL Romagna e docente in Cure Palliative presso l’Università di Bologna - sede di Forlì.
Il pubblico di operatori sanitari e studenti dei corsi di Laurea in Medicina ed Infermieristica di Forlì hanno seguito con grandissimo interesse e partecipazione la relazione del noto oncologo, che è considerato tra i massimi esperti al mondo in cure palliative.

 

Biografia del prof Eduardo Bruera

Nato in Argentina, ha conseguito la Laurea in Medicina presso l'Università di Rosario, specializzandosi in Oncologia Medica. Nel 1984 si è trasferito all'Università di Alberta a Edmonton, in Canada, dove ha diretto i programmi di cure palliative cliniche e accademiche fino al 1999.

Il principale interesse clinico del prof. Bruera è la cura del disagio fisico e psicosociale dei pazienti con tumore avanzato e il supporto delle loro famiglie. Ha istituito e guidato, per i primi cinque anni di attività, il programma di cure palliative e regionali di Edmonton. Successivamente ha fondato e attualmente dirige il Dipartimento di medicina palliativa, riabilitativa e integrativa presso l'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas, dal 1999. Si è interessato allo sviluppo di programmi di cure palliative a livello internazionale e ha contribuito alla creazione di numerosi programmi di cure palliative in America Latina, India e diverse aree d'Europa. Ha ricoperto ruoli di leadership presso l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Associazione multinazionale di cure di supporto nel cancro, l'Associazione internazionale di hospice e cure palliative e Cicely Saunders International.

Bruera ha formato centinaia di medici, infermieri e altri operatori sanitari nei diversi aspetti dell'erogazione clinica delle cure palliative. Questa opera di educazione e disseminazione culturale ha consentito la “crescita” delle cure palliative sia come approccio disseminato e necessario a ogni professionista della sanità, sia come approfondimento specialistico di chi ha scelto la medicina palliativa come settore specifico di assistenza, formazione e ricerca. Ha istituito il primo programma di borse di studio accademiche in cure palliative presso l'Università di Alberta in Canada e una delle prime borse di studio accademiche in cure palliative negli Stati Uniti presso l'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas.

Autore di oltre 1200 pubblicazioni peer reviewed, ha curato 40 libri, tenuto più di 900 importanti conferenze su invito, ricevuto numerose borse di ricerca federali negli Stati Uniti e in Canada. Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali dall'American Cancer Society (Lane Adams), dall'American Society of Clinical Oncology (Supportive care), dall'American Academy of Hospice e dal Palliative Medicine Lifetime Achievement Award. Nel 2022 è stato insignito della cattedra Balfour Mount dal Royal College of Physicians of Canada.

Il prof. Bruera è stato nominato Fellow dell'American College of Physicians, dell'American Academy of Hospice and Palliative Medicine, dell'American Society of Clinical Oncology e del King's College di Londra. Ha ricevuto lauree honoris causa dall'Università di Montreal (2017) e dall'Universitat Internacional de Catalunya (2023).

 

Rendere gli ospedali sempre più luoghi di accoglienza, perché un ambiente più curato significa maggiore sensibilità all’essere umano e sposta l’attenzione dalla malattia alla persona stessa. È con questo spirito che l’Istituto Oncologico Romagnolo, nel 2023, in collaborazione con l’AUSL, sta intervenendo con una serie di contributi nei vari reparti degli Ospedali del territorio, affinché la bellezza entri a far parte del percorso di chi si reca a sottoporsi ad esami e terapie. Fulgido esempio della direzione intrapresa la rivisitazione degli ambienti della Medicina Nucleare dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena, inaugurati lo scorso venerdì 9 giugno ora caratterizzati da pareti con raffigurazioni di ampio respiro e soffitti con la riproduzione del cielo allo scopo di rendere l’ambiente luminoso e restituire profondità agli spazi: un intervento pensato con la finalità di trasmettere un senso di benessere ai pazienti che accedono alla struttura, cui la no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori ha contribuito con una donazione di circa 42.000 euro.Nuovo step in questo percorso di umanizzazione degli ambienti ospedalieri sono i lavori appena ultimati presso il reparto di Radioterapia dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, lavori che sono stati presentati nel corso di una breve ma sentita cerimonia martedì 13 giugno. L’investimento in questo caso è stato di circa 50.000 euro. «La radioterapia è una parte fondamentale del percorso oncologico, tanto che si stima che circa il 60% dei pazienti si sottoponga ad almeno un ciclo di questo trattamento – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – chi vi si sottopone deve accedere in reparto tutti i giorni per cicli complessivi che durano in media qualche settimana, quindi non c’è dubbio che si tratta di un impegno piuttosto gravoso che si aggiunge ad una situazione chiaramente pesante, a livello fisico ed emotivo, per la persona. Se vogliamo che gli ospedali della Romagna raccontino più dell’accoglienza e della cura che della malattia e della sofferenza, dobbiamo tenere conto della bellezza degli ambienti in cui i pazienti oncologici sono costretti a trascorrere molta della loro quotidianità. Se le nostre strutture sono brutte, fatiscenti, pensate ed adatte solo a somministrare terapie e a trattare la patologia, all’interno di un contesto del genere è normale che una persona finisca con il sentirsi esclusivamente un malato. Per questo motivo riteniamo che ridare luce e colore ai luoghi di cura sia sicuramente un progetto molto importante: se vogliamo mettere l’essere umano e non la patologia al centro, la bellezza deve far parte del percorso di cura».

 

La dott.ssa Francesca Raggi, Direttrice del Presidio Ospedaliero di Rimini, ha aggiunto: «Oggi inauguriamo questo nuovo spazio d’accoglienza grazie al contributo dell’Istituto Oncologico Romagnolo, sempre attentissimo alle nostre esigenze. Il termine “umanizzazione” per alcuni potrebbe risultare ostico, quasi cacofonico, ma racconta di un importante cambio di paradigma, spostando il focus dalla semplice terapia alla cura dell’essere umano in tutti i suoi aspetti. Non dimentichiamo che tra questi vi sono sì i pazienti in primis, cui ci rivolgiamo per migliorarne lo stato di salute fisica ed emotiva, ma anche i professionisti che vivono questi spazi più che casa propria. Il fatto che possano trovare ambienti più confortevoli, dove rendere al meglio il fondamentale servizio che propongono, è sicuramente molto importante per tutti noi». Alla voce della dott.ssa Raggi si è aggiunta anche quella dell’Assessore alle Politiche per lo Sviluppo delle Risorse Umane, Francesco Bragagni, che ha portato i sentiti ringraziamenti dell’Amministrazione Comunale di Rimini, e del dott. Tiziano Carradori, Direttore Generale dell’AUSL Romagna.

 

All’umanizzazione del reparto ha contribuito anche la UIL FPL di Rimini, con una donazione pari a circa 500 euro per l’acquisto di una Smart TV Samsung da 50’’. «Ho voluto fare questa donazione, condivisa dalla Segreteria della UIL FPL di Rimini, perché ritengo che in ogni situazione debba essere messo sempre al centro l’essere umano con tutte le sue necessità – afferma Nicoletta Perno, Tecnico Sanitario Radiologia Medica dell’Ospedale “Infermi” – anche se il contesto in cui si muove la nostra organizzazione è quello della rappresentanza dei lavoratori, non dimentichiamo che questi ultimi sono anche cittadini che possono necessitare in prima persona, per sé o per i propri famigliari, di terapie e accoglienza. Avendo anche avuto il ruolo di home care e avendo frequentato la Radioterapia dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola, ho potuto constatare quanto una sala d’attesa non anonima ma confortevole possa fare la differenza in un percorso di cura. Questo è ciò che ci ha spinto ad effettuare questa donazione: spero che contribuirà al sollievo di tutti i nostri pazienti».

 

 

Il reparto di degenza dell’U.O. di Endocrinologia e Malattie Metaboliche della Romagna è stato trasferito dal Padiglione Allende al terzo piano B del Padiglione Morgagni dell'ospedale di Forlì. L'attività degli ambulatori resta invece collocata al secondo piano del padiglione Allende.

Il reparto di degenza dell’U.O. di Medicina Fisica Riabilitativa, che era stato temporaneamente trasferito presso l'Ospedale di Comunità di Forlimpopoli, è rientrato invece nella propria sede all'Ospedale di Forlì, al Primo piano del Padiglione Allende. Rimangono invariate le sedi delle restanti attività della Unità Operativa, al piano terra del Padiglione Allende.

 

 

 

 

 

L' Ausl Romagna, in collaborazione con la rete istituzionale dei servizi socio-sanitari, volontariato e terzo settore: Centro dei Disturbi Cognitivi e Demenze di Rimini, U.O. Neurologia, Uffici di Piano del Distretto di Rimini e di Riccione, Parkinson in Rete, A.P.D.M.R. O.D.V. E.T.S., A.I.P. , Associazione Sclerosi Multipla, Alzheimer Rimini ODV, VolontaRomagna ODV, organizza un corso di formazione e psicoeducazione rivolto ai caregivers, che si svolgerà da giugno ad ottobre 2023, a Rimini (vedi volantino per sedi e orari).

L'iniziativa è rivolta in particolare a caregivers, familiari, volontari e assistenti familiari di persone affette da demenza, malattia di Parkinson, malattia cerebrovascolare ed esiti di ictus.

Il corso prevede dieci incontri gestiti da professionisti sanitari, sociali e volontari dell'associazionismo e ha come obiettivo sostenere chi assiste un familiare con disabilità per fornire: informazioni, orientamento e affiancamento nell’accesso ai servizi; interventi di supporto e sollievo nell’assistenza alla persona cara (anche per contrastare il rischio di isolamento, di stress psico-fisico ed emotivo); forme di sostegno economico, pratico, psicologico, di formazione specifica per favorire la conciliazione delle responsabilità di cura con la propria vita familiare, sociale e lavorativa.
Per informazioni ed iscrizioni : contattare la segreteria organizzativa, Morena Mancini: 0541/707431, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12.

 

Da qualche anno è stato dematerializzato il processo di approvvigionamento dei prodotti privi di glutine a carico del Servizio sanitario regionale e il buono celiachia cartaceo riconosciuto mensilmente è stato sostituito con un corrispondente valore mensile in formato elettronico. Il credito del buono è gestito quindi in maniera automatizzata e la procedura prevede che ogni mese l’importo residuo non utilizzato non possa essere cumulato alla mensilità successiva.

A seguito delle recenti alluvioni che hanno interessato il nostro territorio, per superare le difficoltà di reperimento di alimenti senza glutine, anche per il fatto che molti punti di distribuzione sono stati colpiti e non possono garantire il servizio, la Regione ha modificato temporaneamente la procedura a favore di tutti i cittadini celiaci della Regione Emilia-Romagna, disponendo che l’eventuale credito mensile residuo non sia più azzerato, ma venga automaticamente riaccreditato sul valore del buono del mese successivo.

Le disposizioni sono in vigore da maggio e fino a tutto il mese di settembre, con possibile ultimo riaccredito del residuo sulla mensilità del mese di ottobre 2023.

Nei giorni scorsi è stato effettuato, nell’Emodinamica dell’Ospedale di Forlì il primo intervento di impianto di protesi valvolare aortica percutanea (TAVI) nell’ambito di uno studio, denominato TAVI at HOME, che valuterà l’efficacia e la sicurezza di questa tecnica, effettuata senza la necessità della cardiochirurgia in sede, in pazienti il cui rischio operatorio è stato giudicato proibitivo da un team multidisciplinare e quindi non trattabili per via convenzionale chirurgica.
L’intervento è stato effettuato con successo dalla équipe della AUSL Romagna composta dal dott.Fabio Tarantino, responsabile della Unità di Emodinamica di Forlì-Cesena, coadiuvato dal dott.Andrea Santarelli, direttore facente funzioni della Cardiologia e responsabile dell’Emodinamica di Rimini e dal dott. Marco Balducelli, responsabile dell’ Emodinamica di Ravenna.

“La stenosi valvolare aortica è una patologia cardiovascolare estremamente grave che, se non trattata adeguatamente, ha una elevata mortalità ad un anno, addirittura superiore ad alcune forme di neoplasia – afferma il prof. Marcello Galvani, direttore della Cardiologia e responsabile del programma aziendale della AUSL Romagna di cardiologia interventistica – Purtroppo molti pazienti non possono essere sottoposti ad un intervento chirurgico tradizionale di sostituzione valvolare per via dell’elevato rischio operatorio”.
Poprio per questo, negli ultimi dieci anni, si è affermata la “TAVI”, tecnica che consiste nell’impianto di una valvola biologica attraverso le arterie senza necessità di circolazione extra-corporea. Tale metodica è diventata di prima scelta in molti pazienti affetti da stenosi valvolare aortica, consentendo di curare, con ottimi risultati, anche coloro che fino a pochi anni fa erano esclusi da ogni possibilità di trattamento efficace.
“Lo studio che stiamo conducendo – continua il prof. Galvani – vuole aprire una strada diretta per ampliare ulteriormente la possibilità di trattamento di questi pazienti, attualmente limitato dalla presenza della cardiochirurgia nella sede in cui viene eseguita la procedura. A fronte del crescente numero di pazienti che necessitano della TAVI i tempi di attesa sono sempre più lunghi. La possibilità di utilizzare, in Romagna, una rete clinica solida e collaudata, in sintonia con il centro di cardiochirurgia di riferimento (Maria Cecilia Hospital - MCH, attualmente diretta dal Prof. Carlo Savini) ci offre l’opportunità di effettuare questi interventi in sicurezza e nella massima collaborazione con i colleghi cardiochirurghi, migliorando il disagio per il paziente, non più costretto a trasferimento tra ospedali e riducendo le liste di attesa e i costi complessivi della procedura.”

“L’intervento di TAVI consiste nel posizionamento di una protesi valvolare biologica attraverso le arterie femorali – precisa il dott. Fabio Tarantino – Dal mese di luglio 2019, come équipe di Ausl Romagna abbiamo effettuato presso Maria Cecilia Hospital 562 interventi con risultati eccellenti, frutto di un lavoro di squadra e multidisciplinare che coinvolge attivamente i colleghi anestesisti della nostra AUSL ed i colleghi cardiochirurghi di MCH, che ci supportano attivamente.
“Nella Cardiologia dell’Ospedale di Forlì – conclude il prof. Galvani – venne eseguita nel 1973 la prima coronarografia, indagine diagnostica che ha cambiato in modo significativo la diagnosi e la cura delle malattie cardiovascolari. All’epoca rappresentò per la nostra comunità un evento straordinario. Cinquant’anni dopo, la prima TAVI in Emodinamica a Forlì apre ancora una volta una strada e nuove possibilità terapeutiche.”

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