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Articoli filtrati per data: Gennaio 2024

Un impegno continuo che unisce le istituzioni territoriali. La rete antiviolenza attiva sul territorio comunale di Cesena si è riunita nuovamente per presentare il Protocollo Operativo per la promozione di strategie condivise per il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne, e rafforzare la sinergia tra i servizi nel contrasto alla violenza contro le donne attraverso progettazioni condivise a livello locale per un intervento integrato. Sono questi i punti posti al centro dell’incontro tenuto in Biblioteca Malatestiana e presieduto dagli Assessori comunicali ai Diritti e alle Politiche delle differenze Carlo Verona e ai Servizi per la Persona e la famiglia Carmelina Labruzzo. Presenti inoltre i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Ausl della Romagna e del Centro donna comunale.


“Il nostro lavoro – commenta l’Assessore Carlo Verona – si concentra principalmente su azioni di formazione, sensibilizzazione, informazione e condivisione di una cultura che abbatte ogni tipo di violenza e di una società che si schiera dalla parte delle donne e di tutti coloro che subiscono maltrattamenti e forme di violenza di ogni tipo. Lo scopo della rete territoriale inoltre è di fornire informazioni e strumenti corretti perché ciascun cittadino possa fare tutto il possibile quando si trova di fronte a situazioni a rischio. Si parte dagli operatori, ovvero dai professionisti di ciascun ambito, da quello della sicurezza al pronto soccorso, che incontrano le vittime. Al momento, il lavoro di tutti i soggetti aderenti alla rete antiviolenza cesenate, costituita sulla base delle linee guida fornite dalla Prefettura di Forlì-Cesena, si concentra proprio su questo aspetto”. Il confronto dunque si è concentrato sul tema della formazione degli operatori che entrano in contatto con le donne vittime di violenza: operatori sanitari, dei servizi sociali, delle forze dell’ordine e di giustizia, come fattore chiave per la promozione di un cambiamento culturale e della necessaria specializzazione di tutti coloro che sono coinvolti nella prevenzione, protezione e repressione del fenomeno. Ma non è tutto.
Nel corso dell’incontro, gli Assessori Verona e Labruzzo hanno comunicato a tutti i rappresentanti della Rete che nei prossimi giorni sul territorio comunale di Cesena saranno distribuiti manifesti contro la violenza sulle donne. Si tratta di un’iniziativa che si colloca nell’ambito della campagna di comunicazione promossa nelle piazze e nelle strade dalla Regione Emilia-Romagna e condivisa dai Comuni. L’iniziativa, ideata dalla Agenzia di comunicazione e informazione della Giunta regionale, conta dodici manifesti contenenti frasi violente e l’invito a rivolgersi ai Centri antiviolenza attivi sul territorio regionale. “Così come condiviso in Giunta – commenta l’Assessora Carmelina Labruzzo – queste dodici frasi emblematiche di uomini rivolte a donne, frasi dure come schiaffi, che mortificano, umiliano, disorientano e minano l’autostima delle donne, saranno distribuite su tutto il territorio a partire dai luoghi più fruiti: sedi di associazioni, scuole, quartieri, supermercati. Si tratta di una campagna di comunicazione e di contrasto alla violenza che coprirà un lungo periodo, per tenere alta l’attenzione, e che crediamo possa contribuire a sensibilizzare sempre più persone rispetto a questo tema, con particolare riferimento ai giovani”.

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E’ stata consegnata nella mattinata di mercoledì 24 gennaio la somma di 1100 euro all’Oncoematologia Pediatrica di Rimini, donati grazie ad una raccolta fondi avviata su iniziativa della prima squadra del Cattolica Calcio supportata dagli ultras del club giallorosso.
La delegazione che si è presentata in reparto (accompagnata anche da due personaggi di The Marvel Friends), composta da Federico De Bonis, Mattia Valeri, Fabio Cuomo, Jacopo Antonelli, Omar Santini, Luca Valeriani e Alessandro Rossi, è stata accolta dalle dottoresse Roberta Pericoli, direttrice dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, ed Elena Fabbri, dalla coordinatrice infermieristica Anna D’Elisa e da Manuela Guido dell’Ufficio Fundraising.
La dottoressa Pericoli a nome dell’Ausl Romagna e del personale che lavora in reparto ringrazia la prima squadra e gli ultras del Cattolica Calcio per questa donazione che andrà a sostenere le attività del reparto dedicate ai giovani pazienti.

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Una rappresentanza di insegnanti e studenti dell'I.P.S. Olivetti Callegari di Ravenna si e' recata in mattinata presso la U.O. Pediatria dell'Ospedale Santa Maria Croci per consegnare dei giochi interattivi, un i-pad e dei dipinti realizzati dagli stessi studenti. I giochi sono il ricavato ottenuto dalla partecipazione di alcuni studenti ai progetti: " Creatività e Arteterapia" e "Un sacco bello". Questi progetti nascono con lo scopo di stimolare la creatività, aumentare l'autostima e la consapevolezza di sé, migliorare le abilità di comunicazione, ridurre lo stress, l'ansia e favorire l'inclusione. Obiettivi che sono alla base della progettualità dell'Istituto che ha come fine principale quello di riconoscere il valore e il potenziale di ogni studente, nei percorsi di vita scolastici e sociali. I ragazzi durante la cerimonia hanno letto alcune frasi da loro ritenute opportune come espressione dei loro sentimenti elaborati durante il progetto scolastico, quali ad esempio "quando le insegnanti mi hanno detto di collaborare a questo progetto sono stata molto felice, perché avendo passato anche io un momento difficile quando ero piccola so quanto è  importante la solidarietà e l'attenzione nei confronti di bambini ricoverati. Anche per questo il nostro obiettivo è stato quello di realizzare al meglio il nostro lavoro per aiutare le persone temporaneamente in difficoltà".
Un sentito apprezzamento per l'iniziativa e per i doni è stato espresso dal Direttore, dott. Federico Marchetti, da tutto il personale della Pediatria e della Direzione Medico Sanitaria del Santa Maria delle Croci di Ravenna.

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Successo di partecipanti all'evento “Salute Mentale ed Autori di Reato", organizzato il 23 gennaio presso il salone Comunale di Forlì, dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche-DSM-DP di Forlì e Cesena e dalle Cooperative del privato sociale.

“L’iniziativa - spiegano gli organizzatori - si proponeva di far luce sullo scenario italiano, a partire dalla Legge 81/2014 che ha chiuso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), dando avvio ad un riforma ancora “incompleta”. L’obiettivo era di fornire elementi di conoscenza su luoghi, strumenti giudiziari e sanitari ed approfondire l’organizzazione e i modelli operativi che riguardano pazienti psichiatrici autori di reato e coinvolgono tutti i professionisti nell’ambito della salute mentale e sanità penitenziaria.”
La partecipazione al convegno era riservata agli operatori del DSM-DP e delle cooperative del privato sociale.

Erano presenti , in qualità di relatori e moderatori:

- Pietro Nucera- psichiatra, direttore del Centro di Salute Mentale di Forlì-Cesena

- Stefano Rambelli- psicologo, presidente e direttore Generazioni Soc.Coop Sociale Onlus

- Michela Sanza: psichiatra, direttore del DSM-DP e del SerD di Forlì-Cesena

- Anna Mori- Giudice della Corte d'Appello di Bologna

- Corrado Schiaretti- Giudice del Tribunale di Ravenna

- Manuela Mirandola- Giudice del tribunale di sorveglianza di Forlì-Cesena e Bologna

- Luca Cimino- psichiatra forense- coordinatore dalla commissione responsabilità medica in ambito psichiatrico dell'OMCeO di Bologna

- Barbara Gualandi- Direttrice UEPE di Forlì-Cesena e Sede di Rimini

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Per la sua seconda edizione, il concorso gratuito a premi promosso dall’Avis Comunale di Forlì e dalla Fumettoteca Regionale Alessandro Callegati “Calle” Social Community Hub torna a valorizzare la creatività giovanile intorno al tema della donazione di sangue. Il filo rosso che ha guidato i partecipanti nel dar prova della loro arte e fantasia è “Fatti di… sangue”, uno stimolo che ha permesso ai giovani concorrenti di tradurre in fumetti la loro percezione relativa alle situazioni in cui è compreso il sangue. Il contest era aperto a tutti gli iscritti al “PerCorso di fumetto” – organizzato da Avis Forlì nella Sala Loreti della Casa del Donatore nei mesi di settembre e ottobre 2023 e coordinato da Gianluca Umiliacchi – e agli studenti che frequentano le classi quarta e quinta delle scuole secondarie di secondo grado di Forlì e circondario.
Per svelare gli elaborati prodotti dai partecipanti alla seconda edizione del concorso e apprezzare nuovamente le tavole realizzate dai concorrenti della prima edizione del contest (sul tema “Rosso come…”) verrà allestita una mostra nella Piazza del Padiglione “Morgagni” dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì (via C. Forlanini, 34), che sarà visitabile da lunedì 22 gennaio a domenica 4 febbraio 2024. Sempre nello stesso luogo, sabato 27 gennaio (ore 10.00) si terrà la premiazione, che decreterà il podio dei tre vincitori. Le opere fumettistiche verranno valutate da una giuria composta da Davide Fabbri e Marco Verni (autori di fumetto e insegnanti del “PerCorso di fumetto”), Gianluca Umiliacchi (direttore della Fumettoteca Regionale Alessandro Callegati “Calle” Social Community Hub), da un rappresentante del Comune di Forlì e da un rappresentante dell’Ufficio di Presidenza di Avis Forlì. L’evento della premiazione è aperto al pubblico.
Il corso e il concorso di fumetto sono patrocinati dal Comune di Forlì – Assessorato alle Politiche Sociali e dall’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna.
Per info: 0543.20013; forli.comunale@avis.it; www.avisforli.it.

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Faissal Saadeddine vive e lavora a Dubai (Emirati Arabi Uniti) e deve risolvere un problema di apnee ostruttive del sonno. Grazie al consiglio di noti medici del luogo, e a ricerche effettuate su Internet, scopre che all’ospedale “Morgagni – Pierantoni “ di Forlì esiste un centro riconosciuto a livello internazionale per questa tipologia di intervento. Contatta il dottor Andrea De Vito, Direttore della Unità Operativa di Otorinolaringoiatria di Forlì, Ravenna, Faenza e Lugo e, in questi giorni, arriva in Italia, all’ospedale forlivese, dove viene operato con successo.
“Il Signor Saadeddine – spiega il dottor De Vito - ha scelto l'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì per eseguire l'intervento di Faringoplastica e Epiglottoplastica. Questi interventi vengono eseguiti per correggere le sedi di collasso durante le apnee ostruttive notturne, di cui il Signor Saadeddine è affetto. L’Unità operativa di Otorinolaringoiatria di Forlì, in cui ho lavorato da sempre sotto la direzione del Prof Claudio Vicini, e che ora dirigo, è un riferimento internazionale per il trattamento di questa patologia. In particolare, la faringoplastica con filo riassorbibile barbed viene sviluppata ed applicata da molti anni in questo ospedale. La Sindrome da Apnea Ostruttiva nel Sonno, altrimenti definita come OSAS, è un disturbo caratterizzato da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Si stima che circa 1 miliardo di persone nel mondo soffrano di apnee ostruttive del sonno e che circa 425 milioni di persone presentino forme moderate o gravi, che richiedono trattamenti specifici.”
“Sono molto contento di aver scelto questo ospedale – afferma il signor Saadeddine – e di essere stato operato dal dottor De Vito, che mi ha dimostrato subito grande disponibilità e professionalità”

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Inaugurato questa mattina, lunedì 22 gennaio, il Centro di Assistenza Urgenza (CAU) di Ravenna, presso il CMP (Centro di Medicina e Prevenzione), in Circonvallazione Fiume Montone Abbandonato 134. Sarà attivo sette giorni su sette, per 12 ore, dalle 8 alle 20. Ogni turno sarà coperto da un medico, due infermieri e un tecnico di radiologia.         

La Delibera di Giunta Regionale n. 1206 del 17.07.23, definisce i Centri Assistenza Urgenza - CAU - afferenti alla rete assistenziale delle cure primarie, pur nella loro natura sperimentale, un modello di applicazione del DM77 per gli aspetti relativi alla Continuità Assistenziale previsti nelle Case della Comunità; sono strutture territoriali destinate alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale che garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento e/o nei Pronto Soccorso.

I nuovi Centri di assistenza urgenza, nati come potenziamento della medicina territoriale, fanno capo alle Cure Primarie, con medici e infermieri pronti ad accogliere e assistere, in accesso diretto, pazienti con problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità sanitaria.

I CAU operano a integrazione con i medici e pediatri di famiglia e sono progettati per dare risposte in caso di problemi di salute urgenti ma non gravi.

 

 

Analisi accessi Pronto Soccorso Aziendali codici a bassa complessità

Gli accessi nei Servizi di Pronto Soccorso aziendali dei codici a bassa complessità (Bianchi e Verdi) nel 2022 sono stati il 67% del totale degli accessi di PS (310.874). Tale quota è coerente con l’andamento del quadriennio precedente. Di questi solo il 4,7 % (14.909) hanno esitato in ricovero.

Nel 2023 (periodo gennaio-novembre) gli accessi per codice colore Bianco e Verde sono stati 304.781, il 67% del totale degli accessi, mentre quelli esitati in ricovero 14.567, il 4,6%.

Per il presidio di Ravenna gli accessi nel 2023 (gennaio-novembre) sono stati 79.381, di cui 44.836 (il 56%) con codice colore Bianco e Verde. Hanno esitato in ricovero solo 1.429 casi, pari al 3,2%.

 

 

Quando rivolgersi al CAU

I CAU garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento o nei Pronto Soccorso.

La visita e alcuni accertamenti diagnostici sono gratuiti per tutti i cittadini residenti o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita avrà un costo di 20 euro da corrispondere al medico, a fronte di relativa ricevuta. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del paziente con relativo ticket, se dovuto, in base alle esenzioni possedute.

I CAU possono erogare:

- Visita medica

- Certificazioni

- Trattamento farmacologico al bisogno

- Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali

- Procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni)

- Prelievo per indagini di laboratorio - POCT

- Indagini strumentali - ECG e Esami Radiologici/ecografici

- Osservazione post-trattamento

- Attivazione di percorsi/prestazioni a completamento dell’iter diagnostico

 

 

Come funziona l’accesso al CAU

Il paziente che accede al CAU verrà accolto da personale infermieristico formato che procederà alla valutazione del bisogno sanitario espresso. Applicherà i protocolli in uso per l’identificazione del problema principale, avvisando contestualmente il medico CAU, nel caso in cui la rilevazione dei parametri risultasse deviare dalla norma e/o il paziente presentasse dolore toracico, dispnea, forte dolore addominale, cefalea intensa inusuale, disturbo neurologico acuto.

In questi casi l’infermiere o il medico del CAU contatteranno la Centrale Operativa 118 per l’attivazione del trasporto in emergenza del paziente al DEA.

In assenza d’indicatori di criticità si procederà alla valutazione medica utilizzando come criterio di accesso quello di tipo temporale, fermo restando che troveranno priorità i pazienti che presentano particolari fragilità.

Il percorso del paziente può seguire diverse traiettorie:

- dimissione;

- prescrizione di ulteriori accertamenti urgenti  con relativa prenotazione;

- invio a Pronto Soccorso Generale /Specialistico per approfondimenti urgenti;

- dimissione con prescrizione di ulteriori accertamenti con richiesta di visita specialistica con modalità di accesso B o D.

 

 

 Gli spazi

Il CAU di Ravenna è situato al piano terra del CMP, con accesso riservato nella zona posteriore dell’edificio, in un'area ambulatoriale già esistente nella struttura. I locali sono stati ristrutturati e in parte modificati, in modo da creare uno spazio di accoglienza, accettazione e nuove aree di lavoro.

Il design degli ambienti è stato progettato pensando, in primo luogo, al miglioramento delle condizioni dei pazienti e del personale, garantendo loro il livello di comfort ottimale.

L'intervento, che ha previsto non solo lavori edili ma un ammodernamento generale di tutte le componenti impiantistiche, ha posto particolare attenzione sia alla sicurezza degli operatori che all'accoglienza degli utenti. La stima complessiva dei costi si attesta a oltre 70.000€

 

 

L’accordo con Auser per accoglienza e trasporto pazienti

L’Auser, che già da tempo offre servizi di orientamento ai cittadini presso il CMP e in alcune Case della Comunità del Distretto di Ravenna, si integrerà con i servizi aziendali per garantire nella fase di avvio del CAU il medesimo servizio, oltre al supporto per le attività di trasporto, nel favorire l’accesso alle prestazioni sanitarie erogate presso il Presidio Ospedaliero.

 

 

I Cau della Romagna, oggi l’apertura anche a San Piero e Santa Sofia

Questa mattina sono partiti anche i Cau di San Piero in Bagno e Santa Sofia, rispettivamente all’ospedale Angioloni di San Piero in Bagno (via Guglielmo Marconi 3, Bagno di Romagna) e all’ospedale Nefetti di Santa Sofia (via Renato Valbonesi 1), entrambi in adiacenza ai Punti di Primo Intervento.

Saranno attivi sette giorni su sette in via temporanea dalle ore 9 alle ore 16. In entrambe le strutture vi opera un medico di assistenza primaria qualificato in collaborazione con l’infermiere esperto.

Salgono così a otto i nuovi Centri di assistenza e urgenza a oggi sul territorio romagnolo. A Cervia e Cattolica erano entrati in funzione il 18 dicembre, a Sant’Arcangelo, Cesenatico e Marcato Saraceno sono partiti il 15 gennaio. Prossima apertura, il 29 gennaio, a Novafeltria. L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 Cau su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.

 

 

Dichiarazioni 

Tiziano Carradori, direttore generale

“Credo che sia senso di responsabilità farsi carico di dare risposte ai problemi che sono sotto gli occhi di tutti, così come la nostra Regione sta facendo.  E’ indubbio che il nostro sistema soffra nel complesso e che le persone aspettino, quando va bene, le sei ore fatidiche e anche molto di più al Pronto Soccorso, perché abbiamo difficoltà a dare risposte sul territorio.

Non siamo certi che questi centri di assistenza siano la panacea di tutti i mali. Questa è un’ennesima sfida, che come tutte le sfide che hanno validi presupposti, e deve essere attentamente monitorata. Io sono dell’idea che l’obiettivo dei Cau sia lo stesso da Piacenza a Cattolica, ma le modalità attraverso le quali questi centri di assistenza si applicano debbano essere diverse.

Non può essere la stessa cosa per la Romagna che è 5100 km quadrati e ha 75 comuni, che vanno da una densità abitativa di 5 abitanti per km quadrato a 3mila abitanti per km quadrato. Pertanto noi abbiamo la necessità, a livello locale, con i colleghi medici di medicina generale ma non solo, di sederci e di vedere quali sono gli aspetti di natura problematica.

I Cau sono da monitorare in modo particolare per vedere come il presupposto di disingolfare il Pronto Soccorso abbia successo. Sembrerà strano ma almeno 2500 accessi al Pronto Soccorso sono per arrossamento degli occhi. Noi dovremmo fare in modo di sgravare i tempi di attesa di ciò che può essere trattato altrimenti. Continueremo a monitorare e a rendicontare, com’è stato per il sistema 118, con lo spirito di correggere le cose quando non vanno nel senso auspicato.

Per dare gambe a questo ambizioso progetto ho presentato in Regione un piano di potenziamento del personale di assistenza territoriale di 363 persone, in particolare 363 unità di colleghi infermieri, che indirettamente possono consentire di sviluppare questo potenziamento e al tempo stesso beneficiare di quelle competenze che nel tempo hanno generato.”

 

Michele de Pascale, sindaco di Ravenna

“Il Cau nel Cmp di Ravenna è un servizio molto importante che cerca di affrontare uno dei problemi fondamentali della nostra sanità, quello dell’enorme numero di accessi al Pronto soccorso e delle lunghissime conseguenti attese.

Stiamo lavorando per ampliare il Pronto soccorso, ma dobbiamo essere certi di riservarlo ai casi veramente urgenti per i quali sono necessari specialisti in medicina di urgenza.

Da tempo sappiamo che tante prestazioni erogate in Ps rispondono a codici bianchi e codici verdi; per offrire una risposta alla bassa intensità dobbiamo potenziare la medicina territoriale, con la rete delle case della salute, con il lavoro con i medici di medicina generale, e da oggi anche con il Cau, un tassello fondamentale.

Naturalmente può essere che questo servizio nel tempo debba essere perfezionato, ma è fondamentale mettersi in cammino ed essere disponibili al cambiamento per offrire una maggiore risposta ai cittadini e migliorare i servizi sanitari del nostro territorio.

I bisogni cambiano, ci sono stato errori pesanti a livello nazionale nella gestione della sanità e noi dobbiamo mettere in campo risposte nuove”.

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Al via anche a Ravenna, San Piero in Bagno e Santa Sofia i nuovi Centri di Assistenza e Urgenza (Cau): sono entrati in funzione questa mattina, rispettivamente al Centro di medicina e prevenzione CMP, all’ospedale Angioloni e all’ospedale Nefetti.

Fanno capo alle Cure Primarie, con medici di assistenza primaria e infermieri pronti ad accogliere e assistere -  7 giorni su 7 in accesso diretto - pazienti con problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità.

CAU Ravenna

Si trova al CMP di Ravenna (via Circonvallazione Fiume Montone Abbandonato 134) a pochi passi dal Pronto Soccorso ed è attivo sette giorni su sette per 12 ore, dalle ore 8 alle 20: vi opera un Medico di assistenza primaria qualificato in collaborazione con due infermieri esperti nella gestione di problemi sanitari urgenti e un tecnico di radiologia.

 

CAU San Piero in Bagno

Si trova presso l’ospedale Angioloni di San Piero in Bagno (via Guglielmo Marconi 3, Bagno di Romagna), in adiacenza al Punto di Primo Intervento, ed è attivo sette giorni su sette, in via temporanea dalle ore 9 alle ore 16: vi opera un Medico di assistenza primaria qualificato in collaborazione con l’infermiere esperto.

 

CAU Santa Sofia

Si trova presso l’ospedale Nefetti di Santa Sofia (via Renato Valbonesi 1), in adiacenza al Punto di Primo Intervento, ed è attivo sette giorni su sette, in via temporanea dalle ore 9 alle 16: vi opera un Medico di assistenza primaria qualificato in collaborazione con linfermiere esperto.

Salgano così a 8 i CAU ad oggi attivi in Romagna: Cervia e Cattolica (che hanno cominciato ufficialmente la loro attività il 18 dicembre) Santarcangelo, Cesenatico e Mercato Saraceno (entrati in funzione il 15 gennaio) e quelli di Ravenna, San Piero in Bagno e Santa Sofia aperti oggi. Prossima apertura, il 29 gennaio a Novafeltria. L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 CAU su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.

Prosegue in questo modo la riforma dell’Emergenza urgenza e il potenziamento dell’assistenza territoriale, il cui obiettivo strategico risulta essere il rafforzamento del sistema delle Cure primarie per garantire servizi di prossimità, arricchire le risposte a livello territoriale, trattare in setting più adeguati i bisogni di salute che determinano i così detti ‘accessi impropri ai servizi di emergenza’, rendendo maggiormente appropriato l’accesso ai Pronto Soccorso. Attualmente i codici bianchi e verdi, che accedono alle strutture di PS risultano essere circa il 60% dei casi totali. I CAU garantiranno risposte ai bisogni urgenti episodici in stretta connessione con il Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Libera scelta, al fine di garantire le risposte necessarie in un’ottica di continuità e integrazione delle cure.

I CAU possono erogare le seguenti prestazioni:

Visita medica
Certificazioni
Trattamento farmacologico al bisogno
Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali
Procedure chirurgiche minori (per esempio, suture, medicazioni)

Accedendo al CAU, i cittadini vengono accolti dall’infermiere che procede attraverso colloquio strutturato alla valutazione del bisogno sanitario espresso, a cui segue la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici come l’elettrocardiogramma, la radiografia e alcuni esami di laboratorio. Il medico del CAU, se necessario, prescrivere, prestazioni specialistiche a completamento diagnostico, anche alla conclusione del percorso CAU. Una volta eseguite le prestazioni di approfondimento prescritte il relativo referto potrà essere valutato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera scelta, che sono i riferimenti per ogni cittadino assistito, senza tornare al CAU.

L’esito del percorso clinico-assistenziale eseguito presso il CAU è disponibile sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.

La visita e alcuni accertamenti diagnostici offerti presso i CAU (per esempio ECG ed alcuni esami ematici) sono gratuiti per tutti i cittadini residenti e/o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita prevede una partecipazione alla spesa pari a 20 euro da corrispondere al Medico che provvederà a rilasciare apposita ricevuta di riscossione. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del cittadino con il relativo ticket se dovuto in base alle esenzioni possedute.

L’elenco dei principali sintomi per cui presentarsi al CAU sono i seguenti:

Mal di testa/cefalea/emicrania (con dolore lieve-moderato)

Ustioni minori/Solari

Disturbi della vista

Contrattura muscolare

Dolore all’occhio

Dolore alle articolazioni

Irritazione da lenti a contatto

Diarrea (senza sangue)

Occhio rosso con secrezioni/Congiuntivite

Disturbi anali

Trauma occhio senza disturbi della vista

Dolore addominale (con dolore lieve-moderato)

Corpo estraneo orecchio

Dolore fianco (tipo coliche renali)

Dolore orecchio

Nausea e/o vomito ripetuto

Riduzione dell’udito/Tappo di cerume

Mal di schiena/Lombalgia

Sangue al naso

Bruciore/Difficoltà a urinare

Mal di denti

Ostruzione o sostituzione di catetere vescicale

Problemi post-estrazione dentaria

Agitazione in stato ansioso già conosciuto

Torcicollo

Febbre

Tosse/Raffreddore/Mal di gola

Medicazioni e rimozioni punti

Traumi lievi (Piede, Caviglia, Ginocchia, Gomito, Polso, Mano)

Piccole ferite

Prurito, arrossamento/tumefazione della cute

Variazione glicemia

Punture di insetto, morso di animale

Variazione pressione arteriosa

Si evidenzia che in caso di sintomi gravi quali dolori toracici, difficoltà respiratorie, cefalee inusuali, dolori addominali di grado severo e sintomi riconducibili al disturbo neurologico acuto è necessario continuare a chiamare il 118 ricorrendo alle cure del Pronto Soccorso.

 

Gli accessi ai CAU della Romagna ad oggi

Dal 18 dicembre al 21 gennaio gli accessi ai Cau attivi in Romagna sono stati complessivamente 2.855: 1269 al Cau di Cattolica, 999 al Cau di Cervia, 289 al Cau di Santarcangelo, 209 al Cau di Cesenatico e 89 al Cau di Mercato Saraceno. In particolare, nell’ultima settimana i numeri sono: 1.002 accessi complessivi, di cui 233 al Cau di Cattolica, 182 al Cau di Cervia, 209 al Cau di Cesenatico, 89 al Cau di Mercato Saraceno, 289 al Cau di Santarcangelo.

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“A.ffrontiamo il D.omani I.nsieme”
Lo stato dell’arte nella continuità tra i Servizi dell’infanzia e dell’età adulta
nelle persone con AUTISMO e DISABILITÀ INTELLETTIVA
Evento aperto alla cittadinanza


27 gennaio 2024
Salone Comunale, Piazza Saffi 8, Forlì

 

 

 

PROGRAMMA

ore 8,30 Registrazione dei partecipanti
ore 8,45 Saluti delle autorità

Introduzione a cura di:
• Dott. Michele Sanza
• Dott. Francesco Sintoni
• Dirigente del Servizio Benessere sociale e Partecipazione

1° Sessione
Moderatori Dott. Michele Sanza, Dott.ssa Mariella Allegretti

ore 9,30 “La presa in carico nell’infanzia e nell’adolescenza: il ruolo della UONPIA nella transizione all’età adulta”
Dott.ssa Michela Maretti

ore 10,00 “II ruolo del Servizio Sociale nella progettazione integrata e individualizzata”
A.S. Dott.ssa Elisa Bandini
A.S. Dott.ssa Simona Farolfi

ore 10,30 “Il ruolo della scuola nel percorso di transizione delle persone con autismo e con D.I.”
Prof. Massimo Perazzoni
Prof.ssa Alessandra Montanari Lughi

“Percorsi educativi di inclusione tra scuola ed extrascuola”
Dott.ssa Silvia Evangelisti

ore 11,00 “Accompagnare al mondo adulto: primo bilancio della Struttura di Transizione Forlì- Cesena”
Dott.ssa Valentina Belli

ore 11,30 Coffee break

2° Sessione
Moderatori Dott. Francesco Sintoni, Dott. Pietro Nucera

ore 11,45 “Presa in carico nell’età adulta: équipe Disabilità intellettiva e Autismo”
Dott.ssa Francesca Tosti

“Progetto DAMA”
Dott.ssa Chiara Farneti

ore 12,15 “La transizione all'età adulta: strumenti giuridici di tutela della persona con disabilità”
Avv. Francesca Montalti

ore 12,45 “Diamo voce alle Associazioni”
ANFFAS Forlì, Bucaneve per l’autismo, Voce all’autismo

ore 13,30 Chiusura dei lavori
ore 13,45 Saluti finali

Evento ad accesso libero e gratuito, accessibile anche alle persone con mobilità ridotta. La cittadinanza è invitata a partecipare.

Per informazioni:
Dott.ssa Michela Maretti, tel. 0543/733131, e-mail: michela.maretti@auslromagna.it

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Un delicato intervento nel reparto Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna ha permesso la nascita della piccola Sofia alla trentacinquesima settimana dopo che alla madre, Carmen, era stata riscontrata la diagnosi di placenta precreta. Una situazione delicata perché la placenta dell’attuale gravidanza si trovava impiantata sulla cicatrice uterina di precedenti tagli cesarei.

Ma quello di Sofia e della sua mamma si presentava come un caso grave perché gli accertamenti effettuati durante la gravidanza avevano evidenziato che la placenta aveva invaso i tessuti circostanti l’utero, in particolare la vescica. Una condizione che ha immediatamente mobilitato l’equipe gravidanza a rischio del reparto Ostetricia e Ginecologia di Ravenna, diretta dal dottor Francesco Catania.

L’accretismo placentare è una patologia della gravidanza caratterizzata dall’anomala penetrazione della placenta all’interno dell’utero. In alcuni casi la placenta raggiunge la superficie uterina e gli organi circostanti con loro parziale invasione (placenta percreta).

I casi di placenta percreta sono associati a multipli tagli cesarei e sono i più gravi poiché è molto alto il rischio che, all’insorgere del travaglio o durante un taglio cesareo, avvengano emorragie importanti, che possono mettere in serio pericolo di vita madre e bambino.

I medici, dopo aver analizzato attentamente il caso di Sofia, hanno dunque preferito optare per un trattamento conservativo, e attendere che la piccola raggiungesse la maturità per nascere prima di intervenire, monitorando la mamma e il feto fino alla trentacinquesima settimana.

Poi il ricovero e la pianificazione della nascita con un approccio multidisciplinare, garantito dall’altissima professionalità ed esperienza dei medici dell’ospedale “Santa Maria delle Croci”, per permettere una prognosi quanto più favorevole possibile.

 “Casi come questi possono essere trattati soltanto in un ospedale di riferimento per la gravidanza a rischio, in cui tutte le figure professionali collaborano costantemente insieme” spiega il dottor Catania.

Anche per la nascita della piccola Sofia è stata fondamentale la coordinazione tra i vari specialisti: “Il neonatologo ha favorito un adattamento alla vita anche in condizione di prematurità, il radiologo interventista ha pianificato l’occlusione delle arterie afferenti all’utero cosi da evitare eccessive perdite di sangue, l’urologo ha messo in salvaguardia l’apparato urinario” continua il dottor Catania.

La buona riuscita dell’intervento è stata possibile anche grazie a tutti gli specialisti, infermieri di sala operatoria e alle ostetriche che hanno contribuito a garantire un esito positivo per la gravidanza e a far venire alla luce, senza complicazioni, la bimba, sana e forte e dal peso di 2 chili e 100 grammi.

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