Skip to main content
Costanza Senni

Articoli inseriti da Costanza Senni

Segnalare i sospetti effetti avversi causati da un medicinale al proprio medico o farmacista, contribuendo a rendere l’uso dei medicinali più sicuro a beneficio di tutti i pazienti. In una parola, farmacovigilanza, quell’insieme di attività che contribuiscono alla promozione della salute pubblica attraverso l’individuazione, la valutazione e la prevenzione di problemi correlati all’utilizzo delle medicine, con l’obiettivo di assicurare un rapporto beneficio/rischio favorevole, rispetto all’assunzione di un farmaco, per la popolazione.

Per illustrare ai cittadini e agli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, ai farmacisti, in che modo effettuare correttamente una segnalazione, la Regione Emilia-Romagna - in particolare l’assessorato alle Politiche per la salute, in collaborazione con il Centro regionale di farmacovigilanza - ha realizzato una video pillola di un minuto dedicata alla farmacovigilanza, disponibile sulla pagina Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=4Rx8x_YFUt0) e sui profili social della Regione. 

“Come Regione siamo in prima linea, e lo facciamo anche con questo video - evidenzia l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -, per sensibilizzare i cittadini e i professionisti del nostro sistema sanitario rispetto all’importanza della farmacovigilanza, e per contrastare il fenomeno della sotto-segnalazione. L’obiettivo - chiude Donini - è contribuire a rendere l’utilizzo dei medicinali sempre più sicuro e tutelare, grazie allo sforzo di tutti, la salute della nostra comunità”.

"La farmacovigilanza - come sottolineato da Ester Sapigni, responsabile del Centro regionale di farmacovigilanza -, riveste un ruolo di fondamentale importanza nella tutela della sicurezza delle persone. Grazie alle segnalazioni provenienti da cittadini e professionisti sanitari, essa permette di condurre una sorveglianza costante dei farmaci dopo la loro commercializzazione, al fine di individuare tempestivamente eventuali effetti indesiderati o avversi. Qualora fosse necessario, questo sistema consente alle autorità competenti di adottare provvedimenti regolatori volti a garantire la pronta tutela della salute pubblica."

In una regione, l’Emilia-Romagna, che è tra quelle che a livello nazionale contribuiscono maggiormente alla segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci e vaccini, nel 2022 ne sono state effettuate 5.874 (tasso di segnalazione della regione Emilia-Romagna pari a 1.327 segnalazioni/1 milione di abitanti, versus tasso di segnalazione medio in Italia pari a 1.128,78 segnalazioni/1 milione di abitanti).

La video pillola

Negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse, da parte dell’opinione pubblica, nei confronti della farmacovigilanza, anche grazie alla maggiore attenzione dedicata al tema della prevenzione. Tuttavia, la sotto-segnalazione - ovvero la mancata segnalazione di un numero più o meno elevato di sospetti eventi avversi, ad esempio per mancata conoscenza del sistema di segnalazione, per la convinzione che la reazione sia già nota o la difficoltà, per chi assume più farmaci in maniera concomitante, di identificare quello effettivamente responsabile - rimane tuttora il principale limite dei sistemi di segnalazione spontanea. È fondamentale, dunque, affinché le informazioni sulla sicurezza non vadano perse, che ciascuno contribuisca al sistema di segnalazione.  

Come suggerisce il video, “Se pensi di aver avuto un effetto indesiderato dopo l’assunzione di un farmaco o vaccino, è importante segnalarlo al medico o al farmacista. Che tu sia un operatore sanitario operante nel territorio o nell’ospedale, o un cittadino, puoi segnalare”. Con un invito finale: “Segnala gli effetti indesiderati, per aumentare le conoscenze sulla sicurezza dei medicinali e renderli più sicuri a beneficio di tutti i pazienti”.

Il contributo di cittadini, medici e farmacisti

Perché la farmacovigilanza funzioni è fondamentale il contributo di tutti.

Il cittadino: può contare sul prezioso supporto offerto dagli operatori sanitari nell'ascolto su quanto accaduto e può accedere al servizio tramite una farmacia o il proprio medico di base, oppure può utilizzare gli strumenti forniti da AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, per effettuare autonomamente una segnalazione online o tramite la scheda scaricabile, compilando accuratamente tutti i campi previsti per fornire informazioni, il più possibile dettagliate, sul caso specifico.

Il farmacista: da un lato contribuisce a rafforzare il rapporto tra cittadino e sistema sanitario, concentrandosi sulla sicurezza delle cure e, nell’interazione con il paziente, promuove la consapevolezza dell'importanza della segnalazione di farmacovigilanza. Dall’altro, la specifica formazione gli conferisce le competenze necessarie per rilevare prontamente le sospette reazioni avverse, anche quelle meno gravi.

Il medico: partecipare al sistema della farmacovigilanza consente di monitorare l’andamento della terapia prescritta al paziente e, nel caso, apportare variazioni per migliorare il risultato atteso. In qualità di professionista sanitario che conosce in maniera approfondita lo stato di salute del paziente, inoltre, il medico può fornire dati contestuali, accurati e tempestivi al sistema di farmacovigilanza, agevolando le attività delle autorità competenti in materia (regionali, nazionali, europee).

La scheda sul sistema di segnalazione in Emilia-Romagna e sul funzionamento della farmacovigilanza e la Cartella stampa - Locandine relative all'iniziativa della Regione 

Sabato 11 novembre, alle ore 15:30, negli spazi di Galleria O.I.R. 12 sarà inaugurata la nuova sede dell’associazione ASSOCUORE. Al momento inaugurale, aperto a tutta la città, prenderanno parte il Sindaco Enzo Lattuca, le autorità civili e religiose, e i volontari dell’associazione nata nel 1985 per iniziativa di Vittorio Montanari e di un gruppo di amici e medici con lo scopo di promuovere la conoscenza e la prevenzione delle malattie cardiovascolari e di supportare le manifestazioni e le strutture che si occupano delle stesse.

Dopo i saluti del Sindaco, il taglio del nastro e la benedizione dei locali effettuata da don Giordano Amati, parroco del Duomo, il Presidente Flavio Tartagni presenterà pubblicamente i progetti che l’Associazione intende promuovere e realizzare nel corso del 2024. ASSOCUORE infatti dopo aver donato alla cittadinanza diversi defibrillatori, intende sviluppare un importante progetto volto alla formazione di un numero considerevole (1.000) di giovani studenti delle scuole superiori e del Campus universatario di Cesena al pronto intervento in caso di arresto cardiaco (pratica delle manovre rianimatorie ed uso di defibrillatore) avviando una campagna di crowdfunding così da garantire ai giovani la gratuità del corso. La realizzazione dei corsi vedrà il coinvolgimento del personale del 118.

“Assocuore – spiega Flavio Tartagni – è consapevole che la massima diffusione di tale competenza e la tempestività dell'intervento sono elementi fondamentali per salvare vite umane. Anche per questa ragione confermiamo la collaborazione con l’Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale ‘Bufalini’, diretta dal dottore Andrea Santarelli, realizzando progetti riguardanti il supporto psicologico gratuito ai pazienti segnalati dalla U.O. quali candidati o portatori di defibrillatore o stimolatore ventricolare; l’attivazione di un’attività ambulatoriale con il format di gruppo di autoaiuto, presso il servizio di Cardiologia medesimo”. L’Associazione inoltre sosterrà le spese di alloggio per due specializzandi provenienti dalla scuola di specialità della Università di Ferrara, che affiancheranno nel 2024 l’U.O. di Cardiologia, consapevoli della importanza che avrà il potenziamento dell’equipe cardiologica ospedaliera. Nell’ambito di questo percorso inoltre saranno avviati progetti informativi e divulgativi che coinvolgeranno la Medicina del Territorio e i medici di Medicina Generale organizzati in Nuclei di Cure Primarie, al fine di focalizzare con gli stessi professionisti le priorità di intervento.

Dal 2009 l’associazione è presieduta da Flavio Tartagni, medico cardiologo dal 1996 al 2010 Direttore della Unità Operativa di Cardiologia presso l’Ospedale “Bufalini”. Dalla sua fondazione ad oggi sono state innumerevoli le iniziative e i contributi che ha fornito al territorio cesenate. Tra le tante si ricordano il contributo di 270.000 euro fornito nel 2006 all’AUSL di Cesena per realizzare l’allestimento della sala di emodinamica presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena, che ha consentito di iniziare anche presso il nostro ospedale una attività indipendente di coronarografie e di angioplastiche coronariche.Al fine di favorire la diffusione di una cultura della cura e della prevenzione Assocuore ha acquistato e installato apparecchi defibrillatori automatici di ultima generazione (con controllo quotidiano da remoto dello stato di funzionamento) in 20 scuole pubbliche, nei luoghi pubblici aperti (Piazza della Libertà, Piazza del Popolo, Pievesestina), ma anche negli uffici comunali, al laboratorio centralizzato di Pievesestina e presso il Duomo. Inoltre, ha donato all’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale “Bufalini” strumentazioni di diagnostica e di archiviazione, per un totale di 34.000 euro. A queste azioni se ne aggiungono delle altre: supporto psicologico gratuito ai pazienti cardiopatici, in particolare a quelli con esiti di infarto o scompenso cardiaco; iniziative di sensibilizzazione alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e a sani stili di vita (tramite misurazione della pressione arteriosa, dei valori del colesterolo, con omaggio di noci e bergamotto), incontri presso alcune associazioni del territorio.Nel corso di questi anni poi sono stati pubblicati e diffusi numerosi libretti informativi/opuscoli dedicati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari (fumo e alimentazione) o a specifiche patologie come lo scompenso cardiaco e la terapia ipocoagulante.

Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL Romagna ambito di Rimini, in collaborazione con il Servizio di Medicina dello Sport e il patrocinio dei Comuni della Valmarecchia e della Valconca, organizza due corsi di formazione gratuiti per diventare ‘Walking Leader’, un conduttore di Gruppi di Cammino per la salute.

Due corsi teorici-pratici articolati in due giornate ciascuno, organizzati a Santarcangelo il 21 novembre e il 1 dicembre e a Morciano di Romagna il 20 e il 30 novembre.

Per iscriversi basta inviare una mail a promosalute.rn@auslromagna.it o telefonare al numero  3343429196.  L'evento è aperto a tutta la cittadinanza, previa disponibilità di posti.

L’obiettivo è quello di formare persone con competenze e conoscenze adeguate nella conduzione di un gruppo di cammino. Nello specifico, il Walking Leader organizza le camminate: sceglie la durata, il percorso, si preoccupa della sicurezza e dell’integrità del gruppo, fa da “motivatore” e garantisce continuità dell’attività.

Il corso vedrà la partecipazione del medico, dell’esperto del movimento, delle infermiere, dello psicologo dell’U.O. Igiene Pubblica e di conduttori che hanno già avviato gruppi di cammino.

Si tratta di un importante appuntamento nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione, per la promozione dell'attività fisica nelle comunità dell'Emilia-Romagna, in continuità con le esperienze accumulate con i precedenti piani della prevenzione, secondo un approccio life-course e agendo su diversi fattori che possono contribuire ad incrementare i livelli di attività fisica delle persone. Una delle azioni per il raggiungimento di questo scopo è rappresentato dai gruppi di cammino, che consentono alle persone di una comunità, o quartiere cittadino, di incontrarsi periodicamente e svolgere delle passeggiate nei dintorni, accompagnati da "walking leader".

in allegato le locandine dei corsi

Il grande successo riscosso dallo spettacolo benefico di flamenco “Calè, danza, musica e cultura del popolo gitano” che la “Compania de flamenco Mahoù de Castilla y Diana Gonzales” ha messo in scena in collaborazione con Cesena Danze che si è tenuto in maggio scorso con il sold out del Teatro Bonci di Cesena, ha portato ad una donazione di oltre diecimila euro da destinare al progetto dell’Ausl della Romagna “Well Fare – rete per le Donne” per sostenere la realizzazione di nuovi spazi di cura all’interno dell’Ospedale, dedicati alle donne vittime di violenza e ai loro figli minori.

La cerimonia di consegna del ricavato si è tenuta nei giorni scorsi, presso l’ospedale Bufalini di Cesena, dove ad accogliere  la Compagnia di Flamenco con Ivano Pollini di Cesena Danze e alcuni  rappresentanti delle aziende che hanno supportato l’iniziativa (Roberto Romagnoli, Presidente della Banca di Credito Cooperativo romagnolo insieme al direttore marketing Cesare Bizzocchi, Monia Valgimigli della BCC Forlivese, ravennate, imolese, e Cinzia Lissi dell’Associazione di Artincounselling, c’erano il Direttore dell’UO Ostetricia e Ginecologia Patrizio Antonazzo, la coordinatrice infermieristica Gilda Sottile, Sabrina Casadei,  in rappresentanza della direzione infermieristica e tecnica e la Direttrice dell’UO Accoglienza, Urp, fundraising e marketing Elisabetta Montesi. Si è trattato di un importante momento di restituzione del risultato dell’iniziativa, che  ha consentito di esprimere soddisfazione da parte di tutti i partner presenti.

 Il risultato della raccolta fondi, è infatti stato possibile anche grazie al supporto Banca di Credito Cooperativo Romagnolo, la Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese, Formula Servizi, CNA Forlì- Cesena , al Comune di Cesena insieme ad ERT , che hanno patrocinato l’iniziativa attraverso la concessione  del Teatro Bonci.

Grande riconoscenza per la significativa donazione è stata espressa dal Dott. Patrizio Antonazzo, da sempre impegnato nella realizzazione del progetto, che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di queste iniziative, volte anche a sensibilizzare e contrastare il fenomeno della violenza di genere, oggi più che mai necessarie. “Vedere il teatro Bonci  sold out- ha dichiarato il Dott. Antonazzo-  è stata una enorme soddisfazione, segno di sensibilità da parte di tutta la società civile oltre che ha permesso di raccogliere una cifra significativa da destinare a questa causa importantissima. Dobbiamo pertanto dire Grazie alla rete di solidarietà che ha sostenuto l’iniziativa”

Well Fare – rete per le donne”, è un progetto, finalizzato a garantire ambienti adeguati e qualità dell’assistenza sanitaria e psicologica nell’ottica dell’umanizzazione delle cure, in sinergia con i Centri Antiviolenza territoriali. Ha ricevuto fin dal suo avvio sostegno e apprezzamento da parte di istituzioni, imprese e associazioni del territorio.

Le bambole di stoffa, simbolo delle donne vittime di violenza, realizzate dall’Associazione Artincounselling, possono essere “adottate” attraverso una donazione per sostenere la campagna di raccolta fondi, che ha l’ulteriore obiettivo di sensibilizzare verso il contrasto della violenza nei confronti delle donne.

Nuova acquisizione presso la Neurochirurgia dell’ospedale Bufalini di Cesena, di un sistema di microispezione endoscopica “QEVO”, per il trattamento neurochirurgico delle patologie cerebrali.

La Neurochirurgia da sempre si avvale delle più moderne tecnologie disponibili ed oggi grazie alla donazione della Fondazione Giovanni Celeghin Onlus, di Padova, si è aggiunto alla dotazione tecnologica già in uso, il sistema di microispezione di ultimissima generazione.

Il moderno endoscopio direttamente collegato al microscopio operatorio, che si integra e completa il sistema di microscopia Kinevo in dotazione alla Neurochirurgia, permetterà la visualizzazione diretta di zone non facilmente visibili durante l’asportazione dei tumori o di lesioni profonde e nel trattamento delle patologie vascolari, così diminuendo il rischio di recidive e di ritrattamento. Inoltre, essendo direttamente collegabile al microscopio operatorio, non necessitando di colonna endoscopica, permetterà una diminuzione dei tempi chirurgici e dei costi di sterilizzazione.

La cerimonia di consegna è avvenuta questa mattina presso la Neurochirurgia dell’ospedale M. Bufalini , presso il reparto di Neurochirurgia, dove ad accogliere la Presidente della Fondazione  Annalisa Celeghin, giunta appositamente da Padova, erano presenti il Dott. Luigino Tosatto direttore della Neurochirurgia del Bufalini e del dipartimento di Neuroscienze dell’Ausl Romagna, la direttrice amministrativa dell’Ausl Agostina Aimola, Marisa Bagnoli, Direttrice FF della Direzione medica dell’Ospedale M. Bufalini e della Dott.ssa Elisabetta Montesi, Direttrice UO accoglienza, urp, fundraising.

“Siamo molto soddisfatti di questa nuova acquisizione, - ha dichiarato il dott. Luigino Tosatto- perché ci consentirà di fare un ulteriore passo avanti nel trattamento chirurgico delle patologie tumorali e cerebrovascolari. Uno dei limiti della moderna microchirurgia, infatti, è la presenza nel campo operatorio di angoli ciechi, ovvero zone la cui conformazione fisica ed anatomica non ne permetta la visione con le tradizionali tecniche microchirurgiche, a cui è associato il rischio di residui tumorali o di malformazioni vascolari. Tali limiti potranno da oggi essere superati grazie al miglioramento della visualizzazione chirurgica integrando la vista microchirurgica alla visione endoscopica del Qevo che permetterà al chirurgo di osservare lesioni celate sotto a tessuti o dietro gli angoli.  Tale tecnologia contribuirà enormemente al miglioramento dei risultati chirurgici permettendo, con una diminuzione degli interventi per residui o recidive lesionali, un globale miglioramento degli outcome dei nostri pazienti.

“Siamo molto contenti di poter aiutare - ha dichiarato Annalisa Celeghin -  in modo concreto una realtà come questa, così colpita dall’alluvione dello scorso maggio. La nostra Fondazione ha come focus lo sviluppo della ricerca scientifica sui tumori cerebrali, ma cerca di non trascurare anche la parte diagnostica, così importante per arrivare “in tempo” su patologie che hanno una progressione tanto rapida”.

Un ringraziamento particolare è stato fatto dalla direzione generale dell’Azienda Usl della Romagna, rappresentata da Agostina Aimola, che ha sottolineato l’importanza di un grande gesto di solidarietà da parte della Fondazione, che ci consente di implementare il sistema tecnologico di un reparto leader come la Neurochirurgia del Bufalini, centro hub in Romagna, in un momento particolarmente difficile per la Sanità pubblica.

 

Obiettivo: intercettare subito i bisogni meno urgenti ed evitare gli accessi ai Pronto Soccorso, dove saranno trattati i casi gravi, riducendo i tempi d’attesa e migliorando l’efficacia. Via alla campagna di comunicazione, “Lunga vita alla sanità pubblica”: dalle affissioni ai social, tutte le informazioni utili per conoscere le novità e trovare risposta ai dubbi, anche grazie alla sezione Domande/Risposte online sul sito web della Regione dedicato alla riforma

Bologna - “Lunga vita alla sanità pubblica”. Un messaggio semplice, un obiettivo importante.

Entro fine 2023 partono in Emilia-Romagna i primi 30 Centri di Assistenza e Urgenza (CAU), che fanno parte della più ampia riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza-urgenza regionale.

Rappresentano il nuovo modello di sanità territoriale potenziata pensato per rispondere alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale, sgravando così i Pronto soccorso, dove far confluire solo i casi più gravi. Per una presa in carico più veloce e appropriata. Sono strutture territoriali - a regime almeno una per ogni Distretto sanitario - dotate di équipe medico infermieristiche adeguatamente formate, che, quando il percorso sarà completato, saranno attive H24 7 giorni su 7, con un bacino d’utenza tra 35.000 e 75.000 abitanti. L’obiettivo, infatti, è garantire a tutti i cittadini la cura migliore e un percorso di assistenza personalizzato, in tempi rapidi e senza lunghe attese.

Già illustrati in tutta l’Emilia-Romagna attraverso le Conferenze territoriali socio-sanitarie e molteplici incontri che l’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha avuto con le organizzazioni sindacali, i professionisti della sanità e le Aziende sanitarie e ospedaliere, ora vengono fatti conoscere più da vicino anche ai cittadini, con la campagna di comunicazione.

Una campagna di comunicazione, anche multimediale, pronta a partire da mercoledì 1^ novembre, che la Regione ha messo a punto per spiegare come funzionano e a quali bisogni danno risposta i CAU.

Rivolta a tutta la popolazione, in cinque lingue (italiano, inglese, francese, arabo e cinese) spiega le finalità della riorganizzazione, le caratteristiche della nuova rete, la tempistica di attivazione, dove sorgeranno e come funzioneranno i CAU, per quali patologie sono indicati. Con una sezione Domande/Risposte disponibili online per chiarire eventuali dubbi dei cittadini. L’obiettivo, infatti, è accompagnare le persone lungo questo percorso di cambiamento e miglioramento del sistema sanitario regionale, cercando di arrivare a tutti, con informazioni semplici e chiare, utilizzando i tanti strumenti disponibili.

“I Centri di Assistenza e Urgenza- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- danno una risposta più veloce ai pazienti con basse criticità, ma la qualità della presa in carico, del servizio e della cura non cambiano. Anzi, siamo convinti che questa riorganizzazione possa migliorare ulteriormente sia l’appropriatezza, sia i tempi della presa in carico, tanto per le emergenze, che continueranno ad essere gestite unicamente nei Pronto soccorso, quanto per le urgenze, che troveranno risposta adeguata nei CAU”.

“Prende avvio qui in Emilia-Romagna- aggiunge Donini- un modello profondamente innovativo, che potrebbe aprire una nuova strada nel Paese, in una fase in cui il servizio sanitario nazionale è costretto a cambiare, perché in ballo c’è la sua stessa sopravvivenza. La campagna di comunicazione vuole accompagnare i cittadini lungo questo percorso, che sarà graduale, con tutti gli strumenti possibili, da quelli tradizionali a quelli multimediali”.

Dove sorgeranno i CAU, la mappa per provincia

Sono complessivamente 30 i primi CAU che saranno attivati su tutto il territorio regionale entro il 2023. Alcuni saranno ospitati nelle Case della comunità, per altri saranno riconvertiti gli attuali Punti di primo intervento e per altri ancora saranno predisposti spazi adiacenti ai Pronto soccorso.

In provincia di Piacenza sono tre i CAU: uno nella Casa della comunità di Podenzano, uno nel Punto di primo intervento di Bobbio e uno adiacente al Pronto soccorso di Piacenza.

Quattro quelli in provincia di Parma: due nelle Case della comunità di Fornovo e Langhirano e due adiacenti ai Pronto soccorso di Parma e Fidenza.

Due nel Reggiano: uno a Reggio Emilia nella Casa della comunità e uno a Correggio nel Pronto soccorso che sarà riconvertito appunto in CAU.

Nel Modenese sono tre e tutti attivati nei Punti di primo intervento Finale Emilia, Castelfranco e Fanano.

A Bologna i cittadini potranno rivolgersi ai CAU nella Casa della comunità al quartiere Navile o a quella di Casalecchio di Reno. Altri due saranno attivati a Budrio e Vergato, presso le sedi degli ex PS.

A Imola sarà la futura Casa della Comunità presso l’ospedale Vecchio ad ospitarlo.

Quattro quelli previsti nel Ferrarese e anche questi tutti nelle Case della comunità di Ferrara, Comacchio, Copparo e Portomaggiore.

Infine, nove per la Romagna e saranno così distribuiti: cinque nei Punti di primo intervento di Cervia , Cesenatico, Mercato Saraceno, Cattolica, Santarcangelo, tre adiacenti ai Punti di primo intervento di Novafeltria, San Piero in Bagno, Santa Sofia, uno adiacente al Pronto soccorso di Ravenna.

La campagna di comunicazione

Una campagna di sensibilizzazione ed una informativa: è strutturata così la campagna di comunicazione che parte mercoledì 1^ novembre in occasione dell’avvio dei primi CAU.

 Al claim della campagna di sensibilizzazione, “Lunga vita alla sanità pubblica”, si affianca “La sanità pubblica non si ferma”, il messaggio informativo che ha come tema il riordino della rete di emergenza-urgenza e che sarà declinato di volta in volta per informare i cittadini sui vari punti della riforma e sulle nuove modalità di erogazione dei servizi.

Il rosso e il verde, come il logo della Regione Emilia-Romagna, utilizzati in una versione fluorescente per sottolineare il carattere di urgenza del messaggio, sono i colori che caratterizzano i materiali della campagna. E che, tra l’altro, corrispondono anche a due dei codici di accesso del Pronto soccorso. Un QR Code punta direttamente alla Guida Servizi del portale Salute regionale, dove sarà possibile acquisire tutte le informazioni utili.

Molteplici gli strumenti messi a punto: affissioni, web, social, spot tv e radio, inserzioni sui quotidiani. Per raggiungere i cittadini in maniera capillare nei circuiti dei luoghi di cura (ospedali, Case della comunità, CAU, Urp, etc.) sarà distribuito anche un pieghevole informativo.

Pensata per raggiungere quante più persone possibili, è in cinque lingue: italiano, inglese, francese, arabo e cinese.

Una pagina web dedicata alla riforma, con le Domande/Risposte sui CAU

Una riforma che apre la strada a possibili domande e richieste di informazioni. Ad esempio: Come faccio a capire se per il mio malessere devo rivolgermi al CAU o al Pronto soccorso? Se vado al CAU, devo pagare il ticket? Chi mi darà assistenza nei CAU? Come vi si accede?

Proprio per questo la Regione ha pensato a una serie di possibili domande a cui viene data risposta nella sezione Domande/Risposte, ovvero Faq Frequently asked questions - domande poste frequentemente, https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza/domande-frequenti all’interno della pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza urgenza sul sito della Regione https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza  che sarà via via implementata con tutte le informazioni utili e il materiale realizzato per la campagna di comunicazione.

Infine, per far conoscere esperienze simili che hanno fatto da apripista ai CAU in alcuni territori della regione (Ferrara, Comacchio e Cervia), l’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta ha curato due speciali, disponibili online (https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/sanita-piu-territoriale-gli-ambulatori-a-bassa-complessita-di-ferrara-e-comacchio e https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/punto-di-primo-intervento-a-cervia).

In allegato:

  • scheda sui CAU
  • mappa dei CAU
  • manifesto della campagna di comunicazione

E’ un tema molto attuale, sempre più al centro del dibattito nazionale e internazionale quello delle applicazioni sanitarie dell’intelligenza artificiale. Ma di cosa si tratta? E quali sono i principali limiti dell’IA in medicina? A spiegarlo al grande pubblico venerdì 27 ottobre, alle ore 17, nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena, sarà la docente della Mellon University (USA) ed esperta in campo mondiale sul tema Rema Padman,  che arriverà in Romagna per tenere una lezione specifica sull’argomento agli aspiranti top manager iscritti al Corso di Formazione Manageriale per Direttori Generali delle Aziende sanitarie locali, delle Aziende ospedaliere e degli altri Enti del Servizio Sanitario Nazionale, organizzato dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con l'AUSL Romagna, l'Università di Bologna ed il CREAS (Centro per la Ricerca sui Sistemi Sanitari).

Per l’occasione, quale riconoscimento per i meriti di ricerca conseguiti in questo campo, alla docente e ricercatrice americana sarà consegnato anche il Premio Bufalini ‘ambito tecnologie sanitarie’, un nuovo riconoscimento nato su iniziativa di Comune Cesena, Ausl Romagna e Creas per far conoscere e riconoscere la ricerca scientifica in ambito medico e sanitario. La targa di merito sarà consegnata dal Sindaco Enzo Lattuca all’apertura del seminario.

L’evento è promosso da Ausl Romagna e Università di Bologna, in collaborazione con CREAS e con il patrocinio del Comune di Cesena. E’ aperto a tutti e in lingua inglese con traduzione simultanea.

Amici dell’ambiente, del risparmio e del benessere fisico. È stata lanciata questa mattina in Comune a Cesena l’iniziativa antispreco e salvambiente “pannolini lavabili” rivolta a tutti i nuovi nati nel territorio della Valle del Savio e promossa insieme dall’Unione dei Comuni e l’Ausl della Romagna, con la collaborazione del Centro per le famiglie e il Centro di aiuto alla vita. Grazie a un finanziamento Atersir di 65.646,00 euro (a fronte di un costo complessivo di 82.057,00 euro) ottenuto lo scorso febbraio, Cesena, Comune capofila dell’Unione, ha dato avvio all’iniziativa che garantisce vantaggi alla salute, economici ed ambientali.

Il progetto, che coinvolge tutti i sei comuni dell’Unione della Valle del Savio (Cesena, Montiano, Bagno di Romagna, Verghereto, Sarsina, Mercato Saraceno) insieme ad alcune strutture dell’AUSL (quali: Consultorio familiare e pediatria di Comunità) presta attenzione alla salute dei nuovi nati (riducendo alcune condizioni, come irritazioni dermatologiche e/o eventuali disturbi all’anca grazie alla migliore postura che il bambino assume nell’indossare pannolini più voluminosi), a una maggiore economicità (con un risparmio per famiglia superiore a 1.000,00 euro nel triennio) e alla minore produzione di rifiuti. È evidente come ridurre il consumo di pannolini usa e getta porterebbe non solo ad una riduzione del rifiuto indifferenziato e conseguenti emissioni di CO2 dovute alla loro combustione, ma anche un notevole vantaggio economico per le famiglie che sceglieranno tale opzione. Si stima infatti che ogni bambino/a (circa 670 nuovi nati sul territorio dell’Unione Valle Savio), nell’arco dei primi tre anni di vita, produca circa una tonnellata dei classici pannolini usa e getta. Con lo scopo di abbattere notevolmente la quantità di usa e getta utilizzati si ipotizza una riduzione effettiva di ogni famiglia pari a 600 kg a bambino nei tre anni (200 kg all’anno) per un totale complessivo di 45,5 tonnellate di risparmio annuo di rifiuto indifferenziato.

Il kit sarà distribuito in comodato d’uso gratuito alle famiglie in occasione del richiamo vaccinale nei centri vaccinali dell’AUSL a cui fanno riferimento i cittadini dell’Unione Valle Savio (Mercato Saraceno, Bagno di Romagna e Piazza Anna Magnani a Cesena) e sarà composto da: 6 pannolini lavabili, 1 rotolo di velini raccogli feci; e alcuni volantini informativi dell’iniziativa. Il kit dovrà essere restituito entro tre anni al Centro di Aiuto alla Vita (via Vigne, 14, a Cesena), che provvederà alle operazioni di sanificazione e ridistribuzione ad altre famiglie.

Non solo pannolini. Il progetto prevede inoltre una seconda azione. Lo Spazio giovani e Giovani adulti del Consultorio di Cesena proporrà alle ragazze e alle donne residenti nel territorio dell’Unione, e che si rivolgono a questi presidi, l’uso di coppette mestruali in sostituzione degli assorbenti usa e getta. L’iniziativa è stata proposta dall’Ausl che sensibilizzerà l’utenza sui benefici sanitari, economici e ambientali di questa modalità e consegnerà una confezione a ciascuna ragazza o donna, interessata a utilizzare le coppette mestruali. Tale prodotto sarà distribuito – e non venduto – solo nella sede di Cesena fino ad esaurimento scorte.

I nuovi nati 2022 nel territorio dell’Unione dei Comuni Valle del Savio sono 676. Nello specifico: 569 a Cesena, 12 a Montiano, 41 a Mercato Saraceno, 16 a Sarsina, 31 a Bagno di Romagna e 7 a Verghereto.

 

Alla conferenza stampa sono intervenute le Assessore alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi e ai Servizi per la Persona e la famiglia Carmelina Labruzzo, la dottoressa Antonella Brunelli, Direttore dell’Unità Operativa Pediatria di Comunità e Consultorio familiari di Cesena dell’AUSL della Romagna, Roberta Presepi del Centro per le famiglie di Cesena, la presidente del Centro di Aiuto alla Vita, Stefania Santarelli, e Carolina Travanti del Centro per le famiglie del Comune di Cesena.

Agire concretamente per la salute della comunità locale diffondendo una cultura della prevenzione e supportare pazienti, ex pazienti e familiari alle prese con percorsi di diagnosi e cura. Queste le principali finalità con cui è sorta PanCrea, Associazione forlivese di volontariato impegnata sul fronte delle patologie epato-bilio-pancreatiche e del tratto gastro-intestinale, che entra a far parte del panorama del Terzo settore cittadino.

L’Associazione, sorta ad inizio anno ed iscritta al Registro Unico del Terzo Settore, si presenta alla città oggi mercoledì 25 ottobre alle ore 18 con un incontro pubblico che si terrà all’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, con il patrocinio del Comune di Cesena. Con l’iniziativa, a cui prenderanno parte anche il Sindaco di Cesena, Enzo Lattuca e l’Assessore ai Servizi per le persone del Comune di Cesena, Carmelina Labruzzo, PanCrea intende promuovere un primo
momento di informazione e di approfondimento sulla salute del pancreas, favorire la conoscenza dei fattori di rischio relativi alle principali patologie a carico di quest’organo e sensibilizzare la popolazione nei confronti dello screening per i soggetti a rischio. A portare il proprio contributo anche per la diffusione delle buone pratiche saranno proprio alcuni dei componenti del Comitato Medico-scientifico dell’Associazione PanCrea che opera a supporto dell’azione associativa in relazione agli aspetti di ordine medico, clinico, di ricerca e della qualità dei servizi sanitari offerti. Gli ospedali di Forlì e Cesena sono, infatti, Centro di alta specializzazione per il trattamento delle patologie pancreatiche.

Primi fra tutti ad intervenire, mercoledì 25 saranno il professor Giorgio Ercolani e il dottor Carlo Fabbri, direttori rispettivamente del Dipartimento di Chirurgia Generale Forlì e dell’Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva Forlì-Cesena che introdurranno l’argomento. Accanto a loro, i dottori Cecilia Binda, Chiara Coluccio, Carlo Alberto Pacilio e Monica Sbrancia tutti in forza presso il presidio ospedaliero di Forlì-Cesena e che tratteranno, tra gli altri, gli aspetti epidemiologici delle malattie del pancreas e la presa in carico dei pazienti; i fattori di rischio nella popolazione e il ruolo dello screening nel tumore del pancreas, fondamentale per effettuare una diagnosi che sia la più precoce possibile; la preabilitazione e chirurgia del pancreas.

L’incontro è aperto alla cittadinanza (fino ad esaurimento posti) e, per favorire una maggiore conoscenza dei temi, il pubblico presente avrà la possibilità di rivolgere domande agli specialisti e di chiedere approfondimenti riguardo i comportamenti corretti da seguire, nell’ottica di contrastare false convinzioni e disinformazione.

L’Associazione PanCrea, guidata da Katia Guernaccini, biologa nutrizionista specialista in Scienza dell’Alimentazione, si impegnerà ad organizzare iniziative per contribuire a migliorare la qualità della vita di pazienti (e familiari) affetti da patologie pancreatiche, oltre a sostenere progetti di ricerca medico-scientifica. Prime fra tutte, attività informative rivolte ai giovani del territorio e momenti di approfondimento per la popolazione, in particolare in occasione della giornata mondiale della consapevolezza sul tumore del pancreas (16 novembre 2023). La sua azione si svolgerà anche in collaborazione anche con AISP Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas, Associazione di riferimento che coinvolge le varie professionalità interessate alla ricerca scientifica e alla cura delle malattie del pancreas.

Per info associazionepancrea@gmail.com

Come sono gli adolescenti di oggi? Quale percezione hanno del loro futuro? Parte da queste domande il Progetto di prevenzione con le scuole ‘Cinema Futura’ promosso dal Servizio dipendenze patologiche dell’Ausl in collaborazione con il Centro di Documentazione Educativa del Comune di Cesena e il Cinema Eliseo e che giovedì 26 ottobre porterà una settantina di studenti del quinto anno del Licei "Righi" e "Monti" all’Eliseo per la visione del film documentario “Futura” di Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher (Italia, 2021).

Rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado del territorio cesenate, il Progetto “Cinema Futura” ha lo scopo di aiutare i giovani a riflettere sul futuro come fattore protettivo a partire dalla loro condizione attuale attraverso la narrazione cinematografica. Il percorso ha previsto anche una serie di incontri a scuola con gli insegnanti che hanno poi lavorato con gli studenti in classe per favorire nei ragazzi la riflessione, la percezione di sé e del proprio futuro, sostenendo e favorendo il loro benessere psichico.

“Da studi condotti negli ultimi due anni – spiegano gli esperti del Servizio dipendenze patologiche di Forlì-Cesena - è emerso che la pandemia ha portato i giovani a sperimentare un maggior senso di solitudine, frustrazione, rassegnazione, ansia, tristezza e insicurezza nel futuro (insicurezza che si rileva comunque già in tempi pre-pandemici); a ciò si aggiunge un uso intensivo della realtà virtuale, aumento di aggressività e comportamenti a rischio, quali il fumo di tabacco e uso di sostanze, e atteggiamenti indesiderati, come la trascuratezza nella cura della propria persona (soprattutto tra i ragazzi più grandi).  Anche nel docufilm “Futura” emerge un sentimento di angoscia prevalente di una generazione sospesa e disillusa. Un fil rouge che caratterizza il pensiero dei ragazzi intervistati è la sfiducia, una percezione di mancanza di opportunità e sicurezze”.

Al termine della proiezione seguirà il dibattito con il dottor Michele Sanza (Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche di Forlì Cesena) e le dottoresse Lidia Agostini (psicologa dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Infantile di Cesena) e Marusca Stella (psicologa del Servizio Dipendenze Patologiche di Cesena) per stimolate un confronto con i giovani sulle tematiche affrontate in classe e nel docufilm.

Cerca notizia

Archivio